Creato da fedechiara il 14/11/2014
l'indistinto e il distinto nel suo farsi
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Messaggi del 07/01/2019
C'era una volta il 'paese Italia' – paese complesso e vario e somma di popoli riottosi e ribelli e fieramente anarchici, che già il Fucini (alias Neri Tanfucio), dopo che si era fatta la mitica 'unità di Italia', scriveva desolato in rima: Per dire di un difficile amalgama e di uno stato europeo che giungeva in grave ritardo di secoli alla sua unità nazionale e che fu ostaggio degli imperi e dei papati e dei signorotti-guerrieri di cui al Pascoli – che della sua Romagna scriveva: '...dolce paese cui regnarono Guidi e Malatesta / cui tenne pure il Passator cortese, re della strada, re della foresta.' E il paese Italia non ha mutato molto del suo carattere fondativo di Sabini e Apuli e colonie della Magna Grecia e ai suoi popoli storici riottosi e ribelli delle diverse regioni e campanili ha aggiunto, di recente, 5 milioni di immigrati, molti dei quali divenuti cittadini pur se in carenza di 'ius soli': popoli stranieri per lingua e religioni e tradizioni e costumi diversi e 'radicalizzazioni' sul web e nelle carceri che hanno moltiplicato per mille e diecimila la complessità nazionale e la difficoltà di ben governare il pasticciato amalgama che nella lingua globale chiamiamo il 'melting pot', - che Dio ce ne guardi, ma più dai buonisti indigeni e dai sindaci pd ribelli al 'decreto sicurezza' che non vedono (non vogliono vedere, per partito preso) il disordine globale e gli inevitabili conflitti sottesi a queste ondate e tsunami immigratori. E che tutto questo affanno di voci politiche l'una contro l'altra armate e di trombe elettoralistiche dei sindaci pd ribelli e le campane a stormo, di rimando, di quelli della Lega degli storici Comuni ex secessionisti, - che tutto questo affanno, dicevo, sia 'fuori luogo' e coro stonato e starnazzante peggio del mitiche 'oche del Campidoglio' ce lo dicono e ripetono ostinati e pervicaci i giornaloni e tutti i tiggi, riuniti in una sola redazione interpartitica buonista, che ci rifilano, ogni dì che il Signore manda in terra, la zuppa ribollita delle notizie relative ai 'migranti'. Restituiteci la buone (o cattive) notizie nostrane, vi imploriamo, cari giornalisti e telegiornalisti, perché già quando usciamo di casa la mattina o saliamo sui tram abbiamo contezza e visione precisa di come sia cambiato, desolantemente e in peggio, questo paese in cui fatichiamo, davvero molto, a riconoscerci e dirlo 'nostro'.
MARTEAU7927.WORDPRESS.COM fonte: In occasione della terza disfida poetica dialettale, organizzata dall’Associazione Culturale “Cesare Viviani” di Lucca, che partirà martedì prossimo da Calci (PI) e vedrà impegnate qua… |
Inviato da: LewisCannon
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