Creato da fedechiara il 14/11/2014
l'indistinto e il distinto nel suo farsi
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Messaggi del 15/11/2019
Piovono rospi 15 novembre 2014 Mi ha colpito la frase di quei tredici migranti di Tor Sapienza (nome nobile, ma di faticosa coniugazione con le notizie che ci vengono da quel quartiere) che sono tornati nelle case da cui sono stati cacciati dai residenti storici in plateale rivolta. La nozione di 'diritto', in questo paese, si succhia già dal latte materno e fin dal primo toccare terra dei migranti che accogliamo ('accogliere' è parola grossa, a giudicare dalle notizie in cronaca). Meno facile è elaborare mentalmente il suo corrispettivo: 'Il dovere'. Dovere di rispettare le leggi vigenti, a cominciare da quelle che sono state scritte a difesa delle frontiere di terra e di mare e che i nostri migranti storici nelle Americhe rispettavano, a quanto mi costa, fin da quando si imbarcavano sulle navi a Livorno, Genova, Civitavecchia. 'Casa nostra.', dicevamo. Sogno di molti e di tutti - e le richieste di un alloggio popolare sono alle stelle da sempre così come le 'occupazioni' delle case in periferia che, a volte, includono anche appartamenti già assegnati nel rispetto delle faticose procedure. Diritto e dovere, appunto, da richiamare sempre congiunti. E rispetto della legalità repubblicana di cui giungono davvero pochissime notizie dalla cronaca del Belpaese. E chissà dove saranno ricoverati quei tredici che rivendicavano il diritto di una 'casa nostra', ma sono stati ricacciati dalla rivolta di piazza. Speriamo in Tirolo, dove il 'dovere' e il rispetto della legalità vengono sempre due e più passi prima di pronunciare la parola 'diritto'. Che nessuno si sogna di negare, ma a ragion veduta, dopo aver rimesso le 'cose a posto' - prima i residenti e, se avanzano risorse, anche i nuovi arrivati - in questo paese dove tutti gridano e la pacatezza sembra un 'sogno di mezza estate' piovosissima e, invece, di gocce d'acqua, piovono rospi. |
Tempo di traslochi Sarà perché sto mentalmente preparando un trasloco che il governo delle cose e 'ogni cosa al suo posto' mi stanno così a cuore? E quando mi prende il panico per l'immane quantità di lavoro che un trasloco comporta mi tornano a mente i vecchi adagi tipo 'una cosa alla volta' – che è sempre buona regola e percorso obbligato per sbrogliare le matasse della nostra vita quotidiana e riordinare il troppo di tutto che abbiamo stipato nelle nostre case lungo i decenni delle nostre vite. E dal micro al macro: gran fermento sta provocando il ridisegno del mondo che ha in mente Donald-l'intruso, secondo i manifestanti della fazione sconfitta che 'non se la mettono via' e pretendono di 'mandarlo a casa' prima ancora che si insedi nello studio ovale. C'è un gran bisogno di governo in questo mondo rotto e milioni di schegge impazzite schizzate per ogni dove che le sinistre europee hanno portato al collasso – in primis per non aver saputo gestire e governare la catastrofe umanitaria dell'immigrazione clandestina a sei cifre e le conseguenti 'giungle di Calais' e di Ventimiglia e i bivacchi dei pretesi profughi nelle stazioni delle principali città europee e i disordini e le molestie di Capodanno alle donne di Colonia, Zurigo, Helsinki quali ci hanno consegnato le cronache 2015/16: anni orribili di morti per le strade e nei ristoranti e teatri e aeroporti per mano dei 'radicalizzati sul web' assassini prodotti dalla disoccupazione e dalla mancata integrazione degli immigrati che abbiamo stipato a milioni nelle orribili 'banlieues' dove la polizia non si azzarda a mettere piede. Enclaves di miseria e di un rancore sordo contro l'Occidente incapace di vera accoglienza e di integrazione e polveriere dei futuri conflitti annunciati. E tutto il discutere che si fa di 'populismo' e tutto il fracasso che è conseguito all'evidenza della rabbia degli elettori che hanno votato per la brexit e per Trump e, forse, speriamo, contro Renzi e le sue ridicole 'riforme costituzionali' finalmente approda a tardivi 'mea culpa' e angosciate domande su 'dove abbiamo sbagliato'. Avete sbagliato a spacciare facile misericordia benedicente e l'avvilente retorica dell'accoglienza buonista quando i sindaci vi dicevano, uno via l'altro, che i loro cittadini non ci stavano a trasformare le loro città e paesi in bivacchi di nuovi poveri e nullafacenti e mendichi. Davvero c'è bisogno di vero governo e di un radicale cambio di politiche nell'Europa sconvolta dalla brexit e dall'elezione di Trump.
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Inviato da: LewisCannon
il 15/08/2024 alle 09:09
Inviato da: cassetta2
il 29/07/2024 alle 22:19
Inviato da: ARCAN020
il 29/06/2024 alle 12:34
Inviato da: fedechiara
il 24/06/2024 alle 06:56
Inviato da: VIOLA_DIMARZO
il 23/06/2024 alle 16:38