Creato da fedechiara il 14/11/2014
l'indistinto e il distinto nel suo farsi
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Messaggi del 21/11/2021
Relazioni pericolose e statue di sale. Le amicizie difficili non sono quelle di facebook. Che basta chiederle sulla base di curiosità, empatia con quanto scritto e pubblicato dal possibile 'amico' a cui chiediamo l'amicizia, ma siamo pronti a ritirarci quando emerge il 'dark side of the moon': il lato oscuro di quella persona le cui opinioni non collimano con le nostre sul merito di un evento cruciale per le nostre delicate sensibilità virtuali. E' il caso, eclatante, di amici da una vita (sul web e nella vita reale) che sui fronteggiamenti di fazione pro e no vax si ritrovano senza più parole comuni perché l'amico fidato si manifesta no vax duro e puro (orrore. Orrore!) e non intende le ragioni degli scienziati (veri, supposti e sedicenti) e quelli che: 'la tua libertà finisce dove comincia la mia'. Ma dove comincia la mia e finisce la tua di contagiante impunito, verrebbe da aggiungere. Ma le amicizie difficili che qui voglio trattare sono quelle di cui ha parlato una mezz'ora fa la bella trasmissione di radio tre 'Zarathustra': tra un carcerato nel braccio della morte (America violenta?) che da 27 anni attende la siringa o la scossa fatale e una giovane filosofa italiana che gli scrive e gli parla del più e del meno e delle piccole cose che ci accadono mentre dura la vita. E io sono sempre stato perplesso e intimamente avverso a quel genere di 'relazioni pericolose' che, in taluni casi, sfociano in una curiosissima forma di 'amore', come ci raccontava un giornalista a proposito dell'assassino 'allah u akbar' oggi a processo in Francia che, mitra in mano, ne ha stecchiti a decine al Bataclan e altrove nella Parigi delle tragiche 'banlieues' enclaves islamiste radicali. E dove sia lecito usare dell'impiastro medico dell'umana pietà e il consentire alla mitica 'riabilitazione del condannato' del Beccaria e dei soci pugnaci di 'Nessuno tocchi Caino' è cosa assai controversa nel caso dei condannati a morte - la cui vita si è fermata come una biblica statua di sale nel preciso momento in cui hanno levato alto il pugnale mortifero o impugnato la pistola o stretto le mani assassine sul collo della loro vittima. E ciò che ne residua, di quelle loro vite infamate di condannati, va sempre sotto il segno nefasto di Caino - e mi risulta oltremodo ostico pensare e indulgere a 'perdoni' che farebbero seguito ai dubbi pentimenti - e meglio sarebbe tirare un pietoso sipario carcerario e mediatico, invece, su quelle incarnazioni del Male atavico che impazza come un vento maledetto sul pianeta Terra. Dead man walking. E penso alle morti di tutte quelle poverette, le 'femminicidiate', che si sono immolate sull'altare dell'Amore – un amore mal riposto, amori maldestri e approssimativi che hanno partorito perfino dei figli, vittime accessorie e di insensata rivalsa in alcuni, orrendi, casi. E mi chiedo se il famosissimo verso del Sommo poeta 'amor ch'a nullo amato amar perdona' non debba declinarsi più spesso in negativo: come pena necessaria e conseguente per chi ha fissato gli occhi, chissà come innamorati, in quelli del suo futuro assassino - e non c'è barba di numero rosa 1522 che le salvi, le poverette, da quel loro errore fatale perché, tanto, qui da noi, nessuno tocca Caino, e, quando lo si tocca, sconta un quattro/cinque anni di prigione e passa presto ai domiciliari o in libertà vigilata, ahinoi. |
Credo negli esseri umani, ma con i necessari distinguo. Da molti anni vado ponzando sul senso del distico di una nota canzone di Gaber, che non mi trova d'accordo o, quantomeno, avrebbe bisogno di una precisazione e/o di una nota esplicativa. 'Libertà è partecipazione.', dice la canzone, e il verso che la precede dice che 'libertà non è stare sopra un albero' – che mi fa venire in mente il protagonista di un romanzo di Calvino che si era organizzato niente male sui rami di un suo albero e, quando gli aggradava, come Tarzan passava da una chioma di pioppo ad una di quercia con ciò curando le sue sorprendenti relazioni sociali e quelle sessual/affettive. E la nota esplicativa del misterioso distico di Gaber dovrebbe dirci se sono inclusi anche i no pass dell'articolo citato qui sotto che farebbe inorridire i 'dem' e i centri sociali, che la partecipazione la vedono a senso unico e guai a rubargli il monopolio delle manifestazioni di piazza perché 'partecipazione' è cosa loro – e se in piazza ci va la Meloni, per dirne una, accorrono furiosi e pronti a menare le mani per impedirle l'esercizio democratico di un libero comizio elettorale. E c'è un tale che, da mesi, va sbraitando sui socials contro i no vax e li copre di improperi e invettive e fiorite contumelie a quintali che della libertà di quei tali di Rotterdam e di Vienna e di Milano e Roma ci si pulirebbe le terga – con ciò dandomi ragione di credere che il distico 'libertà è partecipazione' abbia senz'altro bisogno di una aggiunta e nota a margine che aiuti a capire. E i 'pro vax' militanti che continuano a dirci che 'la tua libertà finisce dove comincia la mia' dovrebbero precisare a loro volta dove finisce la loro di liberamente contagiare (ma 'in forma lieve' aggiungono pudichi, tenendo graziosamente il picciuolo di una larga foglia di fico davanti alle nude pudenda) e dove inizia quella dei no vax che, invece, se contagiati dalla loro forma lieve, finiscono in terapia intensiva. Contraddizioni in seno al popolo democratico che dovrebbe tenere in palma di mano la libertà di partecipare di chiunque, dovunque e sebbene e in ogni frangente – anche il più drammatico, se è vero, come è vero, quel che scrive Camus ne 'La Peste' che è nei giorni delle epidemie e delle catastrofi che gli uomini mostrano il loro meglio di solidarietà senza se e senza ma e si mostrano pietosi e caritatevoli verso ognuno e tutti e raccolgono i cadaveri e seppelliscono i morti. E, per una volta, canterò anch'io 'Credo negli esseri umani' a gola spiegata in una manifestazione di sinistra e in una di destra, ma tenetemi lontano il Vandalo finché non rinsavisce e si fa convinto che 'libertà è partecipazione' anche per tutti coloro che gli sono avversi e avversi alle dottrine vaccinali dei tele-virologi di grido. |
Inviato da: LewisCannon
il 15/08/2024 alle 09:09
Inviato da: cassetta2
il 29/07/2024 alle 22:19
Inviato da: ARCAN020
il 29/06/2024 alle 12:34
Inviato da: fedechiara
il 24/06/2024 alle 06:56
Inviato da: VIOLA_DIMARZO
il 23/06/2024 alle 16:38