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Flash 19 - Uno, due...Tornado !

Post n°43 pubblicato il 17 Dicembre 2014 da Herebus
Foto di Herebus

Il solito pasticcio all'italiana è servito.

 

Vi ricorderete tutti il tragico incidente occorso ai due Tornado IDS dei " Diavoli Rossi " sui cieli dell'ascolano i primi giorni dell'ultimo Agosto e vi ricorderete anche come, nel fervore delle ricerche dei pezzi dei bombardieri, delle scatole nere e dei corpi dei piloti cominciò subito il solito balletto, tutto italiano, riguardo le possibili cause dell'incidente, (che, oltretutto, ci risulta essere unico al mondo per tipologia e mezzi coinvolti - n.d.r.). Attualmente è possibile collezionare tre, splendide, versioni date in pasto ad una stampa incapace di fare una qualunque domanda della più banale logica deduttiva, sia dall'Aereonautica stessa che da vari generali in pensione o ad altro mansionati che non si sono riusciti a trattenere dall'illustrarci le loro funamboliche conclusioni.


Partiamo dall'inizio, da quei dati di fatto certi, verificabili e mai smentiti dall'AMI-Aereonautica Militare Italiana.


  1. I due aerei erano destinati ad una zona di esercitazione che non era quella dell'incidente: la zona a loro riservata si trovava tra Pescara, L'Aquila e Rieti;

  2. I due aerei sono partiti in gravissimo ritardo rispetto all'ora stabilita : dai registri di Ghedi si apprende che i due Tornado decollarono pochi minuti prima delle 15:30, orario al quale scadeva l'interdizione al traffico civile nell'area a loro riservata;

  3. In nessun caso, neanche alla massima velocità bisonica della quale sono capaci queste macchine si sarebbe potuti arrivare in tempo;

  4. al momento dell'incidente i aerei si trovavano lungo la rotta per tornare a Ghedi via Pescara;

  5. improvvisamente sono entrambi scomparsi sotto la quota minima di sorveglianza radar, hanno spento i trasponder ed hanno assunto un assetto tipico dell'attacco al suolo, specialità per la quale sono nate queste macchine;

  6. Un testimone sostiene di aver visto scontrare l'uno con l'altro i due Tornado, con il secondo che, probabilmente, stava compiendo una manovra disperata per evitare il primo;

  7. Un altro sostiene, invece, che il primo sia esploso in aria prima dell'arrivo del secondo aereo che sarebbe poi andato a schiantarsi sul costone della montagna ad una quota inferiore addirittura ai venti metri;

  8. Prima che nessuno glielo chiedesse e senza che potesse sorgere il dubbio l'AMI ha subito smentito la presenza di residui o rottami radioattivi.

  9. Qualche giorno dopo l'AMI comincia a dire che, in realtà, nonostante quell'area fosse abitata e non interdetta alla navigazione civile, i due aerei dovevano compiere proprio lì le loro esercitazioni che non erano in realtà congiunte ma disgiunte ma nessuno risponde alle domande dei giornalisti che vogliono sapere sia il perchè di esercitazioni in zona abitata e sia, soprattutto, perchè i due aerei abbiano spento il transponder contemporaneamente , scendendo sotto la quota di rilevamento del Radar Primario;

  10. L'AMI ribadisce che non c'è traccia di radiazioni ionizzanti nella zona;


Qualche giorno fa, poi, il capolavoro delle indagini all'italiana : dopo aver detto nell'ordine che i due aerei erano nel luogo sbagliato al momento sbagliato, nel luogo congiunto giusto ma nel momento sbagliato, che prima l'esercitazione era di coppia e poi singola il Generale Tricarico, ex Capo di Stato Maggiore dell'Aeronautica ed attualmente Presidente nientemeno che dell'ICSA-Intelligence Culture and Strategic Analysis, una bizzarra fondazione in odore di Massoneria, ci viene a dire che i due aerei si sarebbero scontrati perchè entrambi stavano puntando allo stesso bersaglio nello steso momento (!!!) e i quattro Ufficiali a bordo, evidentemente appartenenti all'Aereonautica di Topolinia e non all'AMI, non si sarebbero accorti di andare a chiantarsi l'uno con l'altro.


Ora viene da chiedersi con chi pensi di avere a che fare il Generale Tricarico quando fa queste affermazioni, forse veramente con Pippo, Pluto e Ciccio di Nonna Papera perchè già l'Ispettore Manetta ed il Commissario Basettoni troverebbero qualcosa da ridire ! E scorrono forti i brividi lungo la schiena pensando che costui è stato, per anni, il Capo di Stato Maggioredi quella stessa Forza Armata i cui Ufficiali, ora, vorrebbe far passare come dei poveri dementi.


Vorrei tanto che, non il Generale Tricarico ma la Forza Armata e la Magistratura si degnassero di rispondere a quei dubbi ed a quegli interrogativi che fin da subito hanno circondato questo triste evento, ossia :


  1. Perchè, nonostante la finestra temporale per l'esercitazione fosse terminata, gli aerei hanno decollato da Ghedi lo stesso ?

  2. Perchè mai ed in base a quali Leggi o Regole un'esercitazione militare potenzialmente pericolosa si sarebbe dovuta tenere su di un'area abitata come quella nella quale è avvenuto l'incidente ?

  3. Perchè i due Tornado contemporaneamente hanno assunto un assetto da combattimento sulla valle ascolana spegnendo entrambi i transponder, scendendo sotto la quota di rilevamento del Radar Primario e mantenendo il silenzio radio ? Era anche questa un'esercitazione " a sorpresa " o i due aerei stavano reagendo ad una minaccia reale ? E quale era questa minaccia ?

  4. Perchè l'AMI si è subito premunita di affermare che sull'area dello schianto non erano presenti radiazioni ionizzanti o residui di materiale radioattivo ? L'Italia, ufficialmente, non dispone di armi nucleari, tattiche o strategiche che siano e non mi risulta che tra le dotazioni del Tornado IDS in forza all'AMI esistano dispositivi o attrezzature capaci di disperdere nell'ambiente livelli di radioattività preoccupanti anche in caso di incidente. E allora da dove poteva provenire la perdita ? Da terra ? Dal bersaglio ingaggiato dai due aerei ?


Fin quando qualcuno non comincerà a dare delle risposte serie a questi interrogativi noi continueremo a vigilare, nella speranza che non ci si pari davanti un'altra Ustica.

 

 
 
 
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Un blog di: Herebus
Data di creazione: 13/06/2013
 

 

"MORTE DI UN BRAVO RAGAZZO. L'INCREDIBILE STORIA DI MARIO BIONDO."

La Repubblica - Palermo, 13 Novembre 2018


La morte di Biondo un giallo lungo cinque anni na «storia incredibile» di misteri e di archiviazioni, indagata in un libro-dossier che prova a ricostruire, tra memorie private, perizie mediche e documenti d'archivio, il caso di Mario Biondo, il cameramen palermitano trovato morto cinque anni fa a Madrid. È una favola nera raccontata con la precisione di un cronista, il libro di Paolo Gentili, "Morte di un bravo ragazzo" (Sovera Edizioni): un contributo a una verità mancata a cui l'autore, con il contributo della madre della vittima, Santina Biondo, tenta di avvicinarsi, ricostruendo la vita privata del giovane con la moglie giornalista Raquel, più volte interrogata sui fatti, e le incongruenze di quattro armi di indagini, tra sms e dati estratti dal computer del giovane, poi compendiate in un atto scritto dai magistrati inquirenti, dove la vicenda Biondo resta ancora una storia irrisolta. Serve, allora, alla memoria capace di farsi domanda, anche la più semplice operazione letteraria su un giallo di cronaca. Perché di morte di può morire due volte, la seconda è quando si viene dimenticati.


 

 

OMNIA VINCIT VERITAS

 

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ULTIMO LIBRO PUBBLICATO DA PAOLO GENTILI

SOL INVICTUS : Una nuova alba.

 

Pensiamo veramente che ciò che finora abbiamo dato per scontato sia la realtà ? Siamo pronti a scommettere che la Storia che stiamo vivendo sia proprio quello che Dio abbia pensato e desiderato per noi ? L'Uomo moderno è così sicuro di se e del suo potere tecnologico da non riuscire a vedere la verità che gli sta davanti, dietro lo schermo del suo egoismo. Questo romanzo è il primo di una trilogia. Correndo lungo le tortuose strade della Storia dell'Uomo, prende spunto dalle Profezie sugli Ultimi Tempi, proprie di tutte le grandi Religioni della Terra e ci porta d'un balzo a vivere in prima persona il disegno che Dio ha pensato duemila anni fa, per mostrare all'Uomo il Suo vero volto. In una narrazione avvincente e ricca di colpi di scena, che nel primo volume prende le mosse dal 1976, scopriremo come l'Uomo da secoli si sia attrezzato per ostacolare il disegno divino. Ai nostri giorni utilizza l'Associazione maggiormente ramificata, pericolosa e segreta, nata nel cuore della più potente Nazione della Terra, con tentacoli nel nostro Paese ed in altre nazioni occidentali.

 

www.soveraedizioni.it

www.ibs.it


 

HANNO DETTO DI : "SOL INVICTUS : UNA NUOVA ALBA"

" Sol Invictus è un romanzo colto e ben scritto che ripropone tematiche non certo inedite ma comunque stimolanti per chi ama i thriller fantapolitici venati di misticismo millenaristico. "


" Nel tempo dell'inganno chi dice la verità è un rivoluzionario. " Questo il leit motiv del libro, mutuato dal pensiero di George Orwell in 1984. Un testo che posso considerare un saggio camuffato da romanzo.

 

Da Roma a Yale nel Connecticut, dagli archivi segreti del Vaticano alle stanze asettiche della Cia, dalla Buenos Aires della "sporca guerra" dei desaparecidos alla quiete irreale di Salò sul Garda e di Sherbrook nel Quebec, dalle birrerie di Monaco di Baviera ai monasteri benedettini di Subiaco a Roma. Attraverso i dialoghi incalzanti fra chi complotta per imporre sull'intera umanità il dominio satanico della Confraternita della Morte (che ha come motto "Guerra, Sangue e Miseria") e chi invece, nel nome dell'umanesimo di matrice cristiana, tenta di opporsi a questa infernale macchinazione, si snoda l'ingranaggio narrativo costruito da Paolo Gentili, che, mediante una prosa di forte impatto giornalistico, tesse la sua ragnatela di cospirazioni ad alto livello.

 
 

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