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Post n°25 pubblicato il 10 Dicembre 2013 da Herebus
Il 5 Dicembre 2013 è venuto a mancare, dopo una lunga agonia, Nelson Mandela, leader dell'African National Congress, strenuo oppositore del regime dell'apartheid in Sud Africa, primo Presidente di colore del Sud Africa eletto a suffragio universale e Premio Nobel per la Pace insieme al suo predecessore l'afrikaner Frederik Wilhelm De Klerk, Padre della Patria, Invictus e chi più ne ha, più ne metta. I potenti di tutto il mondo e, soprattutto, i media di ogni genere e di tutto il mondo si sono sperticati in un corale peana di ringraziamenti, auguri, invocazioni e ricordi del leader appena scomparso fino ad arrivare alla plateale commozione dimostrata dal Presidente degli Stati Uniti Barack Obama. Mezzo mondo in lutto, giornate mondiali per ricordare lo scomparso e ci fermiamo qui perchè, sinceramente, non se ne può più.
Come al solito, in questa orchestrata euforia generale, stiamo compiendo una volta di più il medesimo, madornale errore che ci ha portati, tutti, nella miserabile situazione in cui ci troviamo : ci beviamo tutto quello che dicono i media ufficiali senza prenderci la briga di andare a controllare mai se questo risponde a verità.
Nel 1790 Mayer Armschel Rotschild diceva : " Lasciate che sia io ad emettere e a controllare il denaro di una nazione, e non mi importerà più nulla di chi scrive le leggi ", ebbene possibile che nessuno si sia mai chiesto come mai la ricchissima e potentissima elite bianca della RSA, i cosiddetti Afrikaners discendenti da Boeri e Olandesi, non abbiano battuto ciglio quando il Presidente De Klerk diede il suo ok alla fine dell'apartheid ed alle prime elezioni a suffragio universale nel Paese ? Pensate veramente che costoro si siano fatti convincere semplicemente ed improvvisamente solo dalle belle parole che Madiba gli raccontava nelle lunghe chiacchierate che si tenevano nella residenza presidenziale ? Come fossero stati tutti fulminati sulla via di Damasco ? E credete veramente che costoro si potessero minimamente preoccupare di quel che avrebbero potuto fare UE e USA, legati al Sud Africa da interessi commerciali e finanziari di trilioni di Dollari ? Per come era strutturato il regime dell'apartheid in Sud Africa sarebbe durato ancora senza particolari problemi, il vero problema semmai ce l'avevano i capi di governo occidentali che se da una parte non avevano il minimo problema a commerciare con la RSA per miliardi, anzi trilioni di Dollari in armi, materie prime, metalli preziosi e ad avere a disposizione una piazza finanziaria come Pretoria o Jhoannesburg dove far fruttare i loro guadagni, dall'altra non riuscivano più ad inventarsi scuse credibili con le rispettive società civili per giustificare tutto questo e ben altro. Inoltre gli Afrikaners non sono quattro pecorari analfabeti come in Afghanistan, c'era il rischio che un peraltro improbabile intervento militare sarebbe finito con i "buoni" che andavano per picchiare e se ne tornavano a casa, eventualmente, con le ossa e le corna spezzate. No, serviva solo l'uomo giusto per applicare il famoso adagio di Tommasi da Lampedusa : " Se tutto deve rimanere com'è, è necessario che tutto cambi ! " e quell'uomo era appunto Nelson Mandela. In Africa c'è chi dice che i lunghi anni di prigionia siano serviti ai bianchi per addestrarlo alla parte che avrebbe dovuto recitare una volta liberato e forse la sua dichiarazione del suo amore per la bella poesia "Invictus" di William Ernest Henley, un eclettico massone britannico dal quale l'amico Stevenson trasse il personaggio del pirata Long Jhon Silver nella sua Isola del Tesoro, è stato il segnale di resa di Mandela a chi aveva orecchie per intendere. Fatto sta che, una volta liberato, Mandela e De Klerk hanno una specie di Luna di Miele durante la quale, ufficialmente, le parole di Mandela sciolgono il cuore di pietra degli odiati aguzzini boeri trasformandoli in una sorta di hyppies amanti di democrazia e libertà. In realtà Mandela trattava con i bianchi le condizioni alle quali essi avrebbero trovato conveniente porre fine al regime dell'apartheid e consentire le elezioni a suffragio universale che avrebbero, giocoforza, garantito la presidenza della RSA a Mandela stesso. Nonostante la grande amicizia ad uso dei media De Klerk fu molto chiaro con Mandela : o fate inserire nella nuova Costituzione l'assoluta indipendenza della Banca Centrale Sudafricana dal Governo eletto dal popolo ed una sorta di impunità della stessa riguardo a qualunque tipo di controllo il Governo possa cercare di inserire anche in un secondo tempo oppure tu te ne torni in galera e qui si va avanti tali e quali a prima.i Fu debolezza ? Fu calcolo ? Fu ingenuità ? Questo non ci è dato sapere, fatto sta che la nuova Costituzione della RSA ed alcune leggi ad essa collegate riguardanti la salvaguardia della proprietà e delle rendite finanziarie dei grandi Trusts bianchi sudafricani e delle Multinazionali straniere hanno di fatto permesso che in Sud Africa si realizzasse in toto il sogno di Mayer A. Rotschild e tutto il potere economico e finanziario fosse stabilmente ed inevitabilmente nelle mani dell'elite bianca. Grazie a questa situazione i bianchi sono diventati sempre più ricchi ed i neri sempre più poveri, senza che un'auspicata classe media mercantile di colore e multietnica riuscisse in nessun modo a nascere e prosperare. Così la maggioranza nera in SA è diventata emarginata di fatto e non più per legge, la forbice tra i ricchissimi ed i poverissimi è sempre più ampia, la violenza urbana ha raggiunto livelli paragonabili alla catastrofe naturale e gli stracorrotti governi regolarmente eletti dal popolo non hanno di fatto nessun potere per far sì che le immense risorse e ricchezze del Sudafrica siano utilizzate per il bene comune anziché per gli interessi di pochi. Il grande merito di quest'uomo, semmai, è stato quello di impedire che la fine dell'apartheid coincidesse con una sanguinaria guerra civile. Questi elencati sono i fatti, null'altro che la realtà storica dietro la cortina di fumo dei media e delle versioni ufficiali.
La verità spesso è spiacevole e ci costringe a guardare in direzioni che ci piacerebbe ignorare ma soltanto lei, la verità, può renderci uomini liberi.
iCfr. : " The shock economy" - Naomi Klein. Ed. Kaos
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INFO
"MORTE DI UN BRAVO RAGAZZO. L'INCREDIBILE STORIA DI MARIO BIONDO."
La Repubblica - Palermo, 13 Novembre 2018
La morte di Biondo un giallo lungo cinque anni na «storia incredibile» di misteri e di archiviazioni, indagata in un libro-dossier che prova a ricostruire, tra memorie private, perizie mediche e documenti d'archivio, il caso di Mario Biondo, il cameramen palermitano trovato morto cinque anni fa a Madrid. È una favola nera raccontata con la precisione di un cronista, il libro di Paolo Gentili, "Morte di un bravo ragazzo" (Sovera Edizioni): un contributo a una verità mancata a cui l'autore, con il contributo della madre della vittima, Santina Biondo, tenta di avvicinarsi, ricostruendo la vita privata del giovane con la moglie giornalista Raquel, più volte interrogata sui fatti, e le incongruenze di quattro armi di indagini, tra sms e dati estratti dal computer del giovane, poi compendiate in un atto scritto dai magistrati inquirenti, dove la vicenda Biondo resta ancora una storia irrisolta. Serve, allora, alla memoria capace di farsi domanda, anche la più semplice operazione letteraria su un giallo di cronaca. Perché di morte di può morire due volte, la seconda è quando si viene dimenticati.
OMNIA VINCIT VERITAS
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ULTIMO LIBRO PUBBLICATO DA PAOLO GENTILI
SOL INVICTUS : Una nuova alba.
Pensiamo veramente che ciò che finora abbiamo dato per scontato sia la realtà ? Siamo pronti a scommettere che la Storia che stiamo vivendo sia proprio quello che Dio abbia pensato e desiderato per noi ? L'Uomo moderno è così sicuro di se e del suo potere tecnologico da non riuscire a vedere la verità che gli sta davanti, dietro lo schermo del suo egoismo. Questo romanzo è il primo di una trilogia. Correndo lungo le tortuose strade della Storia dell'Uomo, prende spunto dalle Profezie sugli Ultimi Tempi, proprie di tutte le grandi Religioni della Terra e ci porta d'un balzo a vivere in prima persona il disegno che Dio ha pensato duemila anni fa, per mostrare all'Uomo il Suo vero volto. In una narrazione avvincente e ricca di colpi di scena, che nel primo volume prende le mosse dal 1976, scopriremo come l'Uomo da secoli si sia attrezzato per ostacolare il disegno divino. Ai nostri giorni utilizza l'Associazione maggiormente ramificata, pericolosa e segreta, nata nel cuore della più potente Nazione della Terra, con tentacoli nel nostro Paese ed in altre nazioni occidentali.
www.soveraedizioni.it
www.ibs.it
HANNO DETTO DI : "SOL INVICTUS : UNA NUOVA ALBA"
" Sol Invictus è un romanzo colto e ben scritto che ripropone tematiche non certo inedite ma comunque stimolanti per chi ama i thriller fantapolitici venati di misticismo millenaristico. "
" Nel tempo dell'inganno chi dice la verità è un rivoluzionario. " Questo il leit motiv del libro, mutuato dal pensiero di George Orwell in 1984. Un testo che posso considerare un saggio camuffato da romanzo.
Da Roma a Yale nel Connecticut, dagli archivi segreti del Vaticano alle stanze asettiche della Cia, dalla Buenos Aires della "sporca guerra" dei desaparecidos alla quiete irreale di Salò sul Garda e di Sherbrook nel Quebec, dalle birrerie di Monaco di Baviera ai monasteri benedettini di Subiaco a Roma. Attraverso i dialoghi incalzanti fra chi complotta per imporre sull'intera umanità il dominio satanico della Confraternita della Morte (che ha come motto "Guerra, Sangue e Miseria") e chi invece, nel nome dell'umanesimo di matrice cristiana, tenta di opporsi a questa infernale macchinazione, si snoda l'ingranaggio narrativo costruito da Paolo Gentili, che, mediante una prosa di forte impatto giornalistico, tesse la sua ragnatela di cospirazioni ad alto livello.