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FLASH 18 - IL MOMENTO DI FARE SUL SERIO

Post n°42 pubblicato il 13 Novembre 2014 da Herebus

 

 

In questi giorni abbiamo sentito che, tra qualche settimana, il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano lascerà il suo incarico e lo lascerà, a nostro parere, soprattutto perchè il fisico e lo spirito, anche se questo nessuno lo dice, non lo sostengono più. Comprensibile, d'altronde solo Herick Honecker, Stalin, Kim Il-Sung e Silvio Berlusconi hanno pensato o pensano tutt'ora di essere leader eterni. Accettiamo di buon grado, quindi, le dimissioni di un uomo che, unico in Italia, è stato Padre Costituente, Parlamentare per tutta la vita e bi-Presidente della Repubblica, una cosa che neanche Andreotti nei suoi più sfrenati sogni di onnipotenza osava sperare. Accettiamole ed auguriamogli una lunga vita accanto ai suoi figli e nipoti.

Il vero problema è che costui, al momento di accettare il secondo mandato aveva detto che si sarebbe dimesso non appena fossero state fatte le fantomatiche riforme, fosse stata varata la legge elettorale e la situazione economica fosse stata sanata. Ora non serve essere un premio Nobel per accorgersi che finora, a parte le arroganti parlate addosso di Renzi, nulla è stato fatto e, oltretutto, il futuro appare prendere una piega che non ci piace affatto : i più poveri ed i più deboli di noi sono sempre di più, hanno sempre meno diritti e vengono trattati dai media come i Paria delle Caste Indiane, non hanno diritto di esistenza mediatica. Solo la voce del Presidente della CEI, Cardinale Bagnasco e quella di Papa Francesco sono rimaste a dar loro parola ma, come si sa, nella nuova Italia di Silvio e Matteo essere Cristiani non va di moda.

Ci sarebbero rimasti i Sindacati : CGIL, CISL, UIL, UGL, COBAS.....ma essi sono stati disarticolati e neutralizzati seguendo le istruzioni del Piano di Rinascita Democratica della Loggia Massonica P2 e del Gatto di Villa Wanda, (Licio Gelli - n.d.r.). L'imminente catastrofe che ci aspetta e che si chiama Stagflazione, (Stagnazione + Inflazione a zero - n.d.r.), pare avere ridato un po' di voce alla CGIL e un po' di senno alla CISL ma quando si tratta di passare dalle scampagnate a Piazza San Giovanni alle azioni serie, come gli scioperi, trovano sempre la UIL che si sfila e, al massimo, si proclamano 8 ore di sciopero generale, con il risultato che la gente ce l'ha sempre di più con i sindacati e a Renzi la cosa non scuce un baffo. Poichè però, lo ripetiamo, di fronte a noi c'è la catastrofe sarebbe ora che si cominciasse a fare le cose sul serio. Vi faccio un esempio, così tutti capiscono : non più di qualche mese fa l'Air France ha annunciato di voler scorporare dall'azienda il breve e medio raggio facendo confluire personale e macchine in una neonata compagnia low-cost che avrebbe avuto costi di esercizio e, soprattutto, stipendi molto più bassi anche se non si sarebbero persi posti di lavoro. Ai piloti ed al personale di volo Air France la cosa non è affatto piaciuta e dopo le solite, inutili, trattative tutti i piloti e tutto il personale di volo della Compagnia di Bandiera francese si sono messi con le braccia conserte ed hanno dichiarato che se la decisione non fosse rientrata nessuno avrebbe fatto più volare neanche un aeroplanino di carta negli uffici. Dopo un mese di stop totale e ad un passo dal fallimento i vertici Air France hanno chiesto scusa e ritirato il provvedimento. Così si fa, italiani pecoroni !

Sempre in Francia, nel 1985, l'allora Governo socialista di Jospin propose una riforma delle pensioni che al confronto delle nostre era una passeggiata di salute. Il Popolo Francese tuttavia non gradì affatto la riforma e FERMO' LA FRANCIA per oltre tre mesi : raffinerie ferme, trasporti fermi, servizi di base in pericolo, Parigi senza derrate alimentari garantite. Poichè la cosa non si risolveva i francesi fecero sapere a Jospin che se non si dava una calmata loro, i francesi, avrebbero preso i forconi e sarebbero stati felici di accompagnarlo a pedate nel sedere fuori dall'Assemblea Nazionale dove si era rifugiato, secondo quella bizzarra convinzione che in Italia non si vuole proprio capire per cui i politici sono nostri dipendenti e non noi loro sudditi. Jospin e Mitterand capirono l'antifona, la legge fu ritirata, Jospin si dimise da Premier e scomparse dalla scena politica francese per sempre !! Così si fa, oh Italia vituperio delle genti !

Ancora oltr'Alpe, qualche anno fa, il vertice della Renault annunciò che avrebbe spostato la linea di produzione della nuova CLIO in Turchia, licenziando 300 dipendenti più quelli dell'indotto. Anche stavolta ai francesi ed al loro Governo la cosa non piacque affatto per cui l'Esecutivo fece sapere alla Règie che se non avesse ritirato subito l'improvvido provvedimento nel giro di una settimana gli avrebbe chiesto indietro, sull'unghia, tutti gli aiuti, le sovvenzioni e le agevolazioni che le erano state concesse e poi avrebbe nazionalizzato l'Azienda. I vertici della Renault, sapendo che in Francia su certe cose non si scherza, hanno chiesto scusa e ritirato il provvedimento ma in cambio, di sua sponte, il Governo gli ha concesso un finanziamento agevolato di 600 milioni di Euro per aprire, in Francia, il più grande stabilimento al mondo di ricerca, sviluppo e produzione di auto full-electric, assumendo 2000 nuovi dipendenti più quelli dell'indotto. Grazie a questo Renault è oggi il più grande produttore al mondo di auto elettriche. Proprio come il nostro, di Governo, ha trattato Elkann e Marchionne quando hanno portato la FIAT in Olanda.

Nel frattempo in Italia piove, cosa che fa tutti gli anni da secoli in questo periodo, e il territorio se ne va in briciole per tutti i soldi rubati e sprecati in decenni di ruberie, clientele e corruzioni. Cos'altro gli dovrà accadere ai genovesi, ai piemontesi, ai toscani perchè, dopo la pala prendano il forcone e vadano a chiedere ragione ai loro governanti sul perchè, ogni due anni, debbano perdere tutto ? Senza aiuti ? Senza, almeno, leggi speciali che li tutelino nelle continue ripartenze ?

Cos'altro dovrà succedere, oh mesta Italia, perchè ti possa destare ?

 

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gaenel il 13/11/14 alle 13:49 via WEB
Ciao...ho letto con interesse il tuo post...e concordo su qualche punto..Bisognerebbe capire però che aderendo ad un sistema economico "globale" ci siamo tacitamente messi d'accordo con le sue feroci leggi....e quindi ci sarà un livellamento verso il basso di stipendi, salari e pensioni...oltre che il ridimensionamento dei servizi.!!! Tu citi la Francia " vigorosa " e irriducibile...ma oggi anche questo Paese deve fare i conti con lo "spread" e il patto di stabilità...Le cose che tu dici che i francesi hanno evitato...sono state pagate con un aumento del debito pubblico...che avrà ripercussioni sullo spread e sulla legge di stabilità. Quindi il gatto che si morde la coda...Secondo me bisogna dichiarare "fallimento" (tanto lo siamo già...) e vedrai che tutti faranno a gara per risollevarci...Hanno troppi denari impegnati qui da noi....Eppoi mettere al centro degli impegni .....morali il concetto che prima di parlare di "diritti acquisiti" (una sola pazzesca...) bisognerebbe parlare di "doveri civili".....Ciao Gae
 
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"MORTE DI UN BRAVO RAGAZZO. L'INCREDIBILE STORIA DI MARIO BIONDO."

La Repubblica - Palermo, 13 Novembre 2018


La morte di Biondo un giallo lungo cinque anni na «storia incredibile» di misteri e di archiviazioni, indagata in un libro-dossier che prova a ricostruire, tra memorie private, perizie mediche e documenti d'archivio, il caso di Mario Biondo, il cameramen palermitano trovato morto cinque anni fa a Madrid. È una favola nera raccontata con la precisione di un cronista, il libro di Paolo Gentili, "Morte di un bravo ragazzo" (Sovera Edizioni): un contributo a una verità mancata a cui l'autore, con il contributo della madre della vittima, Santina Biondo, tenta di avvicinarsi, ricostruendo la vita privata del giovane con la moglie giornalista Raquel, più volte interrogata sui fatti, e le incongruenze di quattro armi di indagini, tra sms e dati estratti dal computer del giovane, poi compendiate in un atto scritto dai magistrati inquirenti, dove la vicenda Biondo resta ancora una storia irrisolta. Serve, allora, alla memoria capace di farsi domanda, anche la più semplice operazione letteraria su un giallo di cronaca. Perché di morte di può morire due volte, la seconda è quando si viene dimenticati.


 

 

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ULTIMO LIBRO PUBBLICATO DA PAOLO GENTILI

SOL INVICTUS : Una nuova alba.

 

Pensiamo veramente che ciò che finora abbiamo dato per scontato sia la realtà ? Siamo pronti a scommettere che la Storia che stiamo vivendo sia proprio quello che Dio abbia pensato e desiderato per noi ? L'Uomo moderno è così sicuro di se e del suo potere tecnologico da non riuscire a vedere la verità che gli sta davanti, dietro lo schermo del suo egoismo. Questo romanzo è il primo di una trilogia. Correndo lungo le tortuose strade della Storia dell'Uomo, prende spunto dalle Profezie sugli Ultimi Tempi, proprie di tutte le grandi Religioni della Terra e ci porta d'un balzo a vivere in prima persona il disegno che Dio ha pensato duemila anni fa, per mostrare all'Uomo il Suo vero volto. In una narrazione avvincente e ricca di colpi di scena, che nel primo volume prende le mosse dal 1976, scopriremo come l'Uomo da secoli si sia attrezzato per ostacolare il disegno divino. Ai nostri giorni utilizza l'Associazione maggiormente ramificata, pericolosa e segreta, nata nel cuore della più potente Nazione della Terra, con tentacoli nel nostro Paese ed in altre nazioni occidentali.

 

www.soveraedizioni.it

www.ibs.it


 

HANNO DETTO DI : "SOL INVICTUS : UNA NUOVA ALBA"

" Sol Invictus è un romanzo colto e ben scritto che ripropone tematiche non certo inedite ma comunque stimolanti per chi ama i thriller fantapolitici venati di misticismo millenaristico. "


" Nel tempo dell'inganno chi dice la verità è un rivoluzionario. " Questo il leit motiv del libro, mutuato dal pensiero di George Orwell in 1984. Un testo che posso considerare un saggio camuffato da romanzo.

 

Da Roma a Yale nel Connecticut, dagli archivi segreti del Vaticano alle stanze asettiche della Cia, dalla Buenos Aires della "sporca guerra" dei desaparecidos alla quiete irreale di Salò sul Garda e di Sherbrook nel Quebec, dalle birrerie di Monaco di Baviera ai monasteri benedettini di Subiaco a Roma. Attraverso i dialoghi incalzanti fra chi complotta per imporre sull'intera umanità il dominio satanico della Confraternita della Morte (che ha come motto "Guerra, Sangue e Miseria") e chi invece, nel nome dell'umanesimo di matrice cristiana, tenta di opporsi a questa infernale macchinazione, si snoda l'ingranaggio narrativo costruito da Paolo Gentili, che, mediante una prosa di forte impatto giornalistico, tesse la sua ragnatela di cospirazioni ad alto livello.

 
 

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