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Il Lupo è tornato !

Post n°44 pubblicato il 28 Dicembre 2014 da Herebus

 

Ebbene sì, quello che in ben pochi di noi credevano possibile è accaduto questa mattina a Piazza San Pietro: Mehemet Alì Agça, il terrorista turco appartenente ai Lupi Grigi che il 13 Maggio 1981 sparò a Papa Giovanni Paolo II stava lì a passeggiare tranquillamente nei pressi dell'obelisco della Piazza stessa con due mazzi di rose bianche in mano.

Ora dimentichiamoci, per un attimo, che Piazza San Pietro è sì territorio dello Stato della Città del Vaticano ma i suoi confini sono garantiti dalla Polizia di Stato Italiana che non si è accorta di chi stava entrando nella Piazza, dimentichiamoci pure che, nonostante il turco Agça non abbia più carichi pendenti né in Italia e né in Turchia, ad esso è interdetto l'accesso in Italia, nel SCV e sull'intero territorio dell'Unione Europea mentre è riuscito ad arrivare tranquillamente fino a due passi da Papa Francesco passando, pare, per un varco automobilistico del confine italoaustriaco.

Quello che non ci possiamo dimenticare sono le parole che il Lupo Grigio ha pronunciato prima di entrare in Basilica, sulla Piazza : "La Madonna nel 1983 qui ha fatto un miracolo per mano mia. ", così come non possiamo dimenticare né far finta di non accorgerci della strana alea di mistero ed ultraterreno che avvolge questo imprevedibile avvenimento.

Cominciamo dall'analizzare le falsità che sono state scritte dai giornali italiani, in primis da Repubblica e dal Corriere della Sera : ebbene, nella loro versione on-line, entrambi i quotidiani affermano che dopo essere stato ripreso a pronunciare questa strana frase Ali Agça si sarebbe direto verso le Grotte Vaticane e la Tomba del Santo Karol Woytjla. Per questo si sono favoleggiati strani e segretissimi appoggi da parte di funzionari vaticani ed addirittura di alcuni poliziotti italiani. Ora, chiunque sia stato almeno una volta nella Basilica di San Pietro e conosca l'abc del funzionamento della Chiesa Cattolica sa che le tombe dei Santi, ancorchè Papi, vengono traslate dalle Grotte alla Basilica per poter essere accessibili a tutti i devoti ed i fedeli. E infatti Alì il turco è andato in Basilica ma il campo del video girato mentre rendeva omaggio alla tomba del Santo Giovanni Paolo II è stato ristretto ed oscurato in modo che i profani potessero credere alla frottola delle Grotte Vaticane. Lo stesso Agça, interrogato poi presso il Commissariato " Cavour " ha negato di aver ricevuto assistenza da chicchessia ma di essere semplicemente arrivato in Piazza e poi entrato in Basilica. Allora perchè inventarsi una simile baggianata ? Per coprire l'inefficienza e l'inettitudine di qualcuno o per cos'altro ? Ma andiamo avanti ed esaminiamo quello che ha fatto il vecchio Lupo Grigio davanti alla tomba del Santo : oltre a ringraziarlo per il miracolo ed a gridare " Sia lodato Gesù Cristo " e " La fine del Mondo è arrivata ", egli ha deposto davanti alla tomba un paio di mazzi di rose bianche. Purtroppo non si riesce a capire quante esse siano ma, in ogni caso, possiamo affermare che l'omaggio è già assai strano di per se, eh sì perchè ai Papi defunti si regalano rose rosse, simbolo del sangue versato da Cristo e colore del lutto della Chiesa Cattolica. Il colore bianco non si usa in queste occasioni e l'uomo in questione è troppo furbo, se non addirittura intelligente, per non sapere una cosa simile. Il bianco invece rappresenta l'innocenza ma anche la santità e la lealtà o anche la Madonna stessa, la Rosa senza Spine, quindi senza peccati. Sarebbe stat molto interessante, quindi, sapere di che tipo e numero fossero le rose lasciate da Agça sulla tomba di Karol Woytjla.

Infine ci sono i numeri della giornata che ci devono far riflettere, guardiamoli :

13.05.1981 : attentato a Woytjila = 1+3+5+1+9+8+1=28=10

27.12.1983 : incontro Agça Woytjila = 2+7+1+2+1+9+8+3=33

27.12.2014 : visita alla tomba di San Giovanni Paolo II =2+7+1+2+2+1+4=19=10

107 : le versioni date dell'attentato dal turco=1+7=8

56 : gli anni di Agça =5+6=11

Ricapitolando, quindi, questa storia ha avuto inizio il giorno dell'anniversario della Madonna di Fatima, sotto l'egida di Dio stesso in quanto il numero 10 rappresenta la Prima Armonica di Dio e infatti, a seguito di fatti straordinari se non miracolosi, (la traiettoria della pallottola, la strada dal Vaticano al Policlinico "Gemelli" deserta a quell'ora, ecc.), Karol Woytjila non muore e Agça dichiara che lui non si spiega come possa aver fallito un tiro così semplice, con quell'arma e a quella distanza. Prosegue poi con l'incontro in carcere tra il Papa ed il suo carnefice che, questa volta, ha il valore cabalistico di 33, il massimo grado dell'illuminazione massonica e dove è credibile pensare che Agça abbia raccontato a Giovanni Paolo II, ed a lui solo, la verità sui mandanti del suo omicidio e che, probabilmente, questi mandanti non erano ne Russi, ne Bulgari e ne Americani ma "concittadini" dello stesso Pontefice.

Le 107 versioni date pubblicamente da Agçà dell'episodio sono rappresentate dal numero 8, il che può significare che con loro giustizia è stata fatta, poiché in esse è racchiusa la verità, oppure che per loro tramite il cammino di redenzione del Lupo sia stato compiuto. C'è infatti chi sostiene che durante il colloquio in carcere il Papa, compresa la situazione, disse al turco che se avesse rivelato la verità sarebbe sicuramente morto e gli suggerì di raccontare bugie su bugie finchè i suoi mandanti si fossero convinti che non li avrebbe traditi e lui, il Papa, lo avrebbe potuto proteggere.

Agcà ha compiuto questa strana visita all'età di 56 anni, sotto il numero 11 che indica sia l'acquisizione da pare sua di una consapevolezza spirituale senza pari e salvifica per la sua stessa vita, sia la dichiarazione pubblica che Woytjila sia stato tradito da nemici segreti. Infine la data del 27 Dicembre 2014, giorno del reincontro tra due persone che, incredibilmente, attraverso l'odio hanno conosciuto il perdono e la fratellanza se non addirittura l'amicizia, è nuovamente sotto quel 10 che rappresenta Dio e la sua potenza. Quel che Egli un tempo aveva cominciato, probabilmente ora si è concluso, una pagina è stata voltata ma questo non vuol dire assolutamente che i cattivi possano dormire sonni tranquilli. Anzi.

 

 
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Un blog di: Herebus
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"MORTE DI UN BRAVO RAGAZZO. L'INCREDIBILE STORIA DI MARIO BIONDO."

La Repubblica - Palermo, 13 Novembre 2018


La morte di Biondo un giallo lungo cinque anni na «storia incredibile» di misteri e di archiviazioni, indagata in un libro-dossier che prova a ricostruire, tra memorie private, perizie mediche e documenti d'archivio, il caso di Mario Biondo, il cameramen palermitano trovato morto cinque anni fa a Madrid. È una favola nera raccontata con la precisione di un cronista, il libro di Paolo Gentili, "Morte di un bravo ragazzo" (Sovera Edizioni): un contributo a una verità mancata a cui l'autore, con il contributo della madre della vittima, Santina Biondo, tenta di avvicinarsi, ricostruendo la vita privata del giovane con la moglie giornalista Raquel, più volte interrogata sui fatti, e le incongruenze di quattro armi di indagini, tra sms e dati estratti dal computer del giovane, poi compendiate in un atto scritto dai magistrati inquirenti, dove la vicenda Biondo resta ancora una storia irrisolta. Serve, allora, alla memoria capace di farsi domanda, anche la più semplice operazione letteraria su un giallo di cronaca. Perché di morte di può morire due volte, la seconda è quando si viene dimenticati.


 

 

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ULTIMO LIBRO PUBBLICATO DA PAOLO GENTILI

SOL INVICTUS : Una nuova alba.

 

Pensiamo veramente che ciò che finora abbiamo dato per scontato sia la realtà ? Siamo pronti a scommettere che la Storia che stiamo vivendo sia proprio quello che Dio abbia pensato e desiderato per noi ? L'Uomo moderno è così sicuro di se e del suo potere tecnologico da non riuscire a vedere la verità che gli sta davanti, dietro lo schermo del suo egoismo. Questo romanzo è il primo di una trilogia. Correndo lungo le tortuose strade della Storia dell'Uomo, prende spunto dalle Profezie sugli Ultimi Tempi, proprie di tutte le grandi Religioni della Terra e ci porta d'un balzo a vivere in prima persona il disegno che Dio ha pensato duemila anni fa, per mostrare all'Uomo il Suo vero volto. In una narrazione avvincente e ricca di colpi di scena, che nel primo volume prende le mosse dal 1976, scopriremo come l'Uomo da secoli si sia attrezzato per ostacolare il disegno divino. Ai nostri giorni utilizza l'Associazione maggiormente ramificata, pericolosa e segreta, nata nel cuore della più potente Nazione della Terra, con tentacoli nel nostro Paese ed in altre nazioni occidentali.

 

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HANNO DETTO DI : "SOL INVICTUS : UNA NUOVA ALBA"

" Sol Invictus è un romanzo colto e ben scritto che ripropone tematiche non certo inedite ma comunque stimolanti per chi ama i thriller fantapolitici venati di misticismo millenaristico. "


" Nel tempo dell'inganno chi dice la verità è un rivoluzionario. " Questo il leit motiv del libro, mutuato dal pensiero di George Orwell in 1984. Un testo che posso considerare un saggio camuffato da romanzo.

 

Da Roma a Yale nel Connecticut, dagli archivi segreti del Vaticano alle stanze asettiche della Cia, dalla Buenos Aires della "sporca guerra" dei desaparecidos alla quiete irreale di Salò sul Garda e di Sherbrook nel Quebec, dalle birrerie di Monaco di Baviera ai monasteri benedettini di Subiaco a Roma. Attraverso i dialoghi incalzanti fra chi complotta per imporre sull'intera umanità il dominio satanico della Confraternita della Morte (che ha come motto "Guerra, Sangue e Miseria") e chi invece, nel nome dell'umanesimo di matrice cristiana, tenta di opporsi a questa infernale macchinazione, si snoda l'ingranaggio narrativo costruito da Paolo Gentili, che, mediante una prosa di forte impatto giornalistico, tesse la sua ragnatela di cospirazioni ad alto livello.

 
 

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