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Messaggi di Ottobre 2012

Fiducia

Post n°90 pubblicato il 14 Ottobre 2012 da non_muoverti

 

Ho fatto esperienza della fiducia e del suo ritiro, soprattutto come soggetto piuttosto che come oggetto. Per esperienza, al crollo della fiducia segue uno stato di estrema tristezza, pari a quello della fine di un amore. I due sentimenti vanno sempre abbinati, non è raro che alla perdita del primo segua il secondo.

Ma poi ritrovi  il bene che nel suo avanzare  ha in sè una sua calma e una sua completezza. E’ l’indizio più prossimo all’amore. E’ la controparte della ,misere cautele, dei preconcetti, dell'avarizia d'animo.

E' Fiducia.

 

 
 
 

Il senso della Vita

Post n°89 pubblicato il 11 Ottobre 2012 da non_muoverti

 

 

Credo che ciascuno di noi si è posto questa domanda almeno una volta nel corso della propria esistenza… mi rifiuto di credere il contrario. Molti hanno provato a rispondere, a trovare delle motivazioni… basta cercare un po’ in giro per trovare centinaia di fonti che ne parlano: filosofi, psicologi, religiosi, scienziati, umanisti, sociologi, medici, artisti, ecc… Ecco… ognuno cerca di rispondere a proprio modo e secondo il proprio essere. Io non voglio ora rispondere a questa domanda, perché ovviamente la risposta non la so… però c’è un qualcosa dentro di me che ciclicamente torna alla carica e mi mette in difficoltà. Ora sono abbastanza serena, sono uscita da un tunnel nero in cui ero intrappolata da parecchi anni, per cui al termine "difficoltà" va dato il giusto peso. Quello che in un certo senso vorrei esprimere è che in certi momenti ci si sente come insoddisfatti di qualcosa, come se non stessimo dando un "senso" alla nostra vita… come se quello che facciamo tutti i giorni, sia ben diverso da quello che i nostri sogni e speranze richiederebbero di fare. Un po’ come quando vuoi andare al mare e ti ritrovi magari a 2000 metri d’altezza con un ghiacciaio di fronte e tu non hai neanche l’attrezzatura alpina.

Crescendo, si conoscono tante persone, si fanno molte esperienze e si forma il nostro carattere. Spesso succede che le esperienze della vita ci "ispirino" un po’ di saggezza, ma spesso accade anche che ci "ispirino" timore. Il confine spesso è lieve… ma la differenza è abissale. Chi di noi non ha sofferto per amore? Amore? Ho detto Amore? Ops… scusate, non volevo complicare un discorso già di per sé "pesantuccio"… però ecco… l’amore è un’esperienza forte in tutte le sue forme, ma quando diventa amore di quello di "coppia", di quello "e vissero felici e contenti", beh, allora c’è un effetto leva pazzesco. Scusate, ma non ho citato l’amore a caso… l’ho fatto perché credo che sia una di quelle cose in grado di far "cambiare il vento". Chi ha amato tanto una persona, sa quanto è difficile dimenticarla quando le cose cambiano. Spesso si resta "segnati" ed è lì che "l’esperienza" che citavo prima si trasforma invece in "timore". Allo stesso modo… quando si ama tanto una persona e non si è corrisposti, si soffre tantissimo… e ci si sente impotenti. Però dai… che sensazioni! Quando si è innamorati si provano delle sensazioni forti, il vento non solo cambia, ma va a 1000 e ci si sente appagati e felici.

Quello che vorrei dire, è che nel corso della vita quelle volte in cui non non mi è mai passata per la testa la domanda "fatale" (quella che ho scritto poche righe più su) erano quei momenti in cui ero innamorata (inteso come "e vissero felici e contenti") o in cui ci sono state grosse manifestazioni di "semplice e banale" affetto (amore inteso genericamente come sentimento). Dategli pure il significato o accezione che vi pare: amore inteso come scopo, amore inteso come mezzo, amore inteso come risposta… per me non ha importanza… so solo che mi fa stare bene pensare a quanto ne ho donato e ricevuto. Sì, ricevuto… non voglio dimenticare di quanto ne ho ricevuto e ne ricevo ogni giorno dalle persone che mi stanno intorno in qualche modo. Ci sono momenti in cui se ne riceve tanto… e lo riconosci… altri momenti in cui lo ricevi e non te ne accorgi… sì perché non c’è l’etichetta del prezzo e a fine mese non ti arriva l’estratto conto della carta di credito con il saldo da pagare per l’amore ricevuto.

 
 
 

Ma che Musica Maestro!

Post n°88 pubblicato il 10 Ottobre 2012 da non_muoverti

 

Seno troppo piccolo? Per vederlo crescere di 2 misure basta ascoltare un CD

Addio al bisturi. Il potere della mente manderà in pensione i vecchi trattamenti chirurgici atti a rimodellare il seno di tutte quelle donne insoddisfatte del proprio aspetto fisico. Questo, perlomeno, è quanto asserisce l’inglese David Knight, esperto ipnotista che ha annunciato di aver sviluppato una innovativa tecnica capace di far “lievitare” il decolleté delle donne anche di due taglie.

Non ci credete? Probabilmente non siete i soli, eppure Knight ritiene che il potere mentale possa far questo e altro. Certo non basta la semplice ipnosi. Le donne che vorranno sperimentare il nuovo “trattamento estetico” dovranno comprare uno specifico CD, registrato e commercializzato esclusivamente dall’ipnotista che vanta un tasso di successo dell’85%.

Un CD speciale per le donne con poco seno – Ascoltando il suo “album”, promette l’esperto, genera “significativi cambiamenti dimensionali già in dodici settimane”. Di fatto la notorietà ottenuta nelle ultime settimane da Knight non giunge grazie ai risultati certificati ma da un servizio denuncia della Bbc, che accusava di lassismo gli enti preposti alla concessione degli accreditamenti come ipnoterapeuta.

Mi sorge un dubbio: che succederebe se fosse un'uomo ad ascoltare il CD?

 
 
 

Punti di vista

Post n°87 pubblicato il 08 Ottobre 2012 da non_muoverti

La cosa più ingiusta della vita è come finisce.
Voglio dire: la vita è dura e impiega la maggior parte del nostro tempo… Cosa ottieni alla fine? La morte. Che significa! Che cos’è la morte? Una specie di bonus per aver vissuto?
Credo che il ciclo vitale dovrebbe essere del tutto rovesciato.
Bisognerebbe iniziare morendo, così ci si leva il pensiero.
Poi, in un ospizio dal quale si viene buttati fuori perché troppo giovani.
Ti danno una gratifica e quindi cominci a lavorare per quarant’anni, fino a che sarai sufficientemente giovane per goderti la pensione.

 Seguono feste, alcool, erba e il liceo.
Finalmente cominciano le elementari, diventi bambino, giochi e non hai responsabilità, diventi un neonato, ritorni nel ventre di tua madre, passi i tuoi ultimi nove mesi galleggiando e finisci il tutto con un bell’orgasmo!

(W. Allen)

 
 
 

Via

Post n°86 pubblicato il 03 Ottobre 2012 da non_muoverti

 

 

Sparire , senza lasciare tracce, defilarsi, affermare di nuovo se stessi, il proprio corpo, la propria mente , lasciare al mondo quotidiano la propria assenza, far brillare di luce chiara la libertà…
…Ah…!
Ricordo il caso dello scrittore Michel Houellebecq, sparito per due giorni e riapparso dopo essere mancato a una serie di conferenze, e dato per disperso solo perchè irraggiungibile via cellulare e via mail. L’artista era semplicemente nella sua casa di Parigi, nessuna fuga o cambio d’identità, nessuna rottura con il proprio ruolo sociale e artistico; forse voleva stare solo un po’ fuori da tutte le costrizioni.

Il fascino della sparizione mi ha sempre causato una vertigine. Il pensiero di dover essere parte di questa realtà, dove si ha un nome, una via, uno stato civile, un mestiere, uno spazio, spinge a desiderare un’aria nuova. Provare a combattere i confini, allungare il passo oltre la recinzione, e vedere cosa succede. Missing. Sconvolgimento. Ma perchè tanta agitazione? Nel mondo dove si è rintracciabili anche con un cellulare spento, l’idea di libertà è diventata una cosa oscura; chi non si stringe ad un gruppo, chi non è socialmente competente e sfugge la "norma" va piantonato.
No. Scomparire non è la fine. E’ piuttosto l’inizio.
Houellebecq "è tornato" subito. Ma non è questa la vera brutta notizia?

 
 
 
 
 
 
 

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