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Post n°11 pubblicato il 14 Gennaio 2006 da isot89
Nessuno ti può cambiare se non sai cambiare i tuoi occhi. Il vero infinito è quello della tua intimità.
Post n°10 pubblicato il 31 Dicembre 2005 da isot89
E' passato molto tempo ormai. E' il tempo in cui un uomo si può chiamare uomo. In cui il corpo ha preso la sua strada. E in testa tanti pensieri che non avrei mai immaginato. Venuti sù così sembra dal nulla. Alla ricerca di ciò che c'era quando siamo nati. Sembra che non sia rimasto più nulla. C'è la madre. Vivere in un altro continente rispetto a quello dove vive lei. Vivere nella sua stessa casa. E lui che le parla una volta all'anno forse. E lui che le parla e la vede ogni giorno. Tra i due migliaia di chilometri e oceani di silenzio. Tra i due centimetri di distanza e occhi che si guardano sempre. Ma i corpi hanno preso la loro strada. E in testa tanti pensieri che la madre non avrebbe mai pensato. Venuti sù così sembra dal nulla. Tra lui e la madre è come un filo che non si vede. Che non si vede ed è sempre teso. E' lungo migliaia di chilometri. E' lungo qualche centimetro. Ma cosa c'è nel mezzo, nel mezzo del filo. Ecco. Quello non si può capire.
Post n°8 pubblicato il 14 Settembre 2005 da isot89
Era seduto vicino al bambino sulla panchina di legno. Forse era suo nonno. Entrambi guardavano di fronte a loro ma senza interesse verso qualcosa di particolare. Sembravano assorti. Il vecchio non faceva domande al bambino. Il vecchio non diceva al bambino cosa dovesse fare o non fare. Gli stava raccontando. Senza guardarlo. Il bambino guardava di fronte,concentrato su un punto all'infinito,ascoltava senza espressione. Ora avevano la stessa età.
Post n°7 pubblicato il 03 Settembre 2005 da isot89
E' come una macchina vorace che ingoia tutto quello che incontra. E avanza sfiorando la terra. E' veloce ma sinuosa. E' grigia, è maestosa. Ondeggia come uno squalo piatto sul fondo del mare. E' silenziosa. E manda tutto dentro,soddisfatta per un attimo,e poi ha fame di nuovo. E sorride. E conosce.
Post n°5 pubblicato il 18 Agosto 2005 da isot89
E ossessivamente cosa c'è oltre. Oltre il tunnel dove pascoliamo durante la nostra vita. Oltre le case ed il metallo. Oltre le linee stupide delle costruzioni dell'uomo. Oltre la polvere che copre le nostre menti. Oltre la gabbia delle esistenze degli altri. Oltre il proprio passato. Oltre la propria identità. Oltre la fame di denaro. Oltre la storia. Oltre la propria storia. Oltre le religioni. Oltre il senso della nostra esistenza. Oltre l’amore. Oltre tutto quello che abbiamo imparato fin dalla nascita. Oltre l'aria. Correre con la velocità di un'astronave nel tunnel, fino a catapultarsi dove il pensiero non si riconosce, dove il pensiero esplode, dove c'è l'animale dell'uomo. Cosa si vede? Cosa c'è oltre?
Post n°4 pubblicato il 14 Agosto 2005 da isot89
Capita sempre più spesso di incontrare gli sguardi della gente in modo sfuggente. Nella società cosiddetta informatizzata e multimediale i contatti tra gli uomini sono sempre più puntiformi, brevissimi, affidati ad una valanga di stimoli percettivi visivi ed uditivi ma privati di contenuti umani ed affettivi. Entrano in relazione tra loro blocchi di dati e informazioni, rosari di immagini e suoni desolatamente freddi e privi di storia. I rapporti umani hanno perso la dimensione della lenta conoscenza narrativa, della scoperta della vita e del passato dell'altro. Al posto delle espressioni del volto, delle incertezze della voce oggi comunichiamo attraverso la concretezza momentanea di un mms o la parcellare asetticità di una e-mail. E allora si incontrano sguardi spaventati,sospettosi,incapaci nella loro istantaneità di raccontare vite intere. Ed ecco lo sguardo duro dell'automobilista che cerca di capire in un attimo se l'altro sarà intenzionato a rispettare il diritto di precedenza. Ed ecco lo sguardo indagatorio della signora sessantenne che cerca di sapere se l'adolescente incrociato al parco si fà gli spinelli di nascosto dei genitori. Sguardi che attaccano e sguardi che si difendono. In strada,nel traffico,in ascensore,al bar. La gente ha bisogno di altro ora, la gente ha bisogno di bacetti.
Post n°3 pubblicato il 10 Agosto 2005 da isot89
Oh chattator cortese! Oh navigator, navigator cortese,
Post n°2 pubblicato il 09 Agosto 2005 da isot89
La stagione solare sollecita gli animali umani ad una promiscuità interiore eccessiva rispetto alle vicendevoli capacità di comprensione. Insieme al progressivo cadere delle vesti si assiste ad una calata degli scudi spirituali. Con le mollicce carni appaiono più evidenti anche i reconditi affanni dei primati più evoluti. E dopo lunghi mesi durante i quali virus e cappotti avevano chiuso ognuno dentro la ristretta cerchia dei propri amabili quesiti,l'estate inonda i marciapiedi di "privati",di tranci ballonzolanti di vite che improvvisamente si intravvedono in trasparenza dal metro quadrato di epidermide che li tiene incollati. Ma queste sudate finestre sulle esistenze non fanno comprendere nulla ai più e quindi non fanno vedere nulla. Sorgono centinaia di istantanei quesiti con flebili risposte destinate a soccombere al presentarsi immediato del fotogramma corporeo successivo. Forse quel pacchetto di cellulite traballante della neosposa trentacinquenne è figlio di quella ferita d'amore? Forse il raffaellesco rotolino addominale del professionista cinquantenne è coetaneo di quel tonfo lavorativo? Ci vorrebbe più tempo,più calma,più tessuto. Non amo l'estate.
Post n°1 pubblicato il 06 Agosto 2005 da isot89
Come un uccello. Può capitare di volare in territori non suoi. In quel cielo ci sono tutti. In quel cielo ci sei anche tu,madre. Sono volato al di là di quella storia. E ho scoperto che non c'è una sola storia. Sono volato al di là della tua storia e di quella di tutti gli uomini. Sono uscito dal cielo-tunnel e volo nel cielo del cielo. Questo cielo è vuoto. Questo cielo è solo. Ma ormai è il mio unico mondo. Non avrei mai immaginato ma è successo. Ora non posso tornare indietro. Sono stato sparato forse a mille anni dalla vostra storia. Ora abbiamo parole che appartengono a lingue straniere tra loro. Ora parlo solo volando. E fra poco volerò. Senza guardare giù.
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Inviato da: b.emre
il 14/03/2006 alle 13:56
Inviato da: isotta_89
il 29/12/2005 alle 15:09
Inviato da: L_O_L_I_T_A
il 17/12/2005 alle 21:47
Inviato da: wiZ4
il 07/12/2005 alle 10:58
Inviato da: b.emre
il 09/11/2005 alle 12:19