Blog
Un blog creato da orgogliosammarinese il 07/11/2009

ORGOGLIO SAMMARINESE

STORIA DI UNA CIVILTA'

 
 

CONTATTA L'AUTORE

Se copi, violi le regole della Community Sesso: M
Età: 66
Prov: EE
 

I MIEI BLOG AMICI

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Luglio 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30 31        
 
 

I MIEI LINK PREFERITI

 

AREA PERSONALE

 

TAG

 

FACEBOOK

 
 

I MIEI BLOG AMICI

 

« HANNO VINTO I CITTADINIQuesta fine non è la fin... »

“Seconda stella a destra e poi…l’isola che non c’è…”

Post n°122 pubblicato il 29 Marzo 2011 da orgogliosammarinese
 
Foto di orgogliosammarinese

Fantastiche emozioni o denuncia “del vero”?

Ancora sul ruolo di arte e letteratura - di Sara Santolini

Un tiepido raggio di sole che squarci la coltre di nubi della triste realtà, o

un gelido specchio che ne rifletta la cupezza? Quale l’immagine che meglio

rappresenta arte e letteratura e il loro ruolo? Un dibattito artistico - letterario

dagli esiti diversi, influenzato anche da fattori esterni quali circostanze

storiche e sociali.

Verga, scrittore siciliano della seconda metà dell’’Ottocento, denuncia

le pessime circostanze in cui versa la sua terra, quasi ignara di essere

 parte di una neonata Italia.

Una denuncia sociale dello sfruttamento minorile (sulla scia di un’inchiesta

di Sonnino e Franchetti), delle condizioni di vitadei più umili,

 degli emarginati, ricche di particolari a volte agghiaccianti (vedi il

massacro descritto in “Libertà”) che rimane però fine a se stessa, in

accordo con la “morale dell’ostrica” verghiana.

“Documenti umani” dunque, afferma Verga nella “Prefazione a L’amante

di Gramigna” che faranno “pensare sempre”, avranno “sempre l’efficacia

dell’essere stato”. Altre le parole manzoniane perdescrivere lo

stesso concetto: “il vero per oggetto” a cui vanno aggiunti“l’utile per scopo”

e “l’interessante per mezzo” affinché “il vero storico e ilvero morale

generino pure un diletto”, ulteriore proponimentodi poesia e

letteratura, complementare dell’intento pedagogico –morale.

Chissà se Orazio, che nell’”Ars Poetica” dichiara che riceveranno maggiore

approvazione da tutti quelle opere che uniranno l’utile al dilettevole (un

dilettevole verosimile, sottolinea), avrebbe gradito le opere di Verga e Manzoni?

Non tanto quelle di Verga, probabilmente: un vero arido, simili a pagine

di un libro di storia, ad articoli di giornali scritti da unao più voci del popolo.

Un vero, TROPPO vero, forse. Che non lascia spazio ad evasione, sogno, fantasia:

la storia è influenzata, sconvolta, investita dalla storia che non concede

lieto fine. Perfino l’happy ending dei promessi sposi più famosi al mondo

è offuscato da un velo di amarezza che non rende giustizia alle loro peripezie.

Lieto fine immancabile, secondo il Tolkien – pensiero, espresso in “Albero

e Foglia”, nelle fiabe, quella forma di letteratura che, se scritta con arte,

offre anche agli adulti la possibilità di rispolverare la Fantasia, chiusa in

chissà quale baule da ormai troppo tempo, e il Ristoro “dalla tediosa opacità

del banale” che convergono trovando il loro apice nell’ Evasione “dalla brutalità

e bruttezza della vita europea”.

Non contadini e pescatori che si spaccano la schiena per soddisfare a malapena

i bisogni primari, bambini sfruttati nelle solfatare, cadaveri dissacrati dai

monatti, ma fate e draghi, principi azzurri ed unicorni: romanzi, poesie, novelle

ma anche dipinti, canzoni, pellicole cinematografiche che permettano

a chi legge, ammira, ascolta, guarda di distogliere almeno per un momento la

mente dai pensieri quotidiani, dalle ansie, dai turbamenti. Proprio per questo milioni

e milioni di persone in tutto il mondo si sono lasciate trasportare nella giungla

magica di Pandora dal regista James Cameroon dove, immersi fra una lussureggiante

vegetazione considerata una madre dagli Avatar, indigeni dalla pelle blu, difendono

il proprio pianeta da una violenta invasione degli esseri umani. Grafica spettacolare,

effetti speciali mai visti ma anche e soprattutto una storia d’amore:

l’amore fra un terrestre e un’ abitante di Pandora, l’amore per la natura,

l’amore per la propria terra, qualcosa che, bombardati come siamo da continue

immagini e racconti di odio e violenza, ci scalda il cuore, ci fa volare con l’immaginazione

… lontano,

lontano … fino a laggiù …

“seconda stella a destra e

poi dritto fino all’isola che non c’è”: Cameroon come Peter Pan che aveva portato

via Wendy ed il fratellino da una Londra devastata dalla Guerra [Peter Pan

della Walt Disney]. Quella stessa “isola che non c’è” in cui, tanto

malinconicamente Edoardo Bennato ci consiglia di tornare a credere,

anche se, a ben pensarci, qualche dubbio sull’esistenza di un luogo

privo di odio e violenza inizia ad averlo anche lui. Shakespeare scrisse che

siamo della stessa sostanza dei sogni. E allora perché farsi prendere la mano

dalla ragione e convincersi che non può esistere un’ “isola che non c’è”?

Che la fantasia e la capacità di sognare siano inversamente proporzionali

all’età è, purtroppo, indubbio. Ma è certamente vero anche, come afferma

Tolkien, che queste facoltà sarebbero molto più utili agli adulti. Egli vede

dunque nella letteratura una cura al male che affligge i “grandi” non permettendo

più loro di inventare un racconto formidabile da un apparentemente

insignificante dettaglio, chiudendo la loro fabbrica dei sogni, inibendo la loro

immaginazione. La soluzione?

Viaggiare con il Piccolo Principe, catapultarsi su un’ isola deserta

con Gulliver, immaginarsi al cospetto di una capra enorme ed umanizzata come

quella dipinta da Goya, entrare in punta di piedi nei più reconditi anfratti

dell’animo umano insieme ai protagonisti di Inception e dividersi il bottino

dell’ultima scorribanda con la ciurma del capitan Jack Sparrow [La maledizione

della prima luna].

Certo, non deve mancare la consapevolezza della realtà in cui si vive, non si

possono chiudere gli occhi davanti a fatti storici come quelli narrati ne “Il bambino

con il pigiama a righe” o “Io non ho paura”. Ma il nostro cuore e la nostra

mente necessitano di qualche sollievo dall’aridità del vero: la lieve brezza

della fantasia, la timida pioggerellina dell’immaginazione ed il dolce naufragio

nel mare dell’eterno e dell’irraggiungibile.

 

Da  LA TRIBUNA SAMMARINESE

 

 
 
 
Vai alla Home Page del blog
 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 

ULTIME VISITE AL BLOG

pol.anlucia.nikitaRizzarMalessandra.andra0lassie64socapirelubopovardinoaquilafenicemaandraxsoffioevitastreet.hassleorgogliosammarinesecarolachenisfiltr
 

CHI PUò SCRIVERE SUL BLOG

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
I commenti sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963