Dal lavoro della Commissione Antimafia e dai commenti che da più parti sono sortiti, favorevoli e contrari ne è uscita una fotografia panoramica del Paese, che a ben guardare rappresenta una immagine odierna chiara e dettagliata, con visioni e riflessi più lontani. Nelle parti della relazione, anche se sostanzialmente informali, il lavoro può dirsi efficace per chi cercava di sapere
"Chi critica la commissione per il mancato contradditorio ricordi che si è comportato allo stesso modo nei confronti dei cittadini"
Ma dalla prima mossa gli ideatori hanno commesso una superficialità, forse voluta: l'OCSE, organismo internazionale che sorveglia anche sugli episodi di malavita negli stati europei, ha diramato una circolare a tutti gli enti e persone che si occupano di operazioni finanziarie (banche, finanziarie, professionisti, società gestrici di carte di credito, ecc..) per disporre che fra le informazioni che si devono raccogliere nel corso di qualsiasi operazione economica, dopo i dati anagrafici, doveva essere annotato nel corso della "adeguata verifica" se il titolare era un politico ovvero se in precedenza avesse esercitato l'attività politica.
Ciò non tanto per il sospetto che i politici potessero rivestire un ruolo pericoloso, ma perché erano i più esposti alle pressioni della malavita organizzata. San Marino è stata sempre del tutto sprovvista di organismi con dette finalità, per cui iniziare con una commissione di otto politici in verità ha costituito quanto meno una ingenuità (?). La relazione per un buon terzo indaga sulle imprese del Notaio Bacciocchi e di un certo Vallefuoco e compagnia che si ritiene appartenesse alla camorra napoletana. Per il resto della relazione l'indagine si sposta su affari e imprese del tutto locali: mazzette ad impiegati, lotti di Valdragone, terreno ex Symbol, banche e finanziarie di ogni genere, ecc.. ecc.. Dunque movimenti del tutto sammarinesi, che si sono mossi ed hanno agito secondo uno stile che viene da lontano e che è stato così ben digerito che è diventato uno stile di vita.
Uno degli accusati ha alzato la voce ed ha protestato per non essere stato interrogato dalla Commissione, onde dare la propria spiegazione. Fra le altre accuse fondate ha accusato i commissari di essersi comportati con grande arroganza e arbitrarietà limitando in tutto i diritti dell'indagato per decidere secondo preconcetti. Il rilievo che si può fare a questa affermazione è quello di ricordare a chi protesta per il trattamento di essere stato l'artefice, con altri, di un comportamento simile per anni nei confron ti di concittadini. Questo è il metodo applicato da decenni e forse da un secolo, quando nel 1906 la "rivoluzione" dell'Arengo non portò mutamenti nelle istituzioni e nella costituzione che attraversò immutata gli anni dopo, il periodo fascista, il periodo social-comunista, il periodo democristiano, fino ad oggi, dove vediamo che l'originario sistema paternalistico, sicuramente sbilanciato e nutrito da continui favoritismi si è trasformato nel più anarcoide dei sistemi. Anche coloro che oggi alla lettura della relazione saltellano felici esclamando "noi no! Noi no!..." dimenticano che hanno vissuto questi tempi come le famose tre scimmiette; non vedo, non sento, non parlo.
Credo che questo discorso possa ancora andare avanti per molte pagine; credo che ricostruire una trama che possa sorreggere un sistema valido per una comunità così esposta ai guai come la nostra sia un impegno troppo gravoso per la gran parte di coloro che oggi hanno le mani in politica.
Si tratta di riprendere il filo da ben lontano, proprio dalle radici; che San Marino ce la mandi buona!
Renzo Bonelli
Inviato da: orgogliosammarinese
il 10/01/2013 alle 20:19
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il 18/12/2012 alle 15:37
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il 07/12/2012 alle 18:45
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il 07/12/2012 alle 18:35
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il 14/11/2012 alle 17:19