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IL SILENZIO E L'OPPORTUNISMO.........

Post n°210 pubblicato il 28 Aprile 2014 da orgogliosammarinese
 
Foto di orgogliosammarinese

Il silenzio e l’opportunismo. Mi sono sempre chiesto perché tutto è potuto accadere senza che nel Paese si sviluppasse un’opinione pubblica vera di contrasto ? Non è stato difficile trovare delle risposte.

La Commissione di inchiesta, approvata dal Consiglio Grande e Generale, per far luce su alcuni trascorsi della Cassa di Risparmio, riapre, è una mia vecchia opinione più volte espressa, uno spiraglio per far luce sugli ultimi decenni di vita politico- economica del Paese. Certamente la Cassa di Risparmio, ed è cosa innegabile, ha tentato, ed in un primo momento con successo, di “uscire” da un circuito economico – finanziario che stava, come poi si è realizzato, per “strozzare” l’economia dell’intero Paese rendendo il sistema asfittico.Non conosco le così dette carte di natura amministrativa e penale nelle quali è racchiusa la vicenda Cassa., ma certamente posso tranquillamente giudicare e quindi giustificare l’operazione messa in atto; ciò che non giustifico è in primo luogo l’assenza dello Stato in tutta la vicenda, quando si è aperto il contenzioso con varie istituzioni  Italiane, si ricordi la Guardia di Finanza ai nostri confini a metà degli anni novanta: era un segnale ben preciso( la Convenzione del 1939, non a caso definita di Amicizia e Buon Vicinato, avrebbe potuto essere attivata allo scopo di evitare per lo meno i “corvi” che si sono inseriti nella vicenda allo scopo di dividersi le spoglie) e poi, nella fase, così detta calda, la mancanza di notizie nel periodo in cui venivano alla luce varie ipotesi di soluzione: ricordo di aver incontrato il Presidente della Cassa nel periodo successivo alla sua scarcerazione e, forse a titolo di battuta, mi riferì che avrebbe pubblicamente rese note notizie  “ scopioettanti “ che riguardavano la politica ed in particolare alcuni politici o politicanti: silenzio.Lo stesso velo di silenzio è stato steso su tutta la politica economico – sociale che si è sviluppata negli ultimi decenni dove l’interesse, la corruzione, il silenzio, l’opportunismo, hanno svolto un ruolo determinante e che ci ha coinvolti tutti, nel portare il Paese in una situazione di crisi che in prima battuta è morale.L’interesse: non appena il Paese è uscito da un sistema di rigore, anni ottanta, tranne nel periodo in cui era presente politicamente Clara Boscaglia, ci si è gettati a capofitto in operazioni altamente speculative che avrebbero inevitabilmente coinvolto l’Italia.  Società anonime, commissionarie, società immobiliari ecc.. e da ultimo la concessione di Istituti di Credito e Finanziarie, hanno aperto la strada ad ogni specie di attività pseudo industriale , o pseudo commerciale o pseudo bancaria attirando l’attenzione anche di organizzazioni malavitose, il tutto con la compiacenza di politici, di dirigenti pubblici che certamente non operavano a titolo di cooperatori dell’opera di san Vincenzo.La corruzione: non credo sia necessario avere particolari doti investigative o nozioni di carattere economico per capire che era in atto una vera e propria “rivoluzione” , dove corrotti e corruttori si mischiavano e giocavano un partita sulla pelle di un Paese che con lo scoppio del “bubbone” non avrebbe avuto a disposizione i rimedi per superare l’inevitabile crisi anche nei rapporti internazionali, in quanto, in un Paese di dimensioni ridottissime, gli anticorpi erano scomparsi sull’altare di un interesse privo di ogni limite garantito dal politico di turno.

Tempo addietro ho citato alcune informazioni giornalistiche: la prima riportava la dichiarazione dell’ex Presidente della Banca Commerciale che affermava di avere sborsato la somma di euro cinquemilioni per ottenere la concessione – licenza per la sua Banca;

l’altro dell’amministratore della Telecom, società che opera in regime di monopolio sfruttando una concessione statale, che dichiarava di avere liquidato a soci sammarinesi nell’anno 2005 la somma di euro quattromilionicinquecentomila.

La terza l’ho estrapolata da una relazione di un Perito d’Ufficio che dichiarava che il capitale sociale della società “Banca del titano” era immediatamente volatilizzato dopo la sua costituzione ((relazione agli atti nel procedimento penale) .

Su tutto il silenzio.

Il silenzio e l’opportunismo. Mi sono sempre chiesto perché tutto è potuto accadere senza che nel Paese si sviluppasse un’opinione pubblica vera di contrasto?

Non è stato difficile trovare delle risposte.

La politica o per meglio dire i politicanti hanno giocato su più tavoli: il primo è stato il pubblico impiego dove decine di sammarinesi, molti dei quali hanno trovato piena soddisfazione anche se non necessari od inseriti in parti privilegiate senza alcun titolo e senza professionalità, hanno trovato un’occupazione a tempo indeterminato con i privilegi e la sicurezza che può garantire una Pubblica Amministrazione: con questo non voglio demonizzare il Pubblico Impiego anzi ho sempre ritenuto e ritengo che la pubblica amministrazione, in un Paese così dimensionato, sia la vera occasione per dare ai giovani la possibilità di una occupazione qualificata e quindi garantire alla Comunità quei servizi sanità, istruzione ecc. che sono eccellenza del nostro Stato sociale.

Il secondo tavolo è quello relativo alle retribuzioni: la recente pubblicazione delle retribuzioni ha messo in evidenza che, nel tempo, sono lievitate oltre le più rosee aspettative, se confrontate con quelle praticate nelle vicine Regioni che sono ritenute, tra l’altro, economicamente vantaggiate se confrontate con le altre Regioni Europee; un’infinità di nuclei familiari, nel loro insieme, raggiungono cifre che si avvicinano, ed in numerosi casi le superano, di 100.000,00= euro.

Anticamente lo status di dipendente statale, tranne per certi livelli altamente qualificati, serviva per distribuire una ricchezza che, non a torto, doveva servire ad equilibrare un regime occupazionale che altrimenti, ieri come oggi, non illudiamoci, non aveva alcun sbocco o molto limitato.

Il terzo tavolo è stato quello di elargire, a piene mani, società, commissionarie, ambascerie ecc., coinvolgendo gente di ogni specie e condizione morale lasciando “ sfruttare “ a piene mani le nostre peculiarità.

Ora, come più volte è stato affermato, non tutti si sono resi conto che i tempi sono cambiati e che nulla è e sarà più come prima. Spetta al politico ed in particolare al Consiglio Grande e Generale rendersi conto e trarne le dovute conclusioni. (anche noi abbiamo non solo Enti inutili, ma sacche di sezioni in cui l’utilità è dubbia e comunque sono state caricate di personale non necessario o limitatamente sfruttato o altamente retribuito in ragione delle mansioni)Il silenzio è nato anche per avere addormentato la coscienza della pubblica opinione in generale ed in particolare del pubblico impiego, facendo risuonare il ticchettio del soldo facile , del privilegio, nonché l’impunità nella malversazione, la reticenza nello svolgere attività di indagine e di verifica di vari settori: è il classico sistema del non vedo, non sento, non parlo.Recuperare un sistema economico, ancorché di dimensioni ridotte, non sarà facile: certamente il Paese ha alcune potenzialità che possono attirare l’attenzione di imprenditori seri, dotati di professionalità con mezzi economici adeguati, ma è necessario che certi politici che hanno prodotto il malcostume che ha generato lo sfacelo ed anche quelli che hanno assistito passivamente, per i motivi più vari, compreso il mantenimento della poltrona, si facciano da parte, compresi coloro, che a vario titolo, hanno contribuito a mantenere “oliato” un sistema corrotto: certamente auguro ai nostri politici, politicamente corretti, che da diversi anni, con spirito di servizio, hanno cercato e cercano, anche con successo, pur tra mille difficoltà, di recuperare una credibilità che si era smarrita.

Prioritario ed essenziale, per l’intera economia, diventa la normalizzazione delle relazioni con la Banca d’Italia per dare la possibilità ai nostri Istituti di Credito di operare in maniera piena: è la politica che deve muoversi in maniera determinata senza delegare ad altri Enti lo sviluppo di iniziative che sono di carattere e natura politica.                                                             

Avv. Luigi Lonfernini

DA LA TRIBUNA SAMMARINESE


 

 

 

 

 
 
 
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