Paolo Mieli è stato ospite di Asset Banca
e in quella cornice ha presentato il suo ultimo libro “I conti con la storia”.
Di qui l’occasione per una lunga intervista al due volte direttore del Corriere
della Sera. Un giornalista di successo, tra i più conosciuti in Italia e
all’estero ma soprattutto un uomo di valore che ha portato la tecnica giornalistica
ai vertici. Un uomo capace di fare i conti con
la storia anche quando quella storia è la propria. Così gli abbiamo chiesto
di fare i conti con la Storia di San Marino, quella che anche lui da
Di r e t to r e del Corriere della Sera (dal 2004 a l 2 0 0 9 ) c o n t r i b u ì a scrivere. L’intervista
che ha rilasciato il Direttore Paolo Mieli in esclusiva a “Tribuna” rappresenta
anch’essa uno spartiacque ed un evento che verrà ricordato
e scolpito nella storia recente del Monte. Col senno di poi infatti, il primo
quotidiano italiano si rende conto che la guerra fatta contro San Marino, quell’accanimento,
non aveva senso. Forse per qualcuno si tratta di una magra consolazione,
ma il mea culpa dell’allora Direttore Mieli è la migliore eredità per
il popolo sammarinese ed i suoi governanti. Fatti i conti con la storia, ora si
può davvero voltare pagina e guardare al futuro con ottimismo.
Lei è stato Direttore
del Corsera nel momento più difficile per la storia di San Marino.
Quello degli arresti, delle prime pagine, delle inchieste. Un periodo
storico in cui non passava giorno in cui non si tirasse in ballo, i n
negativo, il Titano. Tanto che i n molti hanno avuto l’impressione che
quel gioco al massacro fosse vero e proprio accanimento fine
a stesso. Sono passati alcuni anni: vuole fare anche lei i conti con la storia?
“L’impressione è giustificata.
Non ci fu dolo da parte dell’informazione, ma noi che cosa sapevamo?
Sapevamo che il ministro di allora, Giulio Tremonti, che peraltro
era stato consulente fiscale di San Marino, denunciava cose che ben
conosceva, meccanismi e trucchi che potevano essere usati per evadere le
tasse. Quello su cui mi sento di fare autocritica è che nell’affermare questo
principio di per sé giusto - quello della lotta ai paradisi fiscali - noi come
stampa non abbiamo tenuto conto di alcuni elementi. In primis il fatto di
aver denunciato un problemasenza fornire però alcuna soluzione. La libera stampa nel momento
stesso in cui denuncia deve essere consapevole del proprio ruolo di proporre anche soluzioni.
Non dunque distruggere............(prima parte)
Inviato da: orgogliosammarinese
il 10/01/2013 alle 20:19
Inviato da: orgogliosammarinese
il 18/12/2012 alle 15:37
Inviato da: orgogliosammarinese
il 07/12/2012 alle 18:45
Inviato da: gife1958
il 07/12/2012 alle 18:35
Inviato da: orgogliosammarinese
il 14/11/2012 alle 17:19