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BONES

Post n°14 pubblicato il 28 Giugno 2008 da Mormallor
Foto di Mormallor

Non lasciatevi ingannare da titolo, non si parla nè della serie televisiva omonima (alquanto carina devo dire), nè del buon dottor Mc Coy di Star trekkiana memoria (familiarmente chiamato "bones" dal capitano Kirk.

Qui, come al solito si parla di problemi ossei legati all'insorgenza della menopausa.

p.s: fate click sull'immagine e vedrete come si riduce lo scheletro con il passare degli anni! (divertente, davvero molto divertente)

Il metabolismo osseo
Un altro cambiamento metabolico del climaterio riguarda il tessuto osseo. L’osso è un tessuto vivo, costantemente sottoposto a rinnovamento da parte delle cellule preposte al riassorbimento e al deposito della sostanza ossea. Quando il riassorbimento supera la formazione, si verifica una perdita di massa ossea. Questo processo inizia normalmente all’età di 35 anni sia nell’uomo che nella donna. La massa ossea dipende da 4 tipi di fattori:

1) Genetici - predisposizione individuale (fast bone losers = soggetti con perdita ossea accelerata per caratteristica individuale)

2) Razziali - la razza bianca-caucasica presenta una perdita ossea più marcata rispetto a quella nera.

3)Ambientali 

4) alimentazione (apporto di calcio - 1000 mg al giorno)

5) attività sportiva 

6) Metabolici 

   perdita graduale dopo i 35 anni (per tutti i soggetti)

   patologie specifiche

   carenza estrogenica

Soprattutto i primi due fattori sono responsabili del raggiungimento del picco di massa ossea prima dei 30 anni d’età e del suo successivo mantenimento negli anni.

A 45-50 anni, la donna comincia a perdere una quota maggiore di tale tessuto rispetto all’uomo, e si ritiene che tale accelerazione sia collegata alla carenza estrogenica. In tale situazione le ossa si indeboliscono al punto da fratturarsi al minimo sforzo. Questa condizione patologica è chiamata osteoporosi postmenopausale. Mediamente le donne perdono circa il 30% della loro massa ossea dopo i primi 15-20 anni di menopausa, con un ritmo del 3% all'anno nei primi 5 anni.

Sebbene l’osteoporosi insorga rapidamente dopo la menopausa, può non manifestarsi per molti anni. L’entità dei sintomi e l’età di insorgenza delle prime fratture dipendono dalla velocità di perdita ossea postmenopausale, ma anche dalla massa ossea accumulata prima di 35 anni: chi parte con una massa maggiore al momento dell’insorgenza della menopausa sarà avvantaggiata ma mai, in nessun caso, protetta dall’osteoporosi.

La perdita di massa ossea si nota particolarmente nell’osso trabecolare della colonna cervicale. Questo determina anche una diminuzione dell'altezza dei corpi vertebrali con conseguente diminuzione della statura. Le fratture vertebrali derivanti dalla compressione di una vertebra contro l’altra sono comuni nelle donne anziane. Ciò amplifica la cifosi toracica, che può diventare evidente sotto forma di "gobba", come si osserva a volte nelle donne anziane. Altre sedi comuni di frattura sono le costole, la parte prossimale del all'anca e l'osso dell’avambraccio (radio). Le conseguenze dell’osteoporosi possono essere gravi, soprattutto per donne molto anziane che a causa delle fratture, costrette a letto e a degenze molto lunghe, vanno spesso incontro a complicazioni broncopolmonari o tromboemboliche. Già dopo 5-6 anni di terapia sostitutiva ormonale, il rischio di frattura si riduce del 50%.

 

 
 
 

RLS (ovvero: sindrome delle gambe senza riposo)

Post n°13 pubblicato il 12 Giugno 2008 da Mormallor
Foto di Mormallor

Questa rottura di scatole non è frequentissima e magari non è nemmeno legata propriamente alla menopausa, ma io non me la sono fatta scappare.... quando si dice: "non facciamoci mancare nulla!"

RLS: Sindrome delle gambe senza riposo
La RLS è un disturbo neurologico caratterizzato da uno stimolo incontrollabile a muovere le gambe, accompagnato di solito da sensazioni sgradevoli e talvolta dolorose alle gambe. La RLS colpisce fino al 10% della popolazione adulta3 e circa un terzo di coloro che ne soffrono accusa sintomi più di due volte alla settimana, il che provoca disagio moderato-grave. L'agitazione motoria peggiora di sera e di notte, provocando difficoltà ad addormentarsi e a proseguire il sonno. Il sonno disturbato può comportare un'eccessiva sonnolenza diurna e compromettere il rendimento sul lavoro. La RLS ha inoltre un impatto notevole sulle attività sociali che richiedono immobilità.

La sindrome delle gambe senza riposo (RLS), altrimenti conosciuta come sindrome di Ekbom,  colpisce una percentuale di popolazione, soprattutto femminile, che varia tra il 5 e il 10 per cento. La possibilità nelle donne di esserne colpite aumenta durante la gravidanza e in caso di anemia. E’ un disturbo nervoso che spesso pregiudica seriamente, nelle forme più gravi, la vita di chi ne soffre. Compare generalmente fra i 40 e i 50 anni, ma in alcuni casi anche molto prima. Le cause sono ancora sconosciute. In alcuni casi si sa che la mancanza di ferro o di vitamine può aggravare i sintomi. Una forma di RLS è ereditaria.

Come si manifesta? Con l’irrefrenabile bisogno di muovere le gambe, impulso che si associa a formicolio, prurito e crampi. In pochissimi soggetti la sindrome procura dolore. In alcuni casi i sintomi si estendono anche alle braccia, quasi mai ad altre parti del corpo. I sintomi possono peggiorare quando chi ne soffre è a riposo. I sintomi si alleviano temporaneamente, muovendo le estremità colpite. La sensazione di sollievo perdura per tutta la durata dell’attività motoria.

Quali sono le conseguenze? Chi ne è affetto ha difficoltà ad addormentarsi o a mantenere il sonno di notte. La mancanza di riposo influisce sul rendimento del giorno dopo. Stanchezza, mancanza di concentrazione e sbalzi d’umore sono le conseguenze immediate, che si ripercuotono sul lavoro e nei rapporti sociali. Dopo ansia, depressione e altri fattori psicofisiologici, la sindrome delle gambe senza riposo è il fattore principale scatenante dell'insonnia, dovuta proprio al bisogno incontrollato di muovere le gambe.

Come si cura? Non c’è un medicinale per trattare il disturbo, esistono però farmaci per curare i sintomi correlati, tra questi sedativi e antidolorifici. Gli esperti giudicano le sostanze dopaminergiche farmaci di prima scelta per la cura della maggior parte dei pazienti con RLS.  I pazienti devono venir informati con precisione sugli effetti collaterali dei farmaci. La nausea o addirittura il vomito possono essere trattati con un ulteriore medicamento, nel caso non bastasse l’ assunzione delle pastiglie durante i pasti. Questi effetti collaterali subentrano più raramente se la dose viene incrementata lentamente. La posologia è diversa da quella prescritta nella Malattia di Parkinson e spesso una dose serale è sufficiente. Ogni farmaco pur alleviando il disturbo, presenta sempre effetti collaterali e rischi. Praticare moderata e regolare attività fisica può essere utile per riuscire a tenere sotto controllo la patologia.

 

 
 
 

CLOSER

Post n°12 pubblicato il 19 Maggio 2008 da Mormallor
Foto di Mormallor

EVVAI!  ieri sera mi sono guardata la puntata di "CLOSER" registrata la settimana scorsa, per la precisione l’episodio “dalle quattro alle otto”. Se pensate che questo argomento non abbia niente a che fare con l’argomento qui  trattato vi sbagliate di grosso!

La nostra eroina, il vice-capo  Brenda Leigh Johnson, reduce da un precedente episodio nel corso del quale manifestava alcuni malanni non ben identificati che la portavano fino ad un quasi consulto medico, nella puntata in questione, dopo una visita medica della quale però non si conosce la diagnosi, durante un’indagine piuttosto difficile, doveva convivere con tutta una serie di sintomi alquanto preoccupanti come sudare copiosamente nel corso di un interrogatorio fino ad arrivare al punto di doversi cambiare d’abito più volte nel corso della giornata, o avere capogiri e sbalzi d’umore. Tutti malesseri che gettavano nel panico la I^ squadra omicidi e i telespettatori ormai abituati a gravi malattie terminali che colpiscono quasi sempre i protagonisti delle serie TV (vedi ultimamente anche Crossing Jordan).

Al termine dell’episodio il moroso bonazzo dell’F.B.I. si decide a fare il punto della situazione: capogiri+sbalzi d’umore+vampate = ????

La parola “menopausa” resta non detta, come sospesa nell’aria, almeno fino alla prossima puntata.

E meno male, dico io! Finalmente basta con bambolone siliconate, al di fuori della realtà. Ben vengano delle umanissime (pur se mortalmente toste ed efficienti) signore di mezza età intente a combattere con fastidi così comuni che non fregano quasi nessuno se non alle dirette interessate.

 
 
 

LA VAMPA D'AGOSTO

Post n°11 pubblicato il 15 Maggio 2008 da Mormallor
Foto di Mormallor

No, non illudetevi, non si tratta della recensione del penutimo libro sul commissario Montalbano, qui si parla molto più prosaicamente delle famigerate vampate o caldane che dir si voglia. Tanto per non stare a preoccuparci troppo, pare che ogni episodio di vampate aumenti il rischio di danno cerebrale portando ad un incremento della possibilità di insorgenza dell'alzhaimer....

I sintomi vasomotori
Le vampate di calore e il rossore sono i sintomi climaterici più caratteristici e i primi ad insorgere. Essi persistono almeno per un anno, ma nel 25% delle donne si prolungano fino a 5 anni.
Le vampate di calore si presentano nel 70-80% circa delle donne.
Le vampate sono spesso precedute da una sensazione detta flash, che consiste in un calore improvviso, particolarmente al volto, al collo e nella parte superiore del petto. La dilatazione dei vasi sanguigni in queste regioni provoca l’arrossamento della cute, in particolare del viso. Gli episodi vasomotori possono anche manifestarsi durante il sonno come sudori notturni, e la donna che ne soffre può svegliarsi con le lenzuola e gli indumenti letteralmente bagnati.
Le vampate possono essere accompagnate da vertigini, nausea e temporaneo aumento della frequenza del battito cardiaco. Durano in genere parecchi minuti con una notevole variabilità di frequenza, che va da uno o due episodi la settimana fino a una o due volte l' ora, a seconda dei soggetti. Possono essere particolarmente fastidiose durante la notte, tanto da provocare risveglio e insonnia. La gravità e l’incidenza delle vampate di calore sembrano essere correlate più alla caduta della concentrazione degli estrogeni che alla loro completa mancanza. Gli studi sui sintomi vasomotori in donne in postmenopausa evidenziano che l'origine del fenomeno vasomotorio risiede nell'ipotalamo, una parte importante del cervello preposta alla regolazione della temperatura dell’organismo.

 
 
 

NON C'E' GIUSTIZIA A QUESTO MONDO!

Post n°10 pubblicato il 12 Maggio 2008 da Mormallor
Foto di Mormallor

ALLA MENOPAUSA NON SI SFUGGE!

Stando alle statisiche in Italia solo una donna su quattro supera questo periodo senza grossi inconvenienti, anche se poi, in dirittura d'arrivo, tutti i nodi arriveranno al pettine...

Come dicevo altrove non c'è giustizia a questo mondo! Per gli uomini arriva sì la vecchiaia, ma chissà perchè solo verso i settanta e, a sentire qualcuno, anche molto oltre... gli uomini al massimo diventano un po' più rincoglioniti del solito e nel peggiore dei casi corrono dietro alle ragazze senza ricordarsi più il motivo o l'uso che ne potrebbero fare, gli viene qualche acciacco alla prostata e il pisellino fa qualche capriccio, ma a nessuno di loro cade questa letterale tegola sulla testa che è la menopausa (che oltretutto capita intorno ai 50 anni, quando si avrebbe diritto a sparare qualche cartuccia in santa pace).

.

L'85% delle donne in USA, il 70-80 % in Europa, il 25% in Giappone, il 18% in Cina e il 14% a Singapore. L'incidenza dei sintomi della menopausa del mondo ha questi numeri. La differenza tra Oriente e Occidente appare evidente; i dati non sono casuali, ma riflettono un panorama sociale e culturale ben definito che dona alle orientali questo vantaggio ... la menopausa quindi non e' uguale per tutte le donne. 

Una fase naturale della vita?

La menopausa e' un fenomeno naturale che interessa tutte le donne tra i 40 ed i 60 anni di eta' e rappresenta la fine del periodo fertile, con l'esaurimento della funzionalita' ovarica e la scomparsa del ciclo mestruale.

Soprattutto in Occidente il climaterio (ciclo completo che prevede un periodo pre-menopausa, un periodo peri-menopausa ed uno post) e' caratterizzato da una serie di disturbi tipici definiti "sindrome menopausale" che, causando un sensibile peggioramento della qualita' della vita per circa il 75% delle donne, porta a considerare negativamente quella che e' invece una normale fase di vita.

La menopausa a volte "disturba"...E lo fa anche troppo! I principali disturbi legati alla menopausa posso essere classificati come segue:

Sintomi neurovegetativi:

- Vampate di calore  - Iperidrosi (incremento di sudorazione)  - Palpitazioni  - Secchezza vaginale/bruciori/cistiti/incontinenza

Disturbi neuropsichici:

- Depressione  - Irritabilità  - Insonnia  - Riduzione della libido

Patologie gravi collegate al calo di ormoni:

- Osteoporosi  - Patologie cardio-vascolari

 
 
 
 
 

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Un blog di: Mormallor
Data di creazione: 11/04/2008
 

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