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RECNSIONE

Ciao carissimi, come va? Scusate se non mi sono fatto vivo ultimamente, tuttavia la mia attività è sempre in progress, non si ferma mai, e il risultato è stato un articolo scritto sul mio disco dal mitico Donato Zoppo, che ringrazio vivamente, per aver scritto su di me, e per aver trasmesso su Radio City Benevento proprio questa sera Pay Attention, uno dei pezzi inclusi nel CD in questione. "Movimenti Prog" è la rivista online sulla quale appare anche il mio ultimo lavoro http://www.movimentiprog.net/ riporto la recensione qui sotto:

Recensito da Donato Zoppo

Terzo album solista per il chitarrista rock-jazz

"Tante volte i dischi progressive moderni, pur trascurabili, poco originali e assai derivativi, sono un punto d'arrivo per l'artista. Tante volte sono la materializzazione di un sogno, la realizzazione di un lungo percorso che, dopo tante difficoltà e mortificazioni, trova un approdo. Domenico Cataldo è attivo da molti anni come compositore art-rock, chitarrista e polistrumentista. Lo ricordiamo negli LPS e poi negli Infinity, ma il chitarrista di origine campana ha anche all'attivo un paio di album solisti. Il suo nuovo disco "The way out" esce per la Videoradio di Beppe Aleo, che negli ultimi tempi ha dato supporto a meritevoli formazioni art-rock come Outopsya, ideaOstile e Fixforb.

Il progetto di Domenico si differenzia da queste per il marcato riferimento ad un modello rock-fusion di stampo prettamente chitarristico, come dimostrano pezzi quali "Limbo" o la fascinosa "Land of desire". Tanto per restare in casa Videoradio, lo si potrebbe accostare al corregionale Gio Gentile: ma se Gio è orientato ad una fusion dal sapore più mediterraneo e avvolgente, Domenico guarda più all'estero, all'America in modo particolare, anche quando sfodera un'articolata mini suite - tra hard prog e acustico - come "Awaiting".

I riferimenti dell'autore vanno da Steve Morse al trio Bozzio/Levin/Stevens, da Mike Oldfield ai Rush: un retroterra che esplode nel suo temperamento rock-jazz, che ha mordente e dinamismo fino a spingersi in territori palesemente progressive con la title-track. Il terzo lavoro suona bene, si lascia ascoltare e convince sia nelle atmosfere e nello sviluppo, purtroppo sconta la freddezza di alcuni suoni digitali della programmazione, come accade in "Pay attention" oppure nella camaleontica "I'm searching for a new identity". In sintesi: buona la scrittura, valide le idee, meno alcune soluzioni sonore. "

Dimenticavo, ho preso 7!!!!!! Il link relativo alla recensione è http://www.movimentiprog.net/modules.php?op=modload&name=Recensioni&file=view&id=3172

Vi consiglio comunque vivamente di visionare tutto il sito web, è molto moto interessante.

GRAZIE DONATO!!!