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L'attività artistica di Domenico Cataldo, chitarrista rock: www.domenicocataldo.it

 

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RECENSIONI E INTERVISTE - PARTE II

Post n°85 pubblicato il 17 Dicembre 2010 da domenico.cataldo
 

Carissimi, oggi vi propongo un'intervista molto molto interessante, rilasciata per il web magazine KULTUNDERGROUND. Ringrazio Davide Riccio, gestore del relativo sito:

INTERVISTA

Dal sito www.kultunderground.org

Davide
Ciao Massimo. "The way out" è un disco di indubbia qualità, di grande capacità tecnica e di bella inventiva. Vorrei saltare le solite domande su notizie già rese pubbliche dai comunicati stampa e scorrere con te i titoli del tuo lavoro.

Domenico
Ciao Davide, un saluto a te e a tutti i nostri amici lettori. Ti ringrazio innanzitutto per gli apprezzamenti positivi circa il mio ultimo disco "The way out", del quale elenco i titoli dei sette brani che lo compongono:
1 Limbo
2 Pay Attention
3 Awaiting
4 Land of desire
5 The way out
6 I'm searching for a new identity
7 Finally I can see the universe

Davide
Oggi, in letteratura, si dà molta importanza all'incipit. Come si suol dire: chi ben comincia... Nei giorni scorsi l'American Book Review ha scelto i cento migliori incipit della letteratura mondiale, assegnando il primo posto a "Chiamatemi Ismaele" del Moby Dick di Melville. Spesso la musica progressive è associata a racconti, come fossero una sorta di romanzo in musica. È quel che ho pensato con il brano d'apertura di "The way out", Limbo, che si può definire un'introduzione, un incipit appunto. Quali sono i migliori incipit e in quali dischi progressive della storia secondo te, e perché? Inoltre, perché hai iniziato riferendoti al mondo dell'irrealizzato per sempre, senza gioia e senza pena, il limbo per l'appunto?

Domenico
Hai detto bene, Limbo è l'introduzione ad un racconto che accompagna in musica l'intero album. A tal proposito per fornire un quadro più completo del discorso che ho voluto trattare, mi sembra opportuno dire che il lavoro oggetto della nostra "chiacchierata" vuole essere il seguito di Eventi Ciclici, disco che lo precede, poichè con Eventi Ciclici analizzo i corsi e i ricorsi sia storici che del microcosmo della vita umana, mentre in The way out ho cercato una sorta di elevazione e liberazione da questo luogo comune, da ottenere con il perseguimento di una nuova consapevolezza, che nella nostra epoca è più che mai necessaria. Limbo si inserisce proprio in quella sorta di "terra di nessuno", segnata dall'immobilismo che succede all'ennesima disillusione, all'ennesimo disincanto, il limbo secondo me su questo piano dimensionale è rappresentato dall'apatia e dalla rassegnazione, vuoti dai quali è vitale riemergere. Da umile musicista 36enne mi sento molto piccolo rispetto ai cosiddetti mostri sacri del progressive, ad esempio i Pink Floyd, e quindi parlando di incipit storici di altrettanto storici concept albums che dire di "Speak to me" di "Dark side of the moon"... lo cito perchè le sonorità accompagnano e testimoniano le argomentazioni espresse, ed in questo i Pink Floyd erano maestri. Aldilà dei significati, di quest'intro e della totalità del concept, mi colpisce l'inizio per eccellenza, ovvero la nascita, di fronte alla quale mi pongo una serie di domande circa i misteri che racchiude, e di fronte alla quale si alimentano speranze, sogni, una vita che inizia è totalmente "scrivibile".

Davide
"Pay attention"... A cosa dovremmo tutti fare più attenzione secondo te?

Domenico
All'eccellnza, si dovrebbe fare attenzione a moltissime cose in più ambiti, ma restando nel messaggio che intendo lasciare in questo pezzo direi proprio all'eccellenza, alle persone che hanno un vero valore e che sono portatrici di esempi di alta consistenza, è bene fare propri tali esempi e seguirli per migliorare. Ritengo che nella società di oggi, anche a causa di messaggi deleteri che ci vengono trasmessi, si tende a divinizzare il mediocre, mentre colui che è dotato di un certo spessore, vuoi per conoscenze, vuoi per capacità anche innovative, e soprattutto, vuoi per una sensibilità molto sviluppata, viene sovente isolato o addirittura colpevolizzato per non essersi chinato al cospetto di quella sorta di divinità chiamata omologazione. Gli esempi sono molteplici, si possono trovare in tutti i settori, dal microcosmo della vita di tutti i giorni alle attività di più alto respiro, l'arte, l'informazione, la politica... insomma cari lettori, ve ne prego... riconosciamo e valorizziamo l'eccellenza, possiamo trarne giovamento tutti!

Davide
"Awaiting"... Beati coloro che coltivano la voluttà dell'attesa (Jean Josipovici, scrittore francese). Se oggi non sappiamo attendere più, è perché siamo a corto di speranza (Antonio Bello, scrittore e vescovo italiano). Cos'è invece per te l'attesa?

Domenico
L'anticamera del sogno in via di realizzazione. Ovviamente non basta restarsene fermi e aspettare, occorre lavorare per raggiungere un traguardo, raggiunto il quale necessità un nuovo percorso e un nuovo obiettivo da porsi, operosità e attesa viaggiano sempre in simbiosi, anche se quest'ultima spesso porta a pensare ad uno stato di inerzia, è una forma di movimento.

Davide
"Land of desire". La prima nobile verità dei buddhisti è che la vita consiste di sofferenza. La seconda è che soffriamo a causa del desiderio, in quanto le cose della vita che sono fugaci, temporanee, illusorie. La terza è che per liberarsi dalla sofferenza occorre eliminare ogni desiderio... Segue l'ottuplice sentiero. Cos'è per te il desiderio?

Domenico
Il desiderio è il propellente che ci spinge verso la realizzazione, il pensiero positivo che ci incita. Prima parlavamo di apatia, di rassegnazione, ecco, l'assenza di desideri causa proprio questi stati. Tutti noi invece miriamo alla felicità, all'amore... ma per ottenere ciò la base sta proprio nei sogni, nei desideri, che se sanno viaggiare oltre l'effimero, ci aiutano ad essere uomini.

Davide
"The way out": un'uscita di cosa verso cosa? Che cosa rappresenta per te la musica in termini di "fuga" (o di cosiddetto "escapismo"), e cosa invece il fatto che di sola musica non sempre e non tutti si può vivere? Sei contro quale realtà nei confronti della quale un'artista prova disagio?

Domenico
Verso una nuova dimensione umana, un tentativo di uscita dal vortice della ciclicità degli eventi che descrivevo nel disco precedente, e dalle consuetudini e gli schemi che rappresentano delle vere e proprie gabbie. Personalmente ritengo che la musica non sia da considerare una fuga, bensì uno strumento di elevazione e di acquisizione di una maggior sensibilità per interfacciarsi meglio con il proprio mondo interiore, con gli altri e con l'universo di cui si è parte integrante.
Venendo alla musica come professione, premetto che è giusto che tutti possano fare musica, chiunque deve avere la possibilità di accedervi e sentirsela propria, nel suonarla, nel proporla e nell'ascoltarla, è però altrettanto normale che non tutti si possa vivere di sola musica, ciò che non trovo giusto è che non sempre questo concetto viaggia di pari passo con la meritocrazia, vi sono una moltitudine di musicisti di qualità superlative che non si vedono riconosciuti nella loro professionalità, e che molto spesso sono costretti a considerarla come "secondo lavoro" nonostante gli anni di studio e di sacrifici. Purtroppo qui in Italia la situazione è, oserei dire drammatica, la musica dai più è relegata al semplice hobby o svago, e purtroppo questa concezione da parte dei fruitori, rappresenta un ostacolo per gli addetti ai lavori.

Davide
"I'm searching for a new identity". L'identità è il modo in cui l'individuo considera e costruisce se stesso come membro di un gruppo, nonché il modo in cui le norme di quel gruppo consentono a ciascun individuo di pensarsi, muoversi, collocarsi e relazionarsi rispetto a se stesso e agli altri. Cercare una nuova identità a volte può significare solo un adeguamento maggiore a quelle norme (quindi in questo senso si ha semmai una maggiore perdita di identità nel significato di unicità, diversità o peculiarità). Oppure è un desiderio non realizzabile senza intervenire sulle norme stesse, dal momento che per modificare delle norme, un intero o una parte di sistema, non basta un individuo soltanto, ma occorre un evento popolare, storico. Cercare una nuova identità quindi implica sovente anche un cambiamento di cultura e di luogo. Tu come stai cercando una nuova identità, se il titolo è da riferirsi autobiograficamente, oppure cosa volevi indicarci?

Domenico
Mi riferisco ad un desiderio di rinnovamento, quante volte nella nostra vita ci è capitato di dire o pensare "qui serve un cambiamento radicale" oppure "c'è bisogno di una sterzata"? Trovo che un rinnovamento periodico sia necessario come le nostre cellule che si rigenerano di continuo, ci aiuta a vivere meglio con noi stessi e a guardare il mondo che ci circonda o il gruppo a cui apparteniamo con occhi diversi e da angolazioni differenti, indipendentemente dal maggiore o minor adeguamento alle sue regole. Occorre anche precisare che, l'umanità intera al momento si trova in un punto di svolta, anche se sembra non volersene accorgere, quindi a mio avviso il mondo intero in qualità di civiltà e macro-gruppo deve ripensare una serie di consuetudini e di metodi di approccio alla realtà che se trascinate ancora per lungo tempo rischiano di portare all'annichilimento

Davide
"Finally I can see the universe"... Quale universo hai visto, intuito e indicato o narrato infine nel titolo e nelle note di questo bellissimo finale? Una volta visto o compreso l'universo, cosa ne pensi rispetto al multiverso, l'insieme di universi coesistenti e alternativi al di fuori del nostro spaziotempo?

Domenico
L'universo è quel tutto che armonizza, di cui siamo parte integrante e dal quale possiamo attingere energia, nella "Profezia di Celestino" i personaggi del libro affermano che l'uomo ha sempre erroneamente cercato di attingere energia dai suoi simili, senza comprendere che la massima fonte è proprio l'universo, può sembrare un concetto astratto ma questa riflessione può essere un primo passo per una maggiore e rinnovata consapevolezza. Confesso che nel seguire questo concetto non mi trovo nemmeno ad un livello di "apprendistato", personalmente mi ci sto ancora accostando ma trovo che sia una strada che vale la pena di percorrere. La teoria del multiverso mi affascina e non la escludo, e, come i molteplici interrogativi che si pone l'uomo, è un mistero che per ora rimane tale.

Davide
Qual è il tuo chitarrista preferito e perché? Ma soprattutto vorrei chiederti se conosci Derek Bailey, o Keith Rowe, o Christian Fennesz o altri sperimentatori (per quanto ritenuti più o meno "ostici" all'ascolto) e chiederti perché non vengono mai citati come maestri della chitarra nell'ambito più implicito del progressive, che dovrebbe essere evolutivo-esplorativo? In questo senso il progressive non è forse diventato in qualche misura tradizionalista?

Domenico
Joe Satriani, perchè è un chitarrista/musicista completo, in quanto dà lo stesso valore alla melodia e al virtuosismo, il tutto dosato perfettamente al servizio di ciò che compone e del messaggio che intende trasmetterci. Ho sentito materiale di vari sperimentatori, tra cui i musicisti che mi hai nominato, indubbiamente va ammirato il coraggio nell'esplorazione di frontiere lontane da ciò che è più "convenzionale" ma sono anche dell'opinione che l'idea che nasce come figlia della sperimentazione deve poi trovare un'ascesa, uno spunto che all'interno dell'opera la faccia decollare, in questa fattispecie mi sento più vicino alla proposta di Fennesz.

Davide
Parlaci del Domenico Cataldo Rising Prog?
Domenico
Si tratta della band implementata per proporre dal vivo i brani del mio progetto solista, quindi anche quelli di cui abbiamo appena parlato. Col concetto Rising Prog abbiamo voluto dare una percezione di evoluzione continua, rising (in ascesa) e prog sono quasi sinonimi se vogliamo. La line up è composta ovviamente dal sottoscritto alla chitarra, Fabio Zanni anch'egli alla chitarra, Marco Terzaghi alla voce (preciso che alcuni dei brani di Eventi Ciclici, il penultimo disco, erano cantati), Samuele Dotti alle tastiere, Giacomo Danelli al basso, Enzo Ferraro alla batteria. Ogni elemento di questa band ha avuto l'entusiasmo e la capacità, non solo di eseguire questi pezzi, ma anche di apportare idee per un miglioramento nei riarrangiamenti degli stessi, perciò in nome dell'evoluzione permanente ci presenteremo dal vivo con un viaggio musicale ancora più avvincente.

Davide
Cosa seguirà?

Domenico
Nell'immediato sto lavorando, insieme ai Rising Prog per la buona riuscita del discorso live, sto anche imbastendo nuove idee per il prossimo lavoro discografico, ma sotto quest'aspetto sono ancora agli inizi.

Davide
Grazie... e à suivre.

Domenico
Besten Dank Davide, bis bald!!!

 

 
 
 
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