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Il tempo non conta nel processo alla Laganà. Verso la prescrizione?

Da "La Riviera"
Il tempo non conta nel processo alla Laganà.
Verso la prescrizione?

RODERIGO DI CASTIGLIA
Intervistato da Giovanni Bianconi per il “Corriere della Sera” (22 Luglio), il Capo della Procura di Roma, dr. Giuseppe Pignatone, pone fervidamente, tra l'altro, la sua attenzione giuridica sull'istituto della prescrizione, che, ove non riformato, si risolverebbe oggettivamente nel mandare esenti da pena protagonisti importanti della criminalità economica. E sul punto dichiara esplicitamente: «Sarebbe ora di valutare seriamente la possibilità che la prescrizione non operi più dopo il rinvio a giudizio; in questo modo verrebbe meno ogni interesse dilatorio degli imputati». Ma intanto che la proposta del dr. Pignatone giunga all’impossibile traguardo, a me pare che sia stato molto attivo l’interesse dilatorio, per esempio, nel processo di fronte alla Corte d’Appello di Locri che vede sul banco degli imputati per truffa, falso e abuso ai danni della locridea ex Azienda sanitaria la deputata Maria Grazia Laganà, all’epoca dei fatti vicedirettora dell’Ospedale di Locri, Maurizio Marchese, ex direttore amministrativo, Pasquale Rappoccio, titolare dell’impresa di forniture di medicinali Medinex di Reggio Calabria, Nunzio Papa, funzionario amministrativo dell’Ente, la dott.ssa Alvina Michelotta. Questo 17 Luglio il Collegio giudicante doveva pronunziare la sentenza e mettere finalmente fine a questo processo, che prima o poi dovrebbe suscitare la passione scentifica dei giuristi italiani per l'apparizione del teorema Cincinnato: temporeggiare, rinviare, vincere, cioè prescrivere. E, tuttavia, a differenza del dr. Giuseppe Pignatone, giudico che questa tattica sia giuridicamente lecita. Poiché non soffro di tanto torcicollo da sospirare, come il Simancas, gran giurista della Santa Inquisizione, il processo “senza lo strepito degli avvocati”. Gli avvocati possono e debbono ricorrere a tutti i mezzi, offerti loro dal Codice penale, per difendere i loro clienti, per sottrarli alla pena. E la strategia del rinvio per acchiappare i termini della prescizione è un classico da manuale. Nel processo di Locri è ciò che si viene rificando, trovando il punto d’avviamento e di snodo nel comportamento dell'eccellente imputata deputata Maria Grazia Laganà, che ha invocato più volte il legittimo impedimento di natura istituzionale per non comparire in aula , e non sappiamo che cosa per avvalersi della facoltà di non rispondere.
Legittimo impedimento che il Collegio giudicante non ha mai messo in
discussione, sempre accogliendolo. Eppure, la deputata Maria Grazia non presiede nessuna Commissione parlamentare, non è stata mai impegnata in missioni, e il suo voto non era decisivo in nessuna votazione parlamentare. E può vantare, se vanto è, solo il 79,59% di presenze in Aula (8311 su 10442). Azzardo che in quel 79,59% di presenze in Aula ci siano stati i giorni in cui doveva essere in Tribunale. Ne ha sofferto la Giustizia, ma ne ha guadagnato l'Italia da salvare. Ma noi vogliamo stare sul piano del diritto. La deputata Maria Grazia Laganà al processo di cui stiamo discorrendo non è testimone, ma imputata. Da imputata, per difendersi, può non dire il vero, avvalersi della facoltà di non rispondere, tirare il can per l'aia, puntare ai continui rinvii, aspirare alla prescrizione. Tutto legittimo. Incorre, però, una domanda: il giudizio di legittimità coincide con il giudizio di moralità?                Tutto ciò che è legale è morale?
La signora Maria Grazia Laganà, sempre  pronta a condannare fin dalle conferenze dei magistrati i caduti nella rete giudiziaria, non è una citadina qualunque. È una deputata, portata alla Camera dall'assassinio del marito, dr. Francesco Fortugno, Vicepresidente del Consiglio regionale della Calabria. È stata membro della Commissione parlamentare antimafia dalla quale poi è stata deposta.
Nessuna ombra dovrebbe e deve ingombrare il suo status di donna-simbolo. Non deve predicare bene e razzolare male. Dire alto e chiaro con il gruppo dirigente del PD che ci si difende nel processo e non dal processo, e poi battere le strade dell’ avvocato di Silvio Berlusconi, di quell’avvocato Nicola Ghedini, mastro di tutte le imboscate contro la celebrazione dei processi.
L’appuntamento ora è al 3 Ottobre, data in cui il collegio giudicante dovrà pronunciarsi. Se non ci saranno altri legittimi impedimenti. Come in questo decorso 17 Luglio. Dove, a onor del vero, impedita non era la deputata Laganà, ma, per motivi di salute, altro imputato. Non si usa in tribunale, ma la staffetta è sempre utile.
IL DITO NELL’OCCHIO

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i.camerieri
i.camerieri il 30/07/12 alle 18:19 via WEB
CONTINUANO LE TRUFFE ALLA PROTEZIONE CIVILE, DOPO LE VERGOGNOSE MESSE IN SCENA DEGLI ULTIMI MESI NEL PAESE DI LINU DA GURNA NIGRA CHE HANNO FATTO DA APRIPISTA AD ALTRI PAESELLI CON PERSONAGGI POCO O NIENTE SERI, IL PAESELLO DEL MOMMO CERCA IN TUTTI I MODI DI FREGARE LA PROTEZIONE CIVILE. RICORDATE LA SCENEGGIATA DEI CIUCCI CHE TRASPORTANO LA SPAZZATURA, BASTEREBBE FARSI UN GIRO IN PAESE E IN PARTICOLARE NEI "FONDI" ABBANDONATI DA FAMIGLIE CHE HANNO PREFERITO EMIGRARE. QUESTI TERRENI SONO COLMI DI IMMONDIZIE DI TUTTI I TIPI, MATERIALE PERICOLOSISSIMO. A CONFRONTO QUELLO CHE HA COMBINATO IL BARO E' NIENTE. VERGOGNOSO MOMMO, ASPETTA DI METTERE LE MANI SUI SOLDI INSIEME AL SUO SODALE MAIALE DI SANTA DOMENICA. BASTA POCO PER INDIVIDUARE E METTERE FINE A QUESTO SPRECO DI MILIONI DI EURO, NON CI VUOLE NIENTE PER SCOPRIRE LA FINE CHE FANNO LE MONTAGNE DI EURO CHE... DOVREBBERO SERVIRE PER I MIGRANTI, RIFUGIATI ECC. SI E' PARTITI MALE, MALISSIMO. IL 2008 NON SI DOVEVA CONSENTIRE AI COMUNI DI CREARSI IL PROPRIO ORTICELLO CREANDO COOPERATIVE A PROPRIO PIACIMENTO, REGALANDO SOLDI A DESTRA E MANCA A SECONDO DEL COLORE O DELLA CORRENTE POLITICA!!! NEL PAESE DEL MOMMO SE NON RICORDO MALE CI SONO ALMENO TRE SOGGETTI ADDETTI ALLE MANI IN PASTA DI CUI UNO ALLA MARINA. NEL PAESELLO DI LINU DA GURNA NIGRA PENSO CHE CI SIA QUALCUNA IN PIU'. SOLDI A PALATE FINITI NELLE TASCHE DEI SOLITI, ANZI DELLE SOLITE NOTE. VERGOGNAMOCI. ADESSO A PAGARE SONO I MIGRANTI CHE NELLA STRAGRANDE MAGGIORANZA DEI CASI NON SI SONO INTEGRATI, TRANNE LE RAGAZZE FINITE, LORO MALGRADO, SULLA STRADA, SFRUTTATE DA CHI DOVEVA PROTEGGERLE, MA IN TUTT'ALTRO MODO. A PROPOSITO DI PAESELLO DI LINU DA GURNA NIGRA, TUTTI I SANTISSIMI GIORNI VEDO GIROVAGARE, LINUCCIO, VICI PER SEMPRE E IL TENDA. SONO IN GIRO DA MATTINA A SERA, SO CHE SONO "DIPENDENTI" DEL CONSORZIO DI BONIFICA, VORREI SAPERE QUANDO LAVORANO DOVE LAVORANO E GLI ORARI CHE FANNO. QUANDO LAVORANO CHE MANSIONI HANNO, PRESUMO ACQUAIOLI O OPERAI GENERICI, MI SEMBRA CHE TUTTI E TRE HANNO MANI CANDIDE E LISCE DA SIGNORINA. A CHI TOCCA SOVEGLIARE QUESTI TRE FANNULLONI? HANNO DA FIRMARE UN REGISTRO DI PRESENZE, CHI LI PROTEGGE, IL COSTATA DEL BARO? NON CREDO! QUANDO C'ERANO I GNURICEDI FACEVANO LO STESSO. A CHI RIVOLGERSI PER DENUNCIARE QUESTA TRUFFA PERPETUA A DANNO DELLA COLLETTIVITA'. CI SARA' UN UFFICIO PROVINCIALE O REGIONALE CHE REGOLA IL SERVIZIO DI QUESTI TRE LESTOFANTI. SE QUALCUNO SA, LO SCRIVA CHE PROVVEDEREMO AD INFORMARLI DEI FATTI.
 
avalon1_1980
avalon1_1980 il 31/07/12 alle 12:13 via WEB
UN COMMENTO SULLA "MOVIDA", DA ENRICO MONTESANO alla "Republica". "Bisogna rispettare i residenti. Per carita', i giovani devono potersi divertire, ma chi tutela chi vuole riposare? Che colpa hanno gli abitanti di Trastevere e Testaccio? E sono d'accordo anche sul divieto di utilizzare il vetro dopo una certa ora. Caro Montesano qui E' Caulonia Marina, dove basta conoscere qualcuno o mettere $$$ in una busticella per poter fare quello che si vuole!
 
 
politiciabusivi
politiciabusivi il 31/07/12 alle 12:27 via WEB
KARO AVALON, e MONTESANO, qui non siamo nella terra "LA LA", dove la giustizia E', dove la gente rispetta i diritti degli altri come i LORO stessi diritti. Qui si parla di POLITICI che pensano a TARANTELLE come un mezzo di fare soldini. Le cose sono dure pure per i politici. Il giro dei locali RUMOROSI e' una PIAGA che infligge danni innumerevoli alle comunita che invadono. Come si vede chiaramente, le BARRACCHE APERTE dove suonano TUTTA LA NOTTE e anche di GIORNO ad altissimo volume fa' bene ai POLITICI. Toglie dalla testa dei cittadini altri problemi che gli AMMINISTRATORI vogliono sotto il tappeto. Non contiamo i soldi che questi LOCALI rubano alla societa' e comunita' che occupano, generalmente per un piatto di LENTICCHIE, come dice POLICARETTO pagati al COMUNE. I veri soldoni di migliaia di euro verranno trasferiti personalmente all'estero. GRAZIE TURISTI che pagate 10 euro per entrare e 500 euro per bottiglia di VODKA con gliaccio e bicchieri.
 
sessantottino1
sessantottino1 il 31/07/12 alle 12:40 via WEB
SEMBRA CHE LA CORTE DEI CONTI SI SIA FINALMENTE MOSSA. SCANDALOSE QUANTO PUERILI E DELINQUENZIALI LE RISPOSTE DATE DAI RESPONSABILI DEL PAESELLO DI LINU DA GURNA NIGRA. DIVENTA SEMPRE PIU' CHIARO E TRAGICO IL MOTIVO DELLA FUGA DEL BARO.. OGGI POSSIAMO QUASI CREDERE CHE E' STATO LUI A FARE PARECCHI PASSI INDIETRO? AI POSTERI L'ARDUA SENTENZA! CON LA RELAZIONE DELLA CORTE DEI CONTI I FANNULLONI VIGILI URBANI DOVRANNO, SPERIAMO, PEDALARE E FARE IL PROPRIO DOVERA. TUTTE LE SERE PER ANDARE SUL LUNGOMARE E' UN PERICOLO COSTANTE. AUTO PARCHEGGIATE IN PIENA CURVA, BARACCA EX VIGILE FELICE, RIPETO PIENA CURVA, SIA A DESTRA CHE A SINISTRA E SULLA STESSA STRADA DEL LUNGOMARE. SUL MARCIAPIEDE C'ERA MESSO DI TRAVERSO IL FUORISTRADA DELLA GUARDIA FORESTALE DI STATO, ROBA DA RABBRIVIDIRE, FORSE L'AUTISTA VOLEVA CONTROLLARE CHE NON GLIELO RUBASSERO, PECCATO CHE NON C'ERA LA POLIZIA STRADALE A FARE LA PROVA DEL PALLONCINO ALL'AUTISTA, FINITA LA CENA. TUTTI LASCIANO LA MACCHINA SUI MARCIAPIEDI, MA CHE SI DEBBA ASSISTERE ALLA STESSA COSA CON PERSONALE DELLA GUARDIA FORESTALE DI STATO E' INCONCEPIBILE. NEL PAESELLO DI LINU DA GURNA TUTTO E' PERMESSO. E' PERMESSO ANCHE AL FIGLIO DI LINUZZU DI SFRECCIARE SULLA STRADA MAGNIA GRECIA AD OLTRE 100 KM ALL'ORA.
 
comuneufficiocoltura
comuneufficiocoltura il 31/07/12 alle 13:04 via WEB
CHI ASPETTANO AD ARRESTARE IL SINDACO E IL MAIALE DI SANTA DOMENICA, SONO PERSONAGGI PERICOLOSISSIMI, IL MAIALE IN FATTO DI EVERSIONE E' GRANDE MAESTRO, MA NON AVENDO GORAGGIO DA SOLO SI NASCONDE DIETRO I DIGRAZIATI DEL NORD AFRICA. NEANCHE UN CENTESIMO PER I RESPONSABILI DEI DISORDINI. GUAI ALLE ISTITUZIONI SE ABBASSANO PROPRIO ADESSO LA GUARDIA. IL SINDACO E' UN CIRLATANO CHE RIESCE A MISCHIARE LE CARTE A SUO TORNACONTO. Rivolta degli immigrati a Riace, la Locride invasa dalla sirene 1 Passaggi di sirene a Siderno, un concerto che fa temere il peggio. Sono dirette a Riace, dove è in corso una rivolta degli immigrati. Erano rimasti senza sostegno economico per la mancata erogazione delle risorse dei progetti Emergenza Nord Africa e da giorni protestavano: alcuni di loro attuavano lo sciopero della fame insieme al sindaco di Riace. Stamattina, però, sono sbottati: hanno messo di traversi i cassonetti della spazzatura e hanno bloccato la statale 106 all'altezza di Riace Marina, causando code chilometriche in entrambe le direzioni. Alcuni immigrati sono stati fermati e condotti in caserma.
 
lovusgozzatu
lovusgozzatu il 31/07/12 alle 18:25 via WEB
Sono decenni che la Corte dei Conti insegue i resoconti del comune. Questa è del 2009. Deliberazione n. 68/2009 REPUBBLICA ITALIANA LA CORTE DEI CONTI SEZIONE REGIONALE DI CONTROLLO PER LA CALABRIA Presidente Sezione Consigliere Consigliere Martino Giuseppe Luigi COLELLA GINESTRA, relatore CONDEMI Presidente Componente Componente Consigliere Consigliere Consigliere Primo referendario Vittorio Anna Quirino Natale CIRO’ CANDIANO BOMBINO LORELLI LONGO Componente Componente Componente Componente Nell’adunanza pubblica del 25 febbraio 2009 Visto il testo unico delle leggi sulla Corte dei conti, approvato con regio decreto 12 luglio 1934, n. 1214; Vista la legge 21 marzo 1953, n. 161; Vista la legge 14 gennaio 1994, n. 20; Vista la deliberazione delle Sezioni riunite della Corte dei conti n. 14/2000 del 16 giugno 2000 che approva il Regolamento per l’organizzazione delle funzioni di controllo della Corte dei conti e successive modificazioni; Vista la legge 5 giugno 2003, n. 131; Visto il Testo Unico sull’ordinamento degli enti locali, approvato con D. Lgs. 18 agosto 2000, n.267; Visto l’art. 1, commi 166 e 167, della legge 23 dicembre 2005, n. 266 (legge finanziaria 2006); Vista la deliberazione n. 9/AUT/2008 resa il 4 luglio 2008 dalla Sezione delle Autonomie della Corte dei Conti, con la quale sono state approvate le Linee guida ed i questionari per la Relazione sul Rendiconto della gestione 2007, secondo le disposizioni sugli Enti locali contenute nella legge 23 dicembre 2005 n. 266 (Legge finanziaria 2006); Visto le note prot. n. 3043/RS/68 e 3043/RR/68 del 01/09/2008 con le quali veniva comunicato, rispettivamente, al Sindaco e all’Organo di revisione del Comune di Caulonia , l’avvio dell’ istruttoria di questa Sezione regionale di controllo in ordine al Rendiconto della gestione 2007; Vista la risposta del Comune di Caulonia, a firma del Sindaco, pervenuta con nota n. 2422 del 23 febbraio 2009 ed assunta al protocollo in pari data; Mod. 8/R Vista l’ordinanza n. 7/2009 con la quale il Presidente della Sezione regionale di controllo ha convocato la stessa per l’adunanza odierna; Intervenuto il Vice Sindaco; Udito il relatore, Consigliere Giuseppe GINESTRA; Ritenuto in F A T T O Pervenuta in data 20 ottobre 2008 la Relazione redatta dall’Organo di revisione del Comune di Caulonia sul Rendiconto 2007, la Sezione, rilevato preliminarmente che l’Organo di revisione ha certificato di non aver rilevato gravi irregolarità contabili, tali da incidere sul Rendiconto 2007, e di non aver suggerito misure correttive da adottarsi da parte dell’Ente (Sez. 1, punto 1 del questionario),ha preso atto di quanto attestato dall’Organo di revisione relativamente ai seguenti aspetti: a) Adozione di interventi correttivi conseguenti a pronuncia specifica della Sezione Regionale di controllo sul Bilancio di previsione 2007; b) valore negativo del risultato della gestione di competenza; c) valore positivo del risultato di amministrazione; d) salvaguardia degli equilibri generali di bilancio di cui all’art. 193 del T.U.E.L; e) completezza della documentazione che compone il Rendiconto 2007, dei suoi atti propedeutici e allegati obbligatori; f) coincidenza del conto del tesoriere con le risultanze contabili; g) riaccertamento dei residui attivi, motivata cancellazione dei residui attivi e stralcio dei crediti di dubbia esigibilità dal conto del bilancio e conseguente iscrizione nel conto del patrimonio; h) confluenza, nell’avanzo vincolato per investimenti, dei residui passivi eliminati,finanziati da indebitamento già perfezionato; i) inesistenza di residui passivi del Titolo II non movimentati da oltre due esercizi per i quali non vi sia stato l’affidamento dei lavori; j) corrispondenza tra accertamenti ed impegni a destinazione vincolata e dei servizi conto terzi; k) inesistenza di partecipazioni, con quote superiori al 10%, in società, aziende, etc, che abbiano prodotto perdite di esercizio negli ultimi tre esercizi approvati; l) rispetto dei limiti imposti dall’art. 1, comma 718,725,726,727,728,729 della legge finanziaria 2007, sia per le partecipate in via diretta che in via indiretta; m) rispetto dei limiti di indebitamento (art. 204 T.U.E.L), e rispetto delle previsioni di cui all’art. 119 della Costituzione; n) mancata conclusione di operazioni di finanza derivata; o) rispetto del patto di stabilità interno nel 2006; p) rispetto del patto di stabilità interno nel 2007; q) corrispondenza del conto economico con gli esiti della gestione e corrispondenza del conto del patrimonio con la situazione patrimoniale e finanziaria; r) assenza di inventario aggiornato sullo stato di effettiva consistenza del patrimonio (ultimo aggiornamento: 1996); s) coincidenza della variazione del patrimonio netto con il risultato economico d’esercizio; t) inesistenza di debiti fuori bilancio riconosciuti, ovvero ancora da riconoscere al 31 dicembre 2007, attestata dai responsabili dei servizi ; Successivamente, con note Prot. n. 3043/RS/68-3 e 3043/RR/68-4 del 12 febbraio 2009, la Sezione, in esito all’esame del questionario trasmesso dall’Organo di revisione del Comune di Caulonia e dei documenti contabili dell’Ente, ha formulato osservazioni in ordine a quanto segue: Mancata approvazione da parte dell’Organo Consiliare del rendiconto entro i termini previsti (30 giugno dell’anno successivo) dall’art. 227 del T.U.E.L. SEZIONE PRIMA: domande preliminari Punto 16 lettera a L’Organo di revisione dichiara che a tutt’oggi l’inventario non è stato aggiornato (ultimo aggiornamento:1996), nonostante le precedenti osservazioni della Sezione in sede di esame del Rendiconto 2006 SEZIONE SECONDA 1.1 Risultato della gestione di competenza La gestione di competenza evidenzia un saldo negativo, pari ad euro 126.457,08, pur in presenza di un cospicuo avanzo di amministrazione. 1.5.4 Recupero evasione tributaria Ridotta riscossione (pari al 27% circa) per recupero evasione tributaria (euro 18.857,33) rispetto agli accertamenti (pari ad euro 70.000,00) . 1.6 Riscontro dei risultati della gestione Mancata corrispondenza tra l’importo dell’avanzo applicato riportato nel prospetto 1.2 dell’equilibrio di gestione (euro 126.457,08) e quello (euro 668.662,23) rilevato sia dal successivo prospetto 1.6 (di riscontro dei risultati di gestione), dalle scritture contabili e dalle relazione dell’organo di revisione. 1.7 Gestione dei residui Scarsa percentuale di riscossione dei residui attivi sia di parte corrente (mediamente pari al 26% circa) che in conto capitale (mediamente circa del 27%). Significativa incidenza (38% circa sul totale dei residui a fine esercizio finanziario 20069 di residui remoti di parte corrente (pari ad euro 1.053.079,28). 1.8 Debiti fuori bilancio L’Ente ha provveduto al riconoscimento di debiti fuori bilancio per un importo pari ad €. 437.378,15 di parte corrente, di cui €. 259.574,69 imputabile ad acquisizione di beni e servizi senza impegno di spesa, di cui occorre conoscere se gli atti relativi siano stati inviati alla competente Procura della Corte dei Conti ai sensi dell’art. 23, comma 5, della legge 289/2002. Incremento significativo dei debiti fuori bilancio riconosciuti e finanziati all’Ente nel triennio 2005/2007. 3. Servizi pubblici gestiti direttamente Basso livello di copertura dei servizi pubblici gestiti direttamente (soprattutto i servizi a domanda individuali), pur non sussistendo, per l’Ente, l’obbligo di assicurare la copertura minima dei costi e dei servizi. 6. Rispetto del Patto di stabilità interno Errata dimostrazione del rispetto del patto di stabilità interno da parte del Comune, che risulta non rispettato. Infatti, il complesso delle entrate finali nette è pari ad euro 6.612.403,32 (anziché euro 7.465.350,46), mentre il saldo finanziario è di euro 48.422,33 (anziché euro 901.369,47) (per come riportato nel prospetto), non raggiungendo l’obiettivo di miglioramento del saldo finanziario di cassa. (pari ad euro 179.000). Considerato in D I R I T T O Permangono molteplici ragioni di criticità in ordine ai seguenti aspetti: 1. l’insufficiente dimostrazione del rispetto del patto di stabilità interno da parte del Comune, laddove non risulta ottemperata, nell’anno 2007, la comunicazione da parte dell’Ente al MEF dell’autorizzazione regionale all’iscrizione (in termini di competenza e di cassa) dei trasferimenti dalla stessa previsti, secondo quanto disposto dalla Circolare Ministero Finanze n. 12 del 22 febbraio 2007, al punto C2; 2. Tardiva approvazione del Rendiconto 2007; 3. Mancato aggiornamento dell’inventario (ultimo aggiornamento: 1996) che impedisce la fedele rappresentazione delle risultanze gestorie nonché l’attualizzazione della consistenza patrimoniale dell’Ente medesimo; 4. disavanzo di gestione di parte corrente che, sebbene riequilibrato per come previsto dalla normativa vigente, è tuttavia indice di carente riscossione delle relative risorse, ovvero di sovrastima della previsione, e pertanto suscettibile di compromettere l’equilibrio di bilancio conseguito. 5. l’ attività di recupero evasione tributaria tardiva e/o carente impedisce all’Ente di individuare e concretizzare integralmente le proprie risorse, necessarie per salvaguardare l’equilibrio di bilancio e realizzare i propri obiettivi strategici e gestionali; 6. significativa consistenza di partite residuali, sia pure in considerazione dell’attività di realizzazione in itinere; 7. incremento significativo dei debiti fuori bilancio riconosciuti e finanziati dall’Ente nel triennio 2005/2007, riferiti in modo particolare ad acquisti di beni e servizi senza impegno di spesa, di cui, peraltro, viene attestata la parziale comunicazione alla competente procura della Corte dei conti. 8. Ridotto livello di copertura dei servizi a domanda individuale. D E L I B E R A In funzione del controllo collaborativo intestato alla Sezione regionale di controllo della Corte dei conti, al fine della verifica della sana gestione finanziaria degli enti locali, previsto dalla legge n.131/2003, di segnalare al Consiglio Comunale di Caulonia l’esistenza delle criticità siccome analiticamente rilevate sopra; la esigenza della tempestiva comunicazione a questa Sezione delle misure consequenziali eventualmente adottate, per come stabilito dall’art. 1, comma 168 della Legge 23 dicembre 2005, n.266. O R D I N A L’invio della presente delibera al Consiglio Comunale di Caulonia Così deciso nella Camera di consiglio del 25 febbraio 2009. Relatore Il Presidente (Cons. Giuseppe GINESTRA) (Dott. Martino COLELLA) Depositata in Segreteria il Il Direttore della Segreteria (Dr. Antonio LEONE)
 
lovusgozzatu
lovusgozzatu il 31/07/12 alle 18:40 via WEB
Deliberazione n. 27/2010 REPUBBLICA ITALIANA LA CORTE DEI CONTI SEZIONE REGIONALE DI CONTROLLO PER LA CALABRIA Presidente Sezione Giuseppe GINESTRA, relatore Presidente f.f. Consigliere Vittorio CIRO’ CANDIANO Componente Consigliere Quirino LORELLI Componente Primo referendario Natale LONGO Componente Referendario Antonio DI STAZIO Componente nell’adunanza pubblica del 19 febbraio 2010 Visto il testo unico delle leggi sulla Corte dei conti, approvato con regio decreto 12 luglio 1934, n. 1214; Vista la legge 21 marzo 1953, n. 161; Vista la legge 14 gennaio 1994, n. 20; Vista la deliberazione delle Sezioni riunite della Corte dei conti n. 14/2000 del 16 giugno 2000 che approva il Regolamento per l’organizzazione delle funzioni di controllo della Corte dei conti e successive modificazioni; Vista la legge 5 giugno 2003, n. 131; Visto il Testo Unico sull’ordinamento degli enti locali, approvato con D. Lgs. 18 agosto 2000, n.267; Visto l’art. 1, commi 166 e 167, della legge 23 dicembre 2005, n. 266 (legge finanziaria 2006); Vista la deliberazione n. 12/SEZAUT/2009/INPR resa il 20 luglio 2009 dalla Sezione delle Autonomie della Corte dei Conti, con la quale sono state approvate le Linee guida ed i questionari per la Relazione sul Rendiconto della gestione 2008, secondo le disposizioni sugli Enti locali contenute nella legge 23 dicembre 2005 n. 266 (Legge finanziaria 2006); Visto le note prot. n. 3610/R/80 e 3610/R/80-1 del 07/09/2009 con le quali veniva comunicato, rispettivamente, al Sindaco e all’Organo di revisione del Comune di Caulonia, l’avvio dell’ istruttoria di questa Sezione regionale di controllo in ordine al Rendiconto della gestione 2008; Vista la risposta del Comune di Caulonia, a firma dell’organo di revisione e del legale rappresentante dell’Ente, pervenuta con nota n. 1793 del 10 febbraio 2010; Vista l’ordinanza n. 2/2010 con la quale il Presidente della Sezione regionale di Mod. 8/R controllo ha convocato la stessa per l’adunanza odierna; Udito il relatore, Consigliere Giuseppe GINESTRA; Ritenuto in FATTO Pervenuta in data 19 ottobre 2009 la Relazione redatta dall’Organo di revisione del Comune di Caulonia sul Rendiconto 2008, la Sezione, rilevato preliminarmente che l’Organo di revisione ha certificato di non aver rilevato gravi irregolarità contabili, tali da incidere sul Rendiconto 2008, e di non aver suggerito misure correttive da adottarsi da parte dell’Ente (Sez. 1, punto 1 del questionario),ha preso atto di quanto attestato dall’Organo di revisione relativamente ai seguenti aspetti: a) Adozione di interventi correttivi conseguenti a pronuncia specifica della Sezione Regionale di controllo sul Bilancio di previsione 2008; b) Valore positivo del risultato della gestione di competenza e del risultato di amministrazione; c) Salvaguardia degli equilibri generali di bilancio di cui all’art. 193 del T.U.E.L; d) completezza della documentazione che compone il Rendiconto 2008, dei suoi atti propedeutici e allegati obbligatori; e) coincidenza del conto del tesoriere con le risultanze contabili; f) riaccertamento dei residui attivi, motivata cancellazione dei residui attivi e stralcio dei crediti di dubbia esigibilità dal conto del bilancio e conseguente iscrizione nel conto del patrimonio; g) confluenza, nell’avanzo vincolato per investimenti, dei residui passivi eliminati, finanziati da indebitamento già perfezionato; h) inesistenza di residui passivi del Titolo II non movimentati da oltre due esercizi per i quali non vi sia stato l’affidamento dei lavori; i) corrispondenza tra accertamenti ed impegni a destinazione vincolata e dei servizi conto terzi; j) assenza di partecipazioni, con quote superiori al 10%, in società, aziende, etc, che abbiano prodotto perdite di esercizio in almeno uno degli ultimi tre esercizi approvati; k) mancato affidamento di servizi pubblici locali a rilevanza economica a far data dal 25 giugno 2008; l) corretta rappresentazione nel conto economico delle risultanze positive e negative della gestione; m) mancata corrispondenza del conto del patrimonio con la situazione patrimoniale e finanziaria del comune, per assenza di inventario aggiornato sullo stato di effettiva consistenza del patrimonio; 2 n) corrispondenza della variazione del patrimonio netto con il risultato economico di esercizio; o) inesistenza di debiti fuori bilancio riconosciuti nel corso dell’esercizio 2008 ovvero ancora da riconoscere al 31.12.2008,per come risulta dalle attestazioni dei responsabili dei servizi. Successivamente, con note Prot. n. 3610/R/80-4 e 3610/R/80-5 del 26 gennaio 2010 la Sezione, in esito all’esame del questionario trasmesso dall’Organo di revisione del Comune di Caulonia , ha formulato osservazioni in ordine a quanto segue: Mancata approvazione da parte dell’Organo Consiliare del rendiconto entro i termini previsti (30 aprile dell’anno successivo) dall’art. 227 del T.U.E.L., infatti l’Organo Consigliare del Comunale di Caulonia ha approvato il rendiconto della gestione 2008 il 14 luglio 2009. SEZIONE PRIMA: domande preliminari Punto 18.a e 18.b L’Organo di revisione sostiene che il conto del patrimonio del Comune di Caulonia non rappresenta compiutamente la situazione patrimoniale e finanziaria dell’Ente. Il Comune, inoltre non è dotato di inventario aggiornato alla chiusura dell’esercizio sullo stato di effettiva consistenza del patrimonio (ultimo aggiornamento 1996), come peraltro più volte rilevato da questa Sezione di Controllo. È opportuno sottolineare che tutti i Comuni sono tenuti all’aggiornamento annuale dell’inventario dei beni appartenenti all’Ente, che è presupposto essenziale per la predisposizione del conto del Patrimonio. SEZIONE SECONDA 1.5.2 Sanzioni amministrative pecuniarie per violazione codice della strada (art. 208 d.lgs. 285/92) Dall’analisi del questionario si rileva che gli accertamenti per violazione del codice della strada sono destinati totalmente alla spesa corrente in violazione al dettato normativo del d. Lgs. 285/92 art. 208 e successive integrazioni e modificazioni. 1.7 Gestione dei residui Dal prospetto “movimentazione nell’anno 2008 dei soli residui attivi costituiti in anni precedenti il 2004”, si rileva una elevata partita residuale al titolo III° antecedente l’esercizio 2004 ed una scarsa riscossione, nonostante la rilevante partita residuale stralciata o cancellata. Occorre quindi accertare, anche in relazione a quanto suggerisce il principio contabile n. 3, l’effettiva possibilità di riscossione dei residui attivi di vecchia formazione, verificando anno per anno la relativa prescrizione o rischio di prescrizione, 3 ovvero i provvedimenti adottati per la eventuale interruzione dei termini prescrittivi, nonché ogni altra azione intrapresa dall’Amministrazione. Inoltre dal prospetto analisi “anzianità” dei residui passivi, si rileva una elevata partita residuale al titoli I° antecedente l’esercizio 2004, che incide per circa il 36% sul totale degli omologhi alla fine dell’esercizio 2007, in merito ai quali si chiede di indicare a che cosa si riferiscono. 1.10 Sevizi conto terzi Premesso che alla sezione prima punto 7 l’Organo di revisione afferma che nel rendiconto vi è corrispondenza, tra accertamenti di entrate ed impegni di spesa a destinazione specifica e nei capitoli dei servizi c/terzi, tuttavia, si rileva, nelle ritenute erariali e nelle altre ritenute al personale, divergenze negli importi tra entrate e spese. Al riguardo si richiama ai principi contabili n. 2 punto 25 e 61 per cui le entrate da servizi conto terzi, la misura dell’accertamento deve garantite l’equivalenza con l’impegno sul correlato capitolo delle spese per servizi conto terzi. 2.7 Rispetto articolo 3, comma 27 e ss. Legge finanziaria 2008 (l. 244/2007) e successive integrazioni e modifiche (d.l. 185/2008, art.18,; l. 69/2009 art. 71, c. 1). L’organo di revisione, non ha indicato se l’Ente ha proceduto a deliberare in merito ai presupposti ed al rispetto delle finalità istituzionali da parte delle società partecipate. 7. Spese per il personale 7.5 Oneri per contrattazione integrativa Premesso che la spesa per il personale è stata ridotta ai sensi di legge, dal punto in esame emerge invece la spesa per la contrattazione integrativa è aumentata sia rispetto all’esercizio 2007 che 2006, contravvenendo così alle recenti disposizioni normative, che vogliono non semplicemente un atteggiamento passivo di contenimento delle spese di personale, ma che si individui nella spesa per la contrattazione integrativa, l’elemento oggettivo su cui operare prioritariamente la riduzione. Le risorse decentrate infatti, crescono nella misura in cui lo prevede la contrattazione integrativa, ma possono e devono decrescere al ridursi del personale in servizio. Le unità di personale del comune di Caulonia infatti sono passate da 40 del 2007 a 38 nel 2008. 8. Imposta comunale sugli immobili – 8.1Andamento nel triennio – 8.2 ICI abitazione principale. Mancata compilazione dei prospetti di cui ai presenti punti, si chiede la ricompilazione in ogni sua parte. Inoltre, dall’esame del prospetto 8.3.1 si evidenzia che il Comune ha certificato come minor gettito ICI anno 2008 un importo pari ad euro 47.534,29 a titolo di compensazione. Tuttavia, dal sito del Ministero Interno -Finanza locale, si rileva che in sede di rideterminazione del minor gettito ICI-2008, il Comune di Caulonia risulta 4 destinatario di trasferimenti compensativi per euro 40.458,96, inferiori a quanto certificato dal Comune medesimo per il 2008 (euro 47.534,29). Da ultimo si chiede di indicare, relativamente al triennio 2006, 2007 e 2008 gli accertamenti e le riscossioni totali distinte per:  abitazioni principali (al netto delle detrazioni);  abitazioni assimilate (al netto delle detrazioni);  altri fabbricati  aree fabbricabili  terreni agricoli. · Inoltre bisogna indicare:  l’ attività intrapresa dall’Ente per l’emersione delle mancate dichiarazioni ICI (sia ordinarie che prima casa /tipologie assimilate);  le modalità di individuazione dei casi di detrazione assimilata alla prima casa, specificando quale provvedimento comunale abbia formalmente disciplinato la suddetta detrazione. 9. Verifiche sul conto economico Il risultato economico presenta un saldo negativo di euro 223.023,27, con un sostanziale peggioramento dell’equilibrio economico rispetto all’esercizio precedente di €. 606.838,04. La Sezione rileva, così come previsto dai nuovi principi contabili, che il risultato economico dell’esercizio ed in particolare il risultato depurato dei componenti straordinari (classe E), se negativo, attesta uno squilibrio economico che rende necessario provvedimenti per raggiungere nell’arco temporale più breve il pareggio. L’equilibrio economico come indicato nei postulati dei principi contabili degli enti locali è, infatti, un obiettivo essenziale ai fini della funzionalità dell’Ente. La tendenza al pareggio economico deve essere pertanto considerata un obiettivo di gestione da sottoporre a costante controllo. Se l’utile di esercizio significa aumento del netto patrimoniale, quindi ampliamento delle capacità future dell’Ente di adempiere alla propria missione, la perdita d’esercizio ha evidentemente il significato opposto. L’Ente infatti vede ridursi il proprio patrimonio netto, quindi la capacità di raggiungere i propri fini senza interventi esterni. Significa in ultima analisi una scarsa considerazione del principio di prudenza. Considerato in DIRITTO Alla luce degli esiti istruttori, permangono ragioni di criticità in ordine ai seguenti aspetti: • Reiterata tardiva approvazione del rendiconto 2008. Il termine per la deliberazione del rendiconto 2008 è stato fissato al 30 aprile 2009 (art. 2 quater del decreto legge 5 n. 154/2008 convertito, con modificazioni, dalla legge n. 189/2008). Il Comune di Caulonia ha approvato il rendiconto 2008 il 14 luglio 2009, in ritardo, perciò, rispetto a quanto disposto dal predetto articolo, ritardando l’adozione di un adempimento di assoluta rilevanza nella gestione amministrativa e contabile, che rientra fra gli atti urgenti ed improrogabili di cui all’art. 38, comma 5 del TUEL. • Permane a tutto il 2008 l’inattendibilità del conto del patrimonio, siccome già rilevata da questa Sezione in precedenti pronunce, per l’assenza di un inventario aggiornato sullo stato di effettiva consistenza patrimoniale (ultimo aggiornamento: anno 1996), pur prendendo atto delle iniziative ad oggi assunte dal Comune ed in via di perfezionamento. Il patrimonio, come complesso di elementi di varia natura ed oggetto (materiali e immateriali, beni immobili e beni mobili, diritti ed obbligazioni, ecc.), non mantiene un contenuto unico o costante, in quanto subisce delle variazioni qualitative e quantitative sia di carattere esterno, che lo arricchiscono o lo depauperano, e sia per gli incrementi o decrementi dovuti invece a cause interne. Per le amministrazioni pubbliche procedere alla redazione dell’inventario è dunque una necessità, interna ed esterna, funzionale alla tutela degli interessi della collettività. Infatti, attraverso l’inventario si individuano gli elementi del patrimonio, se ne fa la descrizione e si provvede alla loro valutazione. E’ necessario, dunque, che l’inventario rappresenti il supporto indispensabile per la predisposizione del conto del patrimonio nonché della contabilità economica. La funzione primaria degli inventari è senza dubbio quella di assolvere al compito di descrivere e riportare una valutazione della “ricchezza” dell’ente, indipendentemente dai singoli fattori gestionali del patrimonio che possono verificarsi durante un esercizio. Mentre questi ultimi, infatti, costituiscono la sostanza del conto del patrimonio, gli inventari sono documenti necessari non solo a tal fine, ma per ogni fatto che riguardi le vicende di ogni singolo bene (o diritto). • Permanenza di partite residuali di parte corrente (Titolo I e III) di remota formazione, sia attive (euro 575.232,24) che passive (448.029) che incidono sugli omologhi totali al 31.12.2007, rispettivamente del 21.37% e del 36.31% ca., si prende atto delle iniziative cautelativamente intraprese dall’Ente per la realizzazione dei propri crediti e per l’assolvimento delle proprie obbligazioni, e su cui si invita l’Ente a monitorare costantemente la propria attività di revisione, in ossequio al principio della prudenza e della veridicità. Inoltre si invita l’Ente, in ordine ai residui passivi di parte corrente, a voler regolare in maniera puntuale la propria posizione debitoria nei confronti dei soggetti erogatori dei servizi idrici e di depurazione, al fine di prevenire ulteriori aggravi degli oneri connessi, soprattutto in considerazione della natura di parte corrente delle predette obbligazioni. • Mancata coincidenza -per errata rappresentazione-dei servizi conto terzi. L’Ente dovrà provvedere ad apportare gli opportuni correttivi nelle scritture contabili, attesa la necessità di garantire, per siffatte appostazione contabili, l’equivalenza tra 6 gli accertamenti e gli impegni sui correlati capitoli. Stante la loro natura tassativa, le entrate da servizi conto terzi devono essere limitate a quelle strettamente previste dall’ordinamento finanziario e contabile, con responsabilità del servizio finanziario sulla corretta imputazione (Principio contabile n. 2). • La spesa impegnata per la contrattazione integrativa e relativa all’esercizio finanziario 2008, risulta aumentata rispetto all’esercizio 2007, contravvenendo così alle recenti disposizioni normative, che aspirano che si mantenga, non semplicemente un atteggiamento passivo di contenimento delle spese di personale ma che si individui proprio nella spesa per la contrattazione integrativa, l’elemento oggettivo su cui operare prioritariamente la riduzione. Risulta tra l’altro, rispetto agli esercizi precedenti, una diminuzione di unità lavorative. • Attesi i chiarimenti forniti dal Comune di Caulonia in ordine alla quantificazione del minore gettito ICI previsto e certificato per il 2008 (euro 47.534,29), e salvo eventuali ulteriori accertamenti, la Sezione non ritiene, allo stato degli atti, perfettamente determinato l’importo esposto dall’Ente, non trovando corrispondenza con quanto effettivamente percepito come trasferimento erariale compensativo (euro 46.796,47) e con gli importi, a tale fine, rideterminati dal Ministero dell’Interno (euro 40.458,96). Inoltre, in via di ulteriore specificazione, la Sezione ritiene che l’ accertamento ICI previsto per il 2008 e pari a quello del 2007 (305.000), sia da considerare sovrastimato rispetto agli esercizi precedenti tenuto anche conto del trasferimento da parte dello Stato del minore gettito ICI per abitazione principale. • Attesi i chiarimenti forniti dal Comune di Caulonia in ordine alla quantificazione del minore gettito ICI previsto e certificato per il 2008, e salvo eventuali ulteriori accertamenti, la Sezione non ritiene, allo stato degli atti, perfettamente determinato l’importo esposto dall’Ente, non trovando corrispondenza con quanto effettivamente percepito come trasferimento erariale compensativo e con gli importi, a tale fine, rideterminati dal Ministero dell’Interno. Inoltre, in via di ulteriore specificazione, la Sezione ritiene che l’accertamento ICI previsto per il 2008 sia da considerare sovrastimato rispetto agli esercizi precedenti. • Rilevante peggioramento del risultato economico di esercizio nel 2008 (euro -223.023,27), rispetto al 2007 (euro 347.495,69). Tale risultato risente dell’aumento dei costi di gestione, con possibilità quindi di ulteriori future flessioni, in presenza di oneri fissi, tendenzialmente incrementali. DELIBERA In funzione del controllo intestato alla Sezione regionale di controllo della Corte dei conti, al fine della verifica della sana gestione finanziaria degli enti locali, di segnalare al Consiglio Comunale di Caulonia: 7 • l’esistenza delle criticità siccome analiticamente rilevate sopra; • la esigenza della tempestiva comunicazione a questa Sezione delle misure conseguenziali adottate, per come stabilito dall’art. 1, comma 168 della Legge 23 dicembre 2005, n.266. ORDINA L’invio della presente delibera al Consiglio Comunale di Caulonia. Così deliberato in Catanzaro, nelle camere di consiglio del 19 e 23 febbraio 2010. IL PRESIDENTE f.f. relatore (Dott. Giuseppe GINESTRA) Depositata in Segreteria il Il Direttore della Segreteria (Dr. Antonio LEONE) 8
 
 
mafiapolitica
mafiapolitica il 31/07/12 alle 18:53 via WEB
KARO UOVO SGOZZATU, ci puoi dire in semplice Italiano, e in POCHE PAROLE tutto quello che hai notato nel blog? GRAZIE!
 
costumiusanze
costumiusanze il 31/07/12 alle 22:09 via WEB
RITORNANDO DA PAESI DOVE, I PUBLICI UFFICIALI POSSONO SOLO AGIRE NELLE LORO FUNZIONI UFFICIALI E NON IN ALTRE FUNZIONI, significa che un SINDACO per esempio, PUO' FARE SOLO IL SINDACO. Certamente non puo' svolgere l'attivita' di sindaco o sindicalista, o qualsiasi altra professione fuori dell'ufficio in cui e' stato eletto. Italia e Caulonia e' un'altra cosa. La ragione che si puo' solo esercitare solo una funzione e' anche una questione di tempo e non solo di CONFLITTO D'INTERESSE. Generalmente un professionista ha' solo 8 ore al giorno di svolgere la professione, qui a Caulonia come il resto d'Italia, troviamo tutti i professionisti che continuano ad esercitare le loro professioni, e in PIU', (non so come possono farlo) si fanno eleggere per anche gestire funzioni POLITICHE. Questo non aiuta ne i cittadini che pagano per un servizion COMPLETO e ricevono solo un "PART-TIME" funzionario, che alla fine non fa' ne' una cosa e ne' l'altra efficiente. Cauloniati, SVEGLIATEVI, e chiedete che il sindaco lasci o il suo lavoro di MEDICO, o quello di SINDACO.
 
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