Non si è realisti se non partiamo dalla "selva oscura". Non si è realisti se non partiamo dal nostro stato di miseria. Non si è concreti se non partiamo dai nostri appetiti. Non si è realisti se non partiamo da una rottura originaria presente in ognuno di noi. E' successo qualcosa che ci ha divisi e frantumati all'origine del mondo. Si perde il lume della ragione se si prescinde dal nostro stato di miseria, oscura, appunto perchè non vi riluce la ragione. Tutta l'esperienza del viaggio dantesco è la stessa nostra esperienza di fronte alla selva oscura. L'esperienza di Dante è un risveglio, un sussulto della coscienza e della ragione. La stessa esperienza nostra. La dimensione esistenziale che viviamo tutti i giorni. Possiamo vivere nella selva oscura ed accontentarci. Possiamo vivere in uno stato di confusione e non accorgerci più della selva oscura. La cosa straordinaria è che ci si può svegliare. Può accadere un risveglio, un risvegliarsi improvviso. Un imprevisto dell'altro mondo. Un incontro in un bar. Una telefonata improvvisa. Un libro, una lettura, un'autore, un'amico. Un avvenimento gratuito che ti risveglia. Un risvegliarsi improvviso della coscienza. Un risvegliarsi improvviso dei sensi. Un risvegliarsi improvviso della carne. Un risvegliarsi improvviso della ragione. Un ritrovare se stessi, un riconoscere l'improvvisa condizione di essersi smarrito nella selva. Un nuovo inizio caratterizzato dal desiderio di ricominciare a camminare. La diritta via c'è ed è un'esperienza affascinante. La diritta via è un'esperienza di verità con un fascino indescrivibile. La diritta via è un viaggio verso il Natale.
Inviato da: sammmyz1981
il 20/06/2012 alle 22:24
Inviato da: angeloluciorossi
il 02/12/2010 alle 19:22
Inviato da: AmmiraglioLanglais
il 01/12/2010 alle 15:43
Inviato da: liber14
il 31/10/2010 alle 16:08
Inviato da: liber14
il 20/08/2010 alle 19:02