Ci interessa il reale reale. Non di meno. Non importa la fatica. Non importa il disagio. Il reale reale ci interessa per il nostro io. In una classe oggi questo reale reale è venuto fuori di schianto con una osservazione di Ilaria: "Mi sono chiesta tante volte il motivo per cui mi trovo qui e faccio determinate cose e non ho saputo trovare una risposta". Questa posizione prende di petto il reale. Questa posizione è evidente: "che senso ha tutto?". Questo interrogativo investe tutti e tutto. Possiamo trascurarlo? La scuola riprende quota sulle domande. La scuola riprende sapore quando le domande sono imposte dalla realtà. Occorre realismo. Occorre umiltà. Occorre presenza. Presenza solo presenza. Occorre un io in moto. Occorre uscire fuori dai luoghi comuni per far emergere il nostro io di fronte al reale. Le nostre aule possono diventare la dimora dell'io. Nemmeno la campanella dell'ultima ora ha interrotto il silenzio per la questione posta da Ilaria. Un silenzio che si è fatto grido. Un silenzio che deve diventare indagine esistenziale. Un'indagine su se stessi. Un'indagine sull'io. Un'indagine sulla particella più piccola dell'universo. Dall'io può partire la riscossa. Dall'io può ripartire un movimento. Dall'io può ripartire un lavoro, una passione, una tenerezza, una pietà.
Inviato da: sammmyz1981
il 20/06/2012 alle 22:24
Inviato da: angeloluciorossi
il 02/12/2010 alle 19:22
Inviato da: AmmiraglioLanglais
il 01/12/2010 alle 15:43
Inviato da: liber14
il 31/10/2010 alle 16:08
Inviato da: liber14
il 20/08/2010 alle 19:02