Tutta l'educazione è un imbattersi nel reale. Tutto il nostro lavoro educativo è per aprirci al reale reale. Senza fronzoli. Senza scorciatoie. L'educazione è introduzione alla realtà totale. Ogni mattina si rende evidente questa tensione. Ogni mattina le facce degli studenti ci richiamano a questa verità elementare. La tragedia della nostra epoca è la distrazione. La tragedia del nostro tempo è l'annichilimento dell'io. Oggi ho fatto esperienza di questa tragedia incontrando uno studente per strada. Si è parlato del più e del meno fino a mettere a tema per una serie di circostanze lo spinello. Ho registrato su un foglietto le sue osservazioni: "Lo spinello mi aiuta a pensare. Calma il brusio dei miei pensieri. I pensieri sono tanti. E come se calasse una nebbiolina su un disegno caotico. Pensiamo sempre. Devo calmare il brusio dei miei pensieri perchè non si riescono a capire". Questa è una posizione che fa fuori la realtà. E' in scena il dramma dell'umano. E' in scena l'io ridotto. Questa è una posizione che censura l'umano. Questa posizione tradisce la nostra esperienza elementare. Siamo un complesso di esigenze e di evidenze con cui siamo proiettati dentro il confronto con tutto ciò che esiste. Non possiamo permetterci di scappare. Per essere aiutati a pensare si tratta di stare di fronte al reale. La realtà non è un disegno caotico. C'è bisogno di testimoni che rendano evidente il fascino della realtà. C'è bisogno di testimoni che sostengano il nostro sguardo fino ad arrivare ad abbracciare la bellezza.
Inviato da: sammmyz1981
il 20/06/2012 alle 22:24
Inviato da: angeloluciorossi
il 02/12/2010 alle 19:22
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il 01/12/2010 alle 15:43
Inviato da: liber14
il 31/10/2010 alle 16:08
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il 20/08/2010 alle 19:02