Di nuovo di fronte all'emergenza terremoto. La tragedia di Haiti lascia senza pensiero. Non c'è tregua per l'io. Non c'è tregua per il mondo. Il terremoto della speranza di fronte a decine e decine di migliaia di vittime. Il terremoto della resa davanti alla terra che trema e semina morte. Morti trovati e morti dispersi. Morti. Si sono sbriciolati i palazzi, tra cui quello presidenziale. Qualunque nostro potere è abbattuto. Il terremoto delle certezze. Il terremoto della false sicurezze. Un Paese che continua ad essere martoriato. Non bastava la povertà e la sofferenza. Ce ne voleva ancora. Non bastavano le croci. C'è qualcosa non torna. Un raddoppiamento di croci. Un raddoppiamento di sofferenza. Siamo ancora esposti. Siamo ancora impotenti di fronte al dolore. Siamo impotenti di fronte al grido dei bambini. Non abbiamo più gli strumenti concettuali per capire che cosa sta succedendo. Cosa possiamo fare? Cosa possiamo essere? Come continuare questo breve pellegrinaggio sulla terra? Come non essere sommersi dalla distrazione permanente? Come sostenere la speranza dei terremotati? Come ricostruire? Da dove possiamo riprendere l'energia per costruire? Da dove ripartire per abbracciare il nostro povero io e quello dei nostri fratelli uomini?
Inviato da: sammmyz1981
il 20/06/2012 alle 22:24
Inviato da: angeloluciorossi
il 02/12/2010 alle 19:22
Inviato da: AmmiraglioLanglais
il 01/12/2010 alle 15:43
Inviato da: liber14
il 31/10/2010 alle 16:08
Inviato da: liber14
il 20/08/2010 alle 19:02