E' difficile non essere preoccupati per le sorti del nostro Paese. Gli interessi di parte e i conflitti senza fine alimentano un clima di incertezza. Tutto questo,insieme alla non volontà delle Istitutuzioni e della classe politica a ricercare un vero dialogo per trovare soluzioni positive. Così, a livello personale e sociale, nichilismo e manicheismo sembrano i soli approdi a cui tendere. Ma sul nulla non si può costruire, sul nichilismo è difficile costruire, tanto meno rapporti giusti, che non siano fondati, ultimamente sulla violenza. Questa è una vera e propria emergenza civile ed educativa. La speranza è possibile solo a partire da qualcosa che viene prima del diritto e della politica: dal riconoscimento della positività della realtà, una positività in atto, un significato che è fuori di noi, a cui il nostro essere inesorabilmente tende e drammaticamente chiede. Questo riconoscimento fonda un lavoro per cercare e affermare il senso della vita e della realtà. Si può ripartire da una presenza. Presenza solo presenza. Si tratta di puntare su questo lavoro perchè è il significato - il vero,il giusto,il bene - della realtà che fonda l'educazione, il diritto e la politica. Ed è solo la tensione ad esso che consente gratuità e responsabilità, che sono le condizioni per una vera convivenza. Senza la tensione di ciascuno al bene, non si può costruire il bene comune. A nessun livello.
Inviato da: sammmyz1981
il 20/06/2012 alle 22:24
Inviato da: angeloluciorossi
il 02/12/2010 alle 19:22
Inviato da: AmmiraglioLanglais
il 01/12/2010 alle 15:43
Inviato da: liber14
il 31/10/2010 alle 16:08
Inviato da: liber14
il 20/08/2010 alle 19:02