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Post n°2000 pubblicato il 28 Ottobre 2015 da melen.me
L’inserimento del canone Rai nella bolletta della luce farà emergere numerosi evasori che, negli anni passati, non hanno versato l’imposta; di fatto, il pagamento da quest’anno della fattura elettrica “maggiorata” verrà considerato come una sorta di tacita ammissione del possesso del televisore anche per gli anni precedenti e la Rai potrà richiedere il pagamento di tutti gli arretrati del canone (salva ovviamente la prescrizione per ciò che è scaduto da oltre 10 anni), a cui si aggiungerà anche la sanzione per l’omesso versamento, che è pari a cinque volte il canone stesso. Ed a maggior ragione perché – come il Governo ha tenuto a sottolineare – il canone Rai in bolletta non costituisce alcuna sanatoria per il passato. È questo il panico che si sta diffondendo tra i contribuenti in questi giorni alla notizia della novità contenuta nella legge di Stabilità 2016. Ma procediamo con ordine. L’inserimento del Canone Rai nella Bolletta della luce ha dato luogo ad un’infinità di discussioni, riguardanti le probabili situazioni intricate e talvolta inique che inevitabilmente si verranno a creare. Come pagare, come non pagare, che cosa succede se l’intestatario del canone e l’intestatario della bolletta sono due soggetti diversi, chi ha due case paga doppio, basta un’autocertificazione per dichiarare che non si possiedono apparecchi tv, e così via. Queste sono solo alcune delle ipotesi di cui si discute, per chiarire le quali si dovrà attendere, se non la stesura definitiva della Legge di Stabilità 2016, il decreto attuativo o una successiva circolare ministeriale. Nel frattempo, però, preoccupa molto di più l’annuncio fatto dal sottosegretario alle Comunicazioni, Antonello Giacomelli, pochi giorni fa: nessun condono tombale per chi non ha pagato il canone Rai negli anni passati. Peraltro, dimostrare di possedere un apparecchio televisivo soltanto dal 2016 potrebbe non bastare, poiché lo stesso contribuente potrebbe benissimo essere stato in possesso di altri apparecchi precedentemente acquistati. Il cittadino, difatti, può dimostrare con certezza di essere stato esonerato dal Canone Rai negli anni passati solo qualora abbia eseguito la procedura di suggello del televisore, oppure qualora abbia inviato una dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà relativa al mancato possesso di apparecchi atti a ricevere il segnale televisivo. La dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà, peraltro, non è mai stata obbligatoria, ben potendo il cittadino difendersi dalle periodiche lettere di richiesta del pagamento del canone rispondendo con una semplice raccomandata. A differenza di una normale comunicazione, difatti, la dichiarazione sostitutiva mendace è sanzionabile penalmente, dunque non va fatta a “cuor leggero”. Attenzione: il pagamento potrà essere richiesto per quelle annualità non oltre 10 anni prima; è questa infatti la prescrizione per il canone Rai confermata dalla Cassazione. Insomma, a partire dall’anno che viene potranno essere richiesti solo i canoni a partire dal 2006 (per un totale di 10 annualità che, comunque, non sono poca cosa se si considerano anche le sanzioni pari a 5 volte il canone stesso). In conclusione, se il cittadino non ha mai pagato il Canone, non essendo possibile rilasciare una dichiarazione sostitutiva per il passato (relativa, cioè, al mancato possesso di televisori negli anni precedenti), in quanto non dimostrabile , iniziando a pagare nel 2016 senza alcuna opposizione risulterà pienamente sanzionabile, a meno che non appaiano ulteriori disposizioni nell’ultima stesura della norma. L’effetto delle sanzioni per gli anni passati, difatti, potrebbe essere paradossale e spingere i contribuenti in massa ad autodichiarare di non possedere la tv, vanificando le nuove misure. È ancora presto per stabilire come si evolverà la situazione: certo è difficile prevedere dei controlli dei funzionari Rai casa per casa, mentre è facile ipotizzare controlli incrociati con le banche dati degli abbonati alle pay tv. Quel che è chiaro, è che le occasioni di elusione ed evasione si stanno progressivamente riducendo in tutti i campi, canone tv compreso: se certamente è giusto che paghino tutti, ci si augura che, in questo modo, tutti paghino meno, e soprattutto che i soldi siano convertiti in servizi utili ai cittadini, e non nei soliti sprechi. Noemi Secci
Insomma senza tanti giri di parole i nostri politici ci hanno insegnato che dall'oggi al domani cio' che e' forse diventa sicuro ( quando devono incassare) cio' che e' sicuro diventa forse ( quando devono scassare) Cio' che e' forse rimane forse ( quando si sono allargati troppo) Cio' che e' sicuro diventa una bufala ( quando gli vogliono allargare il c...) BUONGIORNO! |
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Siccome io ho un blog che tutti quelli collegati ad internet "potenzialmente" possono leggere, da gennaio pretendo anch'io il pagamento di un "canone".
E per non pagare dovere dimostrarmi, qui, di non possedere un collegamento internet...
Quindi se ai furbi e furbetti fanno pagare gli arretrati e la penale, se accertata la frode, sono più che contento. Tra l'altro l'evasione maggiore è al Sud, dove le persone stanno sempre attaccate alla TV, ovvero la vedono di più e non pagano nulla. Era ora che fosse finita la pacchia.
Ciao....CARLO.
Il governo, come al solito, da una parte prende con la mano destra e dall'altra toglie con la sinistra...
E siccome contestare risulta un po' complicato, risulta più conveniente illuminare il loculo con uno televisorino sempre acceso, ovviamente rivolto verso la salma.
La legge che viene utilizzata per la richiesta del canone recita così: "Dell'abbonamento alle radioaudizioni."
Chiunque detenga uno o più apparecchi atti od adattabili alla ricezione delle radioaudizioni è obbligato al pagamento del canone di abbonamento, giusta le norme di cui al presente decreto.
La presenza di un impianto aereo atto alla captazione o trasmissione di onde elettriche o di un dispositivo idoneo a sostituire l'impianto aereo, ovvero di linee interne per il funzionamento di apparecchi radioelettrici, fa presumere la detenzione o l'utenza di un apparecchio radioricevente.
Cioé, in assenza di richiesta di abbonamento non può essere legittimamente richiesto alcun canone. E ci mancherebbe altro...
Se invece la si considera una pure e semplice tassa sul possesso, è bene ricordare che il televisore non è un bene registrato (come la macchina o la casa) e quindi non può essere oggetto di alcuna tassazione.
Perché se così fosse, questa andrebbe estesa a qualsiasi elettromestico, dal frullatore alla lavatrice...
Ora, però, c'è un altro nodo da sciogliere perché il televisore non è un bene registrato e visto che oggi lo si può trovare perfettamente funzionante anche al mercato dell'usato privato, nel caso di un eventuale controllo presso la propria abitazione si può sempre affermare di averlo solo dal giorno prima senza dover esibire alcuno giustificativo fiscale, né il nome di chi te l'ha venduto o regalato, dato che un buon televisore lo si può trovare persino vicino ai cassonetti della spazzatura.
Resta così sempre a carico del controllore l'onere di dimostrare il contrario, per poter esigere il canone...
Rifacendomi invece a quello che ha detto Vince.
Se la RAI criptasse i programmi e condizionasse il collegamento all'acquisto di un decoder, mi sa che a vedere le trasmissioni resterebbero solo quelli ci lavorano...Cioè, se la canterebbero e se la suonerebbero da soli.
Nonostante questa mia dura opposizione, debbo comunque riconoscere che una TV che garantisca un servizio pubblico sia necessaria, sia per tenere informata quella grossa fetta di anziani che per ovvii motivi non ha accesso ad internet, sia per avere uno strumento di controllo della popolazione tutta, che se lasciata a sé stessa solo con internet potrebbe creare dei gran casini.
Per cui, vada pure per la TASSA-RAI sulla bolletta, però, per favore, non chiamiamolo canone, né tantomeno abbonamento...
Se Ti AvAnZaNo Un pO' dI LeTtErInE MaIuScOlE tE lE cOmPrO iO.