Creato da no_body3 il 10/12/2008

ARMONIA NASCOSTA

dedicato agli incantatori.. ai demagoghi di professione.. con la speranza che si tratti di specie in via di estinzione

 

 

m a k e . c l e a n * . * . * . . . !

Post n°354 pubblicato il 29 Gennaio 2010 da no_body3

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   La maggior  parte  di  noi  viaggia  nella  vita  con  un  bagaglio eccessivo.

   Più abbiamo.. più ci sentiamo sicuri.. realizzati. Tutto diventa oggetto di bramosia.. sia i beni materiali.. ma anche le conoscenze.. gli amici.. le idee.. i viaggi.. Dio.. e l’io stesso.

   Consumiamo.. acquistiamo.. accumuliamo.

   Disfarci dei nostri averi può aiutarci a diventare quello che avremmo voluto essere. Dovremmo rinunciare a tutti gli oggetti che sono superflui.. ma anche a fare pulizia nella nostra agenda e chiudere la porta a tutto ciò che complica la nostra vita.. ossia le nostre relazioni.. lavoro.. amore. .. … ….

   Troppe cose invadono la nostra vita e ci distolgono dall’essenziale.

   E proprio ciò che crediamo di possedere che finisce col possederci. .. … ….

 

 

 

 

 

 

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* I * S H I N * D E N * S H I N *

Post n°353 pubblicato il 23 Gennaio 2010 da no_body3

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Avere un Maestro corrisponde ad una evoluzione della nostra civilizzazione perché stiamo vivendo in un’epoca di fine delle ideologie e dei sistemi. Ognuno sente il bisogno di ritrovare da sé un riferimento.. una guida.

   E’ necessario che ci sia una fiducia.. un desiderio intenso di seguire non la persona di per sé stessa.. ma il cammino che questa persona ha seguito. Il Vero Maestro è l’erede dell’insegnamento.. ne ha ricevuto la trasmissione grazie ad una lunga catena di maestri e discepoli ed è stato riconosciuto da un maestro che è stato  a sua volta riconosciuto. La continuazione di questa catena ininterrotta.. da maestro a discepolo.. è importante per diventare vero maestro è di capitale importanza essere stati.. e rimanere.. discepoli. Cioè saper mantenere costantemente una capacità di rimettersi in discussione.. senza mai pensare di aver raggiunto uno scopo. E’ questo l’atteggiamento da trasmettere ad un discepolo.. non quello di una verità cristallizzata e raggiunta una volta per tutte. Il Maestro Eugenio ci dava la voglia di seguire ciò che lui seguiva.. una verità al di là di sé stesso. Qualcuno potrebbe anche pensare di screditarlo perché beveva e fumava.. ma in ogni caso.. il fatto che fumasse o non fumasse.. ti dava semplicemente la voglia di seguirlo.. non lui.. ma ciò che lui seguiva.. in sua presenza ti sentivi ispirato e contento.. e nello stesso tempo speravi di andare nella stessa direzione.

   A ciò si aggiunge il fatto che ha impegnato totalmente la sua vita in questa pratica e ha impegnato tutta la sua energia e la sua esperienza nell’aiutare gli altri a realizzarla. Gegé non si credeva un gran saggio ma.. si lasciava illuminare.. armonizzava la sua vita con questo insegnamento senza con ciò distinguersi dalla gente comune.. in quanto egli percepiva la vacuità di ogni differenziazione. Viveva al di là del suo ego.. in un’autentica unione con gli altri e con la natura. Viveva.. realmente.. qui e ora.

   Anche il Maestro  ha i suoi “difetti”.. solo che non è schiavo.. li utilizza liberamente per aiutare gli altri. Le sue passioni diventano così una fonte di risveglio per lui e per gli altri. La tecnica non consiste nel troncarle.. ma nel trasformarle  utilizzandone l’energia per  avanzare sulla Via. Quando.. per esempio.. il Maestro Gegé ci invitava a bere lo faceva per eliminare le barriere tra “maestro” e “discepolo”.. facendo cadere le maschere e i pregiudizi. Faceva sì che smettessimo di prenderci troppo sul serio. Ci insegnava sempre ad armonizzare in noi gli aspetti buoni e cattivi.. senza attaccarci a nessuno di essi.

   Il Maestro Eugenio era un esempio vivente di questa armonizzazione. Unificava in sé tutti gli aspetti.. quelli dell’essere umano con le sue emozioni e le sue passioni.. e quelle di un illuminato che ne vede l’illusorietà.. la vacuità e se ne distacca. Non rappresentava un ideale di santità  separato da tutte le passioni o da tutti gli attaccamenti.. ma li aveva vissuti tutti.. riconosciuti ed integrati. Ci permetteva di vedere dentro di noi i due aspetti.. quello del demone e quello dell’angelo. Era un vero Maestro perché non aveva paura di riconoscere e accettare questi due aspetti in se stesso.. permettendoci così di riconoscerli ed accettarli in noi. Usava abbastanza spesso l’espressione: “Non createvi illusioni”. Il maestro Gegè era capace di ridere delle proprie illusioni e insegnava il non-attaccamento. Nella vita quotidianaegli era lo specchio nel quale potevamo osservarci in ogni momento.. ogni volta che stavamo cercando di impossessarci di qualcosa.. di attaccarci. Aveva la grande capacità di smascherare nell’altro i lati illusori del suo ego perché aveva lui stesso fatto questo lavoro. Spesso ci si immagina l’uomo saggio come un essere che non ha più dei difetti.. il maestro è colui che li  integra e li supera senza doverli rifiutare. Quando pensavo di essere nel giusto o nel vero.. o credevo di aver compreso qualcosa di essenziale.. Gegé mi spiazzava non autorizzandomi mai all’autosoddisfazione.. il Mio Maestro diceva: “poco importano l’età.. il sesso.. le origini.. devi essere al di là di tutto.. essere l’uomo.. un uomo assoluto.. vero e sincero.. non governato da nessun trucco.. né dal proprio pensiero.. né da quello degli altri”. Questa descrizione corrisponde a ciò che sentivo e sento del mio Maestro Eugenio.. che per me è Zio Gegè.. la cui realizzazione si esprimeva con una vita non egoista.. totalmente dedicata ad aiutare gli altri.. nel suo vedere e nell’esser capace di sorridere di ciò che si vede.. nell’accettare.. nell’integrare e nel non essere posseduti.. sempre consapevole che qualcosa gli sfugge. Rimanere umili è importante e.. Zio Gegè.. è tornato così alla Terra.. il 20 gennaio 2010.. ed ora vaga nel Cielo.. cullato dalle emozioni di tutti coloro che l’hanno conosciuto e di chi ne è stato ‘suo discepolo’..

e cerca di seguirne le tracce.. addio Maestro.

 

 

 

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H O N E Y C O M B * ° * ° * ° *

Post n°352 pubblicato il 15 Gennaio 2010 da no_body3

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Nel

sapore

del

tuo

nettare

appaghi

il

mio

desiderio

immerso

tra

le

pieghe

umide

 

 

 

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D R O P S ° ° ° ° ° ° °

Post n°351 pubblicato il 14 Gennaio 2010 da no_body3

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    Vi racconterò la storia del pescatore Araf.

   Ai tempi dell’antico impero ottomano.. viveva in una capanna un pescatore di nome Araf. Egli era così povero che le sue mani non avevano mai toccato denaro nemmeno nei sogni.. ma aveva un cuore d’oro. Viveva da solo senza immischiarsi di nessuna faccenda.. e senza far del male nemmeno a una formica. A quel tempo gli ottomani vivevano il periodo più infelice della loro storia. Erano gli anni del ‘governo delle donne’.. l’epoca in cui il paese aveva toccato il fondo. Le concubine al palazzo ogni giorno ne combinavano di tutti i colori. Tante furono le anime innocenti strangolate per causa loro. I corpi delle vittime erano gettati a mare dalle finestre del palazzo. I cadaveri galleggiavano sulle acque per giorni.. e talvolta restavano impigliati nelle reti dei pescatori.

   Una notte.. Araf uscì a pescare. Per sua grande fortuna.. un gran numero di pesci rimase impigliato nelle reti.. ma lui era un uomo dal cuore tanto tenero che non riuscì ad ucciderne nessuno.. e li rimise nell’acqua uno dopo l’altro.

   Araf si apprestava a tornare alla sua capanna a mani vuote quand’ecco che scorse una sagoma bianca che affiorava dall’acqua. Sebbene fosse buio.. la luna diffondeva una vaga luce. Egli remò in direzione della sagoma e quando fu abbastanza vicino.. vide un corpo che galleggiava sull’acqua. Se fosse stato come gli altri pescatori.. si sarebbe limitato a lasciarlo lì.. come cibo per i pesci.. ma da brav’uomo qual era Araf non ebbe il cuore per farlo. Con qualche sforzo.. tirò il cadavere in barca aiutandosi con il remo.. e lo scoprì. E con meraviglia i suoi occhi videro una giovane e bellissima donna!

Aveva un pugnale conficcato esattamente tra i seni.. ma ciononostante.. a guardarle il volto si sarebbbe detto che era ancora viva! Lei sorrideva dolcemente.. come se non fosse affatto in collera con i suoi assassini. Le sue labbra erano come ciliegie.. le sue ciglia dardi.. il suo naso un gioiello; i suoi capelli.. poi.. si allungavano in ricci fino ai piedi.

   Il nostro pescatore Araf non riusciva a distogliere gli occhi da tanta bellezza e.. non avrebbe mai potuto abbandonare il cadavere di questa misteriosa bellezza nell’acqua. La condusse  alla capanna e restò tutta la notte a guardarla.. colmo di dolore. All’alba scavò una fossa profonda nel giardino. Non voleva affatto separarsi da lei.. ma era inevitabile.

   Prima di seppellirla.. il pescatore Araf disse: “Voglio toglierle il pugnale dal petto” e.. nel momento in cui estrasse il pugnale.. la donna emise un lamento.Non era morta.. dopotutto. Il pugnale aveva raggiunto l’osso ma non il cuore.

   La nostra morte ci sta scritta in fronte. Anche se ti piantano un pugnale nel cuore.. tu non morirai se non ti sta scritto in fronte. Quando la povera donna fu tornata in vita.. chiese un biacchiere d’acqua al pescatore Araf. Poi iniziò a parlare. A quanto pare era una delle concubine di palazzo. Era la favorita del sultano. Le altre concubine erano tanto verdi dall’invidia.. e i loro cuori tanto guastati dalla malvagità.. che avevano deciso di uccidere quest’anima innocente. Corruppero tutti gli eunuchi dell’harem.. ordinando loro di pugnalare il bellissimo petto bianco della concubina. Raccontò la storia tra le lacrime.. poi disse: “Se mi riconduci al palazzo.. il sultano nostro padrone.. di sicuro ti ricompenserà coprendoti d’oro”.

   Udendo ciò.. il pescatore Araf si perse tra i suoi pensieri. Non voleva l’oro né le altre cose. Si era innamorato.

   Quella notte la bellissima concubina dormì nella capanna.. nel letto di lui.. mentre lui dormì fuori.. nella barca. A un certo punto.. nel cuore della notte.. gli si avvicinò il diavolo.

   “Non riportare indietro la donna” sibilò.. “come si fa a riportare indietro una donna tanto attraente? Tienila per te. Potrebbe stare qui..fare il bucato.. cucinare per te ed essere tua moglie”. Queste furono le precise parole che il diavolo gli sussurrò nell’orecchio.

   La accompagnò personalmente al palazzo. Il sultano era estasiato.. “Puoi chiedermi qualsiasi cosa” dichiarò.. ma il pescatore Araf non chiese nulla. Uscì dai cancelli del palazzo.. povero com’era entrato.

 

 

 

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* * _ W H Y _ ? _ *

Post n°350 pubblicato il 12 Gennaio 2010 da no_body3

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   Un grande matematico.. un professore di matematica.. era ammalato.. mentalmente ammalato. Fu sottoposto a sedute di psicanalisi.. fu curato; alla fine iniziò a sentirsi un po’ meglio.. pertanto il suo psicanalista gli consigliò: “Sarebbe meglio se tu andassi in montagna. In pianura fa caldo e il cambiamento di clima ti gioverà. Va’ sulle Alpi!”

   Il matematico andò e lassù si sentì davvero bene: i monti erano coperti di ghiaccio e c’era un silenzio incredibile… sentì esplodere dentro di sé una sorta di euforia.

   Subito inviò un telegramma al proprio psicanalista: “Mi sento felice. Perché?”

 

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G R O W _ U P * * *

Post n°349 pubblicato il 11 Gennaio 2010 da no_body3

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   Ci sono persone che assomigliano a pietre senza vita.. gelide come la morte.. perché se l’energia dell’essere umano non si muove continuamente nell’ignoto.. non si può essere vivi.

   Solo se ti muovi ogni giorno nell’ignoto.. soltanto così sei vivo.. palpitante:   il tuo cuore pulsa e tu      stai crescendo.

   La crescita avviene sempre dal conosciuto verso l’ignoto.

 

 

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Gazelles In The Hairs * * *

Post n°348 pubblicato il 08 Gennaio 2010 da no_body3

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Qualche sera fa.. a Venezia.. un gruppo di ragazzi minorenni.. quattro maschi e due femmine.. ha dato fuoco al giaciglio e alle povere cose del Signor  Marino di 61 anni..  che probabilmente.. avvolto nel suo cartone.. al freddo.. non dava fastidio a nessuno e.. se l’è cavata con una bruciatura alla manica della giacca e tanta paura.. perché un signore ha dato l’allarme.. facendo fuggire i teppisti. Se fosse stato per il clochard.. difficilmente.. l’episodio si sarebbe saputo.. forse per timore di dover lasciare ‘quel posto’.. la casa.. si fa per dire.. ricavata sotto un piccolo patio nel budello cieco di una calle… Lì  ha costruito un ricovero fatto di cartoni e teli di plastica.. riuscendo anche a ricavare in una finestra una specie di armadietto nel quale riporre e poche cose in suo possesso.. tra cui i resti di un detersivi “per tener pulito il pavimento”.

   E’ così da sei anni.. notti all’aperto.. alla mercé di chiunque per Marino.. il clochard veneziano.. una Persona che.. per ragioni che non è necessariamente tenuta a spiegarci.. ha fatto una scelta estrema ma rispettabile: ha deciso di vivere la sua vita senza una casa.. non sempre mendicando. Con un  altro termine si potrebbe dire ‘senzatetto’ o.. con il termine ‘barbone’.. che ne sottolinea volgarmente l’aspetto trasandato e incolto.. ma la questione più che lessicale.. è una faccenda di sostanza.

   C’è gente che ignora totalmente il *rispetto della diversità* - soaciale.. mentale.. razziale - .. anzi trovano divertente.. piacevole.. arrapante accanirsi contro il ‘barbone’.

   Gente che con tutta probabilità rispetta solo l’omologazione da shopping perpetuo.. ma un senzatetto.. un sans papier.. invece ha deciso di godersi le sue scarpe sfasciate.. si è autoespulso da questo mondo dell’economia dei consumi.. per poterselo godere e.. bada al suo corpo come fa un gatto. Ma non è detto: ci si può anche escludere anche per non godersi un bel niente.

   Nessuno ha l’obbligo di dare spiegazioni sulla propria vita.. e persino il tentativo.. frequente.. di recuperare un clochard alla ‘vita normale’.. è un’intrusione indebita.

   A nessuno.. se si ha rispetto degli altri.. si può imporre.. ma a sti stronzetti.. con gli accendini e la benzina.. sì.

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* Mrs. * F A N N Y *

Post n°347 pubblicato il 06 Gennaio 2010 da no_body3

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Luca stava per avere la prima lezione d'inglese: l'accordo era per quella sera alle sette. Guardò l'orologio che gli aveva regalato il padre per il compleanno: erano le 16:02. C'era ancora un sacco di tempo. Annoiato a morte gironzolò per la casa.. in cui tutto era diventato bianco.. pulito. Sua madre era uscita per delle compere.

   Aprì la finestra e sbirciò i bambini che giocavano in strada.. anche se li guardava con interesse.. non gli passò per la testa di raggiungerli.. non avrebbe voluto nemmeno se ne avesse avuto la possibilità.         Come tutti i bambini solitari.. che non avevano amici fuori della scuola

o compagni di giochi a casa.. imparavano a comportarsi fin troppo bene e a essere docili come agnellini.. e a un tratto avevano bisogno di uscire dalla loro prigione.. anche lui guardava i giochi che si svolgevano in strada dall’alto in basso.. con furia nascosta. Facendo attenzione a non farsi sentire.. scivolò fuori.

   Ricordava ancora bene il senso di affinità con la bella Mrs. Fanny che aveva provato quel giorno e non che avesse dimenticato il divieto di lasciare il palazzo… ma pensandoci bene.. l’appartamento di fronte non si poteva considerare ‘fuori’.. no?

   Così fece ciò che non aveva mai fatto prima: osò recarsi a far visita alla vicina. Suonò il campanello.. ma dall’appartamento non venne alcun rumore. Allora suonò di nuovo.. stavolta con un po’ più di insistenza.. e proprio quando stava per rinunciare.. la  porta dell’interno 14 si schiuse.

 

 

 

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* C O L E T T E * T R I B U T E *

Post n°346 pubblicato il 05 Gennaio 2010 da no_body3

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Colette, por Reutlinger en 1909

 

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“ Io voglio.. voglio… Voglio amare

 

teneramente chi mi ama e dargli

 

tutto ciò che possiedo al mondo:

 

il mio corpo ribelle al destino.. il

 

mio cuore così dolce e la mia

 

L     I     B     E     R     T     A !

 

Io voglio… io voglio ”

 

 

SIDONIA    GABRIELLE     COLETTE

 

 

 

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D I C H O T O M Y ° ° °

Post n°345 pubblicato il 03 Gennaio 2010 da no_body3

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   L’intera educazione  crea in ogni essere umano una  tensione: hai la sensazione di non fare ciò che sarebbe tuo dovere fare.

   Questa ci accompagna per tutta la vita.. come un incubo ci segue.. e continua a perseguitarci.. non ci permette mai di rilassarci.. non ci lascia in pace: qualsiasi cosa tu faccia è sempre pronta a condannarti.

   Se non riuscirete a liberarvene.. non potrete essere veramente umani né sinceramente gioiosi e non potrete prendere parte alla splendida celebrazione che è l’esistenza.

   Nessuno può liberarci da questo censore.. se non noi stessi e.. non è un problema del singolo individuo è comune a ciascun essere umano. Non ha importanza in quale nazione un uomo sia nato.. a quale religione appartenga.. il problema è identico in tutti.

   L’essenziale è creare nell’uomo una scissione.. in modo che una parte condanni sempre l’altra e.. vivi in un conflitto interiore.. in una guerra.

   Bisogna abbandonare questa guerra.. altrimenti si perde tutta la bellezza e l’intera benedizione della vita. Non si saprà mai essere in grado di ridere di cuore.. di amare.. di vivere totalmente qualcosa.

   L’uomo sboccia soltanto quando vive in modo totale.. allora arriva  la primavera e la sua vita comincia ad avere colore.. musica e poesia.

   Solo quando si vive in modo totale.. accade di sentire all’improvviso la presenza del divino intorno e.. l’ironia è questa: la scissione nell’essere umano è stata creata dai cosiddetti santi.. dai preti e dalle chiese.

   Dobbiamo liberarcene !

 

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* 0 3 * 3 3 *

Post n°344 pubblicato il 29 Dicembre 2009 da no_body3

 

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http://www.youtube.com/watch?v=viYqDfbsT6M&feature=related

 

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Mi sono svegliato.. ma lei non era accanto a me.

   L’ho trovata sul balcone. Era pallida.. come se si fosse svegliata nel bel mezzo di un incubo così spaventoso da averle tolto la voglia di riaddormentarsi. Sono sprofondato nella sedia vicino a lei e ho acceso una sigaretta. Sotto il tavolino da caffè che ci separava c’era un esercito di formiche occupate a girare intorno ad un pezzo di melone caduto e.. mentre le formiche lavoravano.. noi siamo rimasti seduti immobili.. a guardare la strada deserta.

   “Scommetto che quella donna non ti ha fatto la spia” ha mormorato lei distratta.. “la notizia dev’eesere arrivata a tua moglie per un’altra strada. Perché l’avrebbe fatto? Voi due eravate complici ”.

   Sono andato dentro a prendere due doppi amaro del capo ghiacciati. Lei ha preso il suo con un sorriso ma lo ha sorseggiato appena: evidentemente non è una bevitrice.. ma è altrettanto vero che non vuole darlo a vedere.

   “Magari è proprio il contrario” ho detto.. “forse essere complici lega le persone…. ma è un legame fragile per forza di cose. In realtà.. se sei complice di qualcuno cercherai di sbarazzartene alla prima occasione. Se non fai tu.. lo farà l’altro. Un malfattore torna sì sulla scena del delitto.. ma non dal partner del delitto”.

   “Oh.. che tu sia benedetto.. dottore mio.. di certo sai parlare” ha smesso di giocherellare col bicchiere e l’ha posato sul tavolo.. “ai tuoi pazienti piace sentirti parlare? ”

   “Un giorno vieni da me.. siediti fra loro e valuta da sola”.

   “E se qualcuno chiede: “questa chi è?”.. cosa dirai? ”

   “Sarai una studentessa venuta da fuori.. sei tanto giovane che se la berranno” ho mormorato.. accarezzandole il viso.. “se preferisci.. posso dire che sei una mia amica”.

   “Sarebbe una bugia sfacciata!” si è adombrata lei.. di colpo irritata.. “come potrebbero considerarmi una tua amica? Si accorgerebbero della bugia dopo un minuto di conversazione! Io non ho la più pallida idea di molte delle cose di cui parli. Non sono andata all’università.. ed è evidente che non ci andrò più.. alla mia età”.

   Quale età? A volte dubito si renda conto davvero di quanto è giovane.

   “L’amicizia si basa sulla compatibilità” mi ha aggredito capendo che stavo per ribattere.. “ci si può innamorare di una persona con cui si è incompatibili.. ma non si può esssere suoi amici. Tanto per cominciare.. quando tu parli all’altra persona deve capire al volo quello che dici. Per questo bisogna essere sullo stesso livello culturale. Tu e io non potremmo mai essere amici. Non possiamo nemmeno sposarci o essere fidanzati. Abbiamo provato.. ma abbiamo fatto un pasticcio”.

   “E perché mai non possiamo essere fidanzati ? ”.

   Invece di rispondere alla mia domanda.. la mia piccola fidanzata senza rossetto e senza serenità ha bevuto un lungo sorso del drink che pensavo avesse abbandonato. Ha fatto subito una smorfia.

   “Se mai potessimo essere qualcosa insieme.. penso che saremmo complici” è sbottata di colpo.. e l’asprezza nelle parole contrastava con l’indolenza dei gesti.. mentre allungava la mano verso i pistacchi per togliersi di bocca il sapore dell’alcool.

   Un auto bianca con i finestrini fumé ha fatto irruzione in via del Mare con lo stereo a manetta.. lei ha sussultato e ha imprecato. L’ho attirata a me dolcemente.. l’ho baciata. La musica assordante della macchina si è attenuata a poco a poco. In quella calma.. una zanzara frettolosa si è tuffata astutamente.. ronzando. Il vento è cessato.. e l’aria si è riempita dell’odore del caldo. Lei ha finito i pistacchi della ciotola ed io l’amaro del mio bicchiere. Al successivo attacco della zanzara nell’aria è echeggiato lo schiocco delle mie mani. Le ho aperte sperando di vederla morta. Erano vuote.

 

 

 

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* R E D 's * S O N *

Post n°343 pubblicato il 27 Dicembre 2009 da no_body3

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    Clare aveva il fiatone quando si chiuse nella sua stanza e scagliò sul letto la piccola valigia. Cercò di riguadagnare l’equilibrio reggendosi alla sponda del letto e aspettò che il cuore riprendesse un ritmo normale.

   Aveva scelto il giorno sbagliato per scappare di casa. Appena uscita in strada.. si era ritrovata nel mezzo di un caos folle.. con due double decker di un rosso brillante che si avvicinavano dalle due direzioni. Era insopportabilmente rosso là fuori.. nel mondo esterno. Il colore dominante delle strade di Londra era il rosso.. in questo periodo delle feste di fine anno.. su questo non c’erano dubbi.

   “Perché sono così affranta? Dovevo saperlo che non riuscirò mai ad uscire da questa casa”.

Prese in mano lo specchio. L’eruzione cutanea le aveva ricoperto tutto il viso. Anche la sua pelle era rossa come l’inferno. Pianse.. prima in silenzio e poi sempre più forte. All’improvviso sentì un suono cinguettante. Qualcuno le stava rispondendo da dentro. Anche se la testa le girava ancora e aveva la vista confusa per il troppo rosso.. seguì quel suono a passi barcollanti. Il canarino nella gabbia vicino alla finestra del soggiorno stava cinguettando felice.

   “Perché sei così contento ? Neanche tu riuscirai mai a uscire da qui”.

 

 

 

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* NEEDS * LOVE *

Post n°342 pubblicato il 26 Dicembre 2009 da no_body3

 

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Si baciarono per la prima volta..

dapprima quasi per prova..

poi con curiosità e ben presto

con la passione accumulata

nei tanti anni passati

ad ingannare con banali incontri

il bisogno d’amore

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T R E D I C I _ D O D I C I _ 2 0 0 9 _ [ L'Altra Domenica ] ° ° °

Post n°341 pubblicato il 20 Dicembre 2009 da no_body3

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http://www.youtube.com/watch?v=EMxG90vP-aU

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Era una domenica fuori stagione e la spiaggia era deserta. Mi sono seduto ai tavoli dell’unico bar che ho trovato aperto e ho ordinato un bicchiere di vino dopo l’altro. Ero deciso a berne cinquantasei.. uno per ogni mio anno di vita. Ma non sono in grado di ricordare quanti ne abbia effettivamente bevuti. A un certo punto devo aver perso il conto.

   E ho continuato a bere.. un bicchiere dopo l’altro.. lentamente.. guardando l’enorme distesa color crema della spiaggia. Passavano le ore e il paesaggio cambiava man mano di colore.

   Il cielo è diventato.. alternativamente.. celeste.. indaco.. blu cina.. cobalto.. blu intenso e viola. Il mare è passato dal verde bottiglia.. allo smeraldo e al verde cupo. La sabbia ha assunto tutti i colori dello spettro caldo: ocra.. ambra.. castano.. marrone.. rossiccio. La mia sbronza rendeva il paesaggio un caleidoscopio.. un delirio cromatico.

   Allora sono andato in spiaggia e mi sono messo a contare le stelle.

   Devono essere passate una o due ore. Avevo un gran freddo e cinquantasei anni addosso. Sulla spiaggia non c’era un’anima. Solo io.. la sabbia.. l’acqua e le stelle.

   Allora mi sono alzato in piedi e sono rimasto a fissare inebetito l’acqua nera.. praticamente piatta e immobile.. eccezion fatta per certe onde leggerissime.. piccole righe orizzontali.. fatte di schiuma.. che scivolavano lentamente verso la spiaggia.

   Ho cominciato a pensare che avrei potuto camminare verso l’acqua.. camminare e camminare fino a non toccare più il fondo.. affogarmi e amen.

   Morire e.. con eleganza.

   Se resisti all’impulso istintivo di risalire in superficie e respirare.. la morte per asfissia nell’acqua è la meno dolorosa di tutte. E’ addirittura piacevole. Una morte dolcissima. La carenza di ossigeno produce allucinazioni che ti fanno perdere i sensi in una specie di estasi.. senza accorgertene.

   Il mare sarebbe la mia ultima amante. Le onde mi darebbero il bacio mortale. Mi lambirebbero dolcemente il torace.. le gambe e il sesso.. fino alla fine.

   Arriverei a un paese sottomarino dove timore.. cattivi pensieri.. slealtà.. rancori.. amori sfortunati.. amarezza.. malinconia.. nostalgia e voglia di piangere sono messi al bando. Guardavo con desiderio la pace asettica che la morte avrebbe potuto darmi.

   Ma sapevo che.. anche se fossi entrato in acqua.. non avrei avuto il coraggio di affogarmi. Provavo un intenso desiderio di metter fine a tutto.. non avevo la forza di volontà necessaria per farla davvero finita. Non avevo ragioni per continuare a vivere.. ma non soffrivo neanche tanto da riuscire a smettere di respirare di mia iniziativa.

   Mi restavano ancora davanti anni di donne che non avrei capito e tutto un mondo in cui avrei dovuto lottare quotidianamente.. un mondo allo sfacelo in cui le famiglie si smembrano e le relazioni umane sono prive di senso. Un mondo in cui c’è posto solo per i trionfatori. E per arrivare a esserlo bisognava sacrificare quasi tutto il resto.

   Non avevo paura.. non mi spaventava morire.

   Non mi passava per la testa che in realtà l’unica idea che mi spaventava era quella di continuare a vivere.

   In seguito ricordo solo  di essermi svegliato indolenzito.. con la bocca secca e un pulsare intermittente alle tempie. La sabbia sembrava un nido accogliente. Mi ero addormentato.. stordito dal vino e ninnato dal mormorio ipnotico delle onde.

   Non avevo un piano di riserva. Avevo giocato tutte le mie carte in una sola mano.. e quando la giocata mi aveva deluso.. quando mi ero reso conto che quanto avevo guadagnato mi bastava appena a coprire le perdite.. non avevo più saputo come proseguire. Cosa ti resta da fare quando scopri di aver vissuto la vita assecondando gli altrui desideri.. convinto invece di inseguire le tue ambizioni?

   E mentre guidavo di ritorno a casa.. davanti alla prospettiva di dover affrontare una sequenza infinita di giorni tutti uguali.. grigi.. confusi ed anonimi.. solo.. schiavizzato.. condannato a giocare come una pedina su una scacchiera che non capivo.. senza nulla e nessuno.. ho pensato più di una volta di mollare la presa dal volante e lasciare che la macchina precipitasse da una curva.

   Ma non l’ho fatto perché in fondo sono uguale al mio computer che è provvisto di una batteria d’emergenza pronta a entrare in funzione nel caso in cui venga a mancare la corrente elettrica.

   Progettato per durare. Programmato per andare avanti.

 

 

 

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http://www.youtube.com/watch?v=EMxG90vP-aU

 

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° ° ° ° A L K O S A R ° ° °

Post n°340 pubblicato il 16 Dicembre 2009 da no_body3

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Mi piaceva il suo senso dell’umorismo.. così sottile

che a volte risultava impercettibile. Amavo in lei

il suo profumo dolciastro della pelle.. i seni setosi..

la pelle morbida al tatto.

Mi piacevano tutti i piccoli dettagli che avevo

imparato a riconoscere. Potevo sprofondare tra

i suoi vestiti e inebriarmi del suo odore. Avrei

riconosciuto a occhi chiusi il suo incedere

in mezzo alla folla.

E tutte quelle piccole cose che la indentificavano

e che formavano la sua carta d’identità erano

per me sacre e immutabili.

Non so niente di lei e di cosa starà facendo.

Avrà terminato i suoi studi? Avrà scopato

con qualcun altro? Sentirà la mia mancanza?

Disegno mentalmente la sua immagine..

unendo i pezzi.. prima gli occhi acquosi..

poi il broncio infantile.. e subito dopo

il corpo latteo.. le gambe lunghe e tornite..

 il culo compatto e robusto.. non me la

immagino sola.. ma come se fosse  qui

davanti con una tazza di tisana tra le mani..

che mi guarda.

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P A S S I _ O N __ * * *

Post n°339 pubblicato il 15 Dicembre 2009 da no_body3

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Dimentica l’aids e le droghe.. la bomba atomica.. la sperimentazione genetica.. la manipolazione delle informazioni da parte del potere.

La vera minaccia.. la più immediata.. sono la gelosia e il desiderio.. l’estasi.. il rapimento.. il momento in cui ti toccherà abbattere le basi sulle quali hai poggiato il tuo equilibrio.

La passione è la minaccia più immediata.. non importa quanto tu ti creda razionale.

Nessuno è in salvo.

 

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NO*FEAR*OF*THE*EMPTINESS* ° ° °

Post n°338 pubblicato il 11 Dicembre 2009 da no_body3

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Gli stilemi della forma barocca.. ovvero la magniloquenza.. l’enfaticità.. l’irregolarità.. lo sfondamento degli spazi.. la forzatura illusionistica.. erano quanto di più estraneo al gusto del Caravaggio che era infatti un pittore dalle solide forme classiche.. ancorate alla verità e alla realtà. Detestava i drappeggi e qualsiasi bava di vento che li gonfiasse.. le aureole dei santi.. persino le ali degli angeli.. per non parlare del cielo.. che nei suoi quadri non compare mai.

Ma nelle sue vene scorreva il sangue più nero del Seicento: l’attrazione per la violenza e l’indulgenza verso il degrado… l’istinto di morte e la lusinga del pericolo… la seduzione del cupio dissolvi e nello stesso tempo l’aspirazione al bello e ai piaceri della vita. A Roma poteva vivere nel raffinato palazzo del cardinale Del Monte e finì invece nei vicoli di Campo dei Fiori.. tra sporcizia.. mezzane e prostitute.. trascinato lì per troppo amore delle risse e delle armi. Condannato a morte per un omicidio avvenuto quasi per gioco.. arrivò a Napoli inseguito dagli sbirri e qui.. aggredito e ferito al volto.. preparò la prossima fuga verso al Sicilia e Malta.

A un tipo così.. un genio vittima della sua stessa abiezione.. non potevano che essere affidate le chiavi per la sconvolgente “Flagellazione di Cristo”.. – posta al museo di Capodimonte - che trasforma la scena di un pestaggio in un sublime passo di danza. Nella chiesa del Pio Monte della Misericordia è invece collocata la pala con le ‘Opere di Misericordia’ ambientate nei luridi vicoli napoletani.. con una folla di popolani che si accalca in uno spazio angusto e poco illuminato.

Se c’è qualcosa di barocco in Caravaggio.. un vago retrogusto.. allora è proprio nel disordine concitato di questa composizione così diversa da tutte le sue altre.. impostate su equilibri classici. Qui Caravaggio sembra invece anticipare l’horror  vacui barocco e si lascia persino andare a dipingere un vortice di ali.. così grandi che pare di sentirle sbattere e tanto belle quanto i volti dei due angeli scugnizzi che le portano. Il sacro diventa erotico.. la sensualità passa dalla terra al cielo.. proprio come nell’arte barocca che nel 1606.. data in cui il Caravaggio dipinse la pala.. non era ancora nata e diventata la lingua ufficiale della chiesa. Grazie soprattutto ai Gesuiti.. che invitavano i fedeli a meditare facendo esperienza nel vivo della propria carne della passione del Cristo e delle estasi delle sante.. il barocco trionferà circa trent’anni più tardi e sarà proprio lo stile della finzione che spazzerà via il linguaggio realista di Caravaggio. Nessuno vorrà più sentir parlare di quel pittore assassino.. anche coloro che.. all’inizio.. lo avevano imitato.. come il genio del barocco Rubens e il genio del classicismo Guido Reni.. lo rinnegheranno per seguire lo stile vincente del potere e della chiesa.

La maniera scarna e veritiera di Caravaggio soccomberà al bisogno di propaganda dell’ecclesia triumphans che non l’aveva mai amato e che gli aveva rimosso le pale dagli altari. Eppure Caravaggio.. il pittore non barocco.. è forse la figura che meglio incarna il corpo/cancro della Napoli barocca di oggi perché pone le stesse irrisolte domande del Seicento sulla violenza.. sul drammatico divario fra ricchezza e povertà.. sul destino.. la misericordia e la condanna.. la religione e il suo conflitto con la scienza.

 

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V _ I _ T _ A _ : F o t t i _ l e _ R e g o l e _ ***

Post n°337 pubblicato il 08 Dicembre 2009 da no_body3

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V     I     T     A

Fotti  le  Regole

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Sai che sono pochi i momenti

in cui ti sorprende davvero..

quando incontri una persona..

e di colpo.. parte una musica da film

a fare da colonna sonora all’evento.

La vita che ti vive

segue un sacco di schemi

che puoi padroneggiare..

ma quella che vivi tu

sta fuori dai binari.

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* S C O T L A N D * W E L C O M E *

Post n°336 pubblicato il 06 Dicembre 2009 da no_body3

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Performers from the Edinburgh Military Tattoo, parade through the streets of Glasgow August, 5, 2008 in Glasgow, Scotland. Around 800 performers marched to George Square, where they put _n a free performance to give the city a taste of the Tattoo.

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Il punto di partenza è Edimburgo.. una città traboccante di fantasmi e apparizioni. A poche centinaia di metri dall’imponente e spettrale castello ce’ South Bridge. Corrono voci di apparizioni e spettri sopra e sotto il ponte maledetto.. in particolare nel labirinto di volte che costituiscono le sue fondamenta: chi ha avuto il coraggio di visitarle giura di aver sentito una presenza alitargli sul collo e tirargli i vestiti.. passi strascicati.. un forte odore di alcool.. lamenti e grida.. rumore di catene e oggetti trascinati e torce che si spengono all’improvviso. Tra le numerose apparizioni c’è quella di una donna vestita di gramaglie.. un bambino con il viso insanguinato.. strani globi luminosi e un soldato senza volto.

A pochi metri da South Bridge c’è quel che rimane di Mary King’s Close.. uno dei luoghi più stregati di tutta la Scozia. Tutto ha inizio con la pestilenza del 1645.. durante la quale l’area viene sigillata.. con tutti gli appestati. Da qui hanno inizio tutte manifestazioni paranormali testimoniate da diversi abitanti.. passanti e turisti: la testa mozzata di un bambino e quella di un vecchio barbuto che fluttuano a mezz’aria.. diversi animali decapitati che si aggirano per il quartiere.. un braccio fantasma divelto dal corpo e una ragazza con un vestito sporco e stracciato che vaga disperata.

A un paio di chilometri c’è Learmonth Gardens.. ex dimora della nobile famiglia Seton. La maledizione dei faraoni.. come viene chiamata.. ebbe inizio con delle ossa umane.. trafugate da Lady Seton da un’antica tomba egizia nel tempio di Luxor.Quando le ossa venenro pirtate a Learmonth Gardens iniziarono gli strani fenomeni: rumori inquietanti.. pesanti mobili che si muovevano da soli.. oggetti che cadevano dalle mensole senza che nessuno li avesse toccati.. il tutto in stanze vuote e chiuse a chiave.. per non parlare di un fantasma vestito di una lunga tunica. Quando un’amica dei Seton.. interessata ai reperti.. li portò a casa sua i fenomi paranormali si trasferirono da lei. Spaventata.. restituì le ossa maledette e i fenomeni ripresero con una nuova intensità a Learmonth Gardens. Oggi quelle ossa non esistono più.. esorcizzate e bruciate da un sacerdote su richiesta di un terrorizzato Lord Seton. Ma i fenomeni ogni tanto sembrano tornare a tormentare Learmonth Gardens…

E questi sono i fenomeni più noti di una città infestata da fantasmi e apparizioni: al castello si sente il suono di cornamuse e tamburi fantasma.. le strade sono calcate da misteriose ombre e spettri di donne d’altri tempi.. case private e alberghi traboccano di fantasmi.. in una terra dove i morti non hanno mai smesso di rivendicare la loro presenza.

Una serena permanenza in Scotland

 

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P R A Z Z Z 's _ M E N _ ° ° °

Post n°335 pubblicato il 02 Dicembre 2009 da no_body3

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Gli uomini... questa nostra metà del cielo..
questi esseri che ci vivono a fianco
che provano forse le nostre stesse emozioni
le nostre stesse... paure le nostre identiche angosce
ma che difficilmente hanno la capacità di esprimerle a parole
Gli uomini questa metà di noi stesse
con tutte le loro assurde incoerenze ... con i loro principi .
Questi uomini che pensano di avere il potere tra le mani senza rendersi conto che sempre... dietro... ad un grande uomo
ci deve per forza... essere una grande donna
Questi uomini che ci fanno fare notte fonda aspettando una telefonata
e poi sono più  emozionati di te al primo incontro...
anche se non lo ammeterranno mai
Questi uomini che per paura del tuo modo d'amare
rinunciano all'amore senza poi capire perché ...
Questi uomini che si dichiarano bastardi e che continuano imperterriti ad esserlo...
Questi uomini che ci riempiono la vita ce la fanno amare ... odiare ... temere ...
Questi uomini che ti riempiono di botte tanto sanno che continuerai ad amarli
Questi uomini che sanno anche accarezzarti quando non credevi più nel calore di una carezza
che sanno baciarti quando ti eri ripromessa che nessun bacio ti avrebbe più fatto venire la pelle d'oca
Questi uomini eleganti di classe ma che salgono anche in vaporetto per farti felice
che vengono con te in pizzeria anche se preferirebbero il ristorante di tono
Questi uomini che osservano tutti i minimi particolari e che te lo fanno anche notare ...
Questi uomini che ti dicono su quella scollatura ci voleva una collana
Questi uomini che si scordano di fare benzina e ti fanno provare l'emozione di volare di nuovo
Questi uomini che hanno pianto con te... seduti difronte... guardandoti negli occhi ... con il naso che colava ... anche se ora rinnegano tutto
Questi uomini che da bambini il loro unico amore era una donna
... la madre ...
Questi uomini che ti permettono di fumare in una macchina
dove se si fuma in due uno dei due deve uscire
e non fanno uscire te ...
Questi uomini che sanno di essere importanti ma molte volte non ne aproffittano
e poi gli uomini quelli che ti riempiono il cellulare di sms
e quelli che per 2 giorni non ti scrivono nemmeno buon giorno ...
Questi uomini che valorizzano il tuo sorriso ... catturano il tuo sguardo ... ti sciolgono i capelli... ti sfiorano la mano con un bacio leggero... non ti fanno bere un caffè ...  o ascoltare i tuoi cd ...
Questi uomini che con gli occhi...  e con un talmente perfetta analisi delle situazioni... ti trapassano l'anima
Questi uomini con i quali puoi parlare del tuo dolore di ieri
Questi uomini che chiamano ragazzotto la persona giusta ... come la conoscessero da sempre...
questi uomini che vanno e vengono senza chiudere la porta senza chiedere permesso? ... posso? ... scusa!
Questi uomini che una volta partiti anche se si accorgono di aver fatto la scelta sbagliata non tornano indietro
gettando così il resto della loro vita a puttane ...
Questi uomini che ti vorrebbero portare a Londra a Parigi a New York
Questi uomini ai quali non piace lo jogurt ma che non escludono di assaggiarlo in tua compagnia..
Questa uomini che trovano la tua maglietta preferita ... morbidosa
Questi uomini che amano le moto ... i buoni libri ... la cucina raffinata ... i viaggi nei paesi caldi ...
Questi uomini che verrebbero a fare una corsa con te ...
Questi uomini .... che prima di essere uomini erano ragazzi ... ed ancora prima bambini ...
...che mascalzoni... questi nostri adorabili ... testardi... assurdi... impossibili...
uomini

 

 

 

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