Versi e prose

Due punti non possono essere mai così distanti da non trovare un segmento che li unisce

Creato da IOeMR.PARKINSON il 06/06/2011
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« I TRE INSEGNAMENTI PRINC...Inno alla notte »

IL PICCOLO PRINCIPE E IL SUO SIGNIFICATO SIMBOLICO

Post n°32 pubblicato il 02 Novembre 2011 da IOeMR.PARKINSON
 
Foto di IOeMR.PARKINSON

/>C'era a fianco del pozzo un vecchio muro di pietra in rovina. 
Quando ritornai dal mio lavoro, l'indomani sera, vidi da lontano il mio piccolo principe che era seduto la' sopra, le gambe penzoloni. Lo udii che parlava.
"Non te ne ricordi piu'?" diceva, "non e' proprio qui!"
Un'altra voce senza dubbio gli rispondeva, perche' egli replico':
"Si! Si! E' proprio questo il giorno, ma non e' qui il luogo..."
Continuai il mio cammino verso il muro.
Non vedevo, ne' udivo ancora l'altra persona. Tuttavia il piccolo principe replico' di nuovo:
"... Sicuro. Verrai dove incominciano le mie tracce nella sabbia. Non hai che da attendermi la'. Ci saro' questa notte".
Ero a venti metri dal muro e non vedevo ancora nulla.
Il piccolo principe disse ancora, dopo un silenzio:
"Hai del buon veleno? Sei sicuro di non farmi soffrire troppo tempo"

Mi arrestai, il cuore stretto, ma ancora non capivo.
"Ora vattene," disse, "voglio ridiscendere. Allora anch'io abbassai gli occhi ai piedi del muro e feci un salto!
C'era la', drizzato verso il piccolo principe, uno di quei serpenti gialli che ti uccidono in trenta secondi.

Questo brano fa parte del penultimo capitolo del "Piccolo Principe".

Dopo le molteplici esperienze vissute dopo l'abbandono del suo pianeta d'origine a causa di una serie di circostanze, il ragazzo ormai stanco e ammalato si appresta a lasciare la terra e i suoi nuovi amici.

 


 Ma per farlo ha bisogno di morire o meglio di trasmutarsi e chi può aiutarlo se non il serpente, uno dei personaggi più misteriosi del libro!

 Il nostro eroe ha avuto una serie di incontri sui vari asteroidi che ha visitato, prima di atterrare sulla terra: ha conosciuto un Re che basa la sua autorità sulla saggezza (un monarca assoluto ma illuminato); un vanitoso, che giudica gli altri solo in funzione dell' ammirazione che esprimono nei suoi confronti; un ubriacone patetico, di poco valore, che si giustifica con un ragionamento vizioso (bevo per dimenticare che ho vergogna di bere); e ancora, un uomo d'affari, arido e senza sentimenti; un lampionaio, fedele alla sua consegna fino all'assurdo: accende e spegne il suo lampione continuamente, in quanto il suo pianeta gira così velocemente, che ogni giorno dura solo un minuto!; e infine, un geografo, campione di stupidità che basa la sua conoscenza sul sentito dire.
 Ognuno di questi incontri insegna qualcosa al piccolo principe e quando scende sulla terra è pronto per altre esperienze. Incontra un pilota (l'autore), atterrato su un deserto con un aereo in panne. Un personaggio che, bensì adulto, ha l'anima di un bambino e si lascia coinvolgere nelle imprese più assurde, che compie insieme al piccolo principe. L'incontro con la volpe fa scoprire al nostro piccolo amico il vero significato dell'amicizia e con lei stabilirà un rapporto intenso e profondo che arricchisce entrambi. L'incontro più enigmatico ce l'ha con un serpente che ammaliato dal ragazzo gli promette che  il giorno in cui rimpiangerà il suo pianeta di origine, lui potrà aiutarlo: "Colui che tocco, lo restituisco alla terra da dove è venuto" sono le parole del serpente. E quando giunge quel momento (la nostalgia per il suo pianeta e il desiderio di potere tornare dalla sua rosa che ha abbandonato) il piccolo principe non esita a chiedere aiuto al serpente che con dolore lo accontenta!

La storia di questo ragazzo dai capelli biondi come le spighe del grano è, a mio avviso, un racconto allegorico della nostra umana avventura.
 Il gioco (lila) di un dio inconsapevole (almeno in apparenza) che ci aveva posto in un eden senza spiegarci le regole del gioco stesso, mettendoci nelle condizioni di sbagliare, ci ha costretto a lasciare questo luogo per affrontare un lungo viaggio. Ogni asteroide visitato è una tappa del nostro cammino: oggi re, domani ubriaconi e poi ancora vanitosi o campioni di stupidita ecc., ma sempre noi stessi anche se sotto spoglie diverse. Questo ci permette però di arricchirci di nuove esperienze e di prendere man mano coscienza della nostra vera natura, fino a quando, ormai spogli di ogni desiderio siamo pronti a ritornare alle nostre origini ma, stavolta, con la consapevolezza della nostra vera essenza!


 Il Serpente, simbolo di trasmutazione, aiuterà il piccolo principe e noi stessi a compiere questo passo finale permettendoci di ritornare a Casa, dopo averci condotto per mano fino all'Albero della Conoscenza sotto il quale ogni ricordo personale svanirà per sempre!


n.d.a Il serpente è uno dei più vecchi e più diffusi simboli mitologici, essendo presente nella maggior parte delle culture con significati simili. Le caratteristiche del serpente che hanno stimolato nell'uomo la sua associazione a temi sovrannaturali sono numerose. Ad esempio il suo veleno è associato, come le piante e i funghi, al potere di guarire, avvelenare, o donare una coscienza espansa (addirittura l'elisir di lunga vita o di immortalità). Il suo cambiare pelle lo rende inoltre un simbolo di rinnovamento e rinascita che può portare all'immortalità.
da Wikipedia



 

 
 
 
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