Versi e prose

Due punti non possono essere mai così distanti da non trovare un segmento che li unisce

Creato da IOeMR.PARKINSON il 06/06/2011
Citazioni nei Blog Amici: 2
 

Area personale

 

Archivio messaggi

 
 << Ottobre 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
  1 2 3 4 5 6
7 8 9 10 11 12 13
14 15 16 17 18 19 20
21 22 23 24 25 26 27
28 29 30 31      
 
 

FACEBOOK

 
 

FACEBOOK

 
 

Ultime visite al Blog

jezabel777rchiuchiasemola1972mayabasuinoasfaltiBlackQueenLilith73eleonora.deconciliisVersiEprosegoccedamore67dIOeMR.PARKINSONisabby0giuly994gillo6266valentina.dimiceliannamell88
 

Chi puņ scrivere sul blog

Solo l'autore puņ pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

Tag

 
 

 

« A COSA SERVE UN TITOLO?DEDICATO AI MIGLIORI AMICI »

morte di un idiota

Post n°50 pubblicato il 29 Gennaio 2012 da IOeMR.PARKINSON
 
Tag: Poesie


Spesso ci accade di etichettare le persone come se fossero merce esposta in un supermercato, ad esempio, se ci fermiamo al reparto macelleria, troveremo: filetto di vitello, polpa di vitello, di vitellone, di prima o seconda scelta, costine, tritata magra, tritata di seconda qualità, ecc. ecc., poi ci sono le frattaglie di diverso tipo e infine gli ossi per il brodo e quelli che neanche un cane mangerebbe!

Come si capisce che sono abituato a fare la spesa e, anche se quasi vegetariano, i pezzi di carne esposti nel banco macelleria mi hanno sempre fatto riflettere. In fondo anche gli esseri umani vengono etichettati secondo certi criteri che non sempre riflettono il vero valore della merce (esempio: una fetta di filetto alla griglia è più buona di un piatto di fegato alla veneta?) , perché spesso ci fermiamo alle apparenze e in base a queste esprimiamo dei giudizi e attribuiamo dei valori.

Si, siamo tutti catalogati in funzione di come ci presentiamo e dell'etichetta che ci è stata affibbiata: uomo di cultura, mente politica, manager d'assalto, dirigente, impiegato, buon padre di famiglia, sciupa femmine e la lista potrebbe continuare all'infinito. Ma in fondo a questa lista troviamo gli ossi che neanche un cane mangerebbe, troviamo delle persone che abbiamo etichettato con un termine che generalmente utilizziamo con disprezzo: gli idioti, cioè individui che non hanno adeguate capacità intellettive.

Per intenderci meglio, sto parlando di quella categoria alla quale appartenevano, un tempo, gli scemi dei villaggi. Ogni comunità, anche se piccola, aveva il proprio scemo del villaggio! Ma se ci fermiamo un attimo a ragionare viene spontaneo chiederci, ma cosa aveva di particolare lo scemo del villaggio? una cosa di sicuro: era diverso dagli altri!

Certo che anch'io non devo essere tanto normale se sono partito dal banco del macellaio per arrivare allo scemo del villaggio!

I cosiddetti diversi ci hanno quasi sempre fatto paura e abbiamo cercato di isolarli e nella storia più recente li abbiamo sterminati e fatti passare, trasformati in fumo, dalle canne dei forni crematori!

E questo avveniva ad opera dei cosiddetti normali con il complicità tacita di altri normali che facevano finta di non sapere.

Ma torniamo a bomba allo scemo del villaggio, quasi sempre una creatura semplice che aveva solo la colpa di essere diverso dagli altri, di non sapersi esprimere come gli altri, di avere paura dei suoi simili.

Oggi non ci sono più i villaggi di un tempo, anche le piccole comunità scimmiottano le grandi città ma quelli che noi consideriamo “idioti” ci sono sempre. Ci sono delle strutture organizzate per accoglierli, per accudirli ma in fondo, nessuno di noi si pone alcune delle domande che dovrebbero sorgere spontanee: quali sono i pensieri che un idiota nasconde? qual'è la sua visione del mondo? che opinione ha di quelli che stanno al di là della siepe? un idiota come ci giudica, ammesso che lo faccia o ha già superato questo stadio ?

Alcune società dell'antichità e molte culture tribali avevano un profondo rispetto per gli idioti e i pazzi in generale perché li consideravano delle creature divine. E se avessero avuto ragione loro?

Personalmente penso che anche Charles Bukowski la pensasse alla stessa maniera!

morte di un idiota

parlava a topi e a passerotti

e aveva i capelli bianchi a 16 anni.

suo padre lo picchiava tutti i giorni e sua madre accendeva ceri in chiesa.

la nonna si avvicinava mentre il ragazzo dormiva

e pregava perché il diavolo mollasse la presa su di lui

mentre sua madre ascoltava e piangeva sulla

bibbia.

sembrava non notare le ragazze

sembrava non notare i giochi che i ragazzi facevano

non c'era molto che sembrava notare

semplicemente non sembrava interessato.

aveva una bocca molto larga, brutta e i denti sporgevano

e gli occhi erano piccoli e spenti

le spalle erano spioventi e la schiena era curva

come quella di un vecchio.

viveva nel nostro quartiere.

parlavamo di lui quando eravamo annoiati e poi

passavamo a cose più interessanti.

raramente usciva di casa. ci sarebbe piaciuto

torturarlo

ma suo padre

che era un uomo enorme e terribile

lo torturava per

noi.

un giorno il ragazzo mori. a 17 anni era ancora un

ragazzo. una morte in un piccolo quartiere viene notata

subito, e poi dimenticata 3 o 4 giorni

dopo.

ma la morte di questo ragazzo sembrò restare dentro tutti

noi. continuavamo a parlarne

con le nostre voci di ragazzi-uomini

alle 6 del pomeriggio appena prima del buio

appena prima di cena.

e ogni volta che passo in macchina per quel quartiere adesso,

dopo decenni

penso ancora alla sua morte

mentre ho dimenticato tutte le altre morti

e qualsiasi altra cosa accaduta

allora.

di Charles Bukowski

 

 
 
 
Vai alla Home Page del blog
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963