Creato da pensieroinespresso il 01/02/2005

Essere e pensiero

E' stato già scritto tutto, per fortuna non tutto ancora pensato.

 

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Della "mancanza" e del Desiderio...

Post n°45 pubblicato il 11 Novembre 2006 da pensieroinespresso

La "mancanza" di "J" e il "desiderio" di conoscerlo sono sempre più forti. Ecco il perchè di questo messaggio. Scherzo, naturalmente, e rido. A chi mi legga per la prima volta, dico che "J" è un autore di cui non ho rivelato l'identità e di cui, prima o poi [o forse mai...(rido ancora)], parlerò. Ai nuovi ed ai vecchi lettori, invece, dico che, leggendo il messaggio, capiranno il motivo della sua pubblicazione. 

Allora leggete, se volete, e meditate, sempre se volete.  

La realtà che ci circonda diventa per noi esistente e, quindi,  potenzialmente desiderabile, solo attraverso l'immagine che di essa elaboriamo. Prima che emergessero le nostre immagini delle cose, le cose è come se non esistessero per noi e, pertanto,  non avevano alcun senso.

L'immagine non è una fotografia, un ritratto o il riflesso speculare della realtà, ma una creazione della nostra mente, attraverso la quale attribuiamo senso ad ogni ente. Tale conferimento di senso alla realtà è la condizione della sua desiderabilità, ossia è ciò che rende possibile l'insorgenza stessa del desiderio.

Il senso delle cose non è nelle cose stesse, ma nelle immagini con cui ce le rappresentiamo. E il Desiderio si nutre non delle cose, il cui possesso, pertanto, non può essere mai del tutto appagante, ma del fascino che il senso, da noi attribuito alle cose, produce nel nostro animo.

Le immagini danno senso alla realtà e il senso, attribuito ad essa dalle immagini, ne attiva il desiderio. Il desiderio inappagabile è energia che, a sua volta, spinge costantemente verso nuove immagini ed ulteriori significati, ampliando i nostri orizzonti di consapevolezza e di conoscenza.

La filosofia, che rinvia, come è noto, fin dall'etimologia della parola, all'amore e al desiderio del sapere, è legata geneticamente alla dinamica precedentemente descritta. Essa, infatti, non consiste nel possesso illusorio ed impossibile del sapere, ma solo nel desiderio inappagabile di esso e nella sua costante ricerca. La filosofia, pertanto, non trova la sua dimora nel possesso e nell'apparente gratificazione della compiutezza, ma nell'inappagabilità del desiderio che costantemente rinasce  e si rinnova.

Nell'inappagabilità si approfondisce il desiderio, che in essa si esalta, e tale esaltazione é la sua unica forma possibile di "realizzazione". 

Alla luce di quanto detto, come dobbiamo allora intendere il discorso platonico del Simposio e i miti da me descritti nei due messaggi precedenti (mito degli androgini e mito di Eros)?

La condizione originaria di compiutezza non è, nè un modello privilegiato, nè uno stato da ripristinare nostalgicamente. E' solo un'idea regolativa, rispetto alla quale si definisce il nostro essere attuale. Essa simboleggia una condizione di autosufficienza e di perfezione che non appartiene alla natura umana, la quale trova, invece, nella "mancanza" strutturale che la caratterizza, la sorgente di ogni desiderio, affettivo e conoscitivo.

Tale "mancanza" di essere è essa, quindi, una condizione privilegiata, perchè da essa scaturisce l'ebbrezza del desiderio, il piacere della conoscenza, la gioia della tensione che aspira al bello e al bene.

Nella compiutezza, avendo tutto già un senso, in realtà nulla per noi avrebbe senso, perchè nessun senso sarebbe, da noi stessi, attribuito alla realtà.

La realtà, già dotata di senso e in sé compiuta, sarebbe a noi del tutto indifferente ed impermeabile al nostro desiderare.

Propongo, per la lettura, una riflessione di Emmanuel Lévinas [Kaunas  (Lituania), 1905 - 1995],  uno dei più grandi filosofi del Novecento e fra gli autori più letti e tradotti al mondo.

*  *  *

"Il vero Desiderio è quello che il Desiderato non sazia ma rende più profondo. E' bontà. Non si riferisce ad una patria o a una pienezza perdute, immaginenon è la malattia del ritorno e neppure nostalgia. [...] Non sarebbe anche possibile interpretare il mito platonico dell'Amore, figlio dell'abbondanza e della miseria, come la testimonianza che, nel Desiderio, si dà l'indigenza di una ricchezza, l'insufficienza di ciò che è sufficiente? Platone, raccontando nel Simposio il mito dell'androgino, non ha forse affermato la natura non-nostalgica del Desiderio, la pienezza e la gioia dell'essere che lo esperisce?".

Emmanuel Lévinas,
La traccia dell'altro,
Pironti, Napoli, p.18

Commenti al Post:
dubbiosa.serena
dubbiosa.serena il 11/11/06 alle 20:46 via WEB
sempre splendido il tuo blog e profondi i post:la "mancanza" e il "desiderio" c'è molto da meditare....tornerò presto. Un bacio
 
 
pensieroinespresso
pensieroinespresso il 12/11/06 alle 12:09 via WEB
Ti ringrazio e spero di rivederti presto. Mario
 
violette51
violette51 il 11/11/06 alle 22:34 via WEB
sul desiderio...nn riesco ancora ad avere idee chiare...spesso è soloo ansia..ciao vio
 
 
pensieroinespresso
pensieroinespresso il 12/11/06 alle 12:11 via WEB
Ti ringrazio dell'interesse. Buona domenica. Mario
 
fior_da_liso
fior_da_liso il 11/11/06 alle 23:01 via WEB
La conoscenza di una cosa, provoca in noi, il desiderio di possederla, è quindi lapalissiano che, prima della sua conoscenza, non può nascere in noi, alcun desiderio verso un qualcosa, di cui ignoriamo l'esistenza. L'importante però, credo sia il non sentirsi appagati dall'acquisizione dell'oggetto, ma essere stimolati sempre, da una conoscenza più approfondita. Un saluto affettuoso e felice notte!
 
 
pensieroinespresso
pensieroinespresso il 12/11/06 alle 12:29 via WEB
Grazie Fiore per l'interesse autentico con cui mi segui, vincendo anche l'ansia e la delusione derivanti dall'inutile attesa di "J". "J" non esiste per noi, fin quando non diventa da noi immaginato e, attraverso l'immaginazione, dotato e investito di senso. E' questo senso da noi attribuito a "J" che lo può rendere oggetto dei nostri desideri. Noi non desideriamo "J", il cui possesso non appagherebbe il suo desiderio, ma solo il senso che a "J" abbiamo conferito ed il fascino che questo senso ha prodotto in noi. E allora chiediamoci: desideriamo “J”? Ho pensato di attivare un numero verde per raccogliere le risposte. Che dici? Mi sento un po’ stordito. Questa mattina ho corretto un po’ troppo abbondantemente il caffè. Si vede? Buonissima domenica. Marittiello
 
   
fior_da_liso
fior_da_liso il 12/11/06 alle 22:43 via WEB
il pensiero del numero verde, per raccogliere le risposte al quesito posto, potrebbe essere cosa carina. In riferimento alla correzione del caffè...ma con cosa lo hai corretto? Se hai aggiunto un po' troppo latte, e ti senti stordito, non è che la mucca erogatrice del bianco alimento, era ubriaca? Comunque, la tua mente è sempre *ecellente*, anche in stato di stordimento ;)) Felice notte!
 
     
pensieroinespresso
pensieroinespresso il 13/11/06 alle 16:28 via WEB
Cara Fiore, devo ammettere che la correzione del mio caffè non è proprio col latte. Sai...con il freddo cerco di riscaldarmi un po'all'alba. Faccio male? Quando sono andato ad attivare il numero verde, ho dovuto dichiarare il quesito: "desiderimao J ?" Al suo ascolto il gestore telefonico ha usato un'espressione volgare che comincia con "va" e termina con "lo". Sono rimasto inorridito da tanta trivialità ed ho desistito...Ho fatto bene? Un bacio. Marittiello
 
     
pensieroinespresso
pensieroinespresso il 13/11/06 alle 16:29 via WEB
Errata corrige: desiderimao=desideriamo
 
     
fior_da_liso
fior_da_liso il 13/11/06 alle 22:24 via WEB
Marittiello mio caro,qualunque decisione tu prendi, è sempre ben fatta, ergo, se hai deciso di desistere, a causa della trivialità del gestore, ebbene vuol dire che faremo a meno del numero verde. La cosa di cui non farò a meno, sarà il continuare a leggere i tuoi post, ed a commentarli ;)) Un abbraccio affettuoso, a testimonianza della grande stima, per Marittiello 'o giusto!
 
     
pensieroinespresso
pensieroinespresso il 14/11/06 alle 09:28 via WEB
Grazie Fiore per la stima, pienamente ricambiata. Invece del numero verde, ho attivato un servizio di piccioni viaggiatori. Solo che, se passano per la terra di Lupo, temo che finiscano al forno imbottiti...Lì è il piatto regionale...Speriamo che ci inviti...Un abbraccio...Marittiello
 
Affezionata
Affezionata il 11/11/06 alle 23:08 via WEB
un saluto affezionato...buona notte :)))
 
 
pensieroinespresso
pensieroinespresso il 12/11/06 alle 12:31 via WEB
Grazie e buonissima domenica a te. Marittiello
 
Interluce
Interluce il 11/11/06 alle 23:49 via WEB
Un vecchio proverbio cita che: "Si desidera solo cio' che non si ha", io credo invece che quando una cosa la si è desiderata a lungo, si continua a desiderare di possederla una volta conquistata. A volte si inseguono anche Chimere che non raggiungeremo mai, ma è cosi' bello perdersi nel sogno e nel desiderio; io accomuno questi due termini: se ho un sogno nel cassetto, io "desidero" una certa cosa:)))) Dolce notte Mario, devo rileggermi tutto quanto con piu' calma domani perchè alcuni passaggi non sono ancora riuscita ad assimilarli, colpa dell'ora tarda e del sonno che avanza:D Buonanotte e buona domenica, a domani, Luce:)))
 
 
pensieroinespresso
pensieroinespresso il 12/11/06 alle 12:34 via WEB
Ciao Luce, nel desiderare il desiderio si esalta, mel possesso si spegne... Ti ringrazio della presenza costante. Buonissima domenica. Mario
 
mahamata
mahamata il 12/11/06 alle 00:03 via WEB
Caro Mario, questa canzone fa parte di una compilation di brani tratti dagli spettacoli del Cirque du soleil, il bellissimo circo nato in Canada. I realizzatori sono Daniel Mercure e Renée Marc-Aurèle. Lo trovi nel CD intitolato "Le Best of Cirque du soleil". Un abbraccio e buona notte
 
 
pensieroinespresso
pensieroinespresso il 12/11/06 alle 12:37 via WEB
Ti ringrazio tanto. Un abbraccio e buona domenica. Mario
 
kiku0
kiku0 il 12/11/06 alle 10:41 via WEB
*desiderio inappagabile*...è questo allora qul vuoto che sento?..quel bisogno infinito di essere piena?...di colmare quello *spazio* che niente e nessuno riesce a colmare?...quel cammino senza sosta in cerca di quella "mancanza"?...l'altra metà del cielo come la chiamo io...ma ogni volta che tocco il cielo mi accorgo che c'è sempre un altro cielo da raggiungere...e così il viaggio ricomincia...senza sosta...sempre nuovo e imprevedibile ...ma non privo di sofferenza...conosco bene *l'ebbrezza del desiderio*...un cammino certamente esaltante che mette a nudo la propria autenticità,,,l'essenza,,,ma anche le debolezze...l'inquietudine...e riporta sempre a quel vuoto iniziale.... la gioia della tensione che aspira al bello e al bene è senz'altro il punto di partenza e non sempre sfocia nella gioia...ma è solo questa tensione interiore che mi rende *viva* ...buona domenica,,,:-) Giulia
 
 
pensieroinespresso
pensieroinespresso il 12/11/06 alle 12:51 via WEB
Il percorso interiore che descrivi esprime profondamente l'essenza dei miti platonici e l'analisi da me fatta in questo messaggio. La ricchezza della nostra vita è tutta in questa tensione desiderante che ci spinge sempre verso l'altrove. Grazie, Giulia e buona domenica. Mario
 
sidera81
sidera81 il 12/11/06 alle 11:54 via WEB
.....E sà che ciò che non ha è ciò che ancora ha......Buona Domenica,Marittiello.....Un abbraccio forte!! PS:Quando ripassi per il mio blog,osservalo attentamente.....Ho fatto una piccola modifica.....Vediamo se la noti;-)
 
 
pensieroinespresso
pensieroinespresso il 12/11/06 alle 12:53 via WEB
Grazie sidera, buona domenica... Credo di averla già notata. Un abbraccio. Marittiello
 
   
sidera81
sidera81 il 12/11/06 alle 17:43 via WEB
Davvero l'hai già notata?Allora poi dovrai svelarmi il mistero;-) Ti abbraccio forte.....
 
     
pensieroinespresso
pensieroinespresso il 13/11/06 alle 16:32 via WEB
Sono un acuto osservatore della realtà...almeno tento di esserlo...dipende dalla dose di vino ai pasti...Ciao...Marittiello
 
coccoleechiacchiere
coccoleechiacchiere il 12/11/06 alle 20:24 via WEB
Il desiderio... moto affettivo della psiche umana. Il desiderio e' alimentato dal principio di piacere ma deve fare i conti anche con il principio della realtà. Desiderare fa venire a galla flussi profondi ... creando nuovi valori ..nuovi punti di riferimento ...un bacio da Barbarosa desiderosa ^__^
 
 
pensieroinespresso
pensieroinespresso il 13/11/06 alle 17:27 via WEB
Il desiderio esprime, come dici tu, una tensione energetica vitale, legata a tutto il nostro essere. Flussi profondi di energia, che provengono dal corpo e dalla psiche, sia nella sua componente conscia che inconscia. Una tensione che mira all'appagamento (principio di piacere), che risulta, però, sempre relativo e transitorio (principio di realtà), in un processo dinamico ed inesauribile, che è costitutivo della nostra natura "mancante", ma sempre in tensione al superamento della mancanza. Ti ringrazio, Barbara. Un grande abbraccio. Marittiello
 
Nimarprimero
Nimarprimero il 12/11/06 alle 22:34 via WEB
Il ciclo iterativo proposto fa del "desiderio di conoscenza" il motore della nostra vita intellettuale, che e' anche la vera essenza della nostra vita. La purezza e la semplicita' costruttiva di questo algoritmo logico e', e deve essere la condizione base per il continuo-iterato raggiungimento della felicita' che e' il vero raggiungimento del desiderio e desiderio stesso. Il baricentro emotivo e' posizionato piu' sul raggiungimento e assoparamento continuo della felicita' e l'inappagabilita' e' la volonta' di raggiungere il Nirvana. Oggi ho preso una grande botta in testa. Spero di non avere scritto troppe .... ate. buona notte a tutti. Un grande abbraccio a questo splendido filosofo-tutor contemporaneo. abbr.
 
 
pensieroinespresso
pensieroinespresso il 13/11/06 alle 18:13 via WEB
Ciao Nimar, sempre lucido e brillante, nonostante la botta in testa. E' proprio un processo iterativo, come dici tu, dinamico ed inesauribile, quello che, partendo dalla condizione di "mancanza" del nostro essere, genera il desiderio e la tensione miranti al superamento della mancanza; desiderio che, rinnovandosi, si esalta ed, esaltandosi, procura ebbrezza e felicità. Tale "mancanza", quindi, è in effetti la nostra "ricchezza", perché mette in moto tutta la dinamica della ricerca incessante della felicità e della conoscenza. Felicità e conoscenza che non possono derivare mai dal "possesso" di alcunché, sempre illusorio, parziale e transitorio, ma solo dal fascino che il "senso" da noi attribuito alle cose e alle persone esercita sul nostro animo. La cosa più preziosa del mondo, ma estranea al nostro mondo di significato ed il cui “senso” non sia stato da noi ad essa attribuito, non esercita alcun fascino sul nostro animo, non può darci alcuna felicità, ma rimane per noi del tutto indifferente, cioè come se in realtà non esistesse. La felicità è legata alla desiderabilità, la desiderabilità è legata all'esistenza per noi delle cose e delle persone, l'esistenza per noi è legata alla donazione di senso che noi facciamo o non facciamo rispetto alle cose ed alle persone che ci circondano. La differenza di valore delle cose non è nelle cose, ma nel "senso" da noi attribuito alle cose stesse. Un grande abbraccio da Marittiello.. e grazie per l’interesse e l’affetto….
 
Interluce
Interluce il 12/11/06 alle 22:36 via WEB
Buonanotte Mario e buon inizio settimana, un abbraccio, Luce :)
 
 
pensieroinespresso
pensieroinespresso il 13/11/06 alle 18:16 via WEB
Grazie Luce, anche se con ritardo, ti ringrazio e ti auguro una buona serata. Ciao. Mario
 
animedeserte
animedeserte il 13/11/06 alle 15:24 via WEB
il desiderio è uno stimolo che ci porta a crescere quando si è ottenuto ne cerchiamo degli altri...è difficile fermarsi è nella natura dell'uomo credo ciao un:)))
 
 
pensieroinespresso
pensieroinespresso il 13/11/06 alle 18:18 via WEB
Non cerchiamo il desiderio, ma è il desiderio che ci spinge a "cercare"...Grazie Anna. Un abbraccio. Mario
 
coccoleechiacchiere
coccoleechiacchiere il 13/11/06 alle 23:36 via WEB
Avevo un grande desiderio di venirti a lasciare un baciotto...nel farlo questo desiderio si e' tramutato in un grande piacere per averlo fatto....dolce notte Marittiello caro!!
 
 
pensieroinespresso
pensieroinespresso il 14/11/06 alle 09:32 via WEB
Ciao Barbara, grazie del baciotto...graditissimo...Buona giornata...Marittiello
 
shatzy.shall
shatzy.shall il 14/11/06 alle 15:28 via WEB
il desiderio...è complicato...da vivere...
 
pensieroinespresso
pensieroinespresso il 14/11/06 alle 17:56 via WEB
E' vita che ci spinge a vivere...Ciao...Mario
 
sidera81
sidera81 il 14/11/06 alle 20:36 via WEB
Ciao Mario.....Ho appena letto gli ultimi commenti che hai lasciato nel mio blog....Sono come sempre bellissimi e carichi di significato.....Ti auguro una piacevolissima serata e ti abbraccio affettuosamente......
 
 
pensieroinespresso
pensieroinespresso il 15/11/06 alle 12:33 via WEB
Grazie sidera, cerco sempre di entrare in sintonia con le cose che leggo. L'impegno c'è sempre, non sempre purtroppo ci riesco. Ciao, ciao. Marittiello
 
sigune1
sigune1 il 14/11/06 alle 20:47 via WEB
...e dimmi ti sono mancata..??? un sorriso...a presto...e buona serata..
 
 
pensieroinespresso
pensieroinespresso il 15/11/06 alle 12:37 via WEB
Puoi esserne certa!!! Ti aspetto e ti auguro una felice giornata...Marittiello
 
Nimarprimero
Nimarprimero il 14/11/06 alle 21:59 via WEB
Voglio partire dall'ultima frase tua: "e' importante il senso che diamo alle cose". Il senso che diamo alle cose dipende dagli occhiali che indossiamo quando ogni giorno apriamo goli occhi. Spesso ci mettiamo quelli che ci stanno meglio, quelli piu' comodi...... quelli che non ci fanno crescere fino in fondo, quelli che possono non farci vedere le cose nella loro essenza. Gli occhiali della gioia e della felicita' sono quelli della conoscenza, dell'amore per il sapere che tu, filosofo, ci stai aiutando a costruire o imparando a costruirli. Gli occhiali "buoni" bisogna imparare anche a manutenerli e questo e' l'altro esercizio che, forse, dobbiamo imparare tutti. Grandi, grandissimi baci. Abbr
 
 
pensieroinespresso
pensieroinespresso il 15/11/06 alle 13:34 via WEB
Hai proprio ragione, Nimar...Potremmo dire che la realtà in sé non ha colore, ma siamo noi a darle colore. E l'attribuzione di senso e di colore dipende, come dici tu, dagli "occhiali" che indossiamo. Bisogna evitare gli occhiali scuri che proteggono dal sole, eliminando lo spettro dei colori, e usare sempre occhiali trasparenti e fotocromatici. D'altra parte, ciò che entra nel nostro campo visivo è solo un frammento della realtà e, di questo frammento, solo una parte diventa per noi esistente e dotata di senso. Tutto ciò che è fuori del nostro campo visivo è come se non esistesse per noi; però, sappiamo che esiste ed è opportuno, quindi, cercare di guardare sempre “oltre”, allargando i frammenti della nostra esperienza e conoscenza. La forza del desiderio e della volontà ci spingono incessantemente in questa direzione e ad essa è legata la nostra speranza di felicità. Ti abbraccio con grande affetto. Marittiello
 
coccoleechiacchiere
coccoleechiacchiere il 14/11/06 alle 23:20 via WEB
Prima di andare a nanna...un saluto ed un bacio ...sogni d'oro!!
 
 
pensieroinespresso
pensieroinespresso il 15/11/06 alle 12:38 via WEB
A te, Barbara, buonissima giornata...Marittiello
 
DolceAmaraMelannas
DolceAmaraMelannas il 14/11/06 alle 23:46 via WEB
Allora....mio caro Mario, un pesce in un acquario casalingo vive bene,ma se per pulirlo si sposta in un acquario più grande,quando torna in quello più piccolo...ecco che non vive più bene,...se non avesse avuto quell'esperienza...non desidererebbe...l'uomo è una macchina che desidera e che tende alla ripetizione del desiderio anche attraverso l'angoscia. Il problema più grande risiede nel fatto che il desiderio, permeando tutta la vita dell'uomo è si creativo ma anche devastante perchè travolge ogni cosa; la sua limitatezza è imperante,...è un'arma a doppio taglio, non credi?Ciao Mario...buona notte. ^_^
 
 
pensieroinespresso
pensieroinespresso il 15/11/06 alle 12:51 via WEB
Credo che il desiderio sia l'energia vitale che rende possibile ogni conoscenza. L'angoscia è legata all'illusione del possesso, non al desiderio. Se comprendiamo che la speranza di felicità non deriva dal possesso di alcunché, credo che si riduca molto lo spazio per l'angoscia. Inoltre Freud lega l'angoscia anche al meccanismo terribile della "coazione a ripetere", per cui si tende nel tempo a riprodurre inconsapevolmente le stesse situazioni nevrotiche angoscianti. Questo però è un altro discorso. Grazie sempre per l'interesse. Mario
 
Interluce
Interluce il 15/11/06 alle 00:10 via WEB
Buonanotte Mario, a domani e buon mercoledi :))
 
 
pensieroinespresso
pensieroinespresso il 15/11/06 alle 12:39 via WEB
Ciao Luce...Grazie per l'affetto e buona giornata a te...Marittiello
 
sidera81
sidera81 il 15/11/06 alle 11:43 via WEB
Buona Giornata Dolce Marittiello.....Ti abbraccio......
 
 
pensieroinespresso
pensieroinespresso il 15/11/06 alle 12:41 via WEB
Ti abbraccio anch'io e ti auguro una giornata felicissima...Marittiello
 
Interluce
Interluce il 15/11/06 alle 19:20 via WEB
Ciao sono passata come sempre dal tuo blog per un saluto, i problemi di connessione di questi giorni spesso rendono impossibile poter passare nelle ore che vorrei, a volte diventa difficoltoso pure postare un commento, pagine che impiegano anche piu' di 5 minuti per caricarsi ecc ecc...Ho letto di nuovo il discorso sopra, ma alcuni passaggi devo ritornare a leggerli; comunque, desiderare una cosa e possederla possono essere due diverse realtà e non sempre il desiderio si esaurisce con il possesso, cioè si puo' esaurire il desiderare di avere una cosa perchè la sia è ottenuta, ma continua il desiderio di continuare ad averla e spesso piu' una cosa la si ha è piu' si apprezza il valore del possesso...io parlo in termini affettivi, anche riguardo semplici oggetti di poco valore in denaro ma di enorme valore affettivo...perderne anche uno solamente è perdere una parte di noi stessi.Quando invece si desidera una persona e poi il desiderio si realizza, si è soddisfatto un sogno, ma non sempre si puo' pretendere di possedere quella persona come fosse oggetto di esclusiva proprietà e non avesse una propria anima...nessuno si possiede; si desidera, si condivide, si sente unione, ma si rimane sempre due esseri individualmente unici...scusa tutto questo discorso, come al solito mi sto perdendo nelle mille idee che mi affollano la mente, e questo mal di testa causato dal tempo umido, non mi aiuta a metterle a fuoco :D Dolce notte e a domani ^_^
 
 
pensieroinespresso
pensieroinespresso il 15/11/06 alle 20:27 via WEB
Grazie Luce, sono sempre contento di leggerti. E' interessante quello che dici e soprattutto la distinzione che fai tra il desiderio di cose o di persone. L'idea del "possesso" esclusivo si annida sempre in noi, come una scoria del desiderare. Nel caso di persone, i guasti derivanti da quest'atteggiamento sono irreparabili, per quello che dici tu. Ma credo che anche rispetto alle cose, il possesso sia sempre e solo relativo e transitorio, data la finitezza e corruttibilità di ogni cosa; per cui penso che non da esso possa discendere vera gioia, ma dalla tensione desiderante che ci spinge sempre "oltre" nella ricerca e non si appaga nell’illusoria tranquillità del possesso. La semplice fruizione delle cose e la loro condivisione con altri affranca, a mio avviso, dalla trappola emotiva del possesso, creando quel distacco che poi renderà meno dolorosa l’inevitabile perdita. Un caro saluto e un augurio di una buona serata. Mario
 
sigune1
sigune1 il 15/11/06 alle 22:34 via WEB
..ciao Mario...mi corso alla mente un pensiero.."ma per i collezionisti di oggetti..è più forte il possesso..o il desiderio..?" ed il "collezionare"..non produce una forma di atteggiamento mentale..tale per cui...tutto diventa collezionabile..'? Se sono fuori tema...non preoccuparti..oggi gira così...!ti sorrido...
 
 
pensieroinespresso
pensieroinespresso il 16/11/06 alle 07:14 via WEB
Ciao Sigune, credo che anche il collezionista sia vittima dell'illusorio benessere che derivi dal "possesso", anzi forse ne è l'esempio più eclatante. L'oggetto acquisito, infatti, una volta acquisito, viene gelosamente conservato e quasi dimenticato, e subito dopo ricomincia la ricerca, anche se inconsapevole, di un altro oggetto e così via. Ed è in questa tensione mai appagata all'acquisire che risiede il piacere del collezionare. Infatti, un collezionista che smette di ricercare oggetti non si definisce più tale e finisce per provare un totale disinteresse per le cose precedentemente acquisite. Nel collezionare spesso si presenta il meccanismo che Freud definì della "coazione a ripetere", che spinge a ricreare costantemente le stesse condizioni di piacere, ma purtroppo anche e soprattutto di angoscia. Credo che prendere coscienza di questo aiuti ad assumere un atteggiamento di maggiore distacco emotivo, che può fare molto bene anche al collezionista. Sei pienamente in tema. Comunque, in ogni caso, qui il tema lo stabilite voi, per la mia gioia. Ti ringrazio sempre e ti auguro una bella giornata. Mario
 
sidera81
sidera81 il 16/11/06 alle 18:19 via WEB
Ciao Marittiello.....Oggi è stata davvero una giornata nera.....Però ho letto che nel commento che hai lasciato oggi nel mio blog mi hai inviato un sorriso smagliante.....Mi ha fatto davvero molto bene,grazie di cuore......un abbraccio forte.....
 
 
pensieroinespresso
pensieroinespresso il 17/11/06 alle 11:04 via WEB
Buona giornata, sarà ottima, nonostante sia venerdì 17, fidati...Marittiello 'o mago
 
Affezionata
Affezionata il 16/11/06 alle 19:35 via WEB
Buonasera carissimo...un baciotto per tutta la pazienza che dimostri nell'aspettarmi in visita...ci vediamo in salotto a mangiare mele ...Buona serata ;))
 
 
pensieroinespresso
pensieroinespresso il 17/11/06 alle 11:06 via WEB
Mi hai conservato la poltrona? Oltre le mele, c'è altro? Buona giornata a te...Marittiello
 
amoejoy
amoejoy il 17/11/06 alle 11:28 via WEB
Sempre più coinvolgente quello che scrivi, è davvero bello leggerti! Dopo giorni di lavoro estenuante, finalmente oggi un giorno tutto per me e... chiaramente sono venuta a trovarti nel tuo blog per abbeverarmi ad una così limpida fonte di saggezza!!! Buona giornata e a prestissimo
 
 
pensieroinespresso
pensieroinespresso il 17/11/06 alle 11:52 via WEB
Ti ringrazio e cerca di non "estenuarti" troppo...Ricorri alla parmigiana di melenzane o alla mozzarella in carrozza per ritemprarti dalle fatiche.lavorative...Buona giornata anche a te e buon venerdì 17..che sia ottimo!...Marittiello
 
Interluce
Interluce il 17/11/06 alle 23:53 via WEB
Ciao Mario, un saluto, buon fine settimana...Questo argomento del desiderio e del possesso direi che è interessantissimo e vario. Spesso diamo per scontate cose che invece dovremmo conquistare giorno dopo giorno per mantenere intatto il loro valore.Anche con le persone; quando c'è affetto e amore,spesso si desidera essere al centro dell'universo dell'altro, rendendo a volte la vita difficile per una sorta di "soffocamento emotivo" rivolto all'altra persona.Per contro, alcuni danno per scontato l'affetto; cioè una volta conquistata una persona e l'affetto di questa, si adagiano in una sorta di abitudine, di apatia, quasi che l'amore non andasse coltivato giorno dopo giorno, per evitare che la noia uccida il sentimento...dolce notte e a domani ^_^
 
 
pensieroinespresso
pensieroinespresso il 18/11/06 alle 12:16 via WEB
Ciao Luce, sono molto felice dell'interesse che l'argomento ha suscitato in te e anche in altri amici lettori. Per questo ho lasciato il post in lettura un po' di giorni. Le tue riflessioni hanno messo a fuoco, ogni volta, aspetti diversi e complementari del discorso. Come dici tu, il rapporto affettivo con l'altro può oscillare fra i due poli, a cui facevi cenno: invasione e soffocamento emotivo / apatia e distacco emotivo. In ogni caso, si tratta di un tilt comunicativo, in cui si realizza una sorta di monologo e non più di dialogo affettivo. L'altro da fine diventa mezzo, per appagare il nostro bisogno immediato di sicurezza e di felicità. Sulla dinamica del bisogno e della sua distanza dal Desiderio, parlerò nel prossimo messaggio. Ti ringrazio molto della tua presenza costante. Un abbraccio. Marittiello
 
sidera81
sidera81 il 18/11/06 alle 00:44 via WEB
Allora......Com'è andata la giornata del mio mago preferito?Per me sicuramente non è stata una giornata al top,però sicuramente è stata molto molto meglio rispetto a quella di ieri.....Meno male,soprattutto calcolando che oggi era venerdì 17!!!Dimmi la verità,sei stato tu che mi hai fatto da porta-fortuna oggi,vero?!Un affettuosissimo abbraccio......Notte.....
 
 
pensieroinespresso
pensieroinespresso il 18/11/06 alle 10:13 via WEB
Certo è proprio così...io porto bene...toccatemi la gobba, se volete... ti abbraccio e buona giornata...Marittiello
 
Philippandia
Philippandia il 18/11/06 alle 01:01 via WEB
Il tuo post,dedicato al desiderio,mi ha fatto venire il mente un grande filosofo che del desiderare dice che ... l’essere è la manifestazione di una Volontà infinita. Secondo Schopenhauer infatti, la vita è dolore per essenza. Volere significa desiderare, e desiderare significa trovarsi in uno stato di tensione, per la mancanza di qualcosa che non si ha e si vorrebbe avere. Il desiderio risulta quindi, per definizione, assenza, vuoto, indigenza: ossia dolore. Infatti raggiungere l’appagamento è difficile poiché la brama dura a lungo, le esigenze vanno all’infinito, l’appagamento è breve e la soddisfazione stessa è apparente perché da ogni desiderio appagato nasce subito un desiderio nuovo. Dalle parole dello stesso Schopenhauer si capisce l’eterna condanna dell’uomo: “Nessun oggetto del volere, una volta conseguito, può dare appagamento durevole, bensì rassomiglia soltanto all’elemosina, la quale gettata al mendico prolunga oggi la sua vita per continuare domani il suo tormento”. Nn riesco a dargli torto.....un sorriso.Phil
 
 
pensieroinespresso
pensieroinespresso il 18/11/06 alle 10:49 via WEB
Il tuo commento, arrivato dopo alcuni giorni dalla pubblicazione del mio messaggio, mi convince sempre più dell'opportunità di lasciare un po' di giorni i post in lettura. Probabilmente, se avessi pubblicato altro, non avrei avuto la gioia di leggerti. Il discorso da me fatto sul Desiderio si colloca su un piano molto diverso da quello di Schopenhauer. Egli era un profondo conoscitore di Platone e forse il discorso sull’ontologica carenza del nostro essere è da lui mutuato. Però, il filosofo tedesco lo sviluppa in un senso molto diverso, decisamente "pessimistico" e con profondi influssi provenienti dalla filosofia orientale. Egli accentua l'irrazionalità e la "cecità" della tensione derivante dalla Voluntas viventi, che diventa, pertanto, solo fonte di sofferenza. Al punto tale da proporre un rigoroso percorso di estinzione del desiderio, cioè di trasformazione della Voluntas viventi in Noluntas vivendi, in modo da tentare di neutralizzare, in una sorta di novello Nirvana, la sofferenza umana. Invece, la dinamica del Desiderio da me descritta è profondamente diversa, come puoi verificare, leggendo i miei ultimi tre messaggi ed anche, quando lo pubblicherò, il prossimo in uscita. Molto in breve, io credo che il Desiderio sia il patrimonio più grande che abbiamo, la forza e l’energia che ci spingono sempre “oltre” sul cammino della conoscenza e della realizzazione umana, forza a cui è legata la nostra speranza di felicità, come “progetto” che si svolge nel tempo e insieme agli altri uomini. Energia che non va, pertanto, neutralizzata, come pensava Schopenhauer, ma coltivata con premura, perché ad essa è legata ogni nostra possibilità di crescita e di comprensione delle realtà. Ti ringrazio moltissimo per l’intervento, che mi ha offerto un’ulteriore occasione di chiarire le cose dette. Mi scuso dell’inevitabile schematismo, ma i problemi da te posti, come ben sai, sono complessi. Ciao e buona giornata. Mario
 
   
Philippandia
Philippandia il 18/11/06 alle 15:36 via WEB
Caro Mario,ero consapevole che,citando Schopenhauer, avrei suscitato il tuo interesse ..ma il mio commento era un pò provocatorio..Era ed è l'altra faccia dell'oggetto in questione (alcuni lo definiscono oscuro)..è sempre bene,a mio modesto parere, guardare alle questioni in tutti i suoi aspetti..non fosse altro che per prendere coscienza delle eventuali complicazioni che porta il continuo desiderare..Ammetto,ho un'inclinazione verso la saggezza orientale,che di pessimistico non ha molto,ma che invece pone in primo piano il risveglio del Sé,ponendo in secondo piano i desideri materiali e non, degli uomini,ma questo è un altro discorso…Il pessimismo di questo filosofo mi ha da sempre profondamente colpito … e sono altresì convinta che anch’egli fa parte del grande gioco delle verità via via scoperte,partendo da Socrate ai giorni nostri..oguno di loro ha contribuito alla crescita intellettuale e spirituale dell’uomo. Un sorriso.Phil
 
pensieroinespresso
pensieroinespresso il 18/11/06 alle 17:39 via WEB
Il tuo commento, che non ho trovato per nulla provocatorio, ma solo stimolante, mi ha interessato molto proprio perché, parlando di Schopenhauer, ha messo in luce un altro punto di vista molto interessante, che io avevo consapevolmente trascurato, dandomi la possibilità di chiarire ancora meglio il mio. Nel filosofo tedesco la saggezza orientale viene assunta nell'ambito di un discorso filosofico complessivo, che in realtà finisce per snaturarla. Anch'io invece, come te, la amo nella sua purezza originaria. E concordo con te anche nella convinzione che la storia del pensiero , in tutte le sue espressioni e in ogni autore, contribuisce al "grande gioco delle verità", a cui anche noi, nel nostro piccolo, siamo chiamati a partecipare. Ti ringrazio ancora di cuore. Buonissima serata. Ciao. Mario
 
coccoleechiacchiere
coccoleechiacchiere il 18/11/06 alle 18:22 via WEB
Ciao dolcissimo Marittiello...sono venuta ad augurarti una splendida serata...un'abbraccio amicale ed un bacio only for you!!
 
 
pensieroinespresso
pensieroinespresso il 18/11/06 alle 18:33 via WEB
Eccomi a ricambiare auguri, abbracci e baci...Marittiello
 
sidera81
sidera81 il 18/11/06 alle 20:37 via WEB
UN GRANDISSIMO E AFFETTUOSISSIMO ABBRACCIO AL MIO MAGO PREFERITO!!!BUONA SERATA!!!
 
 
pensieroinespresso
pensieroinespresso il 18/11/06 alle 20:58 via WEB
Ottima serata a te e un immenso abbraccio. Marittiello
 
   
sigune1
sigune1 il 18/11/06 alle 22:35 via WEB
...ciao..! concordo con te sulla vitale importanza del desiderio..quale perno su cui l'essere umano ..tenta... di agire..ma mi sovviene un pensiero..." le aspettative"..quanta parte giocano..in un desiderare....? Sinergia di pensieri....con accanto un sorriso...
 
     
pensieroinespresso
pensieroinespresso il 19/11/06 alle 12:24 via WEB
Il presente del nostro animo si nutre della memoria del passato e dell'aspettativa del futuro. Credo che memoria e aspettativa siano la "materia" di cui si nutre il Desiderio, per orientare il nostro animo in una direzione, invece che un'altra, nell'infinita gamma di possibilità che costantemente si aprono davanti ai nostri occhi. Buona domenica per te. Un sorriso. Mario
 
kiku0
kiku0 il 24/11/06 alle 21:07 via WEB
particolarmente indovinata la scelta del dipinto...un'immagine che racconta in modo suggestivo il cammino del desiderio....quell'energia insaziabile che si fa colore...s'insinua...s'allunga...si dipana...cambia forma...trova altre dimensioni..nel rosso che si completa nell'azzurro mentre il blu si fa arancio e il viola scivola sul bianco che si colora di nero...la fame non è mai paga, ma si ampliano gli orizzonti mentre la conoscenza si rinnova...libera e consapevole... buona serata...Giulia
 
 
pensieroinespresso
pensieroinespresso il 25/11/06 alle 09:22 via WEB
Ti ringrazio, Giulia. Questo dipinto ha colpito molto anche me, per le ragioni che hai illustrato molto bene. Infatti, in un primo momento avevo inserito un'altra immagine, poi, appena ho visto questa, non ho avuto più dubbi...Buona giornata, poetessa/pittrice...Mario
 
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