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SCONTRO DI GIGANTI

Post n°92 pubblicato il 16 Ottobre 2015 da giancarlo.matta

Un osservatore “esterno” potrebbe considerare l’attuale scontro tra Occidente e Islam uno scontro di due giganti. Proviamo a domandare al nostro “osservatore esterno” (reputato -beninteso- esperto in faccende umane, sagace, saggio, colto e neutrale) quali siano, in sintesi, i punti forti e i punti deboli di ciascuno dei contendenti. Ecco alcune sue indicazioni.

- Occidente punti forti

L’elevata etica moderna e le libertà diffuse, risultato di secoli di evoluzione e critica socio-culturale, associata a un discreto livello medio di istruzione; La paura virile individuale che risveglia l’istinto di sopravvivenza; Il coraggio collettivo -evocatore di storiche memorie- che mobilita la virtù della conservazione; La possibilità di scegliere i Capi tra i migliori; Potente sistema tecnologico militar-industriale; punti deboli La “fede religiosa” (cristiana): un intralcio per le menti moderne; Il forte calo demografico; Il cedimento di sane motivazioni ideali; Il multiculturalismo peloso; La delusione per i molti difetti della Società occidentale, i conseguenti atteggiamenti di “tanto peggio-tanto meglio” e la diffusa fifa vigliacca (o indifferenza) verso gli “aggressori/giustizieri”.

- Islam punti forti

La “fede religiosa” (islamica): un incitamento per le menti primitive; La forte crescita demografica; La spinta alla conquista, col vantaggio (iniziale) classico di chi assume l’iniziativa; Il desiderio di vendetta per torti (veri o presunti) subiti; Il “terrore” di vivere sotto una tirannia e la “invidia rabbiosa” per coloro che vivono liberi: stati d’animo che generano impulso a scaricare la propria sofferenza sull’antagonista; punti deboli La sub-cultura arretrata persecutoria, crudele, autolesionistica, e il desiderio di libertà dei tirannizzati; La oppressione delle proprie donne; Basso livello culturale medio e inabilità a scegliere Capi validi; Scarse qualità e attitudini militari; Deficit tecnologico militar-industriale.

Adesso prendo commiato dall’ “osservatore esterno” e tento di commentare a mio talento, evidentemente partigiano, dei punti indicati da questo -che sono diversi- e mi limito per opportuna brevità a tre che ritengo cruciali. La “fede religiosa” cristiana dominante in Occidente, basata su “amore” e “perdono” = precetti notoriamente di scarsa efficacia (addirittura controproducenti) nei confronti di un aggressore. La “religione” islamica e il suo “dio” tremendo, coi suoi precetti abominevoli, è agli antipodi della religione cristiana la cui idea ( o illusione? ) sublime del dio che -fattosi persona- nasce, vive e muore ma risorge e domina l’eternità con la legge dell’amore, tende a soddisfare le migliori e più evolute pulsioni naturali della natura umana, non già (come invece impone l’islam) le peggiori e più primitive di essa. Ma la “fede” non basta. Ché, piaccia o meno, scontri di religione contro religione rappresentano un conflitto con esiti incerti. Non dobbiamo cadere nel tranello della “guerra di religione” anche se nei precedenti scontri vincemmo. Oggi è sul terreno etico che l’Occidente è più forte, più progredito, più motivato, e alla fine vincerà. Il “bilancio demografico” = certo, di questo passo entro pochi decenni in Europa gli islamici potrebbero divenire la maggioranza della popolazione, quanto meno una fortissima “minoranza” in grado di condizionare la vita a tutti. Il numero è potenza… . Ma in questo scontro -per ora- atipico, non convenzionale, prima della questione strettamente “numerica” è più probabile che vinca chi possiede anzitutto il più alto standard etico. I Capi dell’Occidente devono -e ancor più dovranno- essere convinti che siamo la Civiltà migliore. E poi riuscire a trasmettere tale convincimento al maggior numero di Cittadini, insieme alla dimostrazione della incompatibilità insanabile tra l’Occidente moderno e l’islam pietrificato nella sua primitiva e aggressiva barbarie.

Per quanto attiene più specificamente alle necessarie virtù militari e al loro riconoscimento presso il “datore di lavoro” = dubito assai che -dalle spelonche aride e sudice dei terroristi- salti fuori un novello e sagace “Giulio Cesare” che conquisti all’islam il suo impero (“califfato”), e che -ritto al timone di un barcone sovraccarico e fradicio- un novello e capace “Yamamoto” ammonisca il suo Califfo “fino alla Sicilia garantisco a tutti che arriveremo; oltre la Sicilia non garantisco a nessuno”. Comunque, in questa metafora (dei “dirigenti inascoltati”), si intende la eco della dura realtà diagnosticabile come “delirio di onnipotenza” che corrompe la mente dei capi e li porta a commettere errori fatali.In merito agli armamenti veri e propri, i nostri sono superiori. Caso mai, il problema è la determinazione di usarli… . Come avevo già notato tempo fa in un altro scritto, gli elementi che rendono tanto spaventosa la prospettiva di una vittoria della barbarie islamica contro la nostra Civiltà, sono gli stessi che la rendono possibile. Ma quegli stessi elementi, condotti sino all’estremo, possono spingere la mole islamica (colosso dai piedi fragili) a sprofondare completamente, definitivamente e per sempre in frantumi nella discarica della Storia.

Forse è soltanto questione di tempo.

Mi cito addosso.

Voglio riportare qui (aggiornata) anche la conclusione di quel medesimo mio scritto:

“Il cammino del Faraone”

Un antico aneddoto egiziano dice:

“Il vecchio osò domandare al Faraone:

-come hai fatto a diventare così potente?

-NESSUNO HA TENTATO DI FERMARMI fu la risposta.”

Sappiamo come andò a finire.

Oggi, il feroce e spregiudicato espansionismo islamico si sta creando molti nemici ricavandone odio diffuso e motivato. Il terrorismo degli islamisti genera paura e furore, il furore soffocherà la paura e scatenerà le forze che li sopprimeranno. L’arretratezza e l’invadenza degli islamici genera prevalentemente disprezzo e repulsione, che li farà emarginare e poi espellere dai tessuti sociali (o in alternativa evolversi) dove -non invitati- si sono introdotti tentando di costringere gli ospitanti a diventare (regredire) come loro.  Si ricordi come ciò che smette di crescere inizia a marcire… .

Oggi, in molti abbiamo deciso di fermare gli islamisti.

 
 
 

L’islam, le religioni, la laicità dello Stato moderno.

Post n°91 pubblicato il 16 Ottobre 2015 da giancarlo.matta

Il mio scritto precedente sullo “scontro di giganti” esponeva la tesi che l’odierna aggressione islamista impone una nostra forte reazione, ma -a differenza di quelle dei secoli passati (che per buona sorte videro la vittoria dell’Occidente “cristiano”)- tale reazione OGGI non deve essere basata e considerata sul principio dello “scontro di religioni”.

Significherebbe cadere in una trappola tesaci proprio dai nostri nemici.

Va da sé che quanto a “coesione” e “motivazione” e “aggressività” l’islam  -e non lasciamoci ingannare dalle sue divisioni e dispute dottrinali interne: quelle, peraltro in atto da sempre, non impediscono alla mole islamica complessiva (la “casa dell’islam”) di porsi, nei confronti del resto del mondo (la “casa della guerra”) come un monolite-  attualmente supera il cristianesimo (che in quanto religione tra le tante, teoricamente potrebbe forse essere l’unica “quantitativamente” in grado di opporvisi).

Ma non è questo il punto essenziale.

La reazione nostra vincente deve essere basata sul combattere lo scontro di Barbarie contro Civiltà, di sub-cultura e mentalità arcaiche e mummificate contro etica moderna aperta, raggiunta in secoli di faticosa, spesso dolorosa evoluzione sociale.

 

Alcuni Lettori hanno criticato le mie note dicendo che <solo il cristianesimo…può efficacemente opporsi all’islam, non già la “decadente” Civiltà “laica” poiché essa, in quanto tale, -sarebbe- necessariamente demotivata e debole>. Quelle sono le osservazioni ottuse di bigotti e “papofili” un po’ petulanti.

Ribadisco il mio dissenso. La Civiltà Occidentale moderna presenta ovviamente luci e ombre, necessita di ulteriori evoluzioni e perfezionamenti, tuttavia è complessivamente ancora la migliore (o, se proprio vogliamo auto-limitarci, la “meno-peggiore”) del mondo; di questo primato deve farsi forte, anziché angustiarsi in un grottesco “complesso di colpa / inferiorità” ingiustificato e autolesionistico o rifugiarsi nelle sacrestie.

 

Se potrà anche essere vero come il raggiungimento del vertice ( ? ) dello sviluppo di una Civiltà implica che molti suoi appartenenti non potranno restare a lungo seduti su tale vetta di profonda saggezza e talvolta altrettanto profonda delusione, (delle quali il relativismo e il buonismo conseguente ne esprimono un aspetto) (il “pensiero debole”) è altrettanto vero come molti appartenenti a tale Civiltà, anche tra i normali cittadini, sono disposti a difenderla strenuamente avvalendosi delle conquiste raggiunte, così difendendo sé stessi e la loro discendenza.

 

Non debbono esistere da Noi “guerre di religione”. Lo Stato moderno è laico e deve ignorare tutte le religioni (i quali culti, notoriamente, sono consentiti solo nel rispetto dell’Ordinamento giuridico). Ad esse lo Stato è sempre “superiore” quanto ad autorità e potere. L’islam ostile e incompatibile deve essere combattuto senza pietà non in nome di un’altra religione ma in nome e con la forza dei principi di Civiltà di un moderno Stato laico. Le leggi che abbiamo -applicate con rigore- sono sufficienti a fare sì che l’aggressione islamista si riduca a un problema di “sicurezza nazionale” e di “ordine pubblico”, e venga annientata.

 

Per -momentaneamente- concludere :

“I clandestini, i migranti, e compagnia bella, prevalentemente islamici o islamizzati, arrivano da noi per portarci tutti i guai dai quali fuggono.” Ebbene: se vogliono rimanere, dobbiamo esigere da loro il necessario, indispensabile cambiamento di mentalità, abitudini, comportamenti. Esigere da loro il massimo rispetto per noi e per il nostro sistema sociale. L’alternativa possibile e legittima può essere soltanto il respingimento : con le “buone maniere” se possibile, con le “cattive maniere” se necessario.

Per coloro che giungono fuggendo siccome davvero disperati, oppressi e spaventati, si tratta per questo generalmente di persone inclini alla sincerità e bisognosi e rispettosi = possiamo accoglierli (beninteso, in numero limitato), ed educarli in base ai nostri principi etici aiutandoli ad integrarsi, facendo opportuna e persistente leva -ed esercitando attento controllo- sulla loro leale disponibilità ad evolversi civilmente.

Per coloro che giungono accorrendo siccome invece aggressivi, e animati dallo scellerato, criminale intento di costringerci a regredire e divenire come loro = dobbiamo respingerli giacché ostili ed incompatibili col nostro Ordinamento.

Non abbiamo altre opportunità o alternative valide. La nostra Civiltà (non la “religione” che ne fu soltanto una delle forze del passato, e nella quale pochi tra noi oggi sono davvero convinti di “credere” ancora) è un bene prezioso collettivo da difendere.

Qualsiasi tentativo di introdurre o imporre la barbarie islamica può e deve essere interdetto con i mezzi ordinari disponibili, esigendo il rispetto della Legge (e non certo con contrapposizioni “religiose”, insisto), prima che le mutevoli realtà demografiche, economiche, socio-politiche, rendano impossibile una soluzione pacifica di legittima difesa. Le religioni, da noi, sono una faccenda individuale.                

 
 
 

U.E. = U.R.S.S.

Post n°90 pubblicato il 14 Settembre 2015 da giancarlo.matta

L’attuale “presidente” della maledetta “u.e.” (un certo Jean-Claude Junckers) ha nel recente passato rilasciato alcune dichiarazioni su argomenti di interesse “comunitario”. Le ripetizioni giovano.

Ritengo sia bene che quanto qui sotto riporto venga fatto conoscere.

[fonte : ]

http://www.telegraph.co.uk/news/worldnews/europe/eu/10967168/Jean-Claude-Junckers-most-outrageous-political-quotations.html

Eccovele, nel testo letterale dichiarato, reperibile in Rete Informatica, e mia traduzione:

 

1-On Greece's economic meltdown in 2011

”When it becomes serious, you have to lie”.

SULLA DISSOLUZIONE ECONOMICA DELLA GRECIA

“quando le faccende si aggravano, bisogna mentire.”

 

2-On EU monetary policy

“I'm ready to be insulted as being insufficiently democratic, but I want to be serious ... I am for secret, dark debates.”

SULLA POLITICA MONETARIA DELLA “U.E.”

“sono preparato a essere insultato in quanto scarsamente democratico, ma voglio essere serio … io sono per il segreto, i dibattiti oscuri.”

 

3-On British calls for a referendum over Lisbon Treaty

“Of course there will be transfers of sovereignty. But would I be intelligent to draw the attention of public opinion to this fact?”

SUL RICHIESTO REFERENDUM BRITANNICO IN MERITO AL “TRATTATO DI LISBONA”

“ovviamente ci saranno trasferimenti di sovranità. Ma sarei intelligente se richiamassi l’attenzione del pubblico su questo fatto?”

 

4-On French referendum over EU constitution

“If it's a Yes, we will say 'on we go', and if it's a No we will say 'we continue’.”

SUL RICHIESTO REFERENDUM FRANCESE IN MERITO ALLA “COSTITUZIONE U.E.”

“se il risultato sarà “sì” diremo ‘andiamo avanti’, se il risultato sarà “no” diremo ‘continuiamo’.”

 

5-On the introduction of the euro

”We decide on something, leave it lying around, and wait and see what happens. If no one kicks up a fuss, because most people don't understand what has been decided, we continue step by step until there is no turning back.”

SULLA INTRODUZIONE DELLA MONETA UNICA

“noi decidiamo in merito a qualcosa, lasciamo che vada avanti, attendiamo e vediamo cosa accade. Se nessuno pianta grane, siccome la maggior parte della gente non comprende cosa è stato deciso, noi continuiamo passo dopo passo fino a quando non si potrà più tornare indietro.”

 

6-On eurozone economic policy and democracy

“We all know what to do, we just don't know how to get re-elected after we've done it.”

SULLA POLITICA ECONOMICA E SULLA DEMOCRAZIA DELLA “U.E.”

“tutti noi -dirigenti della u.e.- sappiamo cosa si deve fare, soltanto non sappiamo come essere rieletti dopo che lo avremo fatto.”

 

E poi qualcuno si maraviglia che alle elezioni “europee” partecipino complessivamente (dato ufficiale del 2014) meno del 43% degli aventi diritto a votare = un indiscutibile fallimento.

E poi qualcuno si maraviglia che persone intelligenti, informate e bene intenzionate disprezzino la “u.e.” e ogni suo “rappresentante” in carica.

Spero di vivere ancora abbastanza per poter vedere (ammirare) due cose :

il crollo della abominevole mole islamista ;

il dissolvimento della maledetta “u.e.”.

 
 
 

CONTRA PAPAM

Post n°89 pubblicato il 04 Settembre 2015 da giancarlo.matta

Come il cristianesimo (affezione endogena) unito alla aggressione dei barbari da nord = germani (infezione esogena), furono le principali cause della caduta della antica Civiltà romana,

Così il catto-comunismo (affezione endogena) unito alla aggressione dei barbari da sud = islamici (infezione esogena), saranno le principali cause della caduta della moderna Civiltà europea.

A quel tempo, un dotto e fervente pàleo-cristiano (Origene) scrisse un libello per confutare le sagge e motivate critiche rivolte ai cristiani da uno strenuo difensore (Celso) della “societas” Romana. Non si rese conto di aver col suo scritto così affidato, trasmesso alla Storia il pensiero di un serio e leale cittadino di quella Civiltà che sarebbe stata poi stravolta dalla nascente religione.

Il testo di Origene era intitolato “Contra-Celsi”. Il “cattivo” criticava il “buono”. Dal mio punto di vista, ovviamente.

Mi permetto allora il paragone illustre. Invertendo tuttavia, colla mia non infrequente perfidia, la collocazione concettuale dei protagonisti e i termini della questione.

Atteso come il Capo della chiesa cattolica rappresenta purtroppo, a torto o a ragione, la incipiente “demenza senile” suicida dell’Occidente, a fianco dei “progressisti” nostrani comunque si vogliano chiamare. Osservò uno storico : “le Civiltà muoiono per suicidio, non già per omicidio”.

Noi etici-controjihadisti ci diamo da fare scrivendo per risvegliare le coscienze sulla minaccia islamista che affronta la nostra Civiltà, denunciandone le insidie e le incompatibilità, e anche per  additare al dovuto, meritato disprezzo i rinnegati nostrani i quali favoreggiano l’aggressore islamico per paura o per mal calcolati interessi di bassa-corte politica (o sincretìstica…) e / o economica.

E dunque con testi affidati alla Rete Informatica (quasi come messaggi chiusi in bottiglia e lanciati alla corrente di un fiume, con tenace speranza ma esito ignoto) vado scrivendo imperterrito il mio “Contra-Papam”, posto che giammai servirà a qualcosa.

[ E poi, che strano : un dramma nel dramma? Secondo alcuni Pubblicisti (esempio M.DellaLuna, A.Bagnai, P.Barnard, I.Magli, P.Melis) i germanici della fine XX / inizio XXI Secolo sono i premeditati aggressori, per la terza volta ( tralasciamo i secoli antecedenti… ), della circostante Europa, stavolta in veste di spregiudicati combattenti una spietata guerra economica.

Nelle due volte precedenti, dopo iniziali successi, furono pesantemente sconfitti.

Si diceva che “chi tiene la Germania tiene l’Europa”, e in effetti, fino alla tenuta del “Muro di Berlino” con la Germania divisa grosso modo in due parti, possiamo ben dire che mezza Europa era degli Americani e mezza Europa era dei Russi. Sbaglio? Caduto il “Muro” la Germania “da sola” ha preso in pugno l’Europa, non si sa per quanto… . Sbaglio?

Prendendo a prestito Platone: tutto e tutti devono avere un Padrone. Il Saggio lo ha (idealmente) dentro di sé; lo stolto lo ha (fisicamente) sopra di sé. Questo vale anche per gli Stati. Gli Stati virtuosi si governano da soli; gli Stati incapaci sono dominati da altri Stati.

Ha senso domandarsi per quanto tempo, buone o cattive che siano, tali condizioni durino.

Vi rifilo un’altra tartina stòica : volete conoscere il valore di una cosa? Affidatela al Tempo.

Le passate conquiste germaniche, con tutto il rispetto, non mi pare siano durate molto a lungo.

A questo punto, il detto “non c’è due senza tre”, noto anche in Germania, dovrebbe evocare prospettive molto sinistre nella mente del tedesco medio. Dovrebbe… .

Adesso, dopo iniziali successi economici ai danni degli altri “partner” europei, tuttavia, e di certo loro malgrado, vengono di nuovo occupati, o meglio invasi

( da orde di clandestini prevalentemente islamici o islamizzati = arriveremo in Germania! anche a piedi! Urlano gli invasati appena sbarcati in Grecia diretti a Nord ).

E i tedeschi, volenti o dolenti, se la dovranno vedere -anche- con coloro. Buon divertimento. Ma se i padroni della Germania diventeranno gli islamici…quale orrenda prospettiva per l’Europa! Chi di economia ferisce di economia perisce. E’ anche questa la Nemesi ? ] 

 
 
 

“cedant Arma Togae”

Post n°88 pubblicato il 07 Agosto 2015 da giancarlo.matta

PARAGONI E VALUTAZIONI

La crisi economica che sta devastando l’Italia ( caratterizzata da eziologia endogena ed esogena; in quest’ultimo ambito la maledetta “u. e.” costituisce elemento principale ) manifestò i suoi pròdromi verso la metà degli anni ’90.

E adesso, dopo circa venti anni siamo in agonia. Quasi come in tempo di guerra.

Alcuni sostengono una analogia con la seconda guerra mondiale: alla guerra seguì, dunque seguirà (anche adesso…?) la ricostruzione, il rilancio, il progresso… . I “corsi e ricorsi” storici … . Niente paura, gente !! Anderà tutto bene !! Vedrete !!

Io vedo complessivamente le cose sotto un’altra luce.

La differenza sostanziale che rende il paragone improponibile sta nel fatto che la devastazione bellica -e le correlate convulsioni sociali- si concentrarono in un breve periodo temporale; la compagine sociale che le subì fu quella stessa che sùbito dopo la guerra operò -essendo ancora capace- alla ricostruzione e seguente “miracolo economico” e ciò vuol dire che il “sapere”, le “esperienze” e le “capacità” non erano ancora perdute. E potettero essere trasmesse alla generazione successiva.

Oggi, invece, dopo praticamente un ventennio di declino costante, di vero e proprio “economicidio”, la generazione che lo ha subito si sta estinguendo: ha perduto le forze e soprattutto l’entusiasmo; non potrà ricostruire alcunché, sarà finanche incapace di “passare le consegne” alla generazione successiva che oggi vaga allo sbando.

Ecco perché la crisi economica di questi anni implica conseguenze peggiori -e probabilmente irrimediabili- di quelle derivanti da una guerra tradizionale.

L’esito?

Un declino irreversibile, temo.

E stavolta non abbiamo un “Piano Marshall” di aiuti che una Potenza straniera ma non troppo ostile ci elargisca con intenti relativamente disinteressati… .

Oggi si delinea, anzi è già praticamente in atto, la aggressione islamica che, da un lato con la minaccia terroristica e l’invasione massiva di “migranti” islamizzati e dall’altro con la avidità economica, vuole imporsi per costringere la Civiltà italiana in declino a degenerare nella barbarie islamica. Vogliono costringerci a diventare come loro, o a sottometterci. Comprando i nostri “rottami” a prezzo di liquidazione per poi riassemblarli a loro immagine e somiglianza… .

Possibili rimedi?

Già indicati in altro mio scritto, tempo fa.

Ricordo Lenin il quale asserì che i cittadini possono anche votare coi piedi:

possono votare coi piedi camminando, cioè andandosene e diventano “emigranti”;

possono votare coi piedi correndo, cioè fuggendo e diventano “profughi”;

ma si può essere emigranti o profughi se non si sono ancora compiuti i venti ÷ venticinque anni; poi è praticamente impossibile, o per lo meno implica prevalentemente esito fallimentare.

Io avevo proposto -e insisto, da quel testardo che sono- un terzo modo di votare coi piedi:

prendere a calci nel sedere quelli che hanno ridotto l’Italia nelle attuali condizioni (abbiamo nomi e cognomi) costringendo LORO ad abbandonare il Paese : una vera e propria “Rivoluzione Civile”, per poi tentare un nuovo “Rinascimento” nazionale con le buone forze etiche rimaste.

Il “calcio di avvio” della rivoluzione civile dovrebbero assestarlo tuttavia i Militari… ma non gli “alti gradi” = quelli (sono per giunta in pochi…) stanno ancora troppo bene: chi glielo fa fare? Dovrebbero, potrebbero agire i “ranghi intermedi”. Hanno o non hanno giurato di difendere la Patria ? e allora ? Quando ci vuole, ci vuole… .

Ma... e poi ? E poi “cedant Arma Togae, concedat Laurea Laudi”.

Ma lo so, lo so: SONO PREDICHE INUTILI.

Sarò ben contento di ricevere confutazioni serie e motivate.

 
 
 
 
 

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