Creato da asia601 il 12/09/2006
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SENSAZIONE
Ieri passeggiavo per il centro con la mia amica del cuore. Mi piace passeggiare con lei soprattutto perchè sono anni che non lo facevo più: camminare.
Lei non è molto alta e si tinge i capelli di un rosso intenso. Ha occhi verdi, grandi, puliti e belli. Ha incarnato pallido e una pelle perfetta senza difetto. Un elogio ai suoi 44 anni. Mi piace passeggiare con una bella "ragazza" con cui ho un rapporto di estrema confidenza e affetto profondo, da sorelle.
Non sono ancora consapevole di essere ritornata una donna libera. Ho tolto la fede, ma porto al suo posto un anello (suo regalo) e mi pesa molto di meno del dito libero. 23 anni significa aver fatto una montagna di cose. Troppe. Queste hanno creato dentro tutta una serie di abitudini. L'uomo che ti lascia crea un vuoto. Ma le abitudini sono peggiori.
Disabituarsi a cucinare per lui e per la famiglia, disabituarsi a fare gli spesoni o guardare negozi dove c'è qualcosa per arredare, disabituarsi a farsi scorrazzare in macchina (lui aveva la macchina più potente per i viaggi, io un'utilitaria), disabituarsi a sentirsi protetta quando va via la luce, quando senti il terromoto, quando lo sciacquone perde acqua e non puoi contare su di lui ma devi iniziare a ragionare con una serie di operai.
Disabituarsi ad organizzare le festività per partire dai suoi genitori (l'ho fatto per anni ed anni). Disabituarsi a dormire con la gamba sulle sue gambe o viceversa. Disabituarsi a non vedere l'ora di rivederlo la sera per raccontargli l'ultimo pettegolezzo o farsi fare un massaggio per il mal di schiena. Disabituarsi a considerare due stipendi e veder la vita economica meno dura.
Disabituarsi a pensare in due, ad immaginare cosa lui pensasse esattamente di una determinata cosa. Disabituarsi a sentire l'odore in casa di lui.
E ieri camminando con lei, ho pensato che mi ero disabituata soprattutto a stare con me stessa e fare le cose che amavo.
Roma al centro è magnifica. Roma è un dono per chi lo sa vivere. Le strade, le chiese che ieri erano piene. Gli esseri umani che, con la fretta di spendere le giornate con impegni avevo dimenticato di guardare e soffermarmi. Ho ripreso a pensare.
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Inviato da: apungi1950
il 22/02/2011 alle 13:01
Inviato da: miguelortega
il 29/12/2010 alle 11:08
Inviato da: la.gattanera
il 26/07/2010 alle 20:40
Inviato da: antenore45
il 30/06/2010 alle 01:59
Inviato da: blubeluga
il 29/12/2009 alle 16:04