Creato da asia601 il 12/09/2006
Fotografie della mente

Area personale

 

Archivio messaggi

 
 << Aprile 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30          
 
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

FACEBOOK

 
 
Citazioni nei Blog Amici: 10
 

Ultime visite al Blog

mariomancino.mantenore45frederaickwolfangieopposti_incongruentidoublellemmara59unlimite0adoro_il_kenyaocchi_che_sorridonostrong_passionkirienlavvocatodeldiavol0poetellabiancoelefante
 

Chi può scrivere sul blog

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 

 

« SENSAZIONE

Ben ritrovata

Post n°38 pubblicato il 29 Giugno 2010 da asia601

Passeggiavo per i sentieri della mia anima, non per ritrovarmi nei misteri o nella spiritualità, solamente perchè quelli battuti dai piedi li conoscevo troppo bene.

Conoscevo le strade asfaltate che hanno assorbito il sudore del mio corpo.

Conoscevo la consistenza della plastica del manubrio, che hanno tenuto duro alla presa delle mie mani.

Conoscevo l'impalpabilità dell'aria, quando ho provato a picchiarla  coi i miei pugni chiusi, o quando la rapivo senza che se ne accorgesse col ventaglio fatto di cartone per rinfrescarmi.

Conoscevo quello che gli occhi mi autorizzavano a vedere,  bevevo quello che la mia bocca riusciva a prendere, mangiavo il suono di una musica rock o sinfonica o semplicemente leggera.

Conoscevo, mi nutrivo, mi interrogavo.

Così passeggiavo per i viali della mia anima e questa mi diceva che si cibava d'altro.

Così che la terra non era quella che battevo a piedi nudi, ma era quella in cui il mio corpo cercava di entrare.

Parlavo ad un albero, e lui rispondeva. L'anima mi diceva che gli alberi ascoltano e rimandano.

L'olivo rimandava la donna  che prima cacciava, quella prima di me: l'amazzone.

I miei gatti dicevano che se li fissavo intensamente i loro occhi mi davano risposte alle mie domande, ed io con loro comunicavo nel silenzio attraverso occhi obliqui, rotondi. Ho miagolato con loro.

Cosa altro mi diceva la mia anima?

Che non servono scarpe, questo diceva.

Cosa mi  diceva la musica? Che per ballare bisognava lasciare il corpo e lasciarsi trasportare da essa. Perchè lei ti porta in posti sconosciuti, in strade mai battute, nel mistero dell'Uno...

Selvaggia.

Da selvaggia io mi arrampicavo sugli alberi insieme alle scimmie. Da umano io guardavo le scimmie arrampicarsi e le aquile volare.

Così che il mio corpo mi conduceva in una direzione e si stordiva di inutilità mentre la mia anima ne prendeva un'altra e produceva rumore, quelle delle foglie spettinate dal vento o il verso del lupo esaltato dalla luna ormai piena.

Un corpo che imprigionava la liberta di espressione dell'anima.

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
Vai alla Home Page del blog
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963