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« Lanterne rosse | Lettere alle farfalle » |
..fui colpito dalla bianchezza delle sue unghie di lei: curate, brillanti, di colr avorio, allungate in modo meticolo. Erano lo stemma della cura che aveva del suo corpo. Un diadema naturale che nemmeno sapeva di possedere.
La loro luce era percettibile solo ad un occhio attento come il mio, sembrava che quelle dita affusolate potessero solo terminare con qualcosa di splendido, di curato, di armonioso, e..grazie a Dio, la sua bellezza era arrivata a completare le sue mani con mandorle d'avorio.
Credo che in ogni donna ci sia un pezzo della "tua Venere ideale", e io in lei ero riuscito a trattenere il respiro davanti alle sue mani.
Dio mio, le avrei baciate per notti intere.
Le avrei portate alle mie labbra solo per farmi accarezzare il viso, solo per sentirne la morbiezza e la delicatezza che avrei potuto sentire mentre mi avvolgevano il viso...ma erano sogni, e la distanza tra me e le sue mani erano un desiderio acceso.
Fuori non pioveva piu', e una volta aperti gli occhi smisi di sognarla, di sognare le sue mani sopratutto...la realta' non poteva cibarsi del mio tempo, "tutto a un limite" mi dicevo..ma come potevo non desiderarla?, smettere di fare l'amore attraverso quelle mani di quella donna perfetta che dentro di me esisteva? Lei c'era, Lei esiste, Lei c'e'..non e' fantasia, non e' sogno. So' che c'e'...e nel mio umile mondo da Don chisciotte sapevo che la bellezza non ha confine, che sprigiona desiderio, che tutto cio' che di bello esiste ti accarezza...e le sue mani son qui con me....
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Inviato da: redelconsumismo
il 27/12/2006 alle 18:34
Inviato da: kayfakayfa
il 07/12/2006 alle 05:18
Inviato da: balanoglossus
il 06/12/2006 alle 22:30
Inviato da: kayfakayfa
il 04/12/2006 alle 07:23
Inviato da: rodabea
il 02/12/2006 alle 10:09