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« Le Pagelle di: GERMANIA ...Statistiche BAYERN Stagi... »

Pareggio a fatica per una GERMANIA che mostra la sua pochezza in attacco ! ... GERMANIA - Francia = 0 - 0 !

Post n°9548 pubblicato il 06 Settembre 2018 da douglas71
 

Purtroppo la partita contro la FRANCIA spegne anche l'ultima speranza che la colossale figura di merda patita all'ultimo MONDIALE da parte della GERMANIA fosse stata SOLO UN CASO ... SOLO UNA COMBINAZIONE DI SFORTUNATE CASUALITÀ (ma quali?).

La GERMANIA per 70 minuti fa da triste SPARRING-PARTNER ad una FRANCIA nettamente superiore che a più riprese umilia i TEDESCHI con i ripetuti ed efficaci colpi di tacco a ripetizione dello splendido MBAPPE, c'è la sensazione costante che la FRANCIA quando alza il ritmo si renda ingiocabile per i TEDESCHI, la GERMANIA dal canto suo ripropone gente come MULLER e REUS in attacco che speravamo ormai morta e sepolta ed i DIFENSORI FRANCESI non hanno alcun problema a fermare ogni loro timida e sbilenca iniziativa.

GORETZKA che in BUNDESLIGA sembra ZIDANE dei bei tempi contro la FRANCIA non tocca palla nel vero e proprio senso della parola, KROOS senza i BULLETTI del REAL MADRID è un anonimo e lento centrocampista, solo in difesa la GERMANIA regge bene e gioca bene con grandissimo impegno ma è agghiacciante la pochezza dell'attacco TEDESCO e la Tecnica approssimativa della maggior parte delle nostre punte, se da una parte MBAPPE e GRIEZMANN sono favolosi dalla nostra parte le uniche belle cose sono le discese sul fondo di WERNER che comunque quando si accentra è una miserabile pippa come tutti i suoi compagni di reparto ... ma MULLER e REUS non sono più assolutamente presentabili in NAZIONALE.

Ci salva il fatto che GIROUD sia una merda assoluta a livello tecnico e tattico assolutamente degno di giocare con NOI è grazie a lui ed alla sua pochezza che sfumano nel nulla la maggior parte delle velenosissime ripartenze dei BLUES ... le nostre punte non sanno saltare l'uomo e non sono neanche veloci (a parte WERNER) ed allora al centro ad un certo punto bastano i soli POGBA e KANTE a fermarli ... perchè ad affrontare i difensori non ci arrivano neanche.

Poi dopo il 70° la FRANCIA è forse stanca e la GERMANIA crea addirittura un POKER di grandi occasioni da GOL ma la palla non entra ... ci mette del suo anche il pessimo LOW che tiene sino all'80° il guizzante SANE in panchina e che fa scaldare per niente BRANDT per poi non farlo entrare ... alla fine lo 0 - 0 non è neanche un brutto risultato se si pensa che MBAPPE da solo (quindi escludendo anche GRIEZMANN..) è ben più forte di tutte le nostre punte messe insieme ... ed è già un miracolo non aver preso GOL ... ma il livello della GERMANIA è davvero precipitato in basso e se non salta fuori qualche punta e non si caccia certi ZOMBI la NAZIONALE è destinata a peggiorare ancora.


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GERMANIA - Francia = 0 - 0

 
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Commenti al Post:
d.rex
d.rex il 06/09/18 alle 23:39 via WEB
Assolutamente non d'accordo, se c'era una squadra che doveva vincere questa partita era la Germania. I colpi di tacco non sono gol, sopratutto se fatti a metà campo...D'altronde per tutti i siti e blog anche italiani, il migliore in campo è stato Areola ed in effetti è stato così. Questa partita dimostra due cose: 1) Le Germania non è così scarsa come qualcuno vuole presentarla. 2) La Francia è una delle più scarse vincitrici del Mondiale della storia, d'altronde non ha incontrato nessuna squadra veramente forte sul suo cammino (l'Argentina non la considero tale essendo semplicemente ridicola dalla metacampo in giù).
(Rispondi)
 
orff92
orff92 il 07/09/18 alle 00:40 via WEB
Vallo a capire Loew, magari non gli piace l'odore delle ascelle di Sané.
(Rispondi)
 
Chainjaw
Chainjaw il 07/09/18 alle 06:15 via WEB
Per me abbiamo giocato bene, gli ultimi minuti meritavamo il vantaggio.
(Rispondi)
 
Florian_67
Florian_67 il 07/09/18 alle 06:52 via WEB
Riporto qui le mie considerazioni a caldo di ieri sera. Germania ben messa in campo con Kimmich a fare filtro davanti ad una difesa più coperta del solito con Ginter e Rudiger terzini. Anche Goretzka aiuta in fase difensiva e tutto ciò permette ai tedeschi di far fronte dignitosamente ai campioni del mondo francesi che, da campioni veri, sono scesi in campo per nulla appagati. Germania più deficitaria in fase offensiva. Pochi i lanci filtranti, attaccanti che raramente sono riusciti a superare l'attenta difesa francese. Reus non s'è visto, Kroos ha calciato solo le punizioni, Muller e Werner hanno fatto movimento senza grande pericolosità. Io proverei ad inserire Brandt e Petersen, anche se in ottica torneo più che vincere a tutti i costi è fondamentale non perdere. (Rispondi) Florian_67 Florian_67 il 06/09/18 alle 22:49 via WEB Secondo tempo sulla falsariga del primo con i tedeschi più pericolosi, soprattutto nel finale. Alcuni buoni movimenti di Werner sulla sinistra, ma si è sentita per tutti i 90 minuti la mancanza di un centravanti vero. Alla fine è uno 0-0 che non si butta via, perché la Francia campione del mondo ha giocato una signora partita e ha mostrato la classe autentica di vari suoi elementi. Una classe che la Germania non ha e a cui ha potuto sopperire con l'impegno e soprattutto l'umiltà, quell'umiltà totalmente mancata negli ultimi dodici mesi e che era stata invece l'arma in più per la vittoria nei mondiali 2014 e anche nella Confederation 2017. Il mio giudizio per Loew & Co. è dunque positivo. Abbiamo dato il massimo di quanto abbiamo attualmente. Siamo tornati ad essere una squadra, però, e non è poco.
(Rispondi)
 
Florian_67
Florian_67 il 07/09/18 alle 07:20 via WEB
Abbiamo giocato una buona partita contro una squadra fortissima, non a caso Campione del Mondo, che ci mette SEMPRE in difficolta (guarda caso è in vantaggio negli scontri diretti). A mio avviso ci sono due valutazioni da fare, una positiva l'altra negativa. La considerazione positiva è che finalmente la Germania è tornata ad essere una squadra e non una somma di individualità. C'è stato impegno, agonismo e tatticamente siamo stati ben messi in campo. Se Boateng e Hummels hanno fatto una gara dignitosa è perché non sono stati lasciati allo sbaraglio dal resto di una squadra scriteriatamente votata all'attacco. La fase difensiva ha funzionato bene perché Ginter e Rudiger hanno dato il loro apporto e così Kimmich nel ruolo che gli è più naturale, quello che fu di Schweinsteiger e di Matthaeus. Ovviamente abbiamo perso qualcosa in fatto di spinta propulsiva, soprattutto perché Rudiger (che a me non piace) ha poca dimestichezza sulla sinistra e col pallone tra i piedi. Goretzka si è visto poco perché è stato cercato poco, ma è uno che corre, un centrocampista box to box capace di rubare palloni e di inserirsi in attacco. Mi ha ancora deluso Kroos, lentissimo, capace solo di passaggi laterali e calci da fermo. Muller ha fatto il suo, ma è l'ombra del campione che era. Sinceramente io non lo schiererei più negli undici titolari, affiancando a Werner (che non è un centravanti ma un'ala) uno tra Brandt e Sanè. Davanti abbiamo un buco enorme che non si può riempire con un falso nove alla Reus. Purtroppo l'alternativa Petersen è raccapricciante, così come sarebbe stata quella di Wagner o di Gomez. Bisogna sperare che qualche giovane della Under21 tipo Eggstein cresca in fretta e bene altrimenti facciamo la fine del Portogallo di qualche tempo fa: una squadra che gioca bene ma che è incapace di finalizzare perché in avanti non ha nessuno che la metta dentro. Per finire una considerazione sulla Francia. Alla prima partita dopo un mondiale vinto e in terra di Germania poteva mostrare cedimenti fisici e psicologici che non ci sono stati. Noi quattro anni fa nella prima amichevole postmondiale contro l'Argentina perdemmo in casa 2-4 mostrando uno spettacolo pietoso. Da allora e salvo rari sprazzi non ci siamo più ripresi e tanti giocatori, ancora giovani, hanno lasciato la nazionale o il calcio perché a corto di motivazioni. E' un problema più sociale che calcistico e riguarda la Germania di oggi: una nazione appagata, che ha poca voglia di lottare e nessun bisogno di riscattarsi sul piano sportivo. Ieri sera ci ha salvati non la tecnica, ma l'orgoglio. Accontentiamoci.
(Rispondi)
 
douglas71
douglas71 il 07/09/18 alle 10:09 via WEB
Per 70 minuti buoni appena la FRANCIA accelerava andavamo in Tilt e dobbiamo ringraziare la buona serata della nostra difesa ed il ritorno di un grande NEUER ... nel primo tempo abbiamo giocato in 7 contro 11 perchè: GORETZKA, MULLER, REUS e WERNER non toccavano palla, nella ripresa un po meglio MA NON ABBIAMO PUNTE ed il rendimento di MULLER e REUS è troppo penoso.
(Rispondi)
 
douglas71
douglas71 il 07/09/18 alle 10:15 via WEB
Ed anche KROOS è un problema, lontano da MADRID non combina un cazzo, mentre MODRIC fa cose mostruose anche con la sua Nazionale KROOS quando veste la maglia della nazionale diventa un normale centrocampista ... caratterialmente non è cresciuto assolutamente. Quanto STRACAZZO ci manca gente come MATTHAUS ed EFFENBERG, non c'è nessun LEADER in NAZIONALE nessuno con un Carattere ed un Forza che possa spingere in compagni, NEUER è OK ma è un Portiere ci serve qualcuno in mezzo al campo che comandi il gioco e la squadra proprio come facevano MATTHAUS ed ancor di più EFFENBERG, in GERMANIA non ci sono più giocatori con le PALLE.
(Rispondi)
 
 
Tosaj
Tosaj il 07/09/18 alle 11:01 via WEB
La difesa secondo me ieri proprio non ha rischiato nulla. Se Hummels e Boateng sono integri e concentrati sono veramente forti. La Francia gioca principalmente di rimessa e contropiede per sfruttare la velocità di Mbappè che ieri sera non ha combinato proprio un cazzo (forse a stare troppo con Neymar sta imparando a fare cose inutili). La Germania meritava il vantaggio alla grande però in una competizione dove prima non bisogna perdere è meglio non prendere gol. Finalmente al posto delle inutili amichevoli questo torneo mi sembra molto più sensato perchè non si vedono partite con 10 cambi per squadra dopo il primo tempo. Concordo sull'assenza di carattere di Kroos che cmq basta guardarlo in faccia per capirlo. Al Real lui è al seguito degli altri non certo uno che si esprime in prima persona.
(Rispondi)
 
 
Florian_67
Florian_67 il 07/09/18 alle 11:16 via WEB
Concordo sulla mancanza di giocatori con le palle, di veri leader. Forse potrà diventarlo Kimmich, di certo non lo è Kroos. Mi chiedo se è mai possibile che nei primi 45 minuti ad accompagnare l'azione di gioco sia stato sempre Boateng, un difensore (!), e mai Kroos. Boateng non è Beckenbauer e nemmeno Augenthaler (il nostro leggendario libero-capitano degli anni 80). E' un buon difensore con un discreto piede, ma la visione di gioco spetterebbe ad un regista vero che ieri non s'è visto.
(Rispondi)
 
 
Florian_67
Florian_67 il 07/09/18 alle 11:16 via WEB
Concordo sulla mancanza di giocatori con le palle, di veri leader. Forse potrà diventarlo Kimmich, di certo non lo è Kroos. Mi chiedo se è mai possibile che nei primi 45 minuti ad accompagnare l'azione di gioco sia stato sempre Boateng, un difensore (!), e mai Goretzka o Kroos. Boateng non è Beckenbauer e nemmeno Augenthaler (il nostro leggendario libero-capitano degli anni 80). E' un buon difensore con un discreto piede, ma la visione di gioco spetterebbe ad un regista vero che ieri non s'è visto.
(Rispondi)
 
 
orff92
orff92 il 07/09/18 alle 14:29 via WEB
"In GERMANIA non ci sono più giocatori con le PALLE" perché in Germania non ci sono persone con le palle...basta metterci piede una volta e incontrarne un paio di tedeschi per avere una perfetta istantanea di loro: nel complesso, trattasi di un popolo spocchioso, molto noioso, con un'esagerata ingiustificata autostima, alti livelli di consanguineitá e un ridicolo fetish di sottomissione verso i musulmani.
(Rispondi)
 
 
 
Tosaj
Tosaj il 07/09/18 alle 15:42 via WEB
grande Orf, l'ultimo punto è veramente fantastico ma purtroppo penso realistico.
(Rispondi)
 
 
 
Florian_67
Florian_67 il 07/09/18 alle 16:45 via WEB
Io non sono mai stato in Germania e non ho mai avuto amici tedeschi. Tuttavia ho sempre amato questa nazione e chi ci vive, di un amore forse ingiustificato e mitizzato, senza del quale comunque non potrei stare qui con voi a tifare per la nazionale tedesca ed il Bayern Monaco. Io ho 51 anni e ho fatto in tempo a conoscere, pur da lontano, parecchie Germanie. Ho iniziato con la Germania di Schmidt, quando c'era ancora il muro e parlare di tedeschi dell'Ovest aveva un senso politico, sociale, culturale. Ad essere diventata comunista era la vecchia Prussia, mentre la "mia" Germania si identificava secondo l'asse renano-bavarese piuttosto sudista, tradizionalista, bonariamente conservatore. A dispetto di Bonn, si diceva che Monaco era la capitale morale della Germania. Guardavo Monaco attraverso le puntate de l'Ispettore Derrick e mi piaceva. Sentivo mia quella malinconia e quell'angoscia così lontane dall'ironia pacchiana del sergente Colombo, l'americano. Derrick, il popolo tedesco, era più profondo e tragico. Sentivo, con i miei lontani, amici tedeschi, di condividere un destino. Ho amato la Germania di Kohl durante gli anni ottanta, quando Berlino con tutte le sue sfaccettature era il simbolo dell'Europa, quando l'Europa non c'era. Poi arrivò l'89 e cadde il muro e l'idea tanto accarezzata che un popolo potesse riunirsi si fece realtà. Nel 1990 la Germania Ovest divenne per la terza volta Campione del Mondo e sembrava essere l'alba di una Germania unita capace di convogliare intorno a sé secoli di cultura e spirito europei. M'innamorai dell'Europa, da Carlo Magno ai Romantici, ignorando bellamente Maastricht e la globalizzazione. Fu un errore di prospettiva epocale che commisero in tanti a cui per un attimo sembrò possibile costruire il nuovo con il vecchio, rispolverare antiche bandiere e tradizioni. Invece un mondo scompariva e la Germania finiva, diluendosi in un'indistinta e anonima idea di libertà. Il prezzo da pagare per l'unità fu l'annullamento, la perdita di quel poco di identità che quel muro paradossalmente ancora manteneva. Arrivarono i "nuovi tedeschi", i giovani "verdi" che erano americani travestiti, e la globalizzazione si fece realtà nel Paese più identitario e tradizionalista d'Europa. La "nuova Germania" ha seppellito la "vecchia" e le icone della mia giovinezza sono state dimenticate se non addirittura insozzate. Da allora il mio rapporto con la Germania e i tedeschi riguarda quasi esclusivamente un passato che non c'è più, un popolo che non c'è più, una cultura e un carattere che non ci sono più. Se ne accorse Trapattoni quando arrivò al Bayern pensando di trovare un certo tipo di tedesco, determinato e tenace, e si trovò dei bimbetti viziati che si davano il turno in infermeria invece di sgobbare sul rettangolo di gioco. Ecco cos'era diventata la "nuova Germania Europea", un Paese di giovanotti privi d'orgoglio, imbevuti di politically correct, di multiculturalismo, di buddismo... la Germania di Klinsmann. Poi, giocoforza, ho chiuso un occhio e anche due, perché "la Germania è sempre la Germania", il mondo va avanti e si rinnova e ovviamente anche la "mia Germania" degli anni 70-80 era profondamente diversa da quelle che l'avevano preceduta. Tuttavia quando si parla di "carattere" e di "spirito" tedesco mi chiedo per davvero se qualcosa non si sia rotto definitivamente. La Germania che si fa mettere sotto dalla Corea come un'Italietta qualsiasi non ha nulla della mia Germania. Dal tragico siamo ahimè scivolati nel comico, nel grottesco...
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Florian_67
Florian_67 il 07/09/18 alle 17:33 via WEB
E parlando di giocatori tedeschi di autentico carattere, più che ad Effenberg, esaltato da Douglas, il mio pensiero va a gente come Harald "Toni" Schumacher, Uli Stielicke, Klaus Augenthaler pronto a trascinare la squadra sguardo alto e petto in fuori... oppure Andy Brehme, il soldatino che non tradisce e va a battere il rigore che nessuno se la sente di tirare regalandoci la Coppa del mondo. Carattere aveva Rolff (c'è qualcuno che se lo ricorda?) che annullò Platini facendo vincere all'Amburgo la sua prima e unica Coppa dei Campioni. Oppure Berti Vogts, terzino durissimo in marcatura chiamato anche "terrier" perché in pochi stanavano gli attaccanti avversari come facevano lui. Il calcio tedesco poteva essere sgraziato e nient'affatto fine, ma era sinonimo di dedizione e agonismo, di partite impossibili risolte a volte con una forza d'animo sovrumana capace di avere la meglio sul talento eccelso di campioni avversari. Tant'è che il gol di Kroos all'ultimo secondo con la Svezia mi aveva illuso, ricordandomi altre incredibili resurrezioni. Ma poi è venuta la sconfitta con i coreani e l'eliminazione ai gironi, qualcosa di totalmente incredibile per una squadra famosa per la capacità di rialzarsi e di arrivare in fondo alle competizioni maggiori. Invece abbiamo fatto ridere, ci siamo arresi prima ancora di giocare, come quando ci siamo assurdamente inginocchiati all'Italia di Balotelli (che certo non era l'Italia di Rossi e Tardelli...) La mia Germania poteva perdere, ma lo faceva sul campo e lottando per 94 minuti. Mai visto le gambe molli di un tedesco prima del 2000. Mai visto un tedesco in crisi psicologica ed esistenziale prima del 2000. I tedeschi di una volta esistono solo nella memoria di chi ha conosciuto un'altra Germania... Forse la spocchia e l'esagerata e ingiustificata autostima di cui parla Orff è solo un modo di esorcizzare un senso di inferiorità altrettanto ingiustificato e altrettanto tedesco, se non di più.
(Rispondi)
 
Florian_67
Florian_67 il 08/09/18 alle 11:09 via WEB
Intanto Sanè si è dato malato per la partita contro il Perù...
(Rispondi)
 
 
goassmass
goassmass il 08/09/18 alle 19:06 via WEB
In realtà ufficialmente è per "motivi personali" e più precisamente parrebbe essere per la gravidanza della compagna.
(Rispondi)
 
 
 
Florian_67
Florian_67 il 09/09/18 alle 07:59 via WEB
Che tenero.
(Rispondi)
 
d.rex
d.rex il 09/09/18 alle 23:13 via WEB
Scusate, ma sto leggendo qui una serie di luoghi comuni e panzane sui tedeschi da gente che per sua stessa ammissione non è mai stata in Germania... Quindi magari prima di parlare di consanguineità (!?) e genuflessioni all'islamismo (?!!) fatevi un giro in Germania, parlate con qualche tedesco e magari parlate anche (qualche parola di) tedesco. Non è un grande periodo per la nazionale, ma da qui a prendere la tangente sui massimi sistemi sociali, politici ed economici di un Paese ce ne vuole...Capisco che il Salvinismo stia imperversando in Italia, ma magari prima di commentare (o twittare come il nuovo leader maximo) sempre e comunque a cazzo un collegamento tra mani e cervello sarebbe d'uopo. Io in Germania ci vado spesso e ho il doppio passaporto, non vedo sinceramente tutte queste schiere di debosciati che descrivete, o perlomeno ne vedo molti meno che in Italia. Poi che non ci siano più i tedeschi del Terzo Reich questo va da sé (non vedo neanche tanti giovani Balilla, anche se qualcosa sta rinascendo...), ma direi che forse è meglio così...
(Rispondi)
 
 
Florian_67
Florian_67 il 10/09/18 alle 07:16 via WEB
Io di consanguineità e di islamismo non ho parlato, men che meno di Terzo Reich. Di debosciati teutonici ne parlò Trapattoni 20 anni fa: "Strunz... Strunz!" Ricordi? Lui pensava di avere a che fare con giocatori di tempra come quelli che aveva affrontato in campo e in panchina e invece ci trovò dei lavativi che facevano a turno per imboscarsi in infermeria. Siamo alla fine degli anni novanta, il calcio tedesco si appresta a vivere una lunga crisi e la società tedesca a cambiare in molti suoi aspetti. Io non sono stato in Germania, ma ho letto libri. Il calcio è sempre espressione di una realtà sociale. Che la Germania (unita) di Schroeder non fosse più la Germania (Ovest) di Kohl è un fatto. Poi ognuno fa le valutazioni che vuole, io ho notato un peggiormento e non solo perché di Beckenbauer, di Matthaeus e di Voeller non ne sono nati più. Ho notato un peggioramento in quanto si è cercato da più parti di modificare RADICALMENTE quella che era, con tutti i suoi vantaggi e i suoi limiti, la mentalità tedesca. Vogliamo parlare solo di calcio e ti accontento. La "vecchia" Germania giocava col 5-3-2 ed era una squadra che puntava sull'agonismo e sulla sua capacità reattiva. Non era e NON VOLEVA ESSERE il Brasile o la Spagna. Era la Germania, la Germania che pur non giocando un calcio non trascendentale lottava per 90 minuti e poi vinceva spesso le partite. Il trequartista alla Baggio o alla Ozil, talentuoso quanto discontinuo, la Germania non l'ha mai avuto. Poteva giocare con delle mezzeali, ma mai con un nove e mezzo o un falso nove. Si dirà che il calcio è cambiato, però qua noi stiamo a piangere la mancanza di un centravanti puro che fino ai tempi di Bierhoff la Germania aveva. Perché ci siamo innamorati dei trequartisti e nelle scuole calcio hanno forgiato solo calciatori con determinate caratteristiche? Per il semplice motivo che in omaggio alla globalizzazione ad un certo punto ciò che era semplicemente "tedesco" non andava più bene. O era addirittura disprezzabile (e i tedeschi sono maestri nell'autopunizione). Ieri sera la Germania ha rischiato di pareggiare contro il Perù perché nonostante una partita votata all'attacco ha avuto serissimi problemi di andare in gol, con Werner e Reus a sbagliare tutto quello che potevano, riuscendo persino a fare acqua in difesa, permettendo ai peruviani di segnare un gol al primo tiro e di essere pericolosissimi in altre due-tre occasioni. A te pare un fatto naturale che i tedeschi, con la loro tradizione offensiva, non sappiano più trovare la via del gol o lo trovino magari all'85esimo grazie ad un tiro fortunoso di un terzino?? Per me non è naturale e o per certo che uno come Rudi Voeller ieri sera di gol ne faceva tre. E che con difensori arcigni tipo Forster o Kohler i peruviani al tiro in porta non ci andavano nemmeno. Ma quella Germania, si è detto (anche i tedeschi l'hanno detto) giocava male... E questa qui, come gioca? A me fa venire il voltastomaco.
(Rispondi)
 
 
 
erinda.25
erinda.25 il 10/09/18 alle 09:32 via WEB
Il problema della nazionale tedesca in questo momento è solo Loew. Dopo tanti anni è più che normale cambiare il ct.
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Florian_67
Florian_67 il 10/09/18 alle 10:05 via WEB
Loew andava fatto fuori perché quando sbagli IN QUEL MODO non puoi avere una seconda opportunità, manco se avessi vinto dieci coppe del mondo. E' stato oltraggiato un popolo, una storia, una bandiera. Son cicatrici che restano per sempre. Tuttavia in Germania non mancano solo i centravanti, ma pure gli allenatori buoni. L'immobilismo di una Federazione e di un Paese intero sta anche in questa consapevolezza di un ricambio che non c'è. Se Loew chiama Petersen è perché Petersen con tutti i suoi limiti ENORMI ha segnato 15 gol, uno score che gli altri attaccanti tedeschi in Bundesliga si sognano. Ma se Petersen è il miglior centravanti tedesco questo significa che della Germania, la Grande Germania potenza calcistica di primo livello, è rimasto solo il Mito.
(Rispondi)
 
 
 
 
Tosaj
Tosaj il 10/09/18 alle 11:01 via WEB
Concordo, il problema sta in panchina. E' l'allenatore che è durato di più su una panchina di una grande nazionale. Bisogna saper voltare pagina.
(Rispondi)
 
 
 
d.rex
d.rex il 11/09/18 alle 17:59 via WEB
Quando scrivi "quanto si è cercato da più parti di modificare RADICALMENTE quella che era, con tutti i suoi vantaggi e i suoi limiti, la mentalità tedesca" a chi ti riferisci esattamente? Sono da sempre poco convinto dei discorsi su poteri forti, entità occulte o quant'altro che riescono per proprio volere o interesse a modificare la modalità di un intero popolo. La mentalità di un popolo si cambia in un arco temporale molto più lungo e non è sicuramente uniforme per tutti gli individui appartenenti a quella società (per fortuna aggiungo). Poi se vogliamo dirla tutta quel tipo di società comunque ci ha fatto vincere un Mondiale 4 anni fa (il più difficile di tutti visto che era organizzato in Brasile). Seconda cosa difficile da spiegare è che quest'anno a vincere i Mondiali sono stati i francesi che in termini di sradicamento delle proprie origini, globalizzazione e multiculturalismo non hanno pari al mondo. Come dici tu penso sia meglio attenerci al calcio e non deragliare su argomenti filosofici, politici...e lì magari si potrebbe cominciare dal sostituire un CT in totale stato di confusione e senza alcuna idea di gioco anziché cambiare la mentalità di 80 milioni di tedeschi.
(Rispondi)
 
 
 
 
d.rex
d.rex il 11/09/18 alle 18:04 via WEB
Sull'amichevole col Perù aggiungo che valeva meno di una mazza, non l'ho nemmeno vista ma da quello che scrivi tu stesso abbiamo meritata la vittoria pur con una formazione abbastanza rimaneggiata. Se vuoi far scambio con la Nazionale Italiana che contro Polonia e Portogallo (non Francia) ha fatto 2 tiri in porta in 180 minuti ben venga...io mi tengo volentieri la Germania
(Rispondi)
 
 
 
 
Florian_67
Florian_67 il 12/09/18 alle 16:43 via WEB
Mi era sfuggito questo tuo intervento e ti rispondo solo adesso. Sui cambiamenti "radicali" volutamente inseguiti potrei fare vari esempi ma mi atterrò al calcio. Dopo gli anni della crisi seguita all'Europeo del 96 e culminata con la débâcle di quattro anni dopo, in Germania si operò un generale ripensamento del sistema-calcio che è stato magnificato forse un po' frettolosamente dopo la vittoria mondiale del 2014. Il ripensamento di cui parlo non ha significato solo l'allargamento di prospettiva a oriundi e naturalizzati in omaggio al multiculturalismo, ma anche e soprattutto un'autocritica riguardo lo stile caratteristico del calcio tedesco. In parole povere, si criminalizzava non solo l'era Ribbeck, ma persino il calcio atletico ma poco appariscente che aveva fatto la fortuna del Bayern e della nazionale. I tedeschi oltre che non più vincenti si scoprirono "brutti" e pensarono che sarebbe stato giusto cambiare mentalità e uniformarsi al calcio latino più fantasioso. Ecco dunque privilegiare nelle scuole calcio il possesso palla e il dribbling e l'esplosione di trequartisti in luogo di mediani e di punte. Col risultato di un cambiamento del dna calcistico tedesco, un cambiamento in definitiva problematico se è vero che oggi i Bierhoff e i Matthaeus chiedono a voce alta un ritorno del calcio tedesco alle sue origini. Solo i tedeschi potevano pensare di buttare nel cesso una storia calcistica che era valsa gloria e onori in tutto il mondo.
(Rispondi)
 
Florian_67
Florian_67 il 10/09/18 alle 13:13 via WEB
Intanto la Bild invita Loew a fare esperimenti in attacco. Ma i nomi sono desolanti: Niclas Füllkrug e Mark Uth...
(Rispondi)
 
ariani79
ariani79 il 11/09/18 alle 17:50 via WEB
Qui non si tratta di mancanza di attributi o altro.Ci popoli che hanno nel loro DNA la volontà di essere sempre i migliori e di primeggiare su altri.Nel mondo poche nazioni hanno queste „capacità“.La Germanie é una di queste.E poi non si giudica un popolo da come gioca a Calcio.Non dimenticatevi che sono sempre TEDESCHI.Io lavoro con un paio di Tedeschi e vi posso assicurare che hanno una mentalità,dedizione,carattere e un orgoglio patriotico che farebbe invidia a chiunque.Deutschland über alles...
(Rispondi)
 
 
Florian_67
Florian_67 il 11/09/18 alle 19:30 via WEB
Deutschland über alles sempre... Io tifo Bayern ma DOPO la Mannschaft, e proprio per questo sono critico di certi atteggiamenti che così contrastano con le abitudini storiche del popolo tedesco. Non sono d'accordo che una nazione non si giudica dalla sua nazionale di calcio. Io ho sempre odiato l'Italia per la sua abilità nel contropiede, un atteggiamento che consideravo vile e meschino, laddove vedevo generosità e coraggio nella forza offensiva dei tedeschi. Ma parlo di stereotipi che da decenni non valgono più. Ormai tutti rubano tutto, la globalizzazione ha mandato a quel paese ogni scuola calcistica e se non fosse per un nome ed una maglia nessuno sarebbe in grado di distinguere tizio da caio. Orgoglio patriottico dici? Forse non hai letto ciò che ha detto Mertesacker, ovvero che alla fine della semifinale 2006 contro l'Italia lui era felice, felice che fosse finita, malgrado la sconfitta, perché la tensione era troppo forte per lui e non ce l'avrebbe fatta a continuare il torneo! Come se non bastasse, Mertesacker ha raccontato che lui per tanto tempo ha avuto problemi nello scendere in campo e affrontare le partite, che il calcio per lui era qualcosa di troppo pesante da reggere... E Matthaeus gli rispose indirettamente che lui si deprimeva quando NON giocava e non quando scendeva in campo! Come fai a pensare che da Matthaeus a Mertesacker il CARATTERE TEDESCO non sia cambiato? Ma io mi vergogno di uno come Mertesacker e se penso che è diventato pure campione del mondo dopo aver gioito per la sconfitta contro l'Italia mi viene da gridare vendetta per tutti quegli autentici campioni tedeschi che quella coppa purtroppo per loro l'hanno vista solo di sfuggita!
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Tosaj
Tosaj il 11/09/18 alle 18:00 via WEB
Cmq a chi non va bene la Germania attuale c'è sempra un'Italia indemoniata da tifare... L'Italia si che è veramente caduta in basso altrochè.
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Florian_67
Florian_67 il 11/09/18 alle 19:31 via WEB
L'Italia ha perso e pure l'Inghilterra. Sono arcicontento, ma in questo momento mi preme di più badare ai problemi della Germania.
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labarorosso
labarorosso il 12/09/18 alle 13:44 via WEB
Non posso che fare un plauso a d.rex, che con il suo intervento ha fatto tornare al realismo un contesto che andava precipitando, viste le infinite stronzate sparate completamente gratuitamente sulla Germania e sul popolo tedesco, al quale, pur essendo cresciuto in Italia, mi vanto di appartenere. Tutti rimpiangiamo una nazionale più grintosa, che si ispiri maggiormente alla tradizione del calcio tedesco storico, sia dell'est che dell'ovest, e non crediate che i tedeschi in patria siano contenti di questo spirito arrendevole e arrogante, che questi siano di destra o di sinistra, quindi prima di sparare a zero il mio consiglio è di visitare il nostro Paese, di conoscere chi vi abita e di informarsi prima di darci a prescindere dalla realtà dei “mosci spocchiosi senza palle” et similia soltanto perché la nostra nazionale ha fatto altamente cagare nell’ultimo periodo. Vi ricordo inoltre che dal 2006 al 2014 abbiamo dominato buona parte delle competizioni, e mi pare che nel 2014 tutti abbiate goduto, me in primis, per la vittoria ai mondiali, come mai lì non un parola su questo presunto declino psicologico e “culturale” della Germania? Mi pare, leggendo diversi commenti, che le radici di questo fallimento risalgano a molto tempo addietro, e allora perché non se ne è parlato prima? Eppure allora era la Germania multiculturale (che poi tutto questo gran multiculturalismo non ce lo vedo neanche, che ciò sia un bene o un male al momento non mi interessa) ad aver asfaltato il Brasile. Vi concedo che l’ethos del popolo tedesco si è col tempo affievolito, quanto meno nel calcio, complice il calcio moderno e l’eccessiva americanizzazione del Paese, ma con quale faccia sosteniate che la Germania sia un Paese spocchioso e in declino senza esservi (alcuni) neanche mai stati, beh questo è veramente un mistero.
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Florian_67
Florian_67 il 12/09/18 alle 14:29 via WEB
Guarda che io su questo forum (e altrove) ho seguito le vicende della nazionale, esprimendo perplessità ed esaltandomi per la Coppa. Non mi pare di averti incrociato, ma potrebbe essere una mia dimenticanza. Mi farebbe piacere sapere quanti anni hai e da quanto tempo segui il calcio tedesco. Io ho 51 anni e seguo la nazionale tedesca da quando ne avevo 7. Ho fatto in tempo ad ammirare Beckenbauer e Mueller e poi Fischer e Rummenigge. Ho visto tutte le finali e semifinali giocate, vinte e perdute... sono quarant'anni che vedo i tedeschi giocare e scusami se pur non avendo messo piede in Germania mi permetto di esprimere giudizi. Le dichiarazioni di Mertesacker le hai lette? Credi che uno Stielicke, uno Schumacher, un Brehme avrebbero mai parlato così? E vogliamo parlare di Strunz, di Deisler, di Sternkopf, dei tantissimi fallimenti che il calcio tedesco ha conosciuto a livello individuale e di squadra dopo il 1996? Ma cosa dovrei dire di Mesut Ozil, io che all'epoca già mal sopportavo le bizze di Scholl e Andreas Moller? Ma secondo te le sparate di Uli Hoeness contro Ozil & compagnia (e pure le accuse di Matthaeus... le hai lette?) sono i vaneggiamenti di un pazzo? Vogliamo parlare di Lahm che lascia il calcio ancora giovane, di Schweinsteiger rotto e demotivato anzitempo, di Gomez regredito a bidone, di Podolski, uno dei tanti fenomeni a 17 anni che a 23 avevano già smesso di giocare... Io non sono critico del multiculturalismo e nemmeno faccio una questione politica tra destra e sinistra... noto però che dal 2000 in avanti le cose sono andate in un certo modo e la vittoria del 2014, così come anche la Champions del Bayern del 2013 si rivela oggi più qualcosa di fortuito, legato alle circostanze, che la rinascita di un calcio tedesco che a ben vedere non c'è mai stata. Abbiamo vinto quando spagnoli e francesi hanno tirato il fiato. Siamo stati bravi, ma non siamo stati i MIGLIORI. Non abbiamo aperto nessun ciclo vincente. Nessun nostro giocatore ha più vinto un Pallone d'Oro dai tempi di Sammer (1996). Quindi permettimi di sfogarmi, dopo un'emilizione ai gironi contro la Corea e una penosissima vittoria contro il Perù (mentre gli spagnoli ne facevano sei a croati...)
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d.rex
d.rex il 12/09/18 alle 15:38 via WEB
Negli ultimi 12 anni tra Mondiali ed Europei i risultati sono questi (per gli Europei ho messo terzo posto quando uscita in semifinale perché mi pare che questo risulti a livello Uefa): 2006 terzo posto 2008 secondo posto 2010 terzo posto 2012 terzo posto 2014 vincitrice 2016 terzo posto 2018 eliminata ai gironi. In mezzo c'è anche una Confederatiions Cup e altri titoli per le formazioni giovanili. Credo che in questo arco temporale a livello mondiale solo la Spagna abbia fatto meglio, ma forse con minore continuità. Quindi di che cosa stiamo parlando?
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Florian_67
Florian_67 il 12/09/18 alle 16:22 via WEB
Ma vuoi fare il confronto con gli anni 70-80? Spero di no, perché sfioriamo il ridicolo. La Germania Ovest che finì seconda nell'82 e nell'86 era una squadra fortissima con più giocatori in lizza per il Pallone d'Oro. I risultati che mi citi tu, pur non disprezzabili, sono più il frutto del caso e dell'arte di arrangiarsi che non la dimostrazione di una superiorità calcistica. Nel 2006 siamo stati sconfitti dagli italiani ai supplementari, ma solo pochi mesi prima eravamo stati asfaltati in amichevole a dimostrazione di un'inferiorità palese. Giocavamo in casa e saremmo dovuti arrivare in finale, invece il terzo posto fu considerato un successo proprio perché le aspettative erano assai basse. Nel 2008 andammo in finale ma soffrimmo con una squadra non trascendentale. Quattro anni dopo ci rendemmo ridicoli inginocchiandoci a Balotelli, pur contando su un gruppo questa volta tecnicamente superiore ma dal carattere inesistente. Nel 2016 abbiamo esultato per una drammatica vittoria ai rigori contro un'Italia mediocrissima che solo l'abilità di Conte aveva mascherato da grandissima squadra. Ripeto, solo chi è giovane o è a corto di memoria può galvanizzarsi per la squadra e, aggiungo, la nazione attuale. La Germania Ovest ha suscitato passioni e miti che perdurano ancora oggi. La Germania Unita è una potenza economica che invidiamo per la stabilità politica e l'onestà dei suoi governanti, ma sul piano della cultura e dello sport c'è stato un arretramento non indifferente. Almeno per chi non è nato ieri e determinati confronti è in grado di farli.
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