Creato da PerlaDelCielo il 08/05/2009
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IL SANTO ROSARIO ARMA POTENTE!!

"Il Rosario è la mia preghiera prediletta." (Giovanni Paolo II)

"Dopo la S. Messa, la devozione al Rosario ha fatto scendere nelle anime più grazie che tutte le altre devozioni, e con le sue "Ave Maria" compie più miracoli di ogni altra preghiera." (San Vincenzo De' Paoli)

"Una sola "Ave Maria" ben detta fa tremare l'inferno." (Santo Curato d'Ars)

"Il Rosario è una continuazione di Ave Maria, con le quali si possono battere, vincere, distruggere tutti i demoni dell'inferno." (San Giovanni Bosco)

"Per il potere che il Padre ha dato, in questi ultimi tempi, al Rosario non c'è' problema personale, nè familiare, nè nazionale, nè internazionale, che non si possa risolvere con il Rosario"
(Lucia di Fatima)
 

SONO UNA GOCCIA

 

 
QUELLO CHE FACCIAMO E' SOLO UNA GOCCIA NELL'OCEANO MA SE NON LO FACESSIMO L'OCEANO AVREBBE UNA GOCCIA IN MENO.
 

MAGNIFICAT

 

AVE MARIA,AVE MEDJUGORIE

 

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SONO DEI GILI DA COGLIERE

sindrome di down non è una malattia.Le persone con la sindrome di down non cercano medicine,vogliono solo essere accettate e trattate come gli altri.Il 93%dei miei contatti non copierà questo messaggio.

 

L'anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore. Perché ha guardato l'umiltà della sua serva. D'ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata. Grandi cose ha fatto in me l'Onnipotente e Santo è il suo nome: di generazione in generazione la sua misericordia si stende su quelli che lo temono. Ha spiegato la potenza del suo braccio, ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore, ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili; ha ricolmato di beni gli affamati, ha rimandato i ricchi a mani vuote. Ha soccorso Israele, suo servo, ricordandosi della sua misericordia, come aveva promesso ai nostri padri, ad Abramo e alla sua discendenza per sempre. Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo. Come era nel principio, e ora e sempre, nei secoli dei secoli. Amen.

 

PREGHIERA A SAN PIO

 

Padre Pio,

tu sei vissuto nel secolo dell’orgoglio:

e sei stato umile.

Padre Pio,

tu sei passato tra noi nell’epoca delle ricchezze

sognate, giocate e adorate:

e sei rimasto povero.

Padre Pio,

accanto a te nessuno sentiva la Voce:

e tu parlavi con Dio;

vicino a te nessuna vedeva la Luce:

e tu vedevi Dio.

Padre Pio,

mentre moi correvamo affannati,

tu restavi in ginocchio

e vedevi l’Amore di Dio inchiodato ad un Legno,

ferito nelle mani, nei piedi e nel cuore:

per sempre!

Padre Pio,

aiutaci a piangere davanti alla Croca,

aiutaci a credere davanti all’Amore,

aiutaci a sentire la Messa come pianto di Dio,

aiutaci a cercare il perdono come abbraccio di pace,

aiutaci ad essere cristiani con le ferite

che versano sangue di carità fedele e silenziosa:

come le ferite di Dio! Amen.

 

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PER IL 29° ANNIVERSARIO DELLE APPARIZIONI

Salve, o Regina,

che dal cielo sei scesa

sull'aspra collina.

Al tuo apparire la gente

ha spezzato le catene

dell'infernale serpente.

Sulla terra appassita

a ricominciato a fiorire

la speranza della vita.

Dai paesi vicini

e poi da tutta la terra

sono accorsi i pellegrini.

Rispondendo alla chiamata

la chiesa universale

con te si è rinnovata.

Sul tuo volto materno

abbiamo contemplato

l'amore pure ed eterno.

La tua dolce tenerezza

ha infuso nei nostri cuori

una nuova fortezza.

Il tuo insegnamento

in questi tempi aridi

è il nostro nutrimento.

Ti ci hai preso per mano

a ci hai condotto al Salvatore

del povero genere umano.

Or che l'umiltà è sul ciglio

dell'abisso infernale

tu ci presenti il Figlio.

O Regina della pace

grazie perchè ci salvi

dal drago vorace.

Vicini al tuo cuore

con te realizzeremo

la civiltà dell'amore.

PADRE LIVIO

 

 

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PENSIERO PER LA MADONNA

Post n°208 pubblicato il 27 Maggio 2010 da PerlaDelCielo
 


27 maggio: «Donna, ecco tuo figlio» (Giovanni 19,26)

La stessa solennità delle parole di Gesù stanno a sottoli­nearne la portata teologica e spirituale: Maria è proclamata dal Figlio, in questo suo testamento supremo, «madre» del «discepo­lo amato»; e, attraverso lui, «madre» di tutti i discepoli. Gesù mo­rente infatti non si rivolge anzitutto al «discepolo», ma diretta­mente alla Madre; e poi, quasi di riflesso, al «discepolo» che ol­tretutto viene menzionato all'improvviso. Quindi è un messaggio rivolto essenzialmente alla Madre. Nonostante la portata storica del racconto, teologicamente par­lando Gesù affida il discepolo alla Madre, e non viceversa. Il suo èun messaggio di maternità, un incarico affidato alla «donna» nei ri­guardi del «discepolo» che sta lì a simboleggiare tutti i discepoli. Da questo momento «la Madre di Gesù» diventa «madre» in senso nuovo. Si riconosce in trasparenza il simbolo ecclesiale, nato nel ricordo profetico della biblica Sion (Isaia capitoli 54 e 60), presente anche altrove nel Nuovo Testamento (Apocalisse capitolo 12): la Chiesa è «madre», generando alla fede e a Gesù sempre nuovi figli. Nella Chiesa ogni credente è «madre di Gesù» (vedi Marco 3,35), perché comunicando ad altri la propria fede, partecipa della sua maternità feconda. Ma Maria, che ne è il simbolo più alto, di questa maternità partecipa in modo tutto particolare e incomparabile perché, non solo fisicamente ma per la sua fede, Lei sola è la Madre di Gesù. Leggendo queste righe, è difficile non ricordare l'episodio di Cana: già allora la fede di Maria aveva provocato il sorgere della fede dei discepoli; in qualche modo li aveva «generati» al vange­lo. Ora, al culmine del suo mistero, pronunciando le sue parole definitive, Gesù la proclama per sempre, nella Chiesa, Madre dei credenti.

Ave, Maria, Madre, nella Chiesa, dei discepoli di Gesù: prega il tuo Figlio perché impariamo anche noi a comnicare agli altri la fede che portiamo in cuore.

 

 
 
 
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