Ultimi Commenti
alba.estate2012 il 27/02/16 alle 11:47 via WEB
Questo tuo scritto è commovente.. molto bello! Buon fine settimana, Antonella
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RospoRosso il 25/02/16 alle 18:08 via WEB
Gira nel mio cerchio... mitici Litfiba :)
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RospoRosso il 25/02/16 alle 18:06 via WEB
E' vero che non sei un'eccezione, che molti sono medici veri come dici tu. Ma non possiamo lasciare questo "essere" alla buona volontà o disponibilità dei singoli. Bisognerebbe spingere perchè tutti siano così. La reltà però è un'altra. Personale medico e paramedico ospedaliero in pesante calo negli ultimi 4 anni. Ridotto all'osso. Anzi meno. Subissato di burocrazia, procedure, rischi legali. Medici di famiglia destinati a scomparire in breve tempo specialmente al nord. Mentre la corruzione, le tangenti per gli appalti e i costi di gestione e delle dirigenze continuano a salire. Non mi sembra proprio che si voglia far funzionare e rendere efficiente questo comparto dello stato sociale. Le multinazionali, i privati e le assicurazioni usano la loro forza in questo senso per poi buttarsi come pescecani sullo smantellamento della sanità pubblica. L'americanizzazione dell'italia continua. Pure la UE vuole questo con la storiella del debito pubblico alto. Già ampie dimostrazioni le abbiamo avute sulle future pensioni dei nostri giovani. Minima assistenza e chi può si paga il resto! Che nervi! grrrrrrrrr Mi verrebbe da dire... W ZAPATA!
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bellicapellidgl3 il 25/02/16 alle 14:16 via WEB
Ciao, K.
Onestamente, mentre premevo "pubblica", ho pensato al senso di allarme che avrei provocato nei miei amici se avessero letto questo post. Sentirsi chiusi in un recinto, seppure affettivo, può essere inquietante... Da cui non si può uscire, poi! Una condanna. Ma tant'è.
Ah, ma quanto è buona la carbonara?
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Koheleth il 24/02/16 alle 00:38 via WEB
Ciao Bellicapelli,
mi fa molto pensare il tuo recinto affettivo in cui non c’è possibilità di uscire.
Se penso ai miei amici di tanti anni fa (mille anni davvero…), il tempo ha divorato tutto. Non so più niente del ragazzino dai capelli rossi con cui andavo tutte le mattine a scuola e quasi tutti i pomeriggi a giocare a pallone o a basket ai giardinetti del Giambellino. E non so più niente nemmeno del mio amico dell’università con cui andavamo alle cene di sostegno a non so più quale popolo oppresso del Terzo Mondo e poi finivamo a casa sua a farci mezzo chilo di carbonara in due, che i “compagni” del terzomondo tra le tante sventure che avevano c’era pure quella di far da mangiare da schifo. Il primo è già un anno che mi ha inviato una richiesta sul social network e non ho risposto, del secondo mi hanno dato un numero di telefono che non ho mai chiamato. Come se fossero degli sconosciuti.
Per questo stimo molto la tua confidenza che gli affetti di oggi rimarranno per sempre al sicuro in un recinto affettivo, al riparo dal tempo.
Ciao e buon martedì notte
K.
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bellicapellidgl3 il 16/02/16 alle 10:42 via WEB
Grazie davvero, K. Stimo il tuo parere. E, conoscendo la tua sensibilità, sono certa saresti stato un ottimo medico, con la giusta lucidità e il giusto grado di empatia.
E poi, secondo me, sei pure intonato:)
Ciao!
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Koheleth il 16/02/16 alle 00:33 via WEB
Ciao Bellicapelli,
davvero complimenti per il post e per il tuo "essere" medico.
Confesso che quando sul lavoro - schiacciato dalla burocrazia, dalla gestione della routine e dalle lamentele di chi aspetta - sono alle prese con decisioni da prendere in quattro e quattr'otto in mezzo al marasma, penso spesso "Ma cosa farei se fossi un medico?" "Cosa farei se le mie decisioni avessero a che fare non con la resistenza dello schermo di un nuovo smartphone o di un tubo per pozzi petroliferi ma con la vita di un paziente?"
Beh, dal tuo post credo di aver capito che il punto non è "cosa" farei se fossi un medico bensì "come" lo farei. In fondo un pezzo di plastica sta lì, non ti chiede niente né si aspetta qualcosa da te, devi essere tu partendo da un modello a porgli le giuste domande per avere le risposte che ti interessano. Tutto il contrario, mi par di capire, da un medico, per cui i bisogni del paziente, il suo mettersi il vestito buono o il suo non avere i soldi per pagarsi le cure, vengono prima dell'ultimo modello pubblicato in letteratura.
Sarà per questo che difficilmente torno a casa cantando in macchina? :)
Ciao e buon martedì. K.
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bello_guaglione il 05/02/16 alle 14:03 via WEB
un bravo dottore non è colui che ha studiato tanto ma chi sa ascoltare il paziente, ti vorrei come mio doc non per guarirmi, solo x un sorriso che sarebbe gia una guarigione
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bellicapellidgl3 il 04/02/16 alle 14:54 via WEB
Sono contenta, grazie a te.
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bellicapellidgl3 il 04/02/16 alle 14:52 via WEB
Riuscire a provocare brividi è sempre un ottimo risultato...
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