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La pizzica o taranta!

Post n°46 pubblicato il 26 Marzo 2008 da iam_the_arale

  Il tarantismo è una malattia che, in base ad antiche credenze popolari dell' Italia meridionale, sarebbe provocata dal morso di un ragno chiamato popolarmente taranta. Il tarantismo comporterebbe una condizione di malessere generale e sintomi simili all'epilessia. I sintomi sono un apparente offuscamento dello stato di coscienza e turbe emotive.In realtà il morso della "TARANTA" è innocuo per l'uomo.Il tarantismo ha generato una forma musicale ed un ballo detto pizzica o tarantella, e in questa forma ha perso il legame con la religione e la superstizione, vivendo di vita propria.Il tarantismo si connotò come fenomeno storico religioso che caratterizzò l'Italia meridionale e in particolare la Puglia fin dal Medioevo; le vittime più frequenti erano le donne, in quanto durante la stagione della mietitura, le raccoglitrici di grano erano maggiormente esposte al rischio di essere morsicate da questo fantomatico ragno.Attraverso la musica e la danza era però possibile dare guarigione ai tarantati, realizzando un vero e proprio esorcismo a carattere musicale. Ogni volta che un tarantato esibiva i sintomi associati al tarantismo, dei suonatori di tamburello, violino, organetto, armonica a bocca ed altri strumenti musicali andavano nell'abitazione del tarantato oppure nella piazza principale del paese. I musicisti cominiciavano a suonare la pizzica, una musica dal ritmo sfrenato, e il tarantato cominciava a danzare e cantare per lunghe ore sino allo sfinimento. La credenza voleva infatti, che mentre si consumavano le proprie energie nella danza, anche la taranta si consumasse e soffrisse sino ad essere annientata.

  
Come spesso accade per i rituali a carattere magico e superstizioso, anche a questa tradizione si cercò di dare una "giustificazione" cristiana: così si spiega il ruolo di San Paolo, ritenuto il santo protettore di coloro che sono stati "pizzicati" da un animale velenoso, capace di guarire per effetto della sua grazia. La scelta del santo non è casuale poiché una tradizione vuole che egli sia sopravvissuto al veleno di un serpente nell'isola di Malta.
Il tentativo di cristianizzazione del tarantismo non riuscì però completamente. Infatti, durante la trance le donne tarantate esibivano dei comportamenti di natura oscena, ad esempio mimando rapporti sessuali oppure orinando sugli altari. Per questi motivi la chiesa di San Paolo di Galatina (LE), dove i tarantati venivano condotti a bere l'acqua sacra del pozzo della cappella, venne sconsacrata e San Paolo da santo protettore degli avvelenati cominciò ad essere ricordato come il santo della sessualità.
Il fenomeno del tarantismo si è andato progressivamente estinguendo, ed è sopravvissuto esclusivamente in determinate zone del Salento. Esso era diffuso nelle province di Lecce, Brindisi, Taranto. Quando la persona afflitta dal morso si riteneva guarita, si usava fare un corteo, chiamato tarantolesco: si tornava accompagnati dai musici sul posto dove la persona riteneva di essere stata pizzicata e lì compiva l'ultimo ballo per quell'anno.
L'esorcismo inizia quando il tarantato avverte i primi sintomi del tarantismo e chiede che vengano i musicisti a suonare la pizzica. Al suono della musica il tarantato comincia a scatenarsi in una danza sfrenata che in questa fase del rito serve a determinare da quale tipo di taranta è stato avvelenato (ad esempio, si distinguono la "taranta libertina", la "taranta triste e muta", la "taranta tempestosa", la "taranta d'acqua"). La taranta poteva essere anche indentificata con i serpenti o gli scorpioni.
Dopo questa fase diagnostica comincia una fase "cromatica" in cui il tarantato viene attratto dai vestiti delle persone da cui è circondato (spesso dei fazzoletti), il cui colore dovrebbe corrispondere al colore della taranta che ha iniettato il veleno. Tale attrazione viene manifestata a volte in modo violento ed aggressivo. Il perimetro rituale non era solo circondato da fazzoletti colorati, ma anche da cose richieste esclusivamente dalla persona tarantata, che potevano essere tini ricolmi d'acqua, vasi di erbe aromatiche, funi, sedie, scale, spade e altro. Inizia quindi una fase coreutica in cui il tarantato evidenzia dei sintomi di possessione che può essere di natura epilettoide, depressiva-malinconica oppure pseudo-stuprosa. Durante questa fase l'ammalato si abbandona a convulsioni, assume delle posture particolari in cui si isola dall'ambiente circostante e può assumere atteggiamenti con cui si identifica con la taranta stessa.
Il rituale finisce quando il tarantato calpesta simbolicamente la taranta per sottolineare la sua guarigione dalla malattia.
La tradizione del tarantismo è in qualche modo sopravvissuta sino ai nostri giorni con la messa-esorcismo del 29 giugno nella chiesa di San Paolo di Galatina (Le). Il contesto in cui avviene l'esorcismo del resto è radicalmente cambiato: non più la comunità contadina riunita a condividere la stessa esperienza culturale ma solo una folla di curiosi e visitatori lontani dall'atmosfera culturale del rito.
Anziché arrivare nei carri, oggi i tarantati vengono in automobile e scendono a pochi metri dall'ingresso della chiesa. Prima di entrare nella cappella viene svolto un breve rituale davanti alla chiesa mentre i parenti degli ammalati impediscono ai curiosi di scattare fotografie e girare filmati. Il rito all'interno della cappella non è pubblico ma aperto soltanto ai parenti stretti dei tarantati. L'esorcismo dura comunque pochi minuti, come ulteriore prova della disgregazione culturale di tale tradizione.(wikipedia)
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Commenti al Post:
raperonzol08
raperonzol08 il 26/03/08 alle 13:10 via WEB
Mi sono scatenata anche io a suon di pizzica e taranta... una canzone di Vinicio Capossela (di cui ora mi sfugge il titolo)esprime proprio quel turbine di "emozioni" ed "epilessia"! ;)))
(Rispondi)
 
iam_the_arale
iam_the_arale il 26/03/08 alle 13:20 via WEB
Il ballo di San Vito!!!E Vinicio Capossela è stato davvero bravo da esprimere in una canzone quello che scatena la taranta!!Ciao
(Rispondi)
ci_riprovo
ci_riprovo il 26/03/08 alle 13:52 via WEB
carino un post documentario sulla tarantella non ti conoscevo in questa veste "Piero Angela" un saluto da Marco
(Rispondi)
 
iam_the_arale
iam_the_arale il 26/03/08 alle 13:56 via WEB
hehehehehe!!!doti nascoste!!!
(Rispondi)
busso72
busso72 il 26/03/08 alle 17:48 via WEB
ciaooo.....anke a me......leggendo della taranta mi e' subito venuto in mente vinicio....un grande.....a proposito sei stata in via s.donato ai" sapori della taranta".......magari li' ti senti a casa.....a anke alle scuderie in piazza verdi fanno ape salentino....bacetti.....
(Rispondi)
 
iam_the_arale
iam_the_arale il 26/03/08 alle 21:14 via WEB
Ciaoooo!!!Passo ogni giorno in via s.donato proprio davanti al negozio perchè lavoro vicino,ma credimi non ci sono mai stata...lo dico ogni giorno che prima o poi ci devo andare, ma poi non ci vado mai!!!Invece non sapevo che alle scuderie ci fosse aria "salentina"!Bacioooooo
(Rispondi)
ipnovel81
ipnovel81 il 26/03/08 alle 20:05 via WEB
Ciao. Sei mai stata al Taranta Power a Caulonia (RC). Te lo consiglio vivamente! BACI
(Rispondi)
 
iam_the_arale
iam_the_arale il 26/03/08 alle 21:15 via WEB
Ciao.Non ci sono mai stata, ma grazie per avermelo detto, magari se un giorno dovessi trovarmi da quelle parti....ciaoooo
(Rispondi)
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