Post N° 50

Post n°50 pubblicato il 06 Aprile 2008 da iam_the_arale

LA MIA RINASCITA...

 
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Post N° 49

Post n°49 pubblicato il 03 Aprile 2008 da iam_the_arale

... ho voglia di leccare...

 
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Post N° 48

Post n°48 pubblicato il 01 Aprile 2008 da iam_the_arale

 
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IO!

Post n°47 pubblicato il 27 Marzo 2008 da iam_the_arale
 
Tag: IO!

A volte mi piacerebbe sapere che impressione do alla gente che non mi conosce e che mi vede per la prima volta...
Molti amici dopo avermi conosciuta mi hanno detto che l'impressione che do a primo impatto non è delle migliori...si, praticamente sto sulle palle!!!
E perchè?
Forse perchè non do confidenza a chi non conosco, forse perchè non faccio di tutto per risultare simpatica o per colpa del mio sguardo?!
Voglio dire non è carino sentirsi dire che sto antipatica la prima volta che m'incontrano...però io sono fatta così!
Sarà per non essere giudicata? Ma tanto la gente giudica sempre e comunque!!!
Ogni volta che mi trovo in situazioni dove la maggior parte delle persone non le conosco mi chiudo!!!Odio questo mio lato del carattere e non saprei neanche come migliorare...di certo non mi sembra il caso di iniziare a fare la simpaticona tutto di un "botto"...no, no, rischierei di dire delle gran minchiate!!!
Che poi...non è che sono "scontrosa" con tutti...solo con chi fa finta di essere contenta/o di conoscermi...ma voglio dire...chi vuoi prendere per il culo...non mi conosci, perciò tutto st'entusiasmo da dove lo tiri fuori?
Odio quando sono così complicata...mamma mia! Ci sono certe lati del lmio carattere che cambierei volentieri!!!
Ecco cosa mi piacerebbe...che la gente camminasse con gli occhi bendati per non farsi illudere dalle apparenze...così quando si ha di fronte qualcuno che non si  conosce non lo si vede e non si ha l'arroganza di dare dei giudizi!!!

           

 
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La pizzica o taranta!

Post n°46 pubblicato il 26 Marzo 2008 da iam_the_arale

  Il tarantismo è una malattia che, in base ad antiche credenze popolari dell' Italia meridionale, sarebbe provocata dal morso di un ragno chiamato popolarmente taranta. Il tarantismo comporterebbe una condizione di malessere generale e sintomi simili all'epilessia. I sintomi sono un apparente offuscamento dello stato di coscienza e turbe emotive.In realtà il morso della "TARANTA" è innocuo per l'uomo.Il tarantismo ha generato una forma musicale ed un ballo detto pizzica o tarantella, e in questa forma ha perso il legame con la religione e la superstizione, vivendo di vita propria.Il tarantismo si connotò come fenomeno storico religioso che caratterizzò l'Italia meridionale e in particolare la Puglia fin dal Medioevo; le vittime più frequenti erano le donne, in quanto durante la stagione della mietitura, le raccoglitrici di grano erano maggiormente esposte al rischio di essere morsicate da questo fantomatico ragno.Attraverso la musica e la danza era però possibile dare guarigione ai tarantati, realizzando un vero e proprio esorcismo a carattere musicale. Ogni volta che un tarantato esibiva i sintomi associati al tarantismo, dei suonatori di tamburello, violino, organetto, armonica a bocca ed altri strumenti musicali andavano nell'abitazione del tarantato oppure nella piazza principale del paese. I musicisti cominiciavano a suonare la pizzica, una musica dal ritmo sfrenato, e il tarantato cominciava a danzare e cantare per lunghe ore sino allo sfinimento. La credenza voleva infatti, che mentre si consumavano le proprie energie nella danza, anche la taranta si consumasse e soffrisse sino ad essere annientata.

  
Come spesso accade per i rituali a carattere magico e superstizioso, anche a questa tradizione si cercò di dare una "giustificazione" cristiana: così si spiega il ruolo di San Paolo, ritenuto il santo protettore di coloro che sono stati "pizzicati" da un animale velenoso, capace di guarire per effetto della sua grazia. La scelta del santo non è casuale poiché una tradizione vuole che egli sia sopravvissuto al veleno di un serpente nell'isola di Malta.
Il tentativo di cristianizzazione del tarantismo non riuscì però completamente. Infatti, durante la trance le donne tarantate esibivano dei comportamenti di natura oscena, ad esempio mimando rapporti sessuali oppure orinando sugli altari. Per questi motivi la chiesa di San Paolo di Galatina (LE), dove i tarantati venivano condotti a bere l'acqua sacra del pozzo della cappella, venne sconsacrata e San Paolo da santo protettore degli avvelenati cominciò ad essere ricordato come il santo della sessualità.
Il fenomeno del tarantismo si è andato progressivamente estinguendo, ed è sopravvissuto esclusivamente in determinate zone del Salento. Esso era diffuso nelle province di Lecce, Brindisi, Taranto. Quando la persona afflitta dal morso si riteneva guarita, si usava fare un corteo, chiamato tarantolesco: si tornava accompagnati dai musici sul posto dove la persona riteneva di essere stata pizzicata e lì compiva l'ultimo ballo per quell'anno.
L'esorcismo inizia quando il tarantato avverte i primi sintomi del tarantismo e chiede che vengano i musicisti a suonare la pizzica. Al suono della musica il tarantato comincia a scatenarsi in una danza sfrenata che in questa fase del rito serve a determinare da quale tipo di taranta è stato avvelenato (ad esempio, si distinguono la "taranta libertina", la "taranta triste e muta", la "taranta tempestosa", la "taranta d'acqua"). La taranta poteva essere anche indentificata con i serpenti o gli scorpioni.
Dopo questa fase diagnostica comincia una fase "cromatica" in cui il tarantato viene attratto dai vestiti delle persone da cui è circondato (spesso dei fazzoletti), il cui colore dovrebbe corrispondere al colore della taranta che ha iniettato il veleno. Tale attrazione viene manifestata a volte in modo violento ed aggressivo. Il perimetro rituale non era solo circondato da fazzoletti colorati, ma anche da cose richieste esclusivamente dalla persona tarantata, che potevano essere tini ricolmi d'acqua, vasi di erbe aromatiche, funi, sedie, scale, spade e altro. Inizia quindi una fase coreutica in cui il tarantato evidenzia dei sintomi di possessione che può essere di natura epilettoide, depressiva-malinconica oppure pseudo-stuprosa. Durante questa fase l'ammalato si abbandona a convulsioni, assume delle posture particolari in cui si isola dall'ambiente circostante e può assumere atteggiamenti con cui si identifica con la taranta stessa.
Il rituale finisce quando il tarantato calpesta simbolicamente la taranta per sottolineare la sua guarigione dalla malattia.
La tradizione del tarantismo è in qualche modo sopravvissuta sino ai nostri giorni con la messa-esorcismo del 29 giugno nella chiesa di San Paolo di Galatina (Le). Il contesto in cui avviene l'esorcismo del resto è radicalmente cambiato: non più la comunità contadina riunita a condividere la stessa esperienza culturale ma solo una folla di curiosi e visitatori lontani dall'atmosfera culturale del rito.
Anziché arrivare nei carri, oggi i tarantati vengono in automobile e scendono a pochi metri dall'ingresso della chiesa. Prima di entrare nella cappella viene svolto un breve rituale davanti alla chiesa mentre i parenti degli ammalati impediscono ai curiosi di scattare fotografie e girare filmati. Il rito all'interno della cappella non è pubblico ma aperto soltanto ai parenti stretti dei tarantati. L'esorcismo dura comunque pochi minuti, come ulteriore prova della disgregazione culturale di tale tradizione.(wikipedia)
 
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