Creato da sinaico il 08/05/2008

Rivotorto

fede e vita - natura e grazia

 

 

Giustizia come stato di vita

Post n°1384 pubblicato il 15 Ottobre 2024 da sinaico

Un conto è l’atto di giustizia, un conto è lo stato di giustizia.

Noi siamo abituati a pensare la giustizia come una serie di atti, ma la giustizia piena è uno stato.

Gli atti di giustizia non di rado sono utili e anche doverosi, ma vanno ordinati allo stato di giustizia.

Lo stato di giustizia è l’amore di Dio: per questo un peccatore che, alla fine, ha amato di più di un giusto che ha peccato di meno, ha più gloria. E questo senza contraddire gli atti di giustizia, ma realizzandoli (ad esempio attraverso il purgatorio, ma anche attraverso il dolore, provato a causa dell’amore, per aver offeso Dio).

 
 
 

Tutto

Post n°1383 pubblicato il 15 Ottobre 2024 da sinaico

La teologia dice che l’atto creativo di Dio è Dio stesso.

Egli è Tutto e nella sua mente c’è Tutto.

Tutto è più di tutto: è più di infiniti universi e di infiniti esseri viventi.

Il Tutto non ha bisogno di tutto, ma di niente.

Per questo, o anche per questo, non siamo infiniti e ogni persona è come un miracolo non dovuto.

La creazione non è dovuta: non doveva esserci necessariamente perché era nella mente di Dio in cui c’è tutto, perché nella mente di Dio c’è il Tutto.

Il tutto non è conseguenza necessaria del Tutto, perché di per se non sta nel Tutto, ma piuttosto nel “tutto”, come in ogni cosa, si manifesta il Tutto.

Così almeno mi pare.

 
 
 

Perdono come grazia

Post n°1382 pubblicato il 15 Ottobre 2024 da sinaico

Il perdono di Dio è grazia salvifica. Per questo a padre Pio è stato perdonato molto: non perché ha molto peccato, ma perché ha molto amato.

E’ più facile per Dio perdonare le eventuali infinitesimali mancanze di Padre Pio, o i peccati di Hitler se si fosse pentito? Per Dio non esiste difficoltà.

Perciò è più esatto domandarsi: è più facile che abbia amato di più Padre Pio, o Hitler, ammesso che si fosse pentito prima dell’ultimo anelito di vita?

 
 
 

Legge

Post n°1381 pubblicato il 15 Ottobre 2024 da sinaico

Le leggi sono inflessibili perché sono quello che sono, ma la verità sono i Principi e l’uomo che è chiamato a viverli.

La legge garantisce i Principi, ma sono meno di essi.

Per la legge andare in auto a 51 all’ora invece di 50 è punibile, ma in pratica questo è quasi sempre ingiusto, perché la legge è fatta per l’uomo e non l’uomo per la legge.

Un vigile che fosse inflessibile e mutasse chi va a 51 orari, se fosse coerente dovrebbe multarsi ogni volta che è lui a superarli.

Il principio è di non guidare in modo da costituire un pericolo: chi lo rispetta, lo rispetta perfettamente, perché o si è pericolosi o non lo si è.

Non che non si deve tenere conto della legge, ma la legge non può ostacolare una migliore realizzazione del principio.

 
 
 

Luce

Post n°1380 pubblicato il 15 Ottobre 2024 da sinaico

La luce è l’amore, le verità sono le cose illuminate dall’amore.

La verità è luce solo nell’amore, perché l’amore è verità.

Il Salmo 84 dice che amore e verità si incontreranno.

 
 
 

Incarnazione

Post n°1379 pubblicato il 15 Ottobre 2024 da sinaico

Ciò che stupisce oltre alla creazione, più ancora della restaurazione, è la restaurazione attraverso l’Incarnazione e ciò che ne è conseguito.

 
 
 

Facoltà cerebrali

Post n°1378 pubblicato il 15 Ottobre 2024 da sinaico

Per quanto riguarda le capacità cerebrali, il manifestarsi di certe facoltà in modo concreto è un fatto contingente più che essenziale.

Naturalmente tutto in noi partecipa a ciò che appartiene alle contingenze, ed è ciò che è essenziale che informa il contingente che, solo, partecipa all’essenziale, ma il contingente determina l’essenziale.

Il DNA è anch’esso contingente riguardo all’essenziale, ma circoscrive ciò che siamo sotto un certo aspetto che è collegato a ciò che è essenziale. Per cui le forme delle capacità cerebrali, e conseguentemente dell’intelligenza, dipendono anche dal genere sessuale, oltre che dall’originalità personale e della propria storia.

In DNA è un po’ come l’IBAN di un conto corrente: più che indicare le potenzialità, è atto a esprimere delle possibilità.

La stessa rete neurale è contingente, in quanto le capacità cerebrali, che sono uno strumento dell’intelligenza, si situano a livello di struttura che “contatta” la struttura metafisica, in quanto il corpo umano è spiritualizzato.

Il come le facoltà cerebrali si manifestano concretamente, dipende da molte cose, tra cui, tra i più importanti, vi sono i fattori dell’ambiente e dell’esercizio fin da tenera età.

 
 
 

Fiducia in Dio

Post n°1377 pubblicato il 15 Ottobre 2024 da sinaico

Ci si fida di chi è capace e buono (Dio è onnipotente e somma bontà).

Ma ci si fida di Dio se non ci si fida di se stessi, perché noi non possiamo credere in noi stessi in modo soprannaturale.

Chi si fida di se stesso, come fosse lui buono e non Dio solo, lo fa per fede umana e non divina, una fede che, non essendo soprannaturale e essendo in contrapposizione alla fede soprannaturale in Dio, si corrompe, spesso fino a diventare fiducia nei propri sensi, cioè in ciò che più fa comodo credere.

Per cui basta sapere che Dio è onnipotente e infinitamente buono, e perciò che vuole il nostro bene più di noi ed ha la capacità di attuarlo, per poterci fidare totalmente di lui. Cioè per vivere in uno “stato” di fiducia totale, come un bambino in braccio a sua madre (gli atti di fede sono utili proprio in quanto finalizzati a questo stato di fiducia).

Ma c’è un terzo elemento necessario a questo abbandono totale in Dio: l’adesione della nostra volontà.

Infatti spesso, pur sapendo che Dio è buono e pur credendo in tutti gli articoli della fede, ci comportiamo come non ci fidassimo di lui e abbiamo una paura che supera l’istinto umano, una paura manchevole, riguardo ai suoi metodi.

E’ come se andassimo da un medico bravissimo, che tiene alla nostra guarigione più di noi, ma noi, pur fidandoci di lui, non ci fidiamo della cura che ci dà, in quanto il suo rimedio va contro ciò che i nostri sensi, che, se non sono ordinati alla ragione, manifestano la loro “prepotenza”.

L’Apostolo Giacomo, nella sua lettera, dice che chi prega e non ottiene perché prega male, cioè perché vuole per questa vita piuttosto che per il Cielo, non solo ha poca fede, ma è un infedele (almeno per quel che riguarda il suo modo sbagliato di fare).

 
 
 

Santa Teresa di Lisieux e la penitenza

Post n°1376 pubblicato il 14 Ottobre 2024 da sinaico

Il termine “sofferenza” non coincide con quello di “amore”, se non nelle disposizioni di accettare di soffrire per amore.

I due concetti sono sì legati, ma si può soffrire anche senza amare, anche se in questa vita chi ama necessariamente soffre e comunque, quando l’amore in quel momento non è percepito come sofferenza, chi ama è disposto a soffrire.

La sofferenza è come un pedagogo che insegna ad amare, ma non è l’oggetto della sapienza.

Infatti, come ci insegna Santa Teresa di Lisieux, l’amore eccede la sofferenza come l’amore eccede la fede e la grazia eccede le opere.

Va cercato l’amore, non la sofferenza, e la sofferenza va cercata solo per amore.

Non contano le opere di penitenza, ma l’amore che ci si mette: questa è la vera penitenza.

Occorre equilibrio, tanto che, a volte, una piccola opera di penitenza può stimolare all’amore più di una grande.

Potrebbe capitare infatti che delle grandi opere di penitenza possano essere vissute più come un obbligo legale e per amor proprio che come un atto di amore (anche se oggi, nella maggior parte dei casi, le opere di penitenza sono così rare e minime, che è più equilibrato aumentarle di numero e, anche, di intensità, sempre però con estremo realismo e tenendo conto della propria situazione concreta).

Santa Teresa di Lisieux si considerava come una canna incrinata e un lucignolo fumigante, ma sapeva che Dio non l’avrebbe spezzata né spenta. Così, più che perfezionarsi nel soffrire per amore, ella si perfezionò nell’amare, e perciò nell’accettare le sofferenze, anche quelle grandi che non cercava, e scoprì che la sua era una strada privilegiata.

Lei non aveva speciali doni mistici, ma le rivelazioni divine che aveva attraverso le esperienze naturali che faceva, le hanno ottenuto una sapienza e una santità degna dei più grandi mistici.

 
 
 

Pienezza della natura attraverso la grazia

Post n°1375 pubblicato il 14 Ottobre 2024 da sinaico

La natura umana si realizza nella sua pienezza solo in Dio.

Se Dio non ci avesse infuso la grazia soprannaturale, allora la pienezza della gioia naturale coinciderebbe con la pienezza della conoscenza naturale di Dio, ma poiché Dio ci ha domato la grazia, la gioia naturale si realizza in pienezza solo attraverso la gioia soprannaturale.

Così il tempo si realizza nella sua pienezza solo attraverso l’eternità.

Così la storia dei salvati si realizza pienamente nell’eternità anche se avessero avuto a che fare con dei peccati di cui ci si sono poi pentiti e con dei malvagi che si sono dannati.

 
 
 

Rigidità

Post n°1374 pubblicato il 14 Ottobre 2024 da sinaico

Sentirsi a posto scomodando l’amore soprannaturale di Dio a cui però non seguono le opere buone, non è forse peggio che sentirsi a posto perché, attraverso le opere di solidarietà, si ha o si pensa di avere amore naturale per il prossimo?

 
 
 

Le opere buone dei farisei

Post n°1373 pubblicato il 14 Ottobre 2024 da sinaico

I farisei e gli scribi, che spesso peccavano in quanto non facevano quanto di giusto dicevano, facevano anche opere di bene. Ma non opere di misericordia.

Non facevano agli altri (e perciò a Dio), ma facevano a se stessi. Cioè non per amore degli altri, ma per amore di sé stessi.

E’ il cuore che determina il valore delle opere umane, e senza l’amore di Dio l’amore umano si riduce ad affetto, cioè a pura attrazione verso qualcosa o qualcuno che si considera come proprio, che anche i malvagi possono avere.

Così chi vive in peccato mortale non compie opere di misericordia anche se compie opere di solidarietà.

 
 
 

Integrazione delle Scritture

Post n°1372 pubblicato il 08 Ottobre 2024 da sinaico

Nell’integrare un brano del Vangelo con il resto del Vangelo, ad esempio delle parole di Gesù sul giudizio delle anime o sulla povertà, con altre parole che trattano dello stesso tema, occorre considerare che, sebbene le singole espressioni non vadano prese separatamente dal contesto di tutto il Vangelo, l’integrazione non va neanche considerata una semplice somma delle varie espressioni di Gesù.

Infatti in ogni frase su un dato tema è anche come un tutto, come racchiudesse tutto l’argomento. E’ come fosse un compendio da un dato punto di vista.

 
 
 

Il papato di Francesco

Post n°1371 pubblicato il 05 Ottobre 2024 da sinaico

Penso che il papato di Papa Francesco, sebbene abbia permesso errori enormi e l’avanzata di fatto del modernismo, abbia qualcosa di provvidenziale per la purificazione della attraverso la demolizione delle sovrastrutture soprattutto spirituali.

Ciò non toglie che Papa Francesco rischi anche di scandalizzare e demolire la fede soprattutto dei piccoli.

Può un Papa non fare il Papa pur essendolo? Quando pecca lo fa, ma quando innsegna? Se il suo insegnamento fosse così aperto da essere percepito come "nuovo" e non avesse nessuan particolare premessa di solennità, va considerato come magisteriale o come una ricerca teologica o un'opinione?

E' da tenere presente che Gesù disse a Pietro che quando si fosse ravveduto avrebbe confermato i fratelli nella fede. Che vuol dire? Si parla solo di peccato, o soprattutto del rinnegamento? La Chiesa unita al Papa un giorno farà chiarezza.

Occorre una radicalità evangelica e nel seguire la Tradizione, cioè, se così si può dire, occorre il massimo del conservatorismo e il massimo del rinnovamento spirituale rimanendo perfettamente in sintonia con il magistero bimillenario della Chiesa.

 
 
 

Originalità

Post n°1370 pubblicato il 05 Ottobre 2024 da sinaico

Solo Dio crea dal nulla. L’uomo crea ispirandosi sempre a qualcosa che esiste, ma mettendoci del suo, che è ciò che Dio gli ha dato (non entro nel merito di come si può manifestare concretamente questa originalità, che è essenzialmente spirituale anche se si manifesta interagendo con la materia e attraverso le forme della materia).

Ogni persona è ciò che è, cioè come Dio l’ha creata, è ciò che Dio vuole che è, ed è ciò che egli permette che sia (in relazione alla risposta di ognuno alla grazia).

Per questo un disegno originale è più dello stesso disegno stampato, una firma originale è più della sua fotocopia, un lavoro artigianale è più di un lavoro opera di una macchina, ecc. Per un valore intellettuale.

 
 
 

Provvidenza

Post n°1369 pubblicato il 03 Ottobre 2024 da sinaico

La provvidenza riguarda innanzi tutto ciò che serve alla nostra santificazione.

Riguarda anche le cose materiali, ma in vista e in funzione della nostra santificazione: noi otterremo tutto ciò che ci è necessario materialmente per poterci meglio santificare.

La provvidenza di Dio è ciò che, in un certo senso, fa Dio, cioè ciò che lui dispone.

Per questo più facciamo o cerchiamo di fare secondo la nostra volontà, meno si manifesta la provvidenza. O, se vogliamo, la provvidenza si manifesta nelle circostanze che fanno sì che ci rendiamo conto che, facendo di testa nostra, non otteniamo i risultati sperati o, se li otteniamo, ci rendiamo conto che abbiamo sbagliato nelle nostre speranze.

C’è una provvidenziale non provvidenza se non ci affidiamo a Dio, e c’è la provvidenza se ci affidiamo a lui.

La provvidenza è dovuta alla fiducia in Dio e si manifesta quando non ci preoccupiamo.

Non che non ci siano dei motivi di preoccupazione: Gesù ci ha insegnato che ce ne sono di autentici, ma dice anche che non dobbiamo avere mai preoccupazioni, in quanto anche le preoccupazioni per motivi autentici impediscono la fiducia in Dio.

Noi non ci dobbiamo preoccupare semplicemente perché Dio provvede.

 
 
 

Verità e mezze verità

Post n°1368 pubblicato il 08 Settembre 2024 da sinaico

Quando la Chiesa si esprime sui principi della giustizia sociale, non sbaglia mai.

Quando invece i Vescovi fanno ricostruzioni sociologiche e danno soluzioni politiche tenendo conto delle loro analisi, possono sbagliare e, di fatto, spesso sbagliano (almeno dal mio punto di vista).

Ma l’insegnamento della Chiesa deve essere dato integralmente, altrimenti, anche se non si manifesta nessuna eresia, si possono indurre i fedeli all’eresia.

Così, ad esempio, se si parla solo di giustizia sociale in modo assolutamente fedele al magistero ecclesiale, ma si tace sempre o quasi sempre sulla questione della morale personale, si possono indurre i fedeli all’errore. Cioè si dà scandalo.

Santa Teresa di Calcutta già qualche decennio fa diceva che il silenzio riguardo alla purezza, aveva qualcosa di impuro.

 
 
 

Occorre davvero essere antifascista o basta e avanza non essere fascista?

Post n°1367 pubblicato il 31 Luglio 2024 da sinaico

Essere antifascista è un limite perché, se si “è” qualcosa, e in particolare se si è cristiani, non si può essere solo contro una cosa sbagliata e non contro tutti gli errori, come sembra fare chi afferma di essere antifascista ma tace sulla necessità di essere anche, ad esempio, anticomunista.

Chi è per la verità, deve essere contro tutte le menzogne.

Inoltre, essere anti qualcosa non afferma cosa si è.

Quando non si tratta di tifo, ma i valori, non basta essere anti… perché la cosa più importante, prima ancora di denunciare ciò che eventualmente non va, è annunciare la verità.

Anche perché essere "anti" un fenomeno complesso, se non è chiaro he si è contro la sua mentalità portante e non contro tutti i suoi aspetti, può sembrare che si è contro anche alle cose buone, come, ad esempio, per quanto riguarda il Fascismo, il sistema sanitario fascista, che prima della Seconda Guerra Mondiale, ha rappresentato una riforma d'avanguardia nel panorama mondiale e che in Italia è stato in vigore fino al 1978.

 
 
 

Genitori e figli

Post n°1366 pubblicato il 31 Luglio 2024 da sinaico

Il discrimine tra essere dei genitori “normali” e dei cattivi genitori, prima ancora degli errori commessi o non commessi, è l’amore.

Certo, anche gli errori contano a livello psicologico, ma, poiché di fatto sono inevitabili, al riguardo si può dire che può essere ammesso un certo margine di errore.

I danni da errore possono essere considerate quelle che in guerra sono le perdite da fuoco amico, o in farmacologia, gli effetti collaterali. La mancanza di amore, invece, è come tirare la bomba atomica, o, in farmacologia, è come vendere del veleno come medicina.

Ma, man mano che crescono, a meno che non sono totalmente robotizzati, anche i figli possono contribuire alla costruzione del rapporto famigliare. E anche loro possono sbagliare, ma anche per loro l’importante è l’amore.

Naturalmente i figli, crescendo, anche senza che l’amore famigliare ne risenta, possono fare scelte che non sono in sintonia coi valori che gli sono stati insegnati dai genitori, e questo per vari motivi.

Ma scegliere dei valori diversi da quelli dei genitori, se i valori scelti sono sbagliati, fa ricordare ai figli di essere stati oppressi da un clima pesante, anche quando non era vero.

Spesso, invece, l’oppressione la vivono al presente per le loro scelte di libertà che hanno rubato loro il senso della vita, per cui i ricordi sono filtrati da ciò che la loro psiche vive oggi.

Se viene a mancare il fine ultimo della vita, che è Dio, vengono conseguentemente a mancare anche i fini secondari, quelli naturali, come la famiglia, un onesto lavoro costruire qualcosa per gli altri… E la vita perde di senso.

 
 
 

Verità

Post n°1364 pubblicato il 23 Luglio 2024 da sinaico

La verità è una e perciò è semplicissima e profondissima, ma manifestandosi attraverso una realtà creata in divenire verso un fine, appare complessa, in quanto, nel suo dinamismo, si mostra sotto svariati aspetti.

Se fosse complessa in se stessa, non sarebbe profonda e non potrebbe essere contemplata, ma solo parzialmente osservata, e non sarebbe semplice ma, solo, semplicemente complessa, non potrebbe essere conosciuta (per come si può), ma solo saputa (per come si può) aspetto per aspetto, e perciò in modo semplicistico.

 
 
 
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NON AVERE ALTRI DEI DI FRONTE A ME (DT 5,7)

Quando sarai entrato nel paese che il Signore tuo Dio sta per darti, non imparerai a commettere gli abomini delle nazioni che vi abitano. Non si trovi in mezzo a te... chi esercita la divinazione o il sortilegio o l'augurio o la magia; né chi faccia incantesimi; nè chi consulti gli spiriti o gli indovini, né chi interroghi i morti, perché chiunque fa queste cose è in abominio al Signore; a causa di questi abomini, il Signore tuo Dio sta per scacciare quelle nazioni davanti a te. Tu sarai irreprensibile verso il Signore tuo Dio, perché le nazioni, di cui tu vai ad occupare il paese, ascoltano gli indovini e gli incantatori, ma quanto a te, non così ti ha permesso il Signore tuo Dio (Dt 11,9-13) 

 

Tutte le forme di divinazione sono da respingere: ricorso a Satana o ai demoni, evocazione dei morti o altre pratiche che "svelino" l'avvenire. La consultazione degli oroscopi, l'astrologia, la chiromanzia, l'interpretazione dei presagi e delle sorti, i fenomeni di veggenza... (Catechismo della Chiesa Cattolica n. 2116).

 

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