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Post n°1331 pubblicato il 17 Giugno 2023 da sinaico
La certezza della fede (quella a cui fa riferimento ilConcilio di Trento), che è soprannaturale, si ha quando la ragione accetta unaverità rivelata da Dio alla Chiesa, e tramite la Chiesa a noi, che la supera. La certezza del “cuore”, o del sentimento, che deveessere conforme alla retta ragione, può essere dovuta a un’azione della naturao della grazia, ma la ragione la può accettare solo in modo naturale. Una certezza perciò naturale, ma non per questoincerta, in quanto la ragione è ordinata a cercare la verità, ma in sensoproprio non assoluta. Una certezza che viene detta “morale”. Del resto il Catechismo della Chiesa Cattolica affermache all’inferno ci si fa per una libera scelta, he è presa nella coscienza, percui chi la prende è consapevole di ciò che fa (almeno a livello di coscienza,se non anche a livello psicologico). Dio può dare una certezza naturale, eperciò ragionevole, della salvezza, una certezza data dalla regione così comeper la ragione è naturale la conoscenza di Dio. Per questo la Chiesa dice che, a livello di fede,nessuno può dirsi con certezza totale di essere in stato di grazia, a meno diuna rivelazione soprannaturale, che, però, essendo privata, può dare unacertezza personale, ma non come quella di un dogma. Poi ci sono le promesse che Dio fa a tutti per mezzodi rivelazioni private ad anime mistiche o carismatiche, che se la Chiesaaccetta, sembrano connotarsi, se sono da noi credute nel modo in cui si crede aha una rivelazione autentica che si riceve dal Cielo, donano una fede moralecerta della salvezza. L’importante è adempiere le pie opere in sincerità enella semplicità, così come dice la Chiesa. E se lo dice la Chiesa, la certezza morale è anche unacertezza morale su ciò che la Chiesa, a parte la sua dottrina infallibile cheva creduta con fede soprannaturale, crede come Chiesa. Una certezza, perciò, sufficiente a dare latranquillità. |
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NON AVERE ALTRI DEI DI FRONTE A ME (DT 5,7)
Quando sarai entrato nel paese che il Signore tuo Dio sta per darti, non imparerai a commettere gli abomini delle nazioni che vi abitano. Non si trovi in mezzo a te... chi esercita la divinazione o il sortilegio o l'augurio o la magia; né chi faccia incantesimi; nè chi consulti gli spiriti o gli indovini, né chi interroghi i morti, perché chiunque fa queste cose è in abominio al Signore; a causa di questi abomini, il Signore tuo Dio sta per scacciare quelle nazioni davanti a te. Tu sarai irreprensibile verso il Signore tuo Dio, perché le nazioni, di cui tu vai ad occupare il paese, ascoltano gli indovini e gli incantatori, ma quanto a te, non così ti ha permesso il Signore tuo Dio (Dt 11,9-13)
Tutte le forme di divinazione sono da respingere: ricorso a Satana o ai demoni, evocazione dei morti o altre pratiche che "svelino" l'avvenire. La consultazione degli oroscopi, l'astrologia, la chiromanzia, l'interpretazione dei presagi e delle sorti, i fenomeni di veggenza... (Catechismo della Chiesa Cattolica n. 2116).