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Rivotorto

fede e vita - natura e grazia

 

Messaggi del 27/02/2023

Giudizi divini

Post n°1246 pubblicato il 27 Febbraio 2023 da sinaico

Dio comincia a retribuire, e perciò anche a ricompensare, già in questa vita, per come è possibile farlo in questa vita, e lo fa al meglio per noi, anche se tutto si compirà alla fine dei tempi, ma comincia a ricompensare a cominciare dall’anima.

Dio infatti tiene conto innanzi tutto della ricompensa soprannaturale che si compirà in Paradiso, e tutto fa convergere verso questa ricompensa. In quest’ottica anche certe croci possono essere una ricompensa (mentre certe altre sono di condanna, atte, però, come quella del buon ladrone, ad essere “riconvertite” in strumenti di grazia).

Subordinatamente Dio tiene conto del nostro bene spirituale naturale, in qualche modo legato al bene soprannaturale e spesso fortemente legato ad esso.

Ma Dio non disprezza affatto il bene materiale, ma anch’esso è messo in relazione al bene soprannaturale.

 
 
 

Luoghi santi

Post n°1245 pubblicato il 27 Febbraio 2023 da sinaico

La grazia divina sta alla grazia attuale dei luoghi santi, un po’ come la Presenza divina nell’Eucaristia sta alla presenza divina nello spazio dei luoghi santi, e, per una certa analogia, un po’ come la realtà di una persona sta alla sua foto.

Ma come ci sono foto di eventi solenni, ad esempio di un matrimonio in cui tutti si mettono in posa, e ci sono foto di eventi ufficiali meno importanti, come dell’inaugurazione di qualche evento, e poi ci sono le foto private, spesso scattate di sorpresa, così, in un certo senso, ci sono i luoghi santi più universali, a cominciare dalla Terra Santa, ma anche le Basiliche Papali e i grandi santuari come Fatima e Guadalupe, poi ci sono i luoghi santi che ricordano eventi sempre universali ma di portata più locale, e ci sono luoghi santi piuttosto privati.

Tutto è universale e tutto è privato: l’universale va vissuto personalmente e ciò che è privato, che non è mai privato, assume, anche attraverso i valori universali nella vita delle persone, una portata universale, per cui ci sono luoghi più di valenza universali, e perciò più importanti, e luoghi più di valenza personale, e perciò particolarmente “importanti per me”, ma tutti interagiscono tra loro.

Nel tempo i flussi si modificano e ci sono cose nuove che interagiscono con le vecchie.

Ma i luoghi santi, come le fotografie, servono per sollecitare ed evocare l’amore, e perciò la presenza e la Presenza di Dio.

Ma come può capitare che una foto privata, magari vecchia e un po’ alterata, possa, a livello personale, evocare forti emozioni, così può capitare che un luogo può, personalmente, evocare fortissimi sentimenti atti ad aprirsi all’amore, tanto da divenire un luogo “solenne per me” e perciò, in noi, un luogo di piena universalità.

Tutto dipende da Dio e, anche, dalla nostra realtà in collaborazione con lui.

 
 
 

Singolarità e comunitarismo

Post n°1244 pubblicato il 27 Febbraio 2023 da sinaico

L’uomo non è un singolo, ma una persona, e non fa parte di una massa, ma di una comunità.

La persona è già originale e perciò singola, per cui il farsi voler riconoscere, invece di realizzare la persona in rapporto con Dio e il prossimo, la isola.

Allo stesso modo uno sbagliato senso di comunità che uniforma tutto e tutti, non realizza la persona, ma la appiattisce, e perciò la mortifica.

Oggi la psicologia, trattando il tema del narcisismo (degli altri), pur affermando delle cose giuste e dando delle indicazioni giuste, tende a isolare le persone, così come il comunitarismo tipico delle sette appiattiscono gli aderenti.

 
 
 

Corpo e anima

Post n°1243 pubblicato il 27 Febbraio 2023 da sinaico

Qualunque siano le circostanze che si manifestano nella nostra vita e anche nel nostro corpo, e qualunque sia l’influenza pratica che queste hanno su di noi, in qualche modo l’anima si esprime con ciò che ha a disposizione e soprattutto on ciò che è “suo”, cioè il corpo.

 
 
 

Singolarità

Post n°1242 pubblicato il 27 Febbraio 2023 da sinaico

In una situazione di singolarità la risposta della natura può essere singolare, ma cambiando la situazione e con essa le condizioni singolari che l’avevano contraddistinta, ciò che prima era naturale potrebbe rivelarsi innaturale. Ad esempio il mangiare del pane consacrato a Dio di Davide e dei suoi uomini affamati. O i figli di Adamo ed Eva, che si sono sposati fra loro, per cui anche a livello genetico la natura non poteva che prevedere come buono ciò che poi si sarebbe diventato dannoso: sia geneticamente, sia psicologicamente, sia spiritualmente.

 
 
 

Ideologie buoniste

Post n°1241 pubblicato il 27 Febbraio 2023 da sinaico

Le ideologie più dicono cose giuste senza fare riferimento a Dio (e perciò all’uomo che sta al centro dell’amore divino), più, in un certo senso, sono espressioni anti cristiche.

Ad esempio, il tollerantismo, il pacifismo, l’ecologismo…

Tante cose che dicono sono condivisibili, così come tante speranze e istanze che rappresentano, ma la direzione presa non conduce al bene, ma al male.

Sono le ideologie più pericolose, anche se seducenti, perché ingannevoli, perché, per affermare la menzogna, dicono tante verità parziali.

 
 
 

Sofferenza

Post n°1240 pubblicato il 27 Febbraio 2023 da sinaico

La sofferenza è un segno di predestinazione e una caparra di salvezza.

 
 
 

Carità e servizio

Post n°1239 pubblicato il 27 Febbraio 2023 da sinaico

L’amore universale, la cui forma piena e più alta è la carità che proviene da Dio, non è legato alla nostra conoscenza umana proprio perché universale, ma si serve di essa. Questo manifesta che il nostro amore sulla terra è in divenire e, se anche la carità in sé stessa è sempre perfetta, si manifesterà nella pienezza in Cielo, dove anche il nostro modo umano di amare si trasformerà in senso soprannaturale.

In questa vita l’amore di Dio, sempre perfetto, non solo manifesta che nella sua pienezza si manifesterà in Paradiso, ma è limitato e ostacolato dal peccato originale e dalle sue conseguenze, cioè dai nostri ulteriori limiti che si aggiungono a quelli naturali della nostra umanità, e dal nostro peccato.

L’amore spirituale umano supera e sovrabbonda la nostra conoscenza intellettuale, anche se la usa per concretizzarsi e perciò realizzarsi anche visibilmente, e la carità soprannaturale supera e sovrabbonda l’amore umano universale, anche se spesso se ne serve.

La povertà in senso francescano è intimamente legata alla castità, in tutti i sensi.

Spesso occorre tacere e rinunciare a manifestarsi per dare gloria a Dio, che tutto fa mentre noi non facciamo nulla e quel poco che facciamo, lo facciamo in lui e per lui.

Se vuoi affermare te stesso, devi donarti e se vuoi donarti devi prima amare te stesso. Questo si può fare solo se noi prima siamo amati da Dio e di conseguenza lo riamiamo. Cosicché possiamo essere perfetti come Dio è perfetto, cioè possiamo fare come Dio: prima amiamo i fratelli e li serviamo come possiamo, poi possiamo essere amati da loro.

Da questi principi si possono fare innumerevoli riflessioni e trarre innumerevoli conseguenze.

Ad esempio: se ti vuoi realizzare, non ti devi realizzare per te stesso, e se senti il bisogno di dedicare anche un po’ di tempo per te, non deve essere per te, ma per Dio, che è il principio dell’amore che hai e che, perciò, puoi donare agli altri solo in quanto tu lo hai già, e lo puoi donare per quanto ami Dio e poi ti ami dell’amore con cui Dio ti ama. Noi, infatti, riguardo a Dio aspiriamo ad essere amati e poi a riamare, ma riguardo al prossimo dobbiamo aspirare prima ad amare: solo così il Cielo può sviluppare radici nella società umana, anche se in modo non ancora compiuto.

Il senso di solitudine in questa vita vuole essere colmato e solo in Dio può esserlo (ma è come bere l’acqua viva di Gesù: più si beve, più se ne desidera e più si collabora con Gesù a darla). Il senso di solitudine in questa vita non va allontanato con la droga dell’attivismo, ma va rettamente vissuto, in modo che sia come una luce che ci guida a Dio e di conseguenza al servizio dei fratelli. Se il senso di solitudine non conduce a dare frutto come fa il seme, che per farlo muore, rimane solo, e perciò non si compie nella pienezza dell’amore, che è relazione soprannaturale con Dio e, di conseguenza, coi fratelli.

Non si possono ridurre le realtà universali alle categorie della politica, in cui ognuno si fa “portavoce” della giustizia, e le realtà politiche che più lo fanno, quelle che in nome della giustizia vogliono cambiare tutto senza conservare nulla, sono le più anti cristiane, non per il proposito di voler cambiare le cose, ma perché non fanno riferimento ai valori della fede, e non vi fanno riferimento non in quanto non ne tengono conto, ma in quanto la contrastano, cosicché anche i valori buoni che propugnano si inquinano di corruzione.

L’unico modo di cambiare le cose, infatti, è ricominciare proprio dai valori della fede e da sé stessi, il che non esclude l’impegno sociale ma, anzi, lo sollecita.

 
 
 
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NON AVERE ALTRI DEI DI FRONTE A ME (DT 5,7)

Quando sarai entrato nel paese che il Signore tuo Dio sta per darti, non imparerai a commettere gli abomini delle nazioni che vi abitano. Non si trovi in mezzo a te... chi esercita la divinazione o il sortilegio o l'augurio o la magia; né chi faccia incantesimi; nè chi consulti gli spiriti o gli indovini, né chi interroghi i morti, perché chiunque fa queste cose è in abominio al Signore; a causa di questi abomini, il Signore tuo Dio sta per scacciare quelle nazioni davanti a te. Tu sarai irreprensibile verso il Signore tuo Dio, perché le nazioni, di cui tu vai ad occupare il paese, ascoltano gli indovini e gli incantatori, ma quanto a te, non così ti ha permesso il Signore tuo Dio (Dt 11,9-13) 

 

Tutte le forme di divinazione sono da respingere: ricorso a Satana o ai demoni, evocazione dei morti o altre pratiche che "svelino" l'avvenire. La consultazione degli oroscopi, l'astrologia, la chiromanzia, l'interpretazione dei presagi e delle sorti, i fenomeni di veggenza... (Catechismo della Chiesa Cattolica n. 2116).

 

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