Creato da: diefrogdie il 27/09/2007
Diario politicamete scorretto di un catto-democratico.
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DIEFROGDIE?Perchè DIEFROGDIE? La storia è lunga. La si può sintetizzare nel modo seguente: tutto sembra nascere da un verso di una poesia (l'immortale "Se questo è un uomo" di Primo Levi). Il verso è "Vuoti gli occhi / e freddo il grembo / come una rana d'inverno", verso successivamente ripreso nella poesia di Scardanelli "Canto di Azatoth II" (http://blog.libero.it/scardanelli), nella quale poesia la rana diviene il simbolo della morte, della sconfitta, del tradimento. Allora muori (DIE) rana (FROG) muori (DIE), perchè la vita nonostante tutto deve continuare. Il curatore del blog
UN'IPOCRISIA STORICAMENTE INSENSATA
Post n°204 pubblicato il 08 Ottobre 2011 da diefrogdie
Nella datazione la Bbc ha deciso di ignorare la nascita di Cristo Un’ipocrisia storicamente insensata La notizia che la Bbc ha deciso di cambiare la definizione della data — sostituendo alle usuali sigle che rimandano ad avanti Cristo e dopo Cristo un generico «era comune» per non offendere i credenti di altre religioni — non ha suscitato grandi reazioni. Ma queste composte e rispettose prese di posizione non hanno toccato i dirigenti dell’emittente britannica, come già è successo in casi analoghi. In realtà, è ormai ben chiaro che il rispetto delle altre religioni è solo un pretesto, perché coloro che vogliono cancellare ogni traccia di cristianesimo dalla cultura occidentale sono solo alcuni laici occidentali. E non è certo la prima volta che ciò accade. Il tentativo di cambiare la datazione venne dalla Rivoluzione francese, che impose un nuovo calendario nel quale il computo del tempo cominciava dal 14 luglio 1789, tradizionale giorno d’inizio dei moti rivoluzionari, e inventò nuovi nomi per i mesi, ovviamente cancellando le feste cristiane, sostituite da altre «rivoluzionarie». Alle settimane, per cancellare la domenica, subentrarono le decadi. Il calendario durò poco, cancellato nel 1806 da Napoleone: le nuove date avevano qualcosa di posticcio e di ridicolo anche per i più fieri illuministi. Il secondo tentativo venne fatto da Lenin, che cambiò calendario sostituendolo con una datazione che partiva dal colpo di Stato del 24 ottobre 1917. Questo calendario, rimasto in vigore dal 1929 fino al 1940, sostituiva le settimane con una scansione di cinque giorni, e naturalmente aboliva le feste cristiane, rimpiazzandole con quelle nate dalla rivoluzione. Anch’esso, però, non ebbe molto successo, come dimostra il fatto che fu usato parallelamente al calendario gregoriano, anche per mantenere rapporti con il resto del mondo. Insomma, l’idea di rimuovere il calendario cristiano ha pessimi antecedenti, con numerosi fallimenti alle spalle. Bisogna dire che questa volta la Bbc si limita a cambiare la dizione e non il computo del tempo, ma, così facendo, non si può negare che abbia compiuto un gesto ipocrita. Negare la funzione storicamente rivoluzionaria della venuta di Cristo sulla terra, accettata anche da chi non lo riconosce come Figlio di Dio, è un’enorme sciocchezza. E, dal punto di vista storico, lo sanno tanto gli ebrei quanto i musulmani.
Come si può far finta di non sapere che soltanto da quel momento si è affermata l’idea che tutti gli esseri umani sono uguali in quanto tutti figli di Dio? Perché non riconoscere che da quel momento il mondo è cambiato? Che sono scomparsi tabù e impurità materiali e che la natura è stata liberata dalla presenza del sovrannaturale proprio perché Dio è trascendente? Perché allora negare perfino i debiti culturali che la civiltà ha nei confronti del cristianesimo? Non è questione di fede, ma di ragione. Anche questa volta.
www.ossevatoreromano.va - Lucetta Scaraffia - 5 ottobre 2011
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