Creato da: diefrogdie il 27/09/2007
Diario politicamete scorretto di un catto-democratico.
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DIEFROGDIE?Perchè DIEFROGDIE? La storia è lunga. La si può sintetizzare nel modo seguente: tutto sembra nascere da un verso di una poesia (l'immortale "Se questo è un uomo" di Primo Levi). Il verso è "Vuoti gli occhi / e freddo il grembo / come una rana d'inverno", verso successivamente ripreso nella poesia di Scardanelli "Canto di Azatoth II" (http://blog.libero.it/scardanelli), nella quale poesia la rana diviene il simbolo della morte, della sconfitta, del tradimento. Allora muori (DIE) rana (FROG) muori (DIE), perchè la vita nonostante tutto deve continuare. Il curatore del blog
BASTA IMMIGRAZIONE!
Post n°104 pubblicato il 05 Maggio 2009 da diefrogdie
Ma voi volete che l'Italia finisca cosi? Basta con il cieco e stupido buonismo e con l'immigrazione incontrollata!!! Fermiamo questa invasione prima che sia troppo tardi. Malmö, il ghetto ribelle degli stranieri che mette in crisi il modello svedese Un residente su tre è musulmano. Quasi tutti sono disoccupati Dal nostro inviato Paolo Salom
Ogni sera, da mesi, cassonetti, cabine, e qualunque struttura pensata per la città si trasformano in roghi appiccati da molotov lanciate direttamente dal salotto di casa. I vigili del fuoco, stanchi di diventare il bersaglio preferito dopo gli agenti, hanno deciso di ritirarsi dal loro Forte Apache, la caserma di Rosengard. Henrik Persson, il comandante della stazione dei pompieri del quartiere, si è appena dimesso: «Nessuno mi ascolta, nessuno ci aiuta. Non ha senso continuare così ». Persson ha raccontato che, a una recente riunione operativa, un dirigente della polizia lo ha messo in guardia: «Preparatevi a vedere lanciare le molotov contro di voi». Ma a una richiesta di fondi e rinforzi, spiega ancora Persson, «ho ricevuto un netto rifiuto». Dall’opposizione, la consigliera centrista Anja Sonesson chiede «l’imposizione immediata di un coprifuoco per arginare l’ondata di violenza. I ragazzini con meno di 18 anni non dovrebbero uscire dopo le 9 di sera». Per il momento, i socialdemocratici, la maggioranza, resistono: «Sarebbe la fine della democrazia, del sistema svedese ». Il sindaco Ilmar Reepalu è convinto che una misura così drastica accentuerebbe «il carattere di enclave a se stante del quartiere. Al contrario noi dobbiamo cercare di unire Rosengard al resto della città, farne un zona residenziale come le altre». Malmö, terza città della Svezia, capoluogo della prospera Scania, porto sull’Öresund con un passato di traffici che non torneranno più, ha 270 mila abitanti, centomila dei quali stranieri, per lo più concentrati a Rosengard e dintorni. Come dire, un residente su tre è musulmano. Ai primi di marzo è bastato l’arrivo della nazionale israeliana di tennis, impegnata in Coppa Davis contro la Svezia, proprio a Malmö, a far insorgere la comunità islamica, in quell’occasione alleata dei centri sociali svedesi e i black blok di tutta Europa. Inutile parlare di integrazione, a Rosengard. Il modello sociale svedese? «Non spetta a me interpretare la politica del governo», ci ha detto il sindaco Ilmar Reepalu, socialdemocratico, facendo intendere che lui, la sua città, vuole continuare ad amministrarla come se il welfare scandinavo non fosse superato dalla realtà. Certo «dobbiamo iniziare a progettare qualcosa di diverso. Ne va della tranquillità di tutti». Solo una questione di ordine pubblico, allora? La polizia, conclude il portavoce Lars-Hakan Lindholm, «sa esattamente cosa fare e lo farà». Il punto è: per quanto, ancora? Paolo Salom da www.corriere.it Un'ultima considerazione: voi che invocate l'integrazione e vi riempite la bocca con parole come multiculturalismo, siete mai scesi sul campo? Avete mai passeggiato in certe zone delle nostre città a maggioranza islamica? Avete mai visto uno straniero nei nostri cinema o nei nostri teatri, a cercare - loro - l'integrazione con la nostra cultura, i nostri stili di vita, le nostre usanze?
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Inviato da: Nicole
il 10/05/2011 alle 21:04
Inviato da: claudio
il 02/03/2011 alle 16:36
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