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LA MICRO-CELLULA E L’OLANDESE VOLANTE

Post n°129 pubblicato il 14 Ottobre 2009 da diefrogdie
 

LA MICRO-CELLULA
E L’OLANDESE VOLANTE
 

Una brutta notizia è quella del primo kamikaze che si fa esplodere in Italia. Inizialmente si è parlato del gesto di un isolato fanatico, probabilmente psicopatico e con problemi economici alle spalle. Poi è venuto fuori che si trattava di un terzetto, poco organizzato, ma tale da costituire quello che gli esperti chiamano cellula terroristica autonoma o meglio spontanea. Non è detto che l'inchiesta riservi altre brutte sorprese una volta esaminato il materiale trovato durante le perquisizioni. Gli inquirenti devono accertare cosa ha trasformato tre insospettabili in militanti attivi. Quindi capire se sono realmente "autonomi". I nord africani si sono ispirati a quello che hanno letto ho visto in tv? O qualcuno, pur senza far parte della micro-cellula, li ha istigati intuendo la loro voglia di fare qualcosa? Certamente Mohammed Game, con i suoi problemi personali, è diventato il candidato ideale per un gesto disperato e amatoriale. Forse voleva trasformarsi in uno “shahid”, un martire per chiudere con i suoi guai. 

Augurando buon lavoro a polizia e carabinieri, ho scovato su internet (http://www.ilfoglio.it/zakor) una bella notizia: Geert Wilders ha vinto la causa contro il governo di Sua Maestà che lo aveva bandito dal territorio inglese.
Il leader del Partito della libertà olandese non è un uomo simpatico, il suo atteggiamento è appositamente provocatorio e il film che ha prodotto, "Fitna", per cui andrà a processo in Olanda, processo a dir poco orwelliano e kafkiano, non è certo un bel film.

Eppure le migliaia di minacce di morte che gli sono arrivate in questi anni, la vita "piombata" che conduce, il fatto che fosse in cima alla lista di persone da eliminare ficcata al petto di Theo van Gogh, tutto questo ne fa il principale simbolo della libertà d'espressione in Europa.

Non saranno l'appeasement, la fine della libera circolazione delle idee, l'asservimento e la compiacenza a fermare chi vuole distruggere il più grande tesoro della civiltà occidentale: la libertà di parola e di espressione. Qualcosa per cui l'Europa è stata seminata e concimata col sangue di decine di milioni di esseri umani. Per questo Wilders doveva potere entrare in Inghilterra.  

Questo è quel che avrebbe detto se lo avessero lasciato parlare:
"
Per la generazione dei miei genitori la parola 'Londra' è sinonimo di speranza e libertà. Quando il mio paese era occupato dai nazisti, la BBC offriva un quotidiano bagliore di libertà tra le tenebre della tirannia. Milioni di miei connazionali ascoltavano, illegalmente. Le parole 'Questa è Londra' erano il simbolo di un mondo migliore davanti a noi. Se solo fossero stati là i soldati inglesi, canadesi e americani.
Cosa sarà trasmesso tra quarant’anni? Sarà ancora 'Questa è Londra'? O piuttosto 'Questa è Londonistan'? Sarà un simbolo di speranza, o dei valori della Mecca e di Medina? Cosa offrirà l’Inghilterra, sottomissione o perseveranza? Libertà o schiavitù?

La scelta è nostra. Signore e signori, non ci scuseremo mai per essere liberi. Non arretreremo mai. Non ci arrederemo mai. La libertà deve prevalere, la libertà prevarrà
". 
 

 
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