Creato da: diefrogdie il 27/09/2007
Diario politicamete scorretto di un catto-democratico.
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DIEFROGDIE?Perchè DIEFROGDIE? La storia è lunga. La si può sintetizzare nel modo seguente: tutto sembra nascere da un verso di una poesia (l'immortale "Se questo è un uomo" di Primo Levi). Il verso è "Vuoti gli occhi / e freddo il grembo / come una rana d'inverno", verso successivamente ripreso nella poesia di Scardanelli "Canto di Azatoth II" (http://blog.libero.it/scardanelli), nella quale poesia la rana diviene il simbolo della morte, della sconfitta, del tradimento. Allora muori (DIE) rana (FROG) muori (DIE), perchè la vita nonostante tutto deve continuare. Il curatore del blog
Destra e sinistra
Post n°162 pubblicato il 08 Maggio 2010 da diefrogdie
I miei amici di destra dicono che sono di sinistra. Mah. Mi viene in mente di quando ero innamorato di Annalisa e le spiegavo "Destra e Sinistra" di Norberto Bobbio. E mi ricordo quella bellissima canzone di Gaber - cos'è la destra? cos'è la sinistra? Libertà d’espressione contro un passato che non vuole morire CasaPound? Non sapevo nemmeno dove stesse di casa, fino a un paio di giorni fa. Quando una ragazza mi telefona e con voce timida e armoniosa mi spiega che una lista che si rifà a CasaPound, “per la giovinezza al potere”, si presenterà alle elezioni universitarie del 12 e 13 maggio, che per farla conoscere avevano indetto per il 7, cioè per oggi, un corteo e un sit-in. La questura però aveva vietato il corteo, autorizzando solo l’uso della piazza. Mi dice che il settimanale “Gli altri” e Piero Sansonetti avevano lanciato un appello in difesa del diritto a manifestare liberamente e pacificamente, mi legge nomi di altri firmatari, mi chiede di aderire. Dico di sì senza problemi, dove stanno il Piero, la Ritanna e l’Andrea di solito si fanno cose buone e giuste. Avevo dimenticato che siamo un paese corrucciato in cui censori e maestri sono in servizio permanente effettivo. Alberto Asor Rosa, Margherita Hack e centonovantotto gravitanti attorno ai Comunisti italiani avevano appena firmato un altro appello per escludere dalle elezioni e addirittura espellere dalle università gli estremisti di destra “perché non devono trovare cittadinanza e accessibilità in luoghi di cui la democrazia e l’antifascismo costituiscono la base imprescindibile”. Oddio, un sequel del remake. Allora ho spulciato, chiesto in giro. Inneggiano alla turbo dinamica. Amano il nero. Neri gli arredamenti, neri per lo più vestiti, magliette e occhiali. Nero su nero, è la serie di interviste, reperibili sul sito, diciamo così agli antesignani: Mario Tuti racconta di quando “mancò Violante”, Pierluigi Concutelli come non sia facile stare trenta anni in prigione con la schiena dritta. Hanno messo su gruppi di rocciatori, alpinisti, sommozzatori, “Diavoli di Mare”. E di paracadutisti, “Istinto Rapace”. Sono fascisti, fascisti sociali che credono nella Carta di Verona. Sono fascisti del nuovo millennio, come Gianfranco Fini definiva se stesso una ventina di anni fa. Va da sé che se devono menar le mani le menano. Ultimamente è successo spesso, anche se a Napoli il 1° maggio è stato uno di loro a rischiare la vita. Menano dunque. Ma sempre controvoglia. Il dettaglio è tutt’altro che secondario. Ci dice che non vivono nella stolida, fatale attesa che ogni giorno porti valide ragioni per coltivare il risentimento e alimentare l’odio. Ci dice che sono usciti da una concezione catacombale dell’esistenza, che hanno elaborato il lutto per le loro vittime. Hanno curiosità per il dialogo, non sopportano gli steccati. Malgrado il nero dominante, hanno un che di solare. Forse per questo cominciano a fare più proseliti della concorrenza di sinistra. Chi ha qualche ricordo di separatezza gruppuscolare sa che la presenza di ragazzi ma soprattutto di ragazze è un segno di vitalità. E la Casa è piena di giovani. Fanno politica, dunque. E la risposta deve essere politica. LANFRANCO PACE - WWW.ILFOGLIO.IT
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