Creato da: diefrogdie il 27/09/2007
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DIEFROGDIE?Perchè DIEFROGDIE? La storia è lunga. La si può sintetizzare nel modo seguente: tutto sembra nascere da un verso di una poesia (l'immortale "Se questo è un uomo" di Primo Levi). Il verso è "Vuoti gli occhi / e freddo il grembo / come una rana d'inverno", verso successivamente ripreso nella poesia di Scardanelli "Canto di Azatoth II" (http://blog.libero.it/scardanelli), nella quale poesia la rana diviene il simbolo della morte, della sconfitta, del tradimento. Allora muori (DIE) rana (FROG) muori (DIE), perchè la vita nonostante tutto deve continuare. Il curatore del blog
insensibilità riguardo la situazione dei Cristiani in Iraq
Post n°178 pubblicato il 10 Novembre 2010 da diefrogdie
Tag: cristiani in Iraq, iraq INSENSIBILITA' (MENEFREGHISMO?) RIGUARDO I CRISTIANI IN IRAQ Riporto una parte di un bellissimo articolo di Toni Capuozzo sulla insensibilità (menefreghismo?) della stampa e dell'opinione pubblica italiana riguardo la drammatica situazione dei Cristiani in Iraq Vorrei, come spesso mi accade, saltare sul carro di qualche perdente. In questo caso: i cristiani d’Iraq [..] Tutto l’ardore che nasce contro l’occupazione israeliana, responsabile di ogni male, evapora quando a calare la mannaia è il fondamentalismo terrorista. E allora se giustamente il ministro degli Esteri Franco Frattini e il buon vecchio Marco Pannella andranno a Baghdad per evitare la condanna a morte di Tareq Aziz, diano un’occhiata anche ai quattro superstiti che non ambiscono al martirio. Ecco due biglietti che mi giungono da San Vittore Olona, da due sorelle irachene cristiane, che non sono tipe da salire su una gru, e nessuno le sta a sentire: Quattro anni fa, con grande fatica e solo dopo molta insistenza da parte di mio marito con l’ufficio visti dell’Ambasciata d’Italia a Baghdad, eravamo riusciti a ottenere un visto turistico per lui che doveva accompagnare mia madre che, colpita da cancrena, aveva subito l’amputazione della gamba destra. Il visto era finalmente stato concesso, dopo più mesi dalla richiesta, dietro la minaccia che, in caso di mancato rientro a Baghdad, mio marito sarebbe stato denunciato per favoreggiamento di immigrazione clandestina. Ora, dopo il recente massacro di cristiani, è ancor più pressante la necessità di poter svolgere le pratiche necessarie a ottenere il ricongiungimento nel più breve tempo possibile, e questo è lo scopo della mia richiesta di aiuto”.
Toni Capuozzo - http://www.ilfoglio.it/soloqui/6773
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