POLPA, BUCCETTA &...
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ASILI NIDO...in italia siamo messi male!
Post n°406 pubblicato il 29 Marzo 2012 da Cicotita
Per molte donne italiane l'asilo nido rappresenta un'occasione per permettere al proprio bambino di socializzare e partecipare ad attività stimolanti di apprendimento, ma sempre più spesso diventa anche l'unica soluzione possibile per madri lavoratrici impossibilitate, per diversi motivi, a prolungare il congedo di maternità o a contare sull'appoggio dei familiari. Il panorama in Italia è piuttosto diversificato: accanto agli asili nido pubblici e privati esistono infatti asili nido aziendali (ancora pochi, purtroppo), asili nido in famiglia, gestiti da madri che hanno frequentato un corso di formazione e che possono accogliere fino ad un massimo di sei bambini, baby parking, strutture private che accolgono i bambini per brevi periodi di tempo, e ludoteche, strutture, anch'esse private, ideali per l'organizzazione di feste o pomeriggi ricreativi. Nonostante quest'ampia varietà di soluzioni, l'Italia è ancora lontana dagli obiettivi fissati nel programma di Lisbona del 2000, secondo i quali i paesi dell'Unione Europea avrebbero dovuto garantire 33 posti ogni 100 bambini. Contando l'insieme di tutte le strutture elencate, l'Italia arriva ad una copertura del 23%, percentuale esigua rispetto alle esigenze del Paese. Nel settore pubblico il governo italiano aveva stabilito un piano quinquennale per l'istituzione di almeno 3.800 asili nido comunali da completarsi entro il 1976. Confrontando i posti disponibili e la potenziale utenza (tutti i bambini in età 0-3 anni), l'Italia offre in media una copertura del servizio pari al 6,2%, con un massimo del 15,7% in Emilia Romagna e un minimo dell'1% in Calabria e Campania. In media il 25% dei richiedenti rimane in lista di attesa. Per non parlare del costo: Ci sono paesi come Danimarca, Svezia e Islanda, che si contraddistinguono per le più alte percentuali di diffusione dei servizi dedicati alla prima infanzia, con una copertura pari al 50%. Un buon servizio viene garantito anche da Finlandia, Paesi Bassi, Francia, Slovenia, Belgio, Regno Unito e Portogallo.
di Francesca Jacobellis tratto da AL FEMMINILE |
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