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Riflessioni, meditazioni... la via dell'accettazione come percorso interiore alla scoperta dell'Essenza - ovvero l'originale spiritualità non duale di Claudio Prajnaram

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« L'autoesameESSERE INTERI, ESSERE VERI »

Vivere senza riserve la realtà di fatto, così com'è, presenti nel momento in cui accade

Post n°582 pubblicato il 13 Febbraio 2009 da Praj

Arriva sempre il momento di una riflessione che ci può indicare la svolta di fronte al nostro modo di affrontare le problematiche che ci complicano l'esistenza.
Allora guardiamo come viviamo la nostra quotidianità. Si potrebbe dire che non facciamo altro che fuggire dalla realtà dei fatti, e proprio per questo soffriamo e ci creiamo ogni genere di disagio. Da ciò nasce il tentativo di trovare conforto o consolazione nella ricerca spirituale o nella adesione ad una credenza religiosa, ideologica, filosofica. Incredibilmente non siamo capaci di comprendere che non potremo mai sottrarci alla realtà delle cose che stiamo vivendo nel momento presente. Nonostante gli innumerevoli ed estenuanti tentativi di sottrarci alle svariate situazioni che sono in atto, noi non ce la faremo. Paure, gioie, dolori, noia, entusiasmi... ci accompagneranno sempre. Non c'è via d'uscita perché è nella natura della realtà contenere gli opposti. Non ci resta che confrontarci con questa realtà: capire profondamente che è inevitabile avere a che fare con queste espressioni contraddittorie della vita. Dobbiamo accettarle perché necessarie.
La vita stessa, per manifestarsi, implica le polarità, le opposizioni in connessione fra loro, continuamente. Dobbiamo prenderne atto definitivamente. Non ci possono essere solo le polarità che ci piacciono, che troviamo gradevoli. Dobbiamo accogliere tutto e il contrario di tutto.
Prendere solo un aspetto e volere scartarne l'altro che sta all'opposto ci porta necessariamente al conflitto, alla sofferenza, alla frustrazione. Non si può invocare un “come dovrebbero essere le cose” piuttosto che accettare come sono. Questa attitudine al volere solo ciò che ci aggrada è il viatico che conduce alla infelicità. Questo va compreso fino in fondo. E' inutile resistere al gioco degli opposti esistenziale.
Perciò è sensato e saggio, a mio modesto parere, lasciare essere ogni momento che la vita ci offre... meglio se con gratitudine.
Basta accoglierlo, osservarlo senza alcuna riserva, non cercare di negarlo, lasciarlo fluire...
E' sicuramente destinato a passare. E' la natura di ogni fenomeno.
La Vita stessa è un divenire interminabile di momenti che cambiano. Ciò che non può cambiare mai è la Pura Consapevolezza che li osserva scorrere.
Allora il punto è accettare con serenità l'ordinarietà del vivere quotidiano... questo è il passaggio più difficile per il ricercatore spirituale ambizioso e speranzoso. L'ego bisognoso di conquiste lo aborre.
Ciò che non si vuole abbandonare è l'acquisita identità del ricercatore che si ostina a volere altro da ciò che è. Questi non riesce mai a rilassarsi in profondità. Spera sempre in un qualcosa... domani, chissà?
Non c'è niente da rifiutare nel ciò che è; c'è solo da dargli il benvenuto, dirgli un grande "Sì", comunque sia, anche quando si esprime con il "no" momentaneo. Allora vediamo che il conflitto si spegne, s'indebolisce, perché ogni cosa va seguendo il suo corso... comprese le occasionali insofferenze, gli strani momenti... che ci accadono.
E' ciò, piaccia o non piaccia all'ego, è la vita che merita sempre di essere vissuta.

 
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