Prigione dei Sogni

Cercare adagio, umilmente, costantemente di esprimere, di tornare a spremere dalla terra bruta o da ciò ch'essa genera, dai suoni, dalle forme e dai colori, che sono le porte della prigione della nostra anima, un'immagine di bellezza che siamo giunti a comprendere: questa è l'arte. James Joyce

 

AREA PERSONALE

 

TAG

 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 
Citazioni nei Blog Amici: 17
 

FACEBOOK

 
 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Luglio 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30 31        
 
 

 

« Messaggio #126Messaggio #128 »

Riflessi

Post n°127 pubblicato il 29 Novembre 2006 da Notram
 
Foto di Notram

La barba lunga ormai non gli prudeva neanche più. Dovevano essere almeno tre settimane che non si rasava. Guardandosi allo specchio quella mattina aveva notato che ormai buona parte del viso era scomparsa dietro la folta peluria nera. La cosa però non lo infastidiva più di tanto.
Da sempre nella sua vita la lunghezza della barba era stata inversamente proporzionale alla sua felicità, tuttavia l’abitudine di osservare un’immagine riflessa tutte le mattine non gli dava l’opportunità di meditare sul suo stato attuale. Quando un naufrago torna a casa dopo anni fa fatica a riconoscersi allo specchio, ma se naufrago lo si diventa giorno dopo giorno allora è davvero difficile accorgersene. E forse era proprio questo quello che era accaduto a lui.
Cos’è un fantasma? Un’entità incorporea.
Come si definisce allora un corpo senza anima?
Uscì di casa in perfetto orario, come al solito, ma la sua auto che pure spesso faceva i capricci non volle proprio saperne di mettersi in moto. Questa cosa lo contrariò doppiamente perché oltre a rischiare di far tardi si sarebbe trovato nella ressa mattutina. Tuttavia quando il bus arrivò dovette ricredersi: non solo non c’era molta folla, ma addirittura riuscì a trovare un posto a sedere.
Le altre persone sembravano parecchio occupate: un giovane leggeva un libro, due vecchie parlavano tra di loro e una grassa signora aggiustava il colletto del grembiule alla figlia.
Fu davvero strano come ad attirare la sua attenzione non fu lei bensì la sua immagine riflessa mentre guardava attraverso il finestrino dell’autobus.
Un immagine onirica, sensuale, avvolgente.
Si sentì di colpo risvegliato, tornato alla vita dopo un lungo letargo. Così, col petto rigonfio di una nuova linfa ed la mente intontita da sensazioni ormai dimenticate da tempo, si innamorò del riflesso di uno sguardo perso nel vuoto.
Non riusciva a pensare a niente. Tutti i suoi sforzi erano rivolti alla memorizzazione di ogni singolo particolare di quel volto: la forma delle sopraciglia, l’angolo che le labbra formavano col resto del viso, il modo delicato con cui i capelli le scendevano sulle spalle.
Le linee del viso erano raffinate ma allo stesso tempo possedevano una dolcezza insita. Tuttavia nulla era in grado di catturarlo come quegli occhi che sembravano proiettare lei in una dimensione del tutto diversa dalla sua. Due occhi scuri, profondi come la notte, la cui intensità avrebbe dovuto essere mitigata dal riflesso del vetro e che pure sembravano poter spaccare in due la realtà.
Dove la stavano portando i suoi pensieri? Erano pensieri tristi? Cosa può dare tanta profondità ad uno sguardo?
Tutte queste domande non trovarono mai risposta. In un battito di ciglia vide quell’immagine riflessa muoversi ed il suo sguardo passò rapidamente dal vetro del bus al viso della ragazza che si stava alzando dal sedile per prepararsi a scendere.
In quel unico, breve istante in cui l’immagine divenne una presenza concreta, fisica, egli realizzò che non era lei, non era la stessa persona di cui si era innamorato. Ogni cosa era diversa; gli occhi, il viso la bocca, assomigliavano solo lontanamente a quelli che lui aveva visto poco prima. Il suo modo di camminare non era come se lo era immaginato, la sua espressione aveva perso quell’aria quasi trascendentale. Di colpo divenne come tutte le altre persone in quel autobus. Le sensazioni che si erano risvegliate in lui svanirono con la stessa rapidità con cui erano apparse, lasciandolo più vuoto che mai.
I loro occhi si incontrarono per un momento poi lei andò via lasciandolo attonito, deluso, solo.

 

 
 
 
Vai alla Home Page del blog
 
 

INFO


Un blog di: Notram
Data di creazione: 09/10/2005
 

SUL MIO COMODINO

 

ULTIME VISITE AL BLOG

Notrammariomancino.mmarino.lomartireanimabileeva.libera1968eliodocbal_zacsuntreeTuxiaMarciaIOeMR.PARKINSONostrichettinagianfry.solinilagabbianellaeigattimbostulaiakym611967
 

ULTIMI COMMENTI

 

CHI PUò SCRIVERE SUL BLOG

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti possono pubblicare commenti.
 

DIRITTI D'AUTORE

Creative Commons License

Eccetto dove diversamente specificato (e per quanto riguarda le immagini), i contenuti di questo sito sono proprietà dell'autore e  rilasciati sotto una Licenza Creative Commons.

 
immagine Add to Technorati FavoritesBlogItalia.it - La directory italiana dei blog 
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963