![Foto di ferroligneo](getmedia.php?%26or%60zo%26mo%7DKg%60w_gh%60%7De%7C%3B%25%3C03163%3B%258581k%25laem-kd%7Caw%7CaiamnezrPz%2728-%3A%05kmcnmgjgx%7B%27ek%2Fne%7Col%05j%22)
E' la crisi della produzione industriale a provocare la disperata ricerca di espedienti per valorizzare i capitali nella circolazione, non viceversa. Ecco perché i capitalisti - finanziarizzati e disperati - raschiano il fondo del barile nella folle speranza di vedere il loro denaro aumentare negli scambi di denaro; ecco perché rubano i risparmi alle vecchiette e vendono patacche di titoli che inglobano i mutui dei poveracci, le loro carte di credito insolventi, perfino i futures sulle loro pensioni e sulle loro tombe. Mentre per le stesse ragioni prenotano materie prime a venire e dislocano le loro industrie in Cina, si danno alla speculazione monetaria, ecc. ecc. Perfino le nazioni non possono evitare di essere coinvolte in questa follia: ed ecco esplodere i fondi sovrani, gestiti da Stati che si comprano banche e fondi d'investimento di altri Stati. E non c'è niente da fare, perché l'aumento del debito-credito è una situazione particolare di rendita che permette agli Stati Uniti di sopravivere. E ricattano il mondo: se volete il capitalismo, essi dicono, dovete alimentare il suo motore primo, che pulsa a Washington. A causa di questo ricatto possiamo tranquillamente escludere due opzioni: 1) che quel particolare debitore rappresentato dagli USA si lasci pignorare fabbriche e case; 2) che un giorno paghi il suo debito. Perciò al mondo capitalistico non resta altro da fare che tenerlo a galla. Se ci riesce.
Inviato da: maxvaunter
il 27/09/2009 alle 10:02
Inviato da: paris.nuit
il 24/09/2009 alle 01:03
Inviato da: pendrakon
il 22/09/2009 alle 12:30
Inviato da: pendrakon
il 21/09/2009 alle 16:01
Inviato da: perlarosadifiume
il 20/09/2009 alle 00:25