Creato da EffeElleT il 14/04/2014

La Parola che Aiuta

Un piccolo aiuto psicologico per la persona in difficoltà

 

Ultimi Commenti

bal_zac
bal_zac il 17/05/14 alle 07:27 via WEB
Azzeccatissimo il titolo. E' proprio il paradosso di queste tre parole che mi ha spinto a leggere il post. Sui farmaci come sulle "parole" si combattono "guerre di religione", in realtà sono due mezzi che hanno le loro precise indicazioni. Saluti da Zac
 
EffeElleT
EffeElleT il 25/04/14 alle 11:09 via WEB
Già, uscire dagli stereotipi non è semplice, la paura di essere considerati degli esclusi, dei deboli, degli sfigati, può ingabbiare in una vita troppo distante da come siamo realmente! Credo che un rispettoso ed aperto confronto tra persone possa essere la via per constatare che il vero modo di essere vincente è essere se stessi, presentarsi all'altro per come si è, senza maschere, o altri artifici. Grazie per il commento :)
 
Lobarkaine
Lobarkaine il 24/04/14 alle 20:01 via WEB
Purtroppo i modelli sociali non aiutano. Abbiamo continuamente messaggi che mostrano persone vincenti, fortunate, bellissime... Insomma la donna fatale e l'uomo che non deve chiedere mai. Due immagini pubblicitarie di un essere che non prova dolore, che non conosce sconfitta. La stessa immagine dei nostri uomini politici è basata sulla piena positività, sulla forza e sul successo quale promessa di trasferire anche agli altri lo stesso benessere, insomma un gratta e vinci sociale che falsa la realtà e non aiuta nessuno. E nella rete si può ben vedere una realtà molto diversa e più umana, di persone che si confrontano quotidianamente con le proprie emozioni. Altro bel pezzo, decisamente attuale, complimenti ancora.-)))))
 
Lobarkaine
Lobarkaine il 24/04/14 alle 19:53 via WEB
Molto interessante questo articolo. Nel tempo della comunicazione questo è paradossalmente uno dei punti dolenti. L'ascolto attivo è una delle forme migliori di relazione nei confronti dei figli, ma anche tra adulti, nelle relazioni come sul lavoro dovrebbe essere praticato di più...e predico bene e razzolo male.-))) Da un punto di vista antropologico, che da quello psicologico non mi permetto che non è la mia materia, la semantica gestuale, insieme a quella rituale è una delle forme di comunicazione primarie....il linguaggio del corpo trasmette a livello inconscio ed è una delle forme di comunicazione principali. Il nostro atteggiamento fa più delle parole. Complimenti ed un salutone.-))))
 
benjamin_longbow
benjamin_longbow il 19/04/14 alle 19:59 via WEB
l'hai presa bene, e me ne rallegro. Gia' uno psicoterapeuta che non 'aborrisce' le pillole e' un buon inizio. Vedo che hai passione, in bocca al lupo allora, se vedi una via buona in quel che fai allora la via e' buona...(ma mi manterro' distantissimo dai tuoi colleghi) Ciao
 
EffeElleT
EffeElleT il 19/04/14 alle 12:11 via WEB
Buongiorno, ti ringrazio per il commento ed accetto la provocazione, mi permette di approfondire l’argomento e cercare di sfatare dei pregiudizi culturali riguardo ai farmaci e soprattutto alla Psicoterapia. Per quanto riguarda i primi esiste un’amplissima letteratura scientifica internazionale che attesta il ruolo fondamentale di un corretto utilizzo degli psicofarmaci per la cura di persone affette da disturbi quali Depressione Maggiore, Disturbi Bipolari, Psicosi, Tossicodipendenze, Disturbi di Personalità etc. In moltissimi casi la terapia psicofarmacologica rappresenta una vera e propria salvezza per la persona. Per ciò che riguarda la Psicoterapia, è vero che gli studi scientifici italiani sono pochi, ma a livello internazionale la cosa cambia: per esempio puoi vedere gli studi di Carl R. Rogers e della sua equipe sui fattori psicoterapeutici che promuovono il cambiamento costruttivo della personalità, gli studi sui fattori d’efficacia comuni ai diversi approcci psicoterapeutici. Rispetto alla Psicoanalisi non ti posso dire nulla perché non è il mio approccio psicoterapeutico, ma quando parli di “spogliare il ‘paziente’ delle sue proprie istanze….” quella non è psicoterapia! Rappresenta piuttosto un processo manipolatorio e certamente disonesto che non ha nulla di scientifico e che con un trattamento psicoterapeutico operato in scienza e coscienza non ha nulla in comune. D’altra parte, come in ogni professione, anche tra gli psicoterapeuti esistono degli incompetenti, ma non per questo ha senso fare di tutta l’erba un fascio. Spero di essere stato esauriente, Cordialmente, EffeElleT
 
benjamin_longbow
benjamin_longbow il 19/04/14 alle 05:07 via WEB
buongiorno. Hai scelto una strada difficile,piu' simile a quella del venditore di amuleti che a quella di un medico. La terapia psicologica in termini assoluti non aiuta nessuno, fa esattamente quello che fanno le pillole, con l'aggravante di spogliare il 'paziente' delle sue proprie istanze, valori,volonta' per fargli prendere quelle (celate) della teoria psicoanalitica a cui appartiene il terapeuta.In altro caso il risultato e' nullo. Un lavoro disonesto,non scientifico, un mare di chiacchiere che precipitano il povero malcapitato dentro sensi di colpa piu' profondi di quelli con i quali si era eventualmente presentato. Cambia lavoro.Cordialita'.
 
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