La casa dell'amore

Qui si trattano tutti gli argomenti più o meno attuali, giochi, ecc... . Per la realizzazione di questo blog devo ringraziare una persona per me molto speciale... Mariella, la quale parteciperà allo sviluppo.

 

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No alla sperimantazione sugli animali

Post n°18 pubblicato il 20 Marzo 2008 da Panteras82
 
Tag: Notizie

Il futuro potrebbe essere la ricerca in vitro su unità cellulari.

Un’alternativa all’utilizzo degli animali nella ricerca scientifica. E’ l’obiettivo di progetti di ricerca che vogliono definire metodi di indagine amici degli animali. Ne è unesempio ACuteTox, un progetto avviato dall’Unione Europea per rendere attendibili e predittivi i modelli di ricerca basati su colture di cellule evitando l’impiego di cani, scimmie e roditori nei laboratori. Il programma è nato nel 2005 grazie all’impegno di 13 paesi europei e si concluderà nel 2010. L’Italia è presente nella ricerca con l’Istituto Superiore di Sanità (ISS).
I risultati ottenuti dall'equipe saranno valutati dall’ECVAM, (European Commission’s European Centre for the Validation of Alternative Methods), l’organismo comunitario creato nel 1991 per la validazione di metodi alternativi alla sperimentazione animale.
La grande speranza della scienza salva-animali è la ricerca in vitro. Il principale vantaggio di questo metodo è che le unità cellulari, derivando tutte da una stessa “madre”, sono identiche una all’altra e dunque garantiscono test riproducibili in qualsiasi parte del mondo. I dati ottenuti sono dunque condivisibili, verificabili e attendibili. L’altra agevolazione nell’uso di queste metodologie consiste anche nell’economicità: una coltura di cellule non necessita di particolari attenzioni e si riproduce facilmente.
Il progetto ACuteTox vuole dimostrare l’attendibilità delle colture di cellule e “colonizzare” l’industria farmaceutica. Attualmente i test di tossicità vengono ancora studiati con l’utilizzo di animali. Ma come fa notare il Alfonso Ciccone, neurologo della Stroke Unit dell’Ospedale Niguarda Ca' Granda, la questione morale legata all’utilizzo di esseri viventi per la ricerca si intreccia indissolubilmente ad una questione puramente scientifica: “La concezione che gli animali siano da sfruttare a beneficio dell’animale-uomo - spiega a BuoneNotizie.it il medico - ha favorito il suo mal utilizzo: poiché gli animali non hanno valore e, soprattutto, non hanno voce, la sperimentazione sull’animale è stata sempre molto meno controllata rispetto a quella sull’uomo e sono fioriti studi inutili e di bassa qualità”.
Inoltre con una direttiva del 2003 l’Unione Europea ha imposto il divieto di eseguire test su animali dei prodotti cosmetici finiti a partire dall'11 settembre 2004. Dopo il 2013, se saranno rispettate tutte le scadenze, entrerà il divieto di testare anche le singole materie prime cosmetiche sugli animali. La loro diffusione e l’ampia conoscenza degli effetti dei classici ingredienti di rossetti, creme e mascara rende infatti inutile un’ulteriore prova.

 
 
 

Smaltimento dei rifiuti

Post n°17 pubblicato il 03 Marzo 2008 da Panteras82
 
Tag: Notizie

Nuova iniziativa rivolta allo smaltimento dei rifiuti.


“Ridurre si può”. E’ questo lo slogan dell’iniziativa promossa da Legambiente che si svolgerà sabato 1 marzo in tutta Italia. L’appuntamento per tutti è all’uscita dei supermercati per sensibilizzare i cittadini e le catene di distribuzione sull’uso eccessivo di imballaggi. Il nostro stile di vita ci ha portato ormai ad una produzione eccessiva di rifiuti per i quali è sempre più complicato trovare una sistemazione. Questo problema non riguarda solo il nostro paese ma è diventato un’emergenza globale che con l’impegno di tutti e con piccoli gesti può essere affrontato in modo efficace.


Un passo importante in questo senso è sicuramente la politica delle 4R - Riduzione, Riutilizzo, Riciclaggio, Recupero di energia – un punto importante della strategia sulla gestione dei rifiuti della Comunità Europea. Gli imballaggi costituiscono il 60% in volume e il 40% in peso dei rifiuti urbani. Questi sono prodotti generalmente con sei materiali: acciaio, alluminio, cartone, legno plastica e vetro. Per farci un’idea di quanto sia importante “disimballarci”, cioè di quanto possa essere efficace una riduzione degli imballaggi inutili, basta pensare che riciclando 1t di acciaio le emissioni di CO2 nella’atmosfera si riducono del 65%. Una cosa analoga avviene riciclando 1 tonnellata di PET: la quantità di CO2 immessa nell’atmosfera sarà di 140 Kg contro i 2.600 Kg derivanti dalla produzione del petrolio.

Questi dati ci aiutano a capire quanto questa iniziativa sia importante e come possa contribuire ad informare le persone che tutti noi possiamo contribuire a migliorare le condizioni di salute del nostro pianeta.

Per questo motivo sabato 1 marzo, dopo 4 anni dall’ultima edizione, Legambiente sarà di nuovo fuori ai supermercati a caccia di imballaggi inutili, per orientare le persone verso l'acquisto di prodotti che tengono in conto la salute della Terra. L’iniziativa è aperta a tutti coloro che vorranno partecipare con entusiasmo e fantasia proponendo azioni utili ad attirare l'attenzione, come piccoli laboratori studiati per riutilizzare gli imballaggi. A fine giornata gli imballaggi raccolti verranno separati e avviati verso il circuito della raccolta differenziata per il successivo riciclaggio.

Fonte

 
 
 

Volti noti e donazioni

Post n°16 pubblicato il 24 Febbraio 2008 da mariella_matera
 
Tag: Notizie

Ogni associazione non profit, indipendentemente dalla sua notorietà e dimensione, coltiva sempre il sogno di poter realizzare una campagna utilizzando il volto noto di una celebrità.
Si pensa che abbinare il proprio logo al nome di un testimonial aumenti il numero dei donatori, attragga maggiormente l’attenzione dei media e del pubblico e nobiliti il profilo dell’ente stesso.
Ecco perchè molte associazioni legano il proprio logo a una cantante, a un famoso attore oppure a un fuoriclasse del calcio.
Questo non accade solo in Italia. E’ una tendenza che si nota anche all’estero e soprattutto negli Stati Uniti dove le star di Hollywood vengono spesso coinvolte in iniziative caritatevoli. Clooney per il Darfur (Save Darfur Coalition), Sharon Stone per Amfar (American Foundation for Aids Research) per citare solo due esempi di coinvolgimento internazionale a cui fanno eco i numerosissimi casi nostrani. Giobbe Covatta che alterna il suo impegno tra Amref e Save The Children, Renzo Arbore da sempre fedele volto della Lega del filo d’Oro, Raffaella Carrà testimonial di Intervita, fino alla recente campagna di San Valentino della Litizzetto per Terres des Hommes.
Ma è proprio vero che il pubblico aderisce di più ad un’associazione se ha come testimonial un vip? Siamo così sicuri che se ci sono di mezzo Maldini, Fiorello oppure la Pausini aumentano le donazioni?
Una ricerca realizzata nel 2006 negli USA ha rivelato che in realtà su 1.000 intervistati, solo il 15% è disposto a donare a un ente per il suo legame con un testimonial, mentre al contrario il 77% ha dichiarato che preferisce scegliere un'associazione su suggerimento di un parente o di un amico (il 64%).
Molto probabilmente accade lo stesso in Italia, ma sarebbe interessante confrontarsi su questo tema.
Proprio la scorsa settimana sono usciti vari articoli sui giornali italiani (Repubblica, il Sole 24 ore, D la Repubblica delle Donne, Io Donna) sul tema della trasparenza degli enti non profit e in particolare delle ONG, e si affronta di nuovo la spinosa questione della destinazione dei fondi ai progetti di cooperazione, argomento che torna alla ribalta di tanto in tanto.
In questo scenario di scetticismo italico “cronico” sull’utilizzo effettivo delle donazioni possono un cantante, un attore o un attaccante dell’Inter convincere l’esercito dei dubbiosi a donare con fiducia all’ associazione da loro promossa?
Probabilmente no. Certo, il volto noto attrae l’attenzione del pubblico verso una causa, ma deve essere ogni ente a offrire concrete e solide prove della propria affidabilità e serietà. Del resto non ci si può aspettare che siano gli attori o i cantanti stessi a svolgere inchieste dettagliate sulle attività di questa o quell' associazione, prima di concedere il proprio nome per una campagna. Non sempre ne hanno il tempo o le competenze tecniche. Questo approfondimento spetta al donatore farlo e all’associazione seria rispondere con precisione, chiarezza e puntualità.

 
 
 

Sovranità alimentare e OGM

Post n°15 pubblicato il 15 Febbraio 2008 da Panteras82
 
Tag: Notizie

Il nuovo rapporto di Amici della Terra International, pubblicato mercoledì, dimostra che le coltivazioni transgeniche stanno portando ad un aumento nell'uso di pesticidi pericolosi nei paesi maggiori produttori di questo tipo di coltivazioni e non risolvono il problema della povertà e della fame nel mondo.

In paesi come gli Stati Uniti e l’Argentina, dove si concentrano oltre il 70% delle aree destinate alle coltivazioni biotecnologiche, l’uso dei pesticidi è cresciuto in maniera allarmante, con gravi rischi per l’ambiente e la salute. Le coltivazioni transgeniche, oltretutto, non stanno dando i benefici promessi: queste le conclusioni principali a cui giunge il documento intitolato “Aumento nell'uso dei pesticidi”, edizione del 2008 di una serie di rapporti dell'organizzazione ambientalista Amici della Terra, chiamata “Chi trae vantaggio dagli OGM?”.

Come puntualizza Nnimmo Bassey, di Amici della Terra Nigeria/ERA, “gli OGM non hanno portato i benefici tanto promessi, sono dannosi per l'ambiente in quanto fanno aumentare l'uso di pesticidi e non portano vantaggi né ai piccoli agricoltori né ai consumatori per ciò che riguarda i prezzi e la qualità”.

Secondo i dati del rapporto, le coltivazioni transgeniche non sono “verdi”. L'adozione del cultivar Roundup Ready (RR), il più usato al momento, ha visto aumentare l'uso di pesticidi. Il rapporto cita i dati del Dipartimento dell'Agricoltura degli Stati Uniti secondo i quali l'uso del glifosato, l'erbicida utilizzato nella coltivazione del RR, è aumentato di quindici volte dal 1994 al 2005.

Nel 2006, ultimo anno per il quale sono disponibili informazioni, l'uso del glifosato nella coltivazione di soia (la varietà RR è prodotta dalla multinazionale statunitense Monsanto) è aumentato di un buon 28%. Nel complesso, negli anni dal 1994 al 2006, l'aumento per acro di soia è stato del 150%.

Nel frattempo, nei paesi maggiori produttori di soia RR, come il Brasile e l'Argentina, l'utilizzo del glifosato e la resistenza delle infestanti sono andati aumentando. Uno studio effettuato nel 2007 da un'agenzia governativa brasiliana mostra un aumento di glifosato del 79% tra il 2000 e il 2005, un tasso di crescita vertiginosamente superiore all’espansione delle aree piantate a soia RR.

FoEI (Amici della Terra International) informa che nel 2007 un’infestante resistente al glifosato, il sorgo selvatico (Johnson Grass) ha invaso oltre 120.000 ettari in Argentina. Si stima che saranno necessari 25 milioni di litri di un erbicida diverso dal glifosato.

Nel rapporto si spiega anche come gli OGM in realtà non risolvano il problema della povertà e della fame nel mondo. La maggior parte dei raccolti sono utilizzati nell'alimentazione del bestiame, non per quella umana, e nessuna di queste coltivazioni è stata introdotta con l’obiettivo di risolvere quei problemi.

Al contrario, gli OGM e le grandi aziende che operano nelle aree rurali hanno, di fatto, causato in tutto il mondo la migrazione forzata di migliaia di contadini, o perché non possono competere con i prezzi delle grandi aziende oppure perché i loro campi sono stati contaminati dagli OGM.

In Sud Africa, per esempio, dopo l'introduzione del cotone Bt (anch’esso di produzione Monsanto), il numero di piccoli coltivatori di cotone è crollato dai 3229 del 2001/2002 agli 853 del 2006/07.

“L'industria biotecnologica dice ai popoli dell'Africa che abbiamo bisogno degli OGM per fronteggiare le nostre necessità alimentari” dice Nnimmo Bassey. “Ma come possiamo credere a queste dichiarazioni quando vediamo che la maggior parte dei raccolti serve per l’alimentazione degli animali dei paesi ricchi e per la produzione industriale, come nel caso dei biocombustibili, e non ha una produttività superiore alle coltivazioni convenzionali?”.

Tratto da qui

 
 
 

Forum Sociale Mondiale

Post n°14 pubblicato il 05 Febbraio 2008 da mariella_matera
 
Tag: Notizie

Una giornata del Forum Sociale Mondiale: Giornata globale di azione e mobilitazione 2008.

Il Forum Sociale Mondiale, che riunisce il movimento globale di opposizione al neoliberismo, non è fatto questo anno in una singola città, come è stato fatto spesso sin dalla sua nascita nel 2001. La città brasiliana di Porto Alegre è stata la tradizionale sede della riunione, anche se è stato fatto per esempio in Caracas, la capitale del Venezuela, nel 2006, e l'anno successivo si trasferisce a Nairobi, capitale keniota.

Proprio durante l'incontro in quella città dello stato africano i movimenti e le organizzazioni sociali hanno deciso che la versione 2008 del forum doveva essere diversa. Questo è stato deciso per effettuare eventi locali nei paesi di origine dei vari gruppi, per rafforzare l'azione diretta per le strade e incoraggiare la gente ad unirsi alla lotta sociale.

Questa giornata di azione è anche parallelo al World Economic Forum di Davos, in Svizzera, che si concluderà questa domenica e si incontreranno rappresentanti del governo e imprenditori da decine di paesi per discutere delle loro strategie di business.

Real World Radio intervistato Jose Barrios, membro del coordinamento di presidenza della giornata di attività a Montevideo, capitale dell'Uruguay. Nella stessa città avrà dimostrazioni e interventi urbani durante la mattina e la sera saranno condotto seminari, conferenze e verranno mostrati video.

L'organizzazioni di ambientalisti, sindacalisti, gruppi di studenti e di lavoro per la difesa dei diritti umani, tra gli altri, partecipa alle attività di Montevideo, che avrà come temi principali impatti di rimboschimento in Uruguay, la partecipazione delle truppe dal paese di missioni di mantenimento della pace L'Organizzazione delle Nazioni Unite e la lotta per l'acqua.

In un'intervista con Radio Real World, Barrios, ha spiegato il motivo per cui quest'anno si è deciso di rendere il Forum Sociale Mondiale e di decentramento. Egli ha detto che "la sostituzione di un evento in tutto il mondo dalla mobilitazione globale di azione e ha a che fare soprattutto con il fatto che alcuni movimenti sociali erano in posa, che è stato uno sforzo molto grande economico e organizzativo che ha fatto e che intende proseguire". E' stato considerato "positivo la sostituzione di tale riunione da mobilitazioni centralizzata", in varie parti del mondo, ha aggiunto.

Distretti hanno condotto una valutazione di ciò che è stato il Forum sociale mondiale. "In questo breve periodo di sette anni, vi è stato uno sviluppo esponenziale molto grande potenziale e le organizzazioni sociali in tutto il mondo. In qualche modo il forum ha lavorato come un vero e proprio vivaio di organizzazioni e movimenti sociali", ha detto.
 

 
 
 
 
 

INFO


Un blog di: Panteras82
Data di creazione: 05/01/2008
 

GLI OCCHI DELL'AMORE






























Un giorno incontrai un bimbo cieco che mi chiese di descrivergli il cielo e io glielo descrissi, mi chiese di descrivergli il mare e io glielo descrissi, mi chiese di descrivergli il mondo e io piangendo me lo inventai...
 

PER MARIELLA

Vorrei poter volare fino a te, amore mio, per farti sentire tutto l'amore che stò custodendo per te! Abbracciarti, baciarti, coccolarti, fino a fondermi totalmente con te in una cosa unica... Mi manchi, mi mancano i tuoi occhi dove vorrei perdermi, inebriarmi, leggendo l'amore che essi esprimono... nel guardare i miei...
 

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